Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: Letiziajromano    17/04/2014    0 recensioni
La mattina ti svegli, ti guardi allo specchio, e vedi qualcosa che non ti é mai appartenuto, un fisico sproporzionato, capelli arruffati, statura media e un sentimento auto distruttivo verso ciô che fai e pensi.
Non mi sono mai piaciuta, mi sono sempre guardata con quel sorriso spezzato, ho sempre pensato che forse non era mio destino essere bella, magari avrei sbancato, oppure fatto successo nel campo della scienza, l'importante era quello, avevo perso fin troppo tempo dietro ciò che non era mai stato del tuo mio, in tutti i sensi.
Quella mattina ero li, a cercare di regalare un sorriso al mio riflesso , ma nulla, uno sguardo impassibile dipingeva il mio volto.
Camilla è una ragazza di 16anni .Discreta in ogni cosa che fa.Diversa da tutti i tipi di soggetti femminili dell'universo,odia il suo riflesso, ma ogni mattina la lastra riflettente l'attira, ed ogni mattina si ritrova lacrime amare sulla candida pelle.
Camilla incontrerà qualcuno che la farà sentire unica, diversa e amata.Camilla imparerà ad amarsi e ad essere forte.Fino a quando il destino, inevitabile e sfrontato, la metterà davanti a una delle più dolorose e difficili scelte della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina ti svegli, ti guardi allo specchio, e vedi qualcosa che non ti é mai appartenuto, un fisico sproporzionato, capelli arruffati, statura media e un sentimento auto distruttivo verso ciô che fai e pensi.
Non mi sono mai piaciuta, mi sono sempre guardata con quel sorriso spezzato, ho sempre pensato che forse non era mio destino essere bella, magari avrei sbancato, oppure fatto successo nel campo della scienza, l'importante era quello, avevo perso fin troppo tempo dietro ciò che non era mai stato del tuo mio, in tutti i sensi.
Quella mattina ero li, a cercare di regalare un sorriso al mio riflesso , ma nulla, uno sguardo impassibile dipingeva il mio volto.
Dalla coda alta, scendevano ciocche di capelli biondi, avevo indosso solo una camicia azzurra, e dei calzini bianchi. Sentivo mio fratello ridere dal piano inferiore, una risata squillante tamburellava verso le pareti delle camere da letto, Scherzavano serenamente, mio fratello adorava mia mamma, adorava anche me in fin dei conti, spesso mi diceva che le assomigliavo molto.
La mamma é sempre stata il modello di persona a cui avrei voluto somigliare, é sempre stata dolce, in tutto ciò che faceva metteva parte del suo cuore, è la persona per cui continuavo a ripetermi che ce l'avrei fatta pure io.
Quella mattina pioveva, il cielo ricoperto di nuvole ritraeva perfettamente l'umore che tormentava il mio vivere, tristezza mista ad euforia, nemmeno io so con certezza di cosa si tratti, ma non c'è da preoccuparsi.
Calzai a pennello i miei vestiti non troppo colorati,e con attenzione inizia a tracciare parte del contorno del mio viso. Ero pallida, la mia carnagione era di un rosa candido, le occhiaie scavavano i miei zigomi e due pupille verdi brillavano nelle tenebre, era una delle poche cose colorate che possedevo, i miei occhi.
Mio fratello lanciò un urlo dalla cucina e di scatto ritirai le dita che tastavano le mie guance.
"Camilla datti una mossa" disse con fare nervoso "Faccio tardi a lezione".
Scesi le scale velocemente, i mie passi andavano a ritmo e formarono alcuni suoni melodici,mio fratello era già al posto di guida della sua macchina scura.
Mi posizionai al posto del passeggero e senza aspettare il motore emise un forte ruggito.
Durante il tragitto analizzai con curiosità il suo aspetto.
Michael era un bel ragazzo, dalla carnagione scura non come la mia, i suoi occhi scuri erano profondi, le sue mani erano salde al volante e d'istinto si voltô e lasciò intravedere il piccolo tatuaggio sulla clavicola, Alzò il sopracciglio e mi chiese:
"
Anche tu hai notato che questa mattina sono da togliere il fiato?"
Sorrideva mentre lasciò trasmettere nell'aria quelle parole. "Idiota" iniziò a ridere e io lo seguì e dolcemente gli stampai un bacio a schiocco sulla sua guancia, mi lasciò proprio davanti il cancello principale della mia scuola.
Scesi dalla macchina e mi incamminai verso i gradini iniziali, mi voltai e lui mi sorrideva.
Mi voleva bene era evidente.
La mia classe era al completo, quando entrai in aula camminai a sguardo basso verso il mio banco, la professoressa non mi richiamò, per miracolo, forse era soprappensiero, magari aveva scoperto il marito mentre se la faceva con la bidella dell'ala superiore.
Li avevo intravisti mentre lui la baciava con foga dietro il cortile, ben nascosti, da quel giorno i bigliettini con il mittente anonimo con i dettagli sul bacio non fanno respirare questa povera donna, che sfoga le sue frustrazioni verso noi poveri alunni.
Ero sola, seduta sopra una sedia di legno, e può sembrare scomoda, ma che rimanga un segreto, li in quel preciso punto ho fatto le migliori dormite di tutta la mia vita. Quando le ore passarono ritornai a piedi a casa, la mamma non era nei paraggi mