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Autore: Aesingr    12/04/2014    4 recensioni
Spyro e Cinerea hanno combattuto e sconfitto il perfido Malefor, drago viola dai poteri immensi. l'hanno sempre considerato un nemico vile e spietato, insensibile di fronte al dolore che stava causando.
Si sa, l'oscurità può sorgere anche dalla luce. A volte l’amicizia, l’amore ed ogni altro sentimento positivo possono mutare in artigli roventi, con cui è facile dilaniare la carne e le ossa per giungere al cuore.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VENIRE ALL'OSCURITÀ



Neiry sfrecciava nel buio della notte, con Flarendor e Siil alle calcagna. Axius alle spalle del drago dell’elettricità cercava di restare calmo, cosa che sembrava essere impossibile anche per lui. Teneva d’occhio i due guardiani, pronto a scattare in caso che avessero avuto la sciagurata idea di attaccare Neiry. La dragonessa stava cercando di spingere il suo corpo al limite, concentrando tutte le sue forze sulle ali, non riuscendo però a seminarli. In effetti non sembrava quello il suo intento.
Quattro ombre si muovevano rapide tra le buie nubi grigiastre, quattro anime con pensieri opposti, quattro guardiani con destini diversi. Sotto di loro si estendeva la grande palude, costellata di bioluminescenze alternate a solitarie ninfee e piante palustri, le quali costituivano il percorso che si dirigeva dal tempio alla grotta in cui le uova erano state lasciate a riposare.
Neiry volava con la mente fissata sull’immagine dell’uovo viola, così bestialmente allontanato alle cure dei propri genitori. Non sapeva se quel cucciolo sarebbe vissuto felice, ma una cosa era certa: non avrebbe mai incontrato la madre che l’aveva dato alla luce. questo pensiero la tormentava, le fracassava il cranio e le costole a colpi d'artiglio sul petto. Voleva dare tutta se stessa per aiutare i piccoli che sarebbero nati di lì a breve, non avrebbe permesso a due scellerati di infliggere dolore a creature innocenti. Si voltò senza perdere velocità verso i draghi che ancora la inseguivano, troppo calmi per non nascondere qualcosa. Se avessero voluto l’avrebbero raggiunta facilmente.
Neiry giurò di aver visto Flarendor sorridere, ma non se ne curò. Probabilmente nessuno in quel momento conosceva le altrui intenzioni. Cercò di accelerare, ma non era in grado di volare più in fretta; batteva le ali in maniera frenetica e monotona, senza concedersi tregua. Dopo altri secondi interminabili, intravide la sagoma della grotta far breccia tra le ombre dell’oscurità. Un semicerchio indistinto coronato da contorni sfocati anche a causa della velocità che aveva raggiunto.
Scese di quota, acquistando ulteriore spinta grazie alla forza di gravità, e gli altri draghi la imitarono. Stava quasi per raggiungere il suolo, quando Siil gli saettò accanto mentre si grattava pigramente il collo.
“cosa hai intenzione di fare piccola?”
Neiry non si intimorì e proseguì verso la grotta, ormai a pochi metri da lei. Siil rallentò, fino a fermarsi del tutto in prossimità del terreno. Axius lo superò, oscurandone la figura, mentre Flarendor frenò il suo volo impetuoso sopra entrambi.
Il drago del ghiaccio fece per rallentare a sua volta, non comprendendo le intenzioni dei due, ma non appena vide Neiry gettarsi a capo fitto all’interno della grotta la seguì.
Le si portò a fianco, dandole le spalle in modo da poter tenere d’occhio Flarendor e Siil, che si erano distesi sull’erba rivestita di frescura notturna.
Non riusciva a capire cosa passasse loro per la testa. Tese tutti i muscoli del corpo, pronto a riceverli se necessario. Un ruggito furioso lo fece trasalire, nonostante fosse scaturito dalle fauci di Neiry. La dragonessa tornò sui suoi passi, urtando Axius senza curarsene e uscì nuovamente all’esterno, le zanne grondanti rabbia e lo sguardo tramutato in quello di una belva priva di ragione.
