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Autore: SakiJune    12/04/2014    0 recensioni
Ada Markham vive a Londra e NON è una ragazza come tutte le altre: è una fangirl del Dottore, proveniente da un’altra dimensione. Per un capriccio di Clara, delusa e scontenta dopo la rigenerazione del Dottore, Ada giunge a bordo della TARDIS e gli equilibri stagnanti tra i membri dell’equipaggio subiranno un serio scossone.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Clara Oswin Oswald, Doctor - 12, Jenny, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome
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- Questa storia fa parte della serie 'From Lungbarrow to Trafalgar Square'
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Ed ecco la presentazione della spudorata self-insertion che farà parte della TARDIS crew in questa storia. No, io non sono bionda e ho smesso di mangiarmi le unghie dalla scorsa estate (anche se ho avuto una ricaduta durante lo speciale del 50esimo) però in breve quella sarei io :P
I romanzi di S.S. Van Dine esistono davvero e sono bellissimi. Philo Vance è l'investigatore dandy, John Markham è il procuratore distrettuale che si prende il merito della risoluzione dei casi. LEGGETELI. Esiste anche lo sceneggiato in DVD, con Giorgio Albertazzi che è un figo cosmico.

......................

Ada Markham - niente secondo nome, e sì che le sarebbe piaciuto averne uno - non credeva agli alieni. Non credeva in un tubo di niente. Il suo rapporto con la religione, da bambina, era naufragato in un turbine di sensi di colpa e strane ossessioni; le cotte per il vicino di casa o la compagna di banco erano rimaste sogni ad occhi aperti, né più né meno di quelle per gli attori del cinema. Mantenere una relativa sanità mentale era la sua sfida quotidiana, ma anche ricordarsi di controllare se avesse la maglia al dritto o al rovescio rappresentava un'impresa non da poco. Il suo nickname di Brenda era Ada Harkness non perché adorasse Jack, che considerava attraente ma non era il suo tipo di uomo e nemmeno il genere di personaggio in cui riusciva ad identificarsi, ma perché aveva un'assonanza con il suo vero cognome. Le piacevano i giochi di parole e tutto ciò che poteva ottenere con poca fatica, usando solo una parte del proprio cervello e la tastiera del computer.

E le piaceva Doctor Who, quel telefilm di fantascienza di cui aveva divorato una puntata dopo l'altra. Anzi, dire che le piaceva sarebbe stato un eufemismo: conosceva le avventure del Dottore a memoria, anche quelle narrate nei romanzi e negli audiodrama. Per compensare, non aveva una vita sociale né un lavoro sufficientemente remunerato.

Ada era veramente bruttina, anche se meno rispetto a come appariva nella sua foto profilo. Era magrissima, con i capelli biondi e crespi, gli occhi chiari e un naso minuscolo - una specie di bruttissima copia di Nicole Kidman, se mai Nicole Kidman dovesse diventare uno zombie. Era miope ma non portava gli occhiali da quando li aveva rotti sedendocisi sopra. Tanto, diceva, per leggere si guarda da vicino, non da lontano. Sotto gli occhi aveva due ombre scure dovute alle lunghe nottate trascorse guardando puntate del suo telefilm preferito e leggendo fanfiction. Aveva un sorriso ben poco splendente che mostrava di rado, e mani tozze dalle unghie mangiucchiate ma smaltate di colori vivaci.

Quando aveva ricevuto il messaggio di "Clara", si era quasi uccisa cercando di uscire dalla vasca da bagno con la schiuma negli occhi. Dieci minuti dopo stava correndo per Red Lion Street con le Converse slacciate, tentando di infilarsi una giacchetta fuori stagione. Sulle palpebre e ancor più sui polpastrelli aveva una gran quantità di ombretto, di un colore che faceva a pugni con la sua carnagione smorta.

Era arrivata davanti all'università quando aveva cominciato a chiedersi se fosse il caso di cancellare l'appuntamento e tornare indietro. Aveva ricevuto così tante "buche" in vita sua da ritenere legittimo appiopparne una a sua volta. Ma ormai era in ballo, tutt'al più avrebbe rimediato un frappè gratis e magari una puntatina da Forbidden Planet.

Che cosa si aspettava?

Una ragazza né più né meno come lei, con un Dalek sulla felpa e l'apparecchio ai denti.

Invece si trovò di fronte la sosia di Jenna-Louise Coleman.

Cioè, non proprio... quella era la Coleman, proprio come da foto profilo di Brenda, e vestita proprio come nell'Orrore Cremisi - o era Akhaten? Aveva una memoria scarsissima per quanto riguardava l'abbigliamento.

- Ada? Sei tu, vero? E... non hai intenzione di svenire o qualcosa del genere, giusto?

Sarebbe potuto succedere, in effetti. Trovarsi davanti la co-protagonista del tuo telefilm preferito ha queste controindicazioni, ma non era necessario spingersi a tanto: respirò a fondo e si sentì pizzicare il naso.

