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Autore: Neko    03/04/2014    5 recensioni
Le nostre eroine sono potute tornare alle loro vite normali solo per poco. Nemmeno il tempo di riposare che un nuovo nemico, subdolo quanto tutti gli altri, se non peggio, compare a portare scompiglio nella vita delle guerriere Sailor e il loro obbiettivo è lo stesso di sempre, eliminare la principessa Serenity, ma cosa accade se il nemico non attaccherà direttamente lei, ma qualcosa a cui è strettamente legata, portando ripercussioni su tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 2: La bocciatura alle porte

L’importanza della luna

 

Capitolo 2: La bocciatura alle porte

 

La mattina dopo essersi sentita male, Usagi si svegliò presto, non dando la possibilità alla sveglia di suonare. Fece attenzione a non destare Luna e dopo essersi preparata, uscì per recarsi a scuola. Lasciò solo un bigliettino per tranquillizzare i suoi sulla sua salute. Voleva un po’ di tranquillità, cosa che non avrebbe avuto se avesse aspettato il risveglio dei genitori. Questi, infatti, l’avrebbero riempita di domande e lei avrebbe dovuto mentire su come si sentiva.

Odiava raccontare loro delle bugie e non metterli al corrente di come si sentiva. Avrebbe voluto avere un rapporto di fiducia con i genitori, quello che c’era prima che diventasse una Sailor…un periodo in cui non vi erano segreti tra loro.

 

La ragazza era seduta al suo posto con la testa appoggiata al banco e si godeva quella tranquillità mattutina, che sarebbe terminata al suono della prima campanella.

Diversi minuti dopo la porta di classe si aprì e vi entrarono Ami e Makoto. Esse furono sorprese di vedere la loro amica già presente in aula e passato quell’attimo di stupore, le due corsero accanto a Usagi.

Usagi, hai visto cosa è accaduto ieri sera? I telegiornali non fanno altro che parlarne. Mi domando cosa abbiano in mente i nostri nemici!” disse Makoto, appoggiando la sua cartella su di un banco.

“Mi sembra evidente, eliminare la nostra principessa. Gli attacchi alla luna devono essere dei messaggi di minaccia, in quanto la luna rappresenta Usagi” disse Ami.

Usagi sospirò “Non solo l’ho visto, l’ho anche sentito!” disse abbassando la testa.

Le ragazze spalancarono gli occhi “Cosa vorresti dire?”

“Che nel momento in cui quegli asteroidi hanno colpito la luna, mi sono sentita come se mi strappassero il cuore!” disse Usagi, portandosi la mano proprio dove aveva provato dolore la sera prima.

“Vuoi dire che tu avverti tutto quello che accade alla luna. Per questo eri sempre strana in questo ultimo periodo. Sentivi anche l’oscuramento della luna che è causa dell’energia malvagia dei nostri nemici?” chiese la guerriera di Giove sgranando gli occhi.

Usagi annuì.

“Perché non ci hai detto niente?” chiese Makoto sconvolta.

“Non volevo farvi preoccupare. Inoltre non potete fare molto per aiutarmi!” disse Usagi, riappoggiando la testa sul banco.

“Avresti dovuto dircelo comunque. Avremmo trovato una soluzione e…insomma non devi soffrire da sola, altrimenti cosa servono le amiche?” disse Minako, facendo sussultare le presenti, essendo giunta alle loro spalle senza che esse se ne accorgessero.

Minako ha ragione, però…noi avremmo dovuto accorgerci che qualcosa non andava. Anche Mamoru è stato male quando quelli della luna spenta hanno attaccato il pianeta con il loro potere oscuro!” disse Ami “Era logico pensare che quanto accaduto alla luna, avrebbe avuto ripercussioni su Usagi. Ognuna di noi è collegato al pianeta che gli dona i poteri. Che stupida che sono stata a  non pensarci!” disse la ragazza di mercuri, sentendosi in colpa. Si domandava a cosa potesse servirle il suo genio, se non era stata nemmeno in grado di capire cosa provasse l’amica.