“Che c’è tesoro, i tuoi ovetti sono spariti?”
L’espressione di collera di Neiry travolse Siil, che nonostante fosse riuscito a non scomporsi, non poté impedire ad un sussulto di pervaderlo quando dalle radici di un albero si protesero rami acuminati decisi a trafiggerlo. Saltò in avanti per evitare l’assalto della natura che assieme a Neiry e ai suoi poteri stava cercando di fargliela pagare, ma la dragonessa lo intercettò e con una poderosa zampata lo sbilanciò, per poi sferzargli un colpo d’artiglio sul collo che lo costrinse a indietreggiare.
“Mi sembrava di aver visto che prima ti grattavi proprio lì, magari ora ha smesso di pruderti”
Siil sorrise e si portò una zampa sulla piccola ferita, apprezzando l’ironia dell’avversaria.
“Non posso permetterti di rubarmi il ruolo di simpaticone del gruppo, questa battuta ti costerà cara”
“Voi non fate più parte di nessun gruppo. Il vostro destino è quello di sparire insieme ai vostri folli propositi. Quindi puoi anche dirmelo, cosa ne hai fatto delle uova!?”
Siil ghignò come al solito, assumendo quell’espressione canzonatrice che la dragonessa aveva sempre odiato e che era sempre riuscita ad ignorare. Adesso però non solo stava collaborando con Flarendor a favore di empietà che avrebbero alterato il pacifico flusso della vita, stava persino contribuendo alla distruzione di una famiglia che di perfido non aveva perpetrato che il destino.
Lehr e Airack non meritavano quell’orribile fine, e così il loro cucciolo. Come espressione della bontà materna della dragonessa azzurra e dell’odio che stava inviando dalla sua coltre di luce alla malignità dei due draghi, Neiry si sentiva in dovere di prendere il suo posto e come lo sarebbe stato quello di ogni madre il suo primo dovere era quello di impedire ai propositi di Siil e Flarendor di prendere forma per salvarlo.
Puntò tutte e quattro le zampe al suolo, affondando nella superficie umida con i robusti artigli che attinsero al potere della terra e della natura circostante. Non avrebbe voluto combattere, si era ripromessa di non farlo finché non ve ne fosse stata davvero necessità. Sill percepì il repentino mutamento di stato d’animo nella dragonessa e provò una certa sensazione di disagio nel constatare a quale livello potesse portare il legame indissolubile che la univa all’energia della natura.
Si concentrò a sua volta, preparandosi a ricevere e contrastare l’assalto, circondandosi di una sottile aura elettrica che gli pervase ogni fibra del corpo. un rombo assordante ferì il silenzio e un fulmine squarciò l’aria, gettandosi violento sul terreno al suo fianco.
Le due figure si scrutarono intensamente, concentrandosi sulla potenza dei rispettivi elementi e trafiggendosi l’uno con l’altra con occhi di sangue, con intenzioni diametralmente opposte ma ugualmente ostili.
Flarendor nel frattempo se ne restava impassibile ad osservare il violento svolgersi degli eventi, mentre Axius, scioccato dalla reazione della compagna, era indeciso su quale ruolo assumere in quella situazione. In conflitto con se stesso, a metà tra il voler imitare Neiry e il restarsene momentaneamente in disparte, decise che si sarebbe gettato in aiuto dell’amica solo se fosse stato necessario.
La dragonessa percepì la sua presenza alle proprie spalle, ma ignorò ciò che Axius avrebbe potuto pensare di lei, raccogliendo tutta la sua concentrazione per lo scontro. In combattimento temeva Siil, per il suo smisurato potere e la sua innata padronanza del fulmine, ma non si lasciò minimamente intimorire dalla minaccia proveniente dal suo sguardo bramoso di morte.