Starnutì non proprio in faccia a Jenna (ormai era più che certa che fosse lei), ma contro una manica della propria giacca, e nella confusione si asciugò la bocca con quest'ultima.

- Mi scusi... - Ciò che le stava accadendo aveva una spiegazione semplicissima. La sua mente gliene fornì una lista dettagliata, mentre con tutta calma se ne stava a fissare la bellissima attrice che era andata involontariamente ad incontrare.

Forbidden Planet ha una raccolta punti segreta. Hai comprato così tanta roba che si sono sentiti in dovere di far avverare uno dei tuoi sogni.

Una lotteria online a cui ti sei dimenticata di esserti iscritta!

Tua madre ti ha fatto un regalo di compleanno in anticipo. Un momento, questo è fuori discussione, lei è convinta che Doctor Who sia lo spin-off britannico di General Hospital e ha ancora difficoltà con le telefonate intercontinentali.

- So che sarai spaventata, e non ti aspettavi la vera me, insomma... però a volte i sogni diventano realtà, no?

Ada annuì. Buona la prima ipotesi. Si guardò intorno in cerca di telecamere, ma non ce n'era traccia - uh, no, non poteva sperare di finire in un Confidential.

- Non ho moltissimo tempo, perciò facciamo così: tu mi accompagni in albergo e faccio check-out, intanto possiamo chiacchierare, d'accordo?

La parola "albergo" la sbigottì più di quanto fosse necessario, e dovette fare mente locale per assicurarsi che l'espressione "check-out" non avesse un doppio senso sessuale. Da quando viveva a Londra, si era dovuta abituare a svariate differenze con l’inglese americano. Ed era stata obbligata ad imparare in fretta, perché le risatine dietro le spalle facevano piuttosto male e si era ripromessa di non ripetere mai più le esperienze delle elementari, quando una banda di ripetenti l’aveva presa di mira per tre anni di fila.

Non ebbero occasione per chiacchierare, però. Presero la metropolitana e scesero una fermata più in su, a Great Russell. L'albergo era in realtà un ostello di infima categoria e fu la prima avvisaglia che qualcosa non quadrava. Altri dubbi l'assalirono mentre Jenna parlava con il tizio losco alla reception, come segnali rossi che in qualche modo si era rifiutata di vedere: perché un appuntamento su Brenda e non una semplicissima e-mail? Ma soprattutto, perché lei, tra tutte le whovian della città e della nazione intera? Ma ancora più sopra a tutto, perché uscire dall’armadio nel bel mezzo dell'ottava stagione?

- Tutto a posto, possiamo andare.

- Dove?

Jenna ridacchiò. - Ti fidi almeno un pochino? Una ragazza che in pieno inverno esce da casa con i capelli bagnati per andare a incontrare una sconosciuta non può essere totalmente priva di spirito avventuroso.

Le telecamere dovevano essere da qualche parte, per forza. Non che le dispiacesse. Se si trattava di un documentario della BBC e lei ci era proprio dentro...

- Di qua! - La seguì nel vicolo di fianco all'ostello. Infilato tra quella che sembrava la porta di servizio dell'ostello e lo stipite, a tenerla aperta, c'era un libro logoro e spiegazzato dalla copertina gialla. Questa cosa sì che le ricordò uno speciale del cinquantesimo anniversario, quello con i vecchi Dottori.

L'unica certezza era che stavano commettendo un reato contro la proprietà privata.

- Tienilo tu. Non perderlo, non so ancora chi è l'assassino. - Si ritrovò sotto gli occhi la quarta di copertina e si sentì gelare.

 

Un nuovo mistero apparentemente inestricabile, una nuova indagine per il dandy dalla mente più brillante di New York, Philo Vance.

Quando il procuratore distrettuale John F.X. Markham gli chiede di raggiungerlo sulla scena del crimine...

 

“COSA CI FA IL MIO BISNONNO IN UN ROMANZO?”

 

La porta si chiuse alle loro spalle e Jenna

(No, quella non era affatto Jenna-Louise Coleman)

la guidò per un corridoio quasi buio fino ad un'altra porta.

 

"Non ti aspettavi la vera me."

 

Ada intravide una forma di un blu sospetto nella penombra di quello che sembrava uno sgabuzzino in disuso e sperò che si trattasse davvero di una candid camera, di uno scherzo, perché se stava sognando non era certa di volersi svegliare.

 

(Dov’erano le telecamere, allora?)

 

- Su, vieni dentro? - La ragazza che forse era la Coleman e forse una viaggiatrice del tempo le tese la mano, mentre un enorme uomo-patata che forse era Dan Starkey e forse un vero Sontaran fece capolino e borbottò qualcosa come "La Ragazza Impossibile porta clandestini a bordo, BUM!"

 

Alla fin fine, la raccolta punti del Planet non esisteva per davvero.

 

   
 
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