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Autore: Emily Gold    11/04/2014    10 recensioni
Un nuovo anno è alle porte alla scuola di magie e stregoneria di Hogwarts. Il professor Gold sembra esser rimasto lo stesso, algido e spietato, persino con Belle French, giovane Corvonero in non poca difficoltà.
Regina invece pare essere alquanto turbata dall'arrivo di una certa professoressa bionda, un fantasma dal suo passato.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Belle, Emma Swan, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Henry avvertì un brivido lungo la schiena. Era così emozionato, non riusciva a trattenersi dal sorridere. Il binario 9 ¾ era stracolmo di persone. Si appoggiò al suo bagaglio e guardò negli occhi il gatto, che aveva acquistato tempo prima a Diagon Alley, che continuava a contorcersi chiuso nella sua gabbia. Sentì il tocco lieve di una mano guantata poggiarsi sulla sua spalla destra.
-Mamma! E se finissi in Grifondoro?
La donna alzò gli occhi al cielo visibilmente infastidita da una domanda così sciocca.
-Tesoro, non accadrà. Il cappello parlante saprà cosa fare. E poi non preoccuparti, nel caso accadesse troveremmo una soluzione.
Il ragazzo era leggermente preoccupato, impaurito dall’essere sottoposto a questo genere di pressioni. Era il suo primo anno, finalmente qualcuno gli avrebbe insegnato come controllare quello di cui durante la sua intera infanzia si era vergognato. Ma era bastato dirlo. Tutto gli era stato rivelato. Lui era un mago, un purosangue. Non uno di “quegli sporchi mezzosangue”, come li chiamava sua madre. Era il figlio di una strega molto potente, un’insegnante alla scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo. Era Henry Mills e poteva dire a tutti di andarne fiero.
Il capostazione annunciò l’arrivo della locomotiva a vapore.
-Mi raccomando tesoro, ricordati ciò che ti ho detto.
L’accordo era quello non avrebbe dovuto rivelare a nessuno di essere suo figlio, o altrimenti gli altri non lo avrebbero visto di buon occhio. Il ragazzo aveva protestato per i primi tempi, poi si era arreso. Sarebbe stato un bene distaccarsi dalla figura che sua madre rappresentava.
-Va bene, signora Mills.
-Preferisco professoressa, mi sembra più appropriato.
Gli disse rivolgendogli un caldo sorriso e ricordandogli in un certo senso che non ne avrebbe ricevuti per un bel po’ di tempo. Henry roteò gli occhi e si allontanò dalla madre, trascinando con sé il pesante bagaglio.
Oltrepassò la calca di tutti i parenti che piangevano a causa della partenza dei propri cari e raggiunse il proprio vagone, quello che lo avrebbe portato, sperava, in un posto migliore.
 
 
-Tutti in carrozza!
La voce del ferroviere era sempre più concitata e assordante. Belle French si mosse al meglio che il peso del proprio bagaglio le permettesse. Era arrivata in ritardo. Non riuscì quasi a crederci in 6 anni non era mai accaduto. Salì, e ringraziò qualsiasi Dio in cui lei credesse per esserci riuscita.
Era l’ultimo anno di studi per la giovane Corvonero, non era stata certa di essere pronta ad affrontarlo sino all’ultimo giorno. Avrebbe voluto restare a casa ad aiutare suo padre, ma lui aveva insistito affinché completasse il suo percorso d’istruzione. Studiare ed acculturarsi le era sempre piaciuto, otteneva voti eccellenti in ogni disciplina. Alcuni l’avevano definita la strega più brillante della sua età.
Si trascinò in fretta tra i corridoi dell’espresso alla ricerca di una cabina da occupare. Lo sguardo fisso sulla moquette. Era inevitabile che accadesse, andò a scontrarsi contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
-Signorina! Potrebbe stare più attenta?
-Mi scusi…
La ragazza volse lo sguardo al suo interlocutore.
-…Professor Gold. Non l’ho vista.
-Ho notato, signorina French. Farebbe meglio a trovare una sistemazione, non crede?
-Ma certo.
Rimase lì ferma ancora scossa dalla vicinanza di quell’uomo che le incuteva fin troppo timore.
-Mi lascia passare?
-Oh, certo. Mi scusi.
Si scostò di lato e lo guardò sparire in una cabina in lontananza. Non l’aveva neanche ringraziata, ma non se ne fece un cruccio. Era noto per essere il docente più oscuro che si potesse mai incontrare. Ironia della sorte, la sua materia era proprio Difesa contro le arti oscure. Difficile a credersi. 
 