Senza perdere tempo balzò in aria e cercò di guadagnare distanza, così da poter anticipare una mossa del drago nonostante la sua velocità. Infatti non appena Siil fu schizzato nella sua direzione le sue ali si piegarono di riflesso e con una rapida cabrata si portò sopra di lui, disorientandolo. Ne approfittò per sparare una sfera di luce verde, nel quale era concentrata la forza della sua alleata natura; Siil riuscì ad evitarla solo grazie ad una buona dose di fortuna, capovolgendosi a mezz'aria. Neiry gli si gettò in contro, con le fauci spalancate e la veemenza di una fiera indomabile. Nonostante la sua furia, la ragione non l’abbandonava mai, infatti non appena Sill ebbe utilizzato il proprio potere elettrico per gettarsi rapido verso il suolo, delle radici spuntarono sotto di lui pronte a ghermirlo. Purtroppo solo una delle zampe posteriori rimase intrappolata dalle spirali lignee. Siil si divincolò e reagì prontamente, scagliandosi verso Neiry che non poté evitare una scarica elettrica dritta sul torace.
Lei riuscì a non perdere quota soltanto grazie ad un enorme forza di volontà, che le impose di afferrare Siil e spedirlo nuovamente al suolo, dove ad attenderlo c’era un acuminata stalattite di pietra. Il drago riuscì a capovolgersi ancora e a ridurre i danni, sfiorando con un ala la roccia e atterrando illeso. Anche Neiry scese a pochi metri da lui, tornando a contatto con il terreno che le diede quasi istantaneamente nuovo vigore.
Siil guardò in alto, sogghignando.
“Mi sto divertendo sai?”
Un lampo si generò a qualche metro sopra la dragonessa, che resasi conto del pericolo scattò di lato, facendo così il gioco di Siil; il guardiano del fulmine sfruttò la sua distrazione per schizzarle addosso, gli artigli infusi di elettricità.
Un bagliore verdastro avvolse Neiry, trasformandosi, al momento dell’impatto tra i due, in una solida sfera rocciosa che impedì all’avversario di ferirla. Le lame elettriche che spuntavano dalle zampe di Siil si conficcarono nella pietra cercando di perforarla, ma in vano.
"Stai consumando un sacco di energia per tenere in piedi questo scudo. E non puoi muoverti da lì, altrimenti lo scudo si infrange” spiegò con superbia Sill in un'espressione di sfida.
“Ne sei sicuro?”
L’enorme sfera rocciosa iniziò a rotolare spinta dalla straordinaria forza di Neiry, che riuscì a travolgere Siil, schiacciandolo e trascinandolo alla cieca fino ad un albero sul quale entrambi si schiantarono.
Il guardiano dell’elettricità si rialzò frastornato, con qualche osso rotto e le zanne che desideravano vendicarsi per l’affronto subito. Non fece in tempo a riprendere le forze però che Neiry era già tornata in azione, facendo esplodere la sfera protettiva in una tremenda emissione d’energia naturale che si propagò tutt’attorno, spazzando via Siil e spedendolo a molti metri di distanza.
Il drago si impennò e indirizzò le fauci verso la dragonessa, che nel frattempo, dal bel mezzo dell’esplosione, aveva caricato un’altra sfera d’energia. Questa saettò nella sua direzione, scontrandosi con l’onda elettrica di Siil e tuonando in tanti bagliori splendenti che sfrecciarono nei dintorni.
Il drago dorato osservò attraverso le scintille l’avversaria ansimare pesantemente dopo lo sforzo, facendo tesoro di quell’unica occasione che la vedeva vulnerabile. Virò verso destra e lanciò una saetta splendente che Neiry schivò per un soffio, finendo però nel raggio d’azione di Siil. Il drago dorato le piombò sul dorso e la spinse brutalmente a terra.