“Ma non capisco. Ha un senso che Usagi sia collegata alla luna e Mamoru alla terra e che quindi stiano male se questi vengono attaccati, ma da quanto ne so, Giove è un pianeta con una forza di gravità tale da attirare a sé molti asteroidi e io non mi sono mai accorta di niente!” disse Makoto confusa “Non dovrei stare male anche io?”

“Credo che siamo in grado di percepire la sofferenza del pianeta quando questo soffre per cause non naturali e sia quanto successo a Mamoru e quanto sta succedendo ad Usagi, è tutto tranne che naturale. È il potere oscuro dei nemici a fare questo. È l’unica spiegazione plausibile”. Disse Ami, tirando fuori il suo computerino, per cercare di cogliere qualche aggiornamento sulla condizione del satellite terrestre “Ora sembra che la luna sia al suo posto, ma c’è una cosa che mi sfugge. L’avvicinamento estremo del nostro satellite alla terra che è avvenuta ieri sera, sia che sia dovuto dai nostri nemici o meno, avrebbe dovuto provocare uno squilibrio enorme sui mari di tutto il mondo e sulla gravità terrestre, invece non sembra esserci stato alcun cambiamento. Dubito che i nostri nemici si siano preoccupati di abbassare la forza gravitazionale della luna in modo proporzionale all’avvicinamento col nostro pianeta o che abbiano creato una sorta di isolamento perché non accadessero disastri!” disse Ami confusa, la quale si aspettava inondazioni a causa di tsunami o persone e oggetti che improvvisamente cominciavano a volare.

Le ragazze rimasero in silenzio, cercando di capire il mistero, finchè Ami ebbe una illuminazione “Non può essere!”

“Cosa?” Chiese Makoto.

“Sei tu Usagi a impedire che ciò avvenga!” disse Ami meravigliata.

“Ma…ma come?” chiese Minako guardando la sua amica, che non aveva ancora alzato la testa dal banco.

“Nessuna di noi ha un potere tale da poter compiere una tale impresa, ma Usagi si, con il cristallo d’argento!” disse Ami “Ho ragione?”

Usagi sollevò il capo, sospirò e annuì “Da quando ho avvertito che la luna cominciava a essere strana, ho fatto affidamento al potere del cristallo d’argento, affinché potesse proteggere la terra, nel caso la luna non avesse potuto, per qualche motivo, compiere i suoi doveri!”

Le ragazze spalancarono gli occhi, incredule alle loro orecchie.

 

Nel pomeriggio le ragazze si erano riunite al tempio di Rei, mancava solo Usagi a causa del divieto che sua madre le aveva imposto.

“Non posso crederci, ditemi che state scherzando!” chiese Rei sbattendo le mani sul tavolino.

Ami scosse la testa. Lei, Makoto e Minako, avevano informato della situazione anche Rei, Luna e Artemis.

“Ma è impazzita? Come può fare una cosa del genere?” chiese nuovamente la sacerdotessa del tempio.

“Avrei dovuto capirlo che c’era qualcosa che non andava. Usagi è spesso stanca e anche pallida a volte, come se si sentisse svuotata dalle sue energie. Ora capisco il perché. Perché non me ne ha parlat?” disse Luna “Proteggere l’intero pianeta dalle possibili devastazione che lo squilibrio della luna può causare, le deve costare uno spreco di energie immane!”  disse la gatta abbassando le orecchie.

“Ha detto che non voleva farci preoccupare!” Disse Makoto sbuffando. Le cose finivano sempre per complicarsi quando si nascondevano le cose tra loro, sebbene non lo facessero con cattiveria.

“Ma ci deve essere qualcosa che possiamo fare!” disse Minako speranzosa.

“Ha ragione, non possiamo lasciarle fare tutto questo da sola!” disse Ami determinata.

“Purtroppo ragazze, non credo che possiate fare qualcosa per aiutarla. Infondo è compito di Usagi proteggere la terra, è pur sempre la principessa della luna e…” cominciò Artemis, prima di essere interrotto.

“Non è solo compito suo Artemis. È compito di tutte noi, come nostro è il dovere di proteggere lei!” disse Rei arrabbiata.

“Calmati Rei, quello che intendeva Artemis è che se fosse Marte, Venere, Giove o Mercurio a causare problemi alla terra, spetterebbe alla custode del pianeta stesso proteggere il pianeta. La luna è dominio di Usagi e solo lei può fare qualcosa!” disse Luna, rattristandosi per la sua impotenza di fronte a quanto stesse avvenendo.

 

Usagi era tornata a casa e nonostante la madre le avesse ordinato di mettersi subito sui libri, non poté fare a meno di buttarsi sul letto. Si sentiva estremamente stanca, quel giorno più del solito.

Non le importava di scaturire l’ira dei genitori. Quel giorno la voglia di mettersi a studiare era ancora meno. Si svegliò quando sentì le urla della madre, che entrata in camera, si arrabbiò vedendola addormentata. Usagi cercò di farla calmare, ma ci pensò Luna ad aiutarla.

La gatta salì sulla scrivania della ragazza, facendo cadere a terra il libro di matematica. La ragazza lo raccolse e cercando una scusa per spiegare alla madre perché non avesse svolto gli esercizi, vide che la pagina del libro che doveva compilare, era stata completamente risolta. Usagi guardò con la coda dell’occhi Luna, la quale le fece l’occhiolino.

Usagi non potè fare a meno che ringraziare di cuore la sua amica gatta, perché almeno per quella sera se la sarebbe cavata.

Ma i problemi non terminarono. Usagi, dovendo compensare altri squilibri naturali che la luna stava portando a causa del  nuovo nemico, per la stanchezza un giorno si addormentò durante una verifica di storia. L’insegnante Haruna, non accettando che ciò avvenisse, convocò immediatamente i suoi genitori.

Ami avevano cercato di svegliarla sperando che non venisse beccata, ma i loro tentativi furono vani.

Ami, Minako e Makoto aspettarono la loro amica fuori dalla porta dell’ufficio del preside e sentirono i rimproveri che ella dovette subirsi.

Ikuko si scusava per il comportamento tenuto della figlia e intimava la ragazza a fare lo stesso. Usagi obbedì, ma in realtà avrebbe voluto urlare e scappare. Invece si vide costretta addirittura a promettere che da quel giorno in poi i suoi voti sarebbero migliorati.

“So benissimo che hai sempre avuto difficoltà a scuola, ma questo tuo calo drastico dei voti e delle tue amiche, mi fa credere che voi facciate ben altro che studiare!”disse l’insegnante Haruna, appoggiata dal preside e infierendo sul morale della ragazza “Pensavo che frequentare la signorino Mizuno avrebbe creato in te qualche giovamento, invece vedo che anche lei è calata nello studio…per non parlare delle altre!”

La porta della stanza si aprì di scatto e Ami, non potendo sopportare altro, urlando disse “Adesso basta!”

Ikuko, Usagi, l’insegnante Haruna e il preside, rimasero di stucco a tale comportamento.

“Signorina Mizuko, è questo il comportamento da tenere?” chiese il preside.

“è la stessa cosa che vorrei chiedere a voi. Usagi non ha niente a che fare con il mio peggioramento scolastico e mi infastidisce parecchio che accusiate la mia amica delle mie mancanze!” disse Ami alzando la voce.

“Si, e anche delle mie!” disse Makoto.

“E  mie!” si unì al coro Minako “Non avete alcun diritto di aggredire così Usagi, se solo sapeste che persona meravigliosa è e cosa fa per tutti noi!” disse stringendo i pugni.

“Ragazze!” disse piano Usagi commossa.

“Io posso giudicarla solo per quello che vedo durante le ore scolastiche e cioè uno scarso rendimento. Mi dispiace signorina Tsukino, ma dopo quest’oggi, non credo che tu possa fare molto per evitare la bocciatura!” disse il preside sfogliando i registri dell’insegnante per osservare i voti della ragazza.

“Cosa ma…le dia un’altra possibilità!” implorò Ikuko.

“Mi dispiace signora, ma le insufficienze di sua figlia sono irrecuperabili ormai!” disse il preside dispiaciuto.

Ikuko si arrese e rassegnata, salutò i presenti e se ne andò, seguita da Usagi.

 

 Ecco qua il secondo capitolo. Spero sia di vostro gradimento.

Fatemi sapere e alla prossima

Bye

Neko =^_^=

  
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