Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: 13Sonne    09/07/2008    7 recensioni
Un nome, in se, non è altro che un'accozzaglia di lettere: sono le persone che danno loro un significato ed un'importanza diversa.
[Prima classificata nel concorso "Names" su Death Note]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Death Note

Un nome era uno scrigno che conteneva i ricordi.
A Misa bastava pronunciare il nome di suo padre per rivederlo mentre la portava a scuola, o per sentire il calore della sua mano quando, ancora piccola, la portava a Tokyo per fare spese.
Pronunciava il nome di sua madre e le sembrava quasi che la stesse chiamando a tavola per mangiare: a volte poteva persino sentire il profumo dei piatti che preparava di solito.
Le bastava scrivere il nome di suo fratello per ricordare quanto le piaceva stringerlo fra le braccia, o per sentire ancora il dolore dei lividi che le procurava quando tentava di divincolarsi dalla sua stretta. 

I nomi erano importanti, perché significavano qualcosa di preciso.
Raito voleva dire luce e lui era stato quello che aveva illuminato il suo momento più buio.
Aveva fatto giustizia, riparato i torti che le erano stati fatti, ma non solo: aveva portato la luce nel suo cuore, facendola innamorare di lui.

I nomi erano importanti, perché a seconda di come suonavano facevano ricordare qualcosa di diverso.
Misa-Misa era kawaii: se la gente l’avesse chiamata in quel modo, allora tutti l’avrebbero ricordata come una ragazza dolce e carina.

-

[ Per gli Shinigami la vita non è altro che tempo, una clessidra che si svuota a poco a poco.
Quando uno di loro dice che in un nome è racchiuso il futuro di una persona, quindi, non bisogna essere orgogliosi del significato che questo può avere nelle diverse lingue, ma deve chiedersi a che cifra corrisponde
. ]

-

Un nome era la chiave per accedere ad ogni informazione.
Stato civile, data di nascita, fedina penale- qualsiasi cosa Raito volesse, grazie ad un nome poteva trovarlo. Doveva solo cercare nel posto giusto.
Se si voleva sopravvivere bisognava avere informazioni: potevano essere poche, potevano essere frammentarie, ma bisognava averle.
Ogni informazione era un aiuto, una traccia- e ogni traccia portava a qualcosa.
Quando si aveva il nome di una persona, allora bastava veramente poco per avere una scheda su tutta la sua vita: perfino con un semplice elenco telefonico (senza quindi scomodare il database della polizia) grazie al nome di una persona si poteva scovare la sua abitazione. 

I nomi erano armi letali.
Grazie a dei semplici nomi, Raito poteva eliminare il male che c’era nel mondo.
Le città erano sicure, i malviventi venivano puniti.
Se non fosse stato per il Death Note avrebbe dovuto estirpare i malvagi incontrandoli di persona ed avrebbe finito per sentire le loro storie- e non se lo poteva permettere. Il suo giudizio doveva rimanere lucido, obiettivo, equilibrato: la sua doveva essere una giustizia perfetta, immune da scrupoli di coscienza.
Era grazie ai nomi che Raito poteva portare sulla terra una giustizia di divine proporzioni: era grazie ai nomi se Raito poteva considerarsi Dio.

-

[ Alcuni Shinigami sanno che i nomi sono qualcosa di più che semplici cifre.
Questi si rendono conto che scrivere un nome significa appropriarsi del tempo delle persone e farlo proprio. Ciò di certo non ha mai modificato il loro agire, ma di sicuro ha cambiato il pensiero dietro cui si basavano le loro azioni: quando scrivono un nome nel Death Note lo fanno con un diverso animo, rispettando, in un qualche modo, le persone di cui si “appropriano”.
] 

-

Un nome era un semplice metodo di riconoscimento.
L rimaneva sorpreso da quanta importanza veniva data ad un semplice nome: come segno di rispetto, tentando di fare amicizia o persino in seguito ad un atto di sfida, la prima cosa che si faceva era presentarsi.
Sapeva la teoria dietro quel modo di fare: il nome era considerato una parte stessa della persona, e rivelarlo agli altri era il segno che si donava qualcosa di se.
Eppure non era logico. Non riusciva a capire come un semplice metodo di riconoscimento (come poteva essere l’indossare dei diversi collari) fosse diventato così importante.
Per L non era un problema: si era adattato e gli andava bene. Ma quell’importanza che tutti riponevano in quelle semplici unioni di lettere era rapidamente diventata una terribile debolezza.
La gente credeva così tanto nei nomi che finiva per esserne ingannata: Raito, il cui significato era luce, era all’ottantasette per cento un freddo e pericoloso assassino e Misa-Misa, che usava chiamarsi in quel modo tenero, non si faceva scrupoli ad uccidere per aiutarlo.
Erano le persone che attribuivano ad un nome dei poteri che in realtà non aveva: erano arrivati al punto che il solo saperlo poteva portare alla morte.
L non sapeva come ciò fosse possibile, ma quella era la prova lampante di quanto esagerato fosse il culto per quello che non era altro che una soluzione per non confondersi con gli altri.

-

[ Gli ideogrammi, oppure le lettere – se si prendono gli alfabeti stranieri – , tutti questi segni hanno le loro particolarità, i loro piccoli dettagli che li rendono unici e differenti gli uni dagli altri.
Nessuno crederebbe mai che caratteri così diversi possano stare vicini- eppure questo, nei nomi, accade. Il mio Death Note ne è la prova.
Ogni volta che prendo la penna sillabo i nomi con calma, assaporandone la strana sinfonia che segni così diversi riescono a creare: ogni volta mi sorprendo, incantato da così tanta perfezione.
L’hiragana e il katakana, la L e la R: seguendo le sinuose curve, ricalcando le precise linee, non posso mai esimermi dall’osservare il complicato e grandioso disegno che ogni volta si crea.
]

-

-

----------------------------------------------------------------------------------------------

-

-

Nota D'autore: Quindi, uh, ecco la mia storia. Vorrei fare un discorso che possa illuminare i vostri cuori, farvi commuovere, portarvi a osannarmi come nuovo leader del mondo... Ma, ecco, sto ancora elaborando il fatto che ho vinto XDD
Wew. Spero vi piaccia ^O^ Avrei voluto cambiarla, renderla più scorrevole, ma non mi sembrava giusto. Intendo dire, è ciò che ho mandato ai giudici... non mi sembra giusto modificarla.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: 13Sonne