La dragonessa provò a scrollarselo di dosso, ma gli artigli di Siil le perforarono il collo e una scarica elettrica le invase tutto il corpo, paralizzandone ogni funzione motoria. Alcune vene esplosero per l’eccessiva tensione e piccoli zampilli azzurrini le uscirono dalle ferite sanguinanti comparse su tutto il corpo, lasciandosi a presso un forte odore di carne bruciata.
Axius, inorridito dalla scena, lanciò un ruggito furioso e fece per lanciarsi in suo aiuto, ma Flarendor da disteso e tranquillo com’era gli si piazzò davanti per sbarrargli la strada.
“Dovrai batterti con me se vuoi salvarla”
“Salvarla? Non ha bisogno del mio aiuto per quell’inetto…”
“E allora dove stai andando. Devi fare un bisognino?”
“Sul tuo muso!" gridò, sferrandogli una zampata che Flarendor incassò senza batter ciglio.
“Sei uno sciocco Axius” asserì leccandosi via il sangue dalle labbra.
“E tu cosa saresti? Guarda a causa tua a cosa siamo arrivati. Nessuno si piegherà al tuo volere"
“Staremo a vedere”
Neiry non riusciva neanche a gridare tanto era il dolore, ma con i residui di un’energia infinita fece nuovamente appello alla terra, che le conferì la forza di gettare Siil al suolo con un brusco movimento delle zampe anteriori.
Sapeva che non avrebbe potuto afferrarlo e trattenerlo, a causa della sua capacità di emettere scariche da ogni parte del corpo, ma doveva trovare un modo per neutralizzarlo. Mentre l’altro si drizzava ancora sulle zampe, spiegò le ali e concentrò quel poco di energia rimasta nella zampa sinistra, che si permeò di un potere scaturito direttamente dalle profondità della terra. Il suolo iniziò a tremare sotto il suo rabbioso influsso.
Questa volta l’estrema velocità non bastò a Siil ad evitare l’attacco; tutto ciò che lo circondava sembrava essergli diventato nemico, spinto da una furia sfrenata a distruggerlo. Il colpo di Neiry lo centrò in pieno muso, fracassandogli gran parte dell’ossatura del muso e spedendolo al tappeto con una forza tremenda.
Flarendor scosse il capo, indifferente al risultato dello scontro.
“Sapevo che Siil era un incapace" bofonchiò distrattamente. "Dovrò apportare qualche modifica al piano. Perlomeno me l’ha tolta dai piedi
Axius rabbrividì, ma rispose nella maniera più pacata.
"A me sembra viva e vegeta”
“Ti facevo più sveglio Axius. Perché non vai a chiederle come sta?”
Axius restò basito dall’indecifrabile atteggiamento del rivale, ormai avversario, ma non indugiò. Si fiondò verso Neiry, che si ergeva immobile con le ali afflosciate lungo i fianchi di fronte al drago del fulmine riverso al suolo, semi sommerso da una pozza di sangue,.
La robusta muscolatura della dragonessa era stata irrimediabilmente consumata dalle scariche elettriche e il suo muso contratto in una smorfia di dolore lasciava intendere quanto il danno fosse grave.
Siil, dal canto suo, ghignava sotto una maschera rossastra che gli tingeva per metà il muso.
“Sarai soddisfatto ora. Abbiamo finito col distruggerci a vicenda. Spiegami che senso ha” Disse Neiry, fissando le iridi d’inchiostro del drago che anche in quelle condizioni parevano deriderla.
“Sei stata tu ad attaccare per prima. Quindi devi spiegarmelo tu che senso ha. Mi sono solo limitato a difendermi”
“Beh…” Rispose Neiry avvicinandosi, “Questo tuo ultimo sarcasmo ti accompagnerà da gli antichi”
Fece per prepararsi a sferrare il colpo di grazia, ma Axius la raggiunse tempestivamente, impedendo ai suoi artigli di abbattersi sul collo già ferito di Siil.
