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Autore: EdSheeran    12/04/2014    7 recensioni
Salve! Ecco la mia seconda storia ovviamente incentrata sempre su Stiles e Derek, dove però i personaggi saranno tutti animali! Non so da dove mi sia uscita quest'idea ma volevo provarla e spero piaccia anche a voi :)
Dal testo:
-Come ti chiami?-
Lo vedo girare leggermente la testa di lato, come se stesse pensando se vale la pena darmi o no la risposta.
-Derek.- dice per poi ricominciare a camminare.
-Io sono Stiles!- grido prima che lui scompaia in mezzo alla natura.
Corro più che posso verso il mio branco che in un primo momento mi accoglie con affetto e preoccupazione e poi mi riempie di ramanzine, ma io continuo a sorridere e a scodinzolare felice, incurante di ciò che mi stanno dicendo gli altri poiché la mia mente riesce a pensare solo ad una cosa:
”DEVO ASSOLUTAMENTE RIVEDERE DEREK.”
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Apro gli occhi e sono costretto a richiuderli immediatamente a causa della forte luce emessa dal sole che fa entrare prepotentemente i suoi raggi dentro la nostra tana. Mi alzo ed inarco la schiena per stiracchiarmi aprendo la bocca e cacciando la lingua da fuori per emettere uno sbadiglio, mi giro verso l’interno della grotta e noto che tutto il mio branco sta ancora dormendo, mi passo la lingua sul muso e mi rendo conto di essere molto assetato, guardo mio padre ronfare vicino mia madre, loro mi hanno assolutamente vietato di uscire dalla tana senza nessun adulto a farci da guardia ma la sete è troppa e non voglio svegliarli, mi giro verso mio fratello Scott che muove freneticamente le zampe avanti e dietro e ringhia “starà ancora sognando di prendere il suo primo coniglio” penso mentre mi avvicino cautamente a lui:
-Scott!- sussurro nel suo orecchio facendogli distorcere il naso.
-Mh..ancora cinque minuti mamma!- mormora mettendosi a pancia all’aria con la lingua penzolante e facendomi ridere.
-Scotty, sveglia!- dico dandogli una zampata sul naso e facendolo, finalmente, svegliare.
-Stiles! Che c’è?- domanda Scott alzandosi.
-Ho sete.-
-E sveglia qualche adulto.- risponde seccamente lui sdraiandosi nuovamente.
-Quanto sei antipatico di prima mattina! E comunque non mi va di andare con loro che ci fanno da guardie, dai! Andiamo io e te!- dico accucciandomi vicino a lui e guardandolo con occhi da cucciolo.
-E se finiamo nei guai?- domanda Scott iniziando a convincersi.
-Fratello, siamo Scott e Stiles! Dobbiamo per forza finire nei guai!- dico io iniziando a scodinzolare.
-E va bene, ma sappi che se finiremo nei guai non ti asseconderò mai più.- dice lui alzandosi e incamminandosi verso l’uscita della caverna.
-Dici così tutte le volte.- dico io ridendo e camminando al suo fianco.
La vita di una volpe non è un granché, le uniche  preoccupazioni di una volpe sono il cibo, l’acqua, lo stare lontano dai guai ma soprattutto..IL BRANCO.
Quanto odio questa parola, è stata la prima che ho sentito quando ho aperto per la prima volta gli occhi alla vita e probabilmente sarà l’ultima che sentirò prima di lasciarla.
“E’ per il bene del branco,Stiles”
“Devi pensare al branco,Stiles”
“E’ la cosa giusta per il branco,Stiles”
E la cosa è resa ancora più pesante dal momento che io e Scott siamo i figli di John e Melissa, i due aplha del gruppo, quindi siamo i cosiddetti “principini” del branco e quindi siamo quelli più protetti quelli che sin da piccoli non hanno mai potuto avvicinarsi troppo agli altri cuccioli per giocare perché “avremmo potuto farci male”, o quelli che non possono andare a bere senza delle guardie..non possiamo nemmeno fare i nostri bisognini senza che qualcuno ci fissi! E’ snervante! Ed è proprio per questo motivo che io e Scott ci siamo spesso cacciati nei guai, perché si sa..proibisci a dei cuccioli di fare qualcosa e loro la faranno prontamente.
-Allora, stavi ancora sognando di prendere il tuo primo coniglio..non è così?- stuzzico Scott mentre ci inoltriamo nel bosco.
-Prendi anche in giro! Ma un giorno succederà!- Si difende Scott gonfiando il petto e camminando come un damerino.
-Intanto a me è già successo, e sono ancora un cucciolo.- lo stuzzico ancora gonfiando di più il petto e superandolo.
-Tutto il branco ne ha parlato per mesi, non c’è bisogno che lo ripeti ancora!- dice Scott infastidito.
-Ripetere cosa? Ah! Che sono riuscito a prendere un coniglio?- dico sorridendo alla vista di Scott che drizza il pelo per la rabbia.
