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Autore: ambra_chiara    04/04/2014    2 recensioni
Buonsalve a tutti! Mi chiamo Ambra, sono una mezzosangue figlia di Era e di Zeus, sembrerebbe epico detto così, ma non lo è molto... prima di tutto non li ho mai visti e non mi hanno certo ereditato i loro poteri, sono una comune mezzosangue.
L'unico mio contatto con i miei genitori è quella collana che porto al collo, un piccolo cordoncino nero con appeso un pezzo di ossidiana lavorato con estrema cura, lunga e sottile.
Quello non è solo un semplice gioiello, è allo stesso tempo un cappio al collo...
Grazie all'aiuto dei miei amici riuscirò a sconfiggere un nemico invisibile?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le tre pietre '
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Buonsalve a tutti! Mi chiamo Ambra, sono una ragazzina di quattordici anni, amo leggere e scrivere, inoltre adoro la musica.
Sono normalissima per essere una mezzosangue… non ho poteri speciali, nulla di particolare, però sono rispettata lo stesso perché ho come genitori Era e Zeus, non li ho mai visti e non mi hanno mai parlato ma entrambi mi hanno riconosciuto il secondo giorno che ero al campo.
È stato strano vedere due stemmi sulla testa, mi ha marchiato a vita come la raccomandata e la più fortunata però non è proprio così… le gente pretende il doppio da me, non mi lascia in pace e inoltre credono che a ruba bandiera possa fare tutto io solo perché ho entrambi i genitori divini.
Ma si sbagliano, diciamoci la verità… se si hanno dei poteri si è facilitati, guarda Percy, con i suoi poteri da sirenetto, oppure Annabeth con la sua intelligenza tramandata dalla madre (anche se ci mette anche del suo con tutti gli studi che fa), oppure Nico che richiama i morti, oppure Clarisse con le sua arte del combattimento (anche se, pure lei come Annabeth, ci mette del suo con tutti gli allenamenti che fa).
Io non ho i fulmini di Zeus come Talia o Jason, e la mia cara mammina non può certo donarmi poteri utili in battaglia, quindi devo basarmi sulle mie doti e basta…
Sono bravina, ma non posso essere paragonata ai miei amici, la mia migliore amica è Clarisse e capite anche voi che lei è bravissima, poi un’altra mia grande amica è Michelle, una figlia di Afrodite bravissima con i pugnali, io me la cavicchio con l’arco, ma mi alleno sempre con i figli di Apollo e con loro non c’è gara, soprattutto contro il mio amico Jim.
Ogni giorno vado alla mia casa, la numero due, quella di Era, soprattutto perché quella di Zeus non mi piace, mi mette paura.
La mia casa è enorme, tutta per me, al centro c’è una statua di mia madre, in un angolo il mio letto e i muri pieni di foto e poster, i libri erano sparsi ovunque in grandi pile ordinate alfabeticamente.
Il pavimento e le pareti sono bianche, ma a me non piace perché richiama un senso di freddezza, per questo ho deciso di dipingere la casa, dovevo solo avere il consenso di Chirone.
Ogni giorno mi dirigevo davanti allo specchio situato davanti al letto e mi osservavo, vedevo una strana bambina da poco sviluppata vestita solitamente in nero, con dei capelli a caschetto biondi e due enormi occhi marroni, portava sempre una collana con un cordoncino nero corto, appeso c’era un ciondolo lungo e sottile color nero fatto di ossidiana.
Mi chiedevo chi fosse quella ragazzina, tutta piccola e minuta, indifesa, perché proprio lei era nata da due grandi dei che l’avevano abbandonata fin da piccola lasciandola sola al mondo e affidandole solo quella strana collanina, che portava sempre, non se ne separava mai.
Ero io, e ogni volta arrivavo alle stesse conclusioni: chi non mi vuole non mi merita, e se i miei genitori non mi hanno voluto è perché non mi hanno mai meritato.
Però per quanto fossi arrabbiata con i miei genitori donavo sempre parte del mio cibo a loro, bruciandolo nel caminetto della casa grande, ogni volta le fiamme emettevano delle scosse con dei piccoli fulmini e tra il fuoco si formava un pavone o una mucca, i simboli di Era, questo mi aiutava un poco a capire che non mi avevano completamente abbandonata.
 
Insomma, la mia vita era tranquillissima finché non arrivò quello strano giorno…


Autrice: Buongiorno a tutti! Lo so che come inizio non è un gran che, ma era per descrivere meglio la protagonista e l’intera situazione generale.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, e in particolar modo una mia cara amica che mi ha fatto venire l’illuminazione….
Vi ringrazio ancora, perché con pazienza siete arrivati a leggere fino a questo punto, e capisco che con il mio stile di scrittura soporifero non è affatto semplice! :D
Ora vi saluto, scusandomi per eventuali errori e eventuali sonnellini non previsti!
Grazie e a presto!

ambra_chiara 
 
  
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