“Cosa stai facendo? Lui non mi avrebbe risparmiata Axius”
“Tu non sei come lui. So che è così, e lo sai anche tu. Posso capire come ti senti in questo momento. Non meriterebbero il tuo perdono. Ma lascialo vivere, è destinato a morire per mano di qualcun altro”
Neiry distolse lo sguardo dal compagno, dirigendolo verso Flarendor e abbozzando un sorriso.
“Giusto”
Siil sapeva a cosa stavano alludendo e non fu capace di ignorarli. Riuscì a rialzarsi, il muso grondante sangue.
“Siete una coppia di poveri ingenui. Qualunque cosa facciate non riavrete le vostre uova”
Lo ignorarono. Flarendor lanciò una strana occhiata a Siil, prima di librarsi in aria a gran velocità. Avrebbe sfruttato l’altro drago finché gli sarebbe stato possibile.
Axius corse a grandi balzi sull’erba, prima di volare al suo inseguimento, ma una saetta azzurra scaturì dalle fauci di Siil e lo colpì al ventre. Rimase stordito per un lasso di tempo sufficiente a Flarendor per allontanarsi.
“Maledetto. Non mi sfuggirai” Ruggì, Scendendo bruscamente a terra per darsi un portentoso slancio con tutti gli arti e scomparire nel buio sulla scia di Flarendor.
Batté violentemente le ali, frustando l’aria che al suo passaggio pareva gelarsi. Il drago cremisi, sfruttando il calore del fuoco e la sua sviluppata forza muscolare, gli era decisamente superiore in quanto a velocità ma Axius sapeva di non poterlo lasciar andare. Non avrebbe reso vani gli sforzi di Neiry e non gli avrebbe permesso di farla franca.
Sapeva che molto probabilmente si stava dirigendo verso il nascondiglio in cui aveva riposto le uova e ne ebbe la conferma quando Flarendor atterrò in prossimità di un enorme cratere profondo almeno un centinaio di metri, alle pendici di una silenziosa collina dal profilo oscurato in un velo notturno.
Nembi violenti seguitavano a rincorrersi sopra di loro come in una perenne fuga verso l’oblio. Axius non lo seguì, ma si limitò a restare sospeso in aria continuando a muovere pesantemente le ali, cercando di intuire le sue intenzioni. Lo vide gettarsi all’interno dell’immensa bocca scura e per non perderlo di vista lo seguì, ignorando il perché di tanta indifferenza nonostante lo sapesse alle sue spalle.
“Ti conviene non entrare Axius. Non vorrei che il tuo buon cuore ti giocasse brutti scherzi di fronte a ciò che ti aspetta”
Axius scese insieme a lui, fino a quando il buio non lo avvolse completamente. Non temendo la temporanea cecità continuò a seguire i movimenti di Flarendor con gli altri sensi, percependolo a pochi metri di distanza sotto di lui.
Ebbe la sensazione che qualcosa dal fondo del cratere si avvicinasse, e quando con i piedi urtò la superficie sabbiosa del suolo capì che era giunto il momento della verità. Iniziò a reclamare il cielo aperto della notte, oppresso dalla quieta oscurità che lo attanagliava. Nonostante sapesse che in un luogo simile Flarendor era nelle sue stesse condizioni non poteva distrarsi.
“Che ne dici, sarà meglio fare un po’ di luce?” Commentò Flarendor, scagliando una fiammata ai suoi piedi, generando un piccolo fuoco che fu comunque sufficiente a rischiarare il vuoto circostante. “Guarda un po’ alle tue spalle”
Axius si voltò, restando per un momento con il fiato sospeso nel constatare che tutte le uova si trovavano distese dietro di lui. Le venature colorate dei gusci brillarono a contatto con il tenue bagliore del fuoco, come tanti piccoli sorrisi rivolti al guardiano del ghiaccio.