-Stiles!- ringhia con un’espressione più buffa che spaventosa.
-E dai, rilassati Scott! Stavo scherzando!-
-Bene.- dice lui rilassandosi.
-In fondo non è mica colpa mia se sono nato per cacciare.- finisco la frase ed inizio a correre una volta che vedo Scott inseguirmi digrignando i denti.
In poco tempo ci troviamo nella sorgente giusto al centro del bosco ed io entro in acqua per schizzare Scott in piena faccia. Ridendo e giocando nell’acqua non ci rendiamo conto dello scorrere del tempo e quindi dopo un po’ vediamo il sole abbassarsi.
-Scott, credo che dovremmo tornare a casa.- dico guardando il cielo.
-No! Proprio adesso che ci stavamo divertendo?- chiede abbattuto.
-Si, il nostro branco si sarà svegliato da tempo e credo proprio che siamo nei guai.- dico uscendo dall’acqua e agitandomi per togliere via l’acqua dalla mia pelliccia.
-Che novità.- dice sarcasticamente Scott scuotendo il pelo a sua volta e facendolo gonfiare.
-Hahahaha fratello! Sembri un leone! - dico ridendo, ma mi blocco quando vedo lo sguardo impaurito di Scott mentre fissa qualcosa alle mie spalle.
-Che c’è?- domando girandomi lentamente ed incontrando lo sguardo di un..non so bene che animale sia, non l’ho mai visto fino ad ora, sembra un lupo ma è più piccolo e con una pelliccia più corta e sta decisamente ringhiando verso la nostra direzione.
-Scott, scappa!- urlo a mio fratello che non se lo fa ripetere due volte.
Appena mio fratello se la da a gambe, quello strano animale si butta al suo inseguimento emettendo uno strano verso, io lo inseguo e lo sento lamentarsi quando gli mordo la coda. L’animale smette di inseguire mio fratello che scompare nel bosco, e si gira lentamente verso di me ringhiandomi contro. Deglutisco mentre con la coda fra le gambe indietreggio lentamente, osservo quello strano animale piegarsi sulle zampe anteriori per attaccarmi.
“Oddio e adesso cosa faccio? Coraggio Stiles..ringhia! So che puoi farcela!”
-Rhearh!- provo a ringhiare ma sembro più un gattino che una volpe, ed infatti quello strano animale piega la testa di lato confuso.
-Rheaaaaaaaar!- riprovo ancora, passando da “gattino” a “gattino con il mal di pancia” ma..HEY! Sta funzionando! Quello strano essere sta indietreggiando e..ODDIO! Sta scappando!
-Ha! Si! Scappa bello! Non c’è storia per Stiles Stilinski! E  se rivedo il tuo brutto muso nella MIA sorgente d’acqua giuro che ti- mi blocco quando,una volta voltato, i miei occhi si incontrano con due occhi verdi , leggermente socchiusi , che mi fissano dall’alto. Deglutisco quando faccio scorrere il mio sguardo dal basso verso l’alto e mi rendo conto di avere davanti ai miei occhi un vero e proprio LUPO. Ricordo che una volta quando ero più cucciolo, vidi mio padre parlare con un lupo e ricordo anche di essere sempre stato attratto dai lupi, non erano come noi volpi, erano più grandi, più forti e guardavano tutti noi con aria di sfida, come se non avessero paura di niente e come se potessero fare sempre ciò che gli va. Adesso avevo davanti a me un lupo ma, era diverso da quelli che avevo visto in precedenza, gli altri erano tutti o marroni o grigi e, come dice mio padre, esistono anche rari esemplari di colore bianco..ma questo era nero come la notte, anzi forse anche di più, era di un bel paio di taglie più grande di me, aveva denti bianchissimi ed unghie lunghissime che spero non proverò mai, ed aveva occhi così verdi da fare invidia all’intero bosco.
-Che cosa guardi?- mi domanda poi il lupo.
-I-io?- domando indietreggiando.
-Vedi forse qualcun altro?- domanda lui seccato ed avanzando.
-N-no- dico indietreggiando finché non tocco con la schiena su un masso.
Il lupo si avvicina ancora di più finché non mi ritrovo appiattito a quel sasso, lo vedo avvicinarsi con la testa verso di me, chiudo gli occhi ed abbasso le orecchie pronto per essere azzannato quando..aspetta..mi sta annusando?
Apro gli occhi e lo osservo mentre mi sfiora ovunque con il suo naso, senza rendermene conto, inizio a ridere ricevendo uno sguardo che potrebbe fulminare chiunque:
-Scusa! Fai il solletico!- mi giustifico ridendo e iniziando a scodinzolare contento.
-Smettila.- mi dice serio ma io non riesco a calmarmi..insomma..”ho conosciuto un lupo!”
-Hey! Dove vai?- domando una volta resomi conto che lui se ne sta andando, lasciandomi solo.
-Non sono fatti tuoi.- dice lui continuando a camminare.
-Dove vivi?- domando saltellando a destra e a sinistra e scodinzolando.