 
Emma Swan maledì sé stessa per essere arrivata così in anticipo. Il treno era completamente vuoto quando vi ci era salita, aveva preso posto su di una delle comode poltrone e vi ci si era adattata. Se solo Emma Swan avesse saputo non lo avrebbe mai fatto. Se solo Emma Swan avesse saputo avrebbe evitato tutto ciò. Era immersa nella lettura di una rivista per intrattenere il tempo.
-Quello è il mio posto.
Le fece notare una voce sconosciuta. La donna alzò il capo per capire da dove provenisse. Le si mozzò il fiato al solo vederla dopo tanti anni.
-Regina…- sussurrò con un filo di voce quasi come se non parlasse all’altra ma bensì a sé stessa. Stentava a credere ad i suoi occhi. Era persino più bella di come la ricordasse.
-Emma? Cosa ci fai qui?- domandò stupefatta, incredula.
-Io, ecco, sono la nuova insegnante di Incantesimi. Tu, invece?- doveva esserle sembrate così ingenua perché alla sua nuova domanda la bruna si aprì in uno dei suoi classici sorrisi che illuminavano il mondo.
-Mia cara, insegno Pozioni da ormai 4 anni- un rumore di passi squarciò il silenzio imbarazzante che si era formato unicamente nelle menti delle due donne.
Emma cercò di guardare oltre la spalla della sua vecchia amica. Un uomo sulla quarantina con fluenti capelli castani si avvicinava sempre più. –Spero di non aver interrotto nulla- disse ghignando poi si sedette dirimpetto alle due. Non si degnò di presentarsi, ma avrebbe imparato a conoscerlo in futuro. Gold, la persona più scostante che avesse avuto mai il piacere di incontrare. La bruna era in piedi, indecisa sul da farsi, ancora visibilmente scossa.



Si sedette di fianco ad Emma come era accaduto per 7 anni consecutivi nei precedenti. Le faceva male ma non l’avrebbe dato a vedere, aveva superato quella fase. Regina era una donna forte ed indipendente, ora. Per tutto il viaggio si limitò a rubarle qualche occhiata attenta a non incontrare il suo di sguardo. Un’esplosione di emozioni le danzavano dentro, ma più di tutto, Regina Mills, era preoccupata.
 
 
-French, qui.- Ruby la chiamò dall’altro lato del corridoio. Il treno era partito, solcava ormai campagne sconfinate, ma Belle era ancora alla ricerca di un posto dove potersi rilassare. La spumeggiante amica la condusse dove era stata rintanata sino a poco tempo prima. C’erano seduti due bambini dall’aria simpatica, ma cosa più importante Belle vide uno spiraglio di luce in quel posto libero, forse l’unico dell’intero espresso. –Grazie Ruby, mi hai salvato la vita. Mi ero rassegnata al rimanere in piedi in corridoio.- disse alla sua cara Tassorosso. –Non dire sciocchezze.- ribattè –Belle, questi sono Henry e Paige. Sono al primo anno e stavo appunto dicendo loro quanto fosse orribile Hogwarts.-
I bambini sembravano crederle, l’altra scoppiò a ridere e li rassicurò come avrebbe fatto solo una sorella maggiore.











N.A. Salve! Beh, non picchiatemi se non vi piace, ma per l'appunto fatemi sapere cosa ne pensate, anche se vorreste davvero picchiarmi! Poi allora dovevo trovare uno sfogo e riversarci due ossessioni in un solo colpo. Da come si capisce sarà prevalentemente una Rumbelle e Swan Queen, ma ho intenzione di inserire molti altri personaggi nei capitoli seguente, se mai la continuassi. Bene, buona serata e Au revoir ;)
  
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