“È stata una faticaccia portarle tutte qua dentro. Che peccato. I nostri sforzi devono andare in fumo per colpa di Siil”
“Esatto. Le proteggerò. Non riuscirai a portarle con te”
“Infatti non ho intenzione di farlo. Ho solo quattro zampe. Come pensi che possa portarle via da solo?”
La freddezza e la ferrea sicurezza di Axius stavano per bacillare, il suo avversario si stava comportando in modo decisamente assurdo. Non riusciva a capire per quale motivo l’avesse portato fin lì, svelandogli il nascondiglio delle uova.
Ciò che successe dopo neanche l’Aedo l’avrebbe previsto. Flarendor vomitò un getto infuocato in direzione di Axius, che impreparato a respingere un attacco così violento e improvviso fu costretto a stendersi a terra per far sì che le fiamme lo oltrepassassero.
Una sensazione di vuoto e di smarrimento gli devastò l’anima, quando si rese conto di ciò che Flarendor aveva intenzione di fare fin dall'inizio. Fu come un grido. Un insieme di lamenti provenienti dalle viscere della terra, dalle nuvole del cielo e da ogni altra forma d'esistenza. Gli fracassò il costato e penetrò fino al cuore, che per un momento sembrò volersi fermare.
Non osò neanche girarsi per vedere cosa fosse rimasto dell’insieme di uova, ormai ridotto ad un mucchio fumante di gusci vuoti e distrutti.
“Dovresti vedere il tuo muso” Lo schernì il drago rosso, dopo avergli mostrato fin dove poteva arrivare la sua crudeltà. “Comunque devo informarti che dovrò fare il bis. Togliti da lì o farai la loro fine”
Il corpo di Axius vibrò, le sue membra fremettero. Flarendor si ritrovò a scontrarsi contro la parete di pietra alle sue spalle senza neanche rendersene conto. La pressione, già alta a causa della profondità del luogo, si fece ancora più pesante sotto l’incessante incremento d’energia che Axius stava manifestando, spinto dalla stessa rabbia che aveva guidato in precedenza Airack e Neiry. L’aria si fece gelida, il freddo si impadronì del nero sopra e intorno a loro.
Il drago stava per lanciare un soffio congelante che avrebbe sicuramente spappolato il nemico con una simile pressione, ma un suono proveniente dall’alto lo fece desistere.
“Axius! Dove sei! che stai facendo”
Riconobbe la familiare voce di Neiry, che stava scendendo a tutta velocità verso di lui, invisibile nell’ombra. Udì distintamente due paia di ali frusciare quasi all’unisono, riconoscendo immediatamente anche la presenza di Siil; lasciò che il suo potere scivolasse via dal suo corpo, alzando lo sguardo.
“Neiry. Che sta succedendo”
“Ho l’uovo. Ho l’uovo di Airack e Lehr”
Axius si sentì falciare in due. La sua testa pulsava furiosamente come un pesante martello che colpiva con sempre maggior violenza. Sapere che l’uovo era salvo lo riempiva di gioia, ma la sorte degli altri poveri cuccioli lo lasciava sprofondare in un vuoto ancora più tetro di quello del buio cratere che li attorniava. Il suo animo pianse per Neiry nel momento in cui l'avrebbe scoperto. Sapeva che qualcosa poteva essere salvato, non tutte le uova erano state distrutte, e lui doveva fare il possibile per permettere almeno a quei pochi cuccioli superstiti di vivere.
Flarendor nel frattempo si era ripreso dal colpo e stava puntando proprio su Neiry, pronto per investirla con un fiume di fiamme, che però non giunse mai.
Siil si parò di fronte alla dragonessa, avendo compreso le sue intenzioni.
“Cosa fai vigliacco. Adesso sei dalla loro parte?” chiese sprezzante il guardiano dalle squame cremisi.
“Assolutamente no. Ma ci tengo alle mie squame”
Axius sorrise beffardo nel constatare il livello di codardia di Siil, che piuttosto che farsi ammazzare aveva preferito rivelare a Neiry il luogo nel quale avevano nascosto l’uovo viola. Non riuscì a trattenere il suo disgusto.