-Non.Sono.Fatti.Tuoi.- ripete lui scandendo bene le parole.
-Okay okay.- dico io infastidito prima di fermarmi e guardarmi intorno cercando di orientarmi.
-Che stai facendo?- domanda poi lui fermandosi e girandosi per guardarmi. Non ne so il motivo ma quegli occhi su di me mi fanno uno strano effetto..
-Sto cercando di orientarmi..non so da che parte andare per tornare dal mio branco.- dico raggiungendolo.
-Stai scherzando vero? Non ti hanno mai insegnato come si rintraccia il proprio branco?- domanda il lupo incredulo.
Scuoto la testa - No, vedi io e mio fratello..Scott..- inizio a dire.
-Il fifone che se l’è data a gambe lasciandoti da solo con un cane?- domanda poi
-Cane? Quindi è così che si chiama quello strano animale!…che c’è?- domando allo sguardo stupefatto del lupo.
-Non sapevi che quello era un cane? Sai almeno cosa sono i cacciatori? - mi domanda
-Ehm..dei..pesci?- mi butto a caso e dalla sua espressione scioccata, deduco di non averci azzeccato.
-Strano, dicono che voi volpi siete gli esseri più astuti ed intelligenti eppure tu non sai niente! Non hai la minima idea di come si possa sopravvivere nel bosco!- dice lui iniziando a camminare tenendo il muso all’insù come se stesse fiutando qualcosa.
-Non è vero! Il mio branco conosce il bosco come la propria tana! Ed anche i cuccioli qualche volta fanno delle escursioni con gli altri per imparare le regole fondamentali per la sopravvivenza ma io e mio fratello Scott siamo i figli degli alpha del branco e quindi siamo, in un certo senso..segregati. Cioè non possiamo fare niente se non accompagnati da degli adulti e non possiamo approcciarci molto con gli altri componenti del branco perché potrebbero..sai..farci fuori per eliminare i “futuri alpha”. - racconto trotterellando accanto a lui.
-Ma così non sarete mai in grado di gestire un branco! Non sarete nemmeno capaci di sopravvivere qualche minuto nel bosco!- esclama lui.
-Lo so! Ma cosa posso fare se il mio branco la pensa così? Hey aspetta! Ho un’idea! Potresti insegnarmi tu!- dico parandomi davanti a lui e bloccandogli il cammino.
-Che cosa?- domanda
-Potresti insegnarmi tu!- ripeto abbassandomi sulle zampe anteriori e lasciando il sedere all’insù muovendo ritmicamente la coda.
-Avevo capito..intendevo dire “scordatelo”- dice lui passandomi sopra ignaro di quanto quello sfioramento delle nostre pellicce mi abbia scosso. “Ma che ti prende Stiles?”
-E dai! Tu sembri esperto! Aiutami ti prego! Ti ripagherò! - dico io inseguendolo.
-E con cosa?- domanda lui ridendo.
-Con..non lo so! Dimmi cosa vuoi!- dico io andandogli addosso. - Hey! Potresti almeno avvisare quando hai intenzione di fermarti all’improvviso!-
-Vuoi sapere che cosa voglio?- domanda lui abbassando la sua testa fino alla mia.
-Si.- dico io serio.
-Voglio che tu te ne torni dal tuo branco e che non ti cacci più nei guai. Addio.- dice per poi incamminarsi di nuovo verso il bosco.
Mi giro dall’altra parte e noto che mi ha ricondotto a casa ma non so perché, non ho alcuna voglia di tornarci, non senza prima aver scoperto il suo nome:
-Aspetta!- esclamo.
-Che c’è?- domanda lui seccato e girandosi verso di me.
-Come ti chiami?-
Lo vedo girare leggermente la testa di lato, come se stesse pensando se vale la pena darmi o no la risposta.
-Derek.- dice per poi ricominciare a camminare.
-Io sono Stiles!- grido prima che lui scompaia in mezzo alla natura.
Corro più che posso verso il mio branco che in un primo momento mi accoglie con affetto e preoccupazione e poi mi riempie di ramanzine, ma io continuo a sorridere e a scodinzolare felice, incurante di ciò che mi stanno dicendo gli altri poiché la mia mente riesce a pensare solo ad una cosa:

”DEVO ASSOLUTAMENTE RIVEDERE DEREK.”













ED ECCO QUA LA MIA NUOVA IDEA! LO SO, VI STARETE DOMANDANDO CHE COSA AVEVO BEVUTO QUANDO HO PENSATO A QUESTA STORIA, EBBENE SAPPIATE CHE NON LO SO NEMMENO IO COSA MI SIA PRESO..E' SOLO CHE VEDO STILES E DEREK OVUNQUE! PERSINO NEGLI ANIMALI E QUINDI VOLEVO PROVARE A SCRIVERE QUALCOSA DI CARINO..SPERO DI ESSERCI RIUSCITA! CIAO E AL PROSSIMO CAPITOLO <3
  
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