“Siil. Sapevo fossi un essere ignobile, ma non immaginavo fino a questo punto"
“Attento Axius. L’hai appena detto, sono un essere ignobile. Potrei tradirvi da un momento all’altro, quindi guardati sempre le spalle”
“Silenzio!” esordì Neiry, sbalordita.
Entrambe le sue zampe anteriori si mossero quasi indipendenti dalla sua volontà e andarono a stringere delicatamente l’uovo viola, che venne scosso da un fremito.
Poteva percepire distintamente il calore proveniente dall’uovo farsi sempre più intenso e il guscio venir colpito ripetutamente dall’interno. Come un cuore che batte in un petto, come una piccola luce che tenta di incunearsi nell’oscurità.
“No… non qui, non quaggiù”
Axius scrutò la compagna con rinnovato stupore, avendo avvertito una profonda tensione erompere dal piccolo uovo che la dragonessa continuava a stringere tra gli artigli.
“Ti prego, non fra le tenebre”
Le sue suppliche non vennero ascoltate. La superficie dell’uovo iniziò a creparsi in maniera impercettibile, fino a quando alcuni piccoli forellini non comparvero tra le striature che la decoravano.
Nessuno poté assistere alla nascita del piccolo; Soltanto Neiry, che non lo abbandonò neanche quando cinque minuscoli artigli si fecero strada verso l’esterno in cerca di una luce che probabilmente non avrebbe mai visto. Fu spettatrice della nascita del primo drago viola.
Il drago della leggenda. Il drago che avrebbe modificato le sorti del mondo. Sarebbe diventato la più potente fra le creature, sarebbe divenuto guida verso un cambiamento epocale.
La dragonessa assisté incredula a quell’evento straordinario, poggiando l’uovo a terra solo dopo che il cucciolo ebbe messo la piccola testolina fuori dal guscio. Axius si avvicinò a Neiry, spingendo delicatamente l’uovo di fronte alle sue zampe e posizionandosi in modo che il piccolo fosse protetto da ogni lato, con due guardiani a sua difesa.
Siil fece per avvicinarsi, più per paura di essere rimasto da solo che per interesse verso il draghetto. Axius lo respinse con l’ala sinistra, lasciando che fosse Neiry a coprire l’uovo con il proprio corpo mentre Malefor riusciva a romperne il guscio per venire infine all'oscurità.
così all’oscurità.

___
Angolo dell’autore:
Bene gente! yea queste sono le prime note dell’autore per questa storia, ma ci vogliono secondo me, perché è qui che inizia il vero delirio e è da qui che si manifesterà tutta la mia pazzia! Che come si è sicuramente già notato è molto sviluppata. XD
Finalmente il nostro Malefor è nato, so che per quelle poche anime che stanno leggendo la storia è stata certamente una palla fino a ora nell’attesa che uscisse da quel benedetto uovo, ma era necessario questo back ground per la piccola storiella che ho in mente! non sarà molto lunga, ansi penso che non supererà di molto la decina di capitoli, ma è nei capitoli restanti che Malefor raggiungerà la fama di maestro delle ombre.
ah, piccola cosetta, se nel capitolo avete notato un'incoerenza(ovvero inizialmente Neiry e Siil sembrano mezzi morti) e alla fine sono piu o meno integri, c'è un motivo. avrei dovuto spiegarlo in questo capitolo ma per motivi che non sto a chiarire ho messo il capitolo così com'era. lo spiegherò nel prossimo. Se veramente qualcuno sta seguendo la storia… vi imploro in tutte le lingue, draconico compreso... di recensire! Avanti, un piccolissimo parere, anche negativo va benissimo… ma ditemi cosa ne pensate!
Se no non continuo più la storia! Tiè! XD ovviamente scherzo, però vi aspetto!
Al prossimo capitolo.
Sasuke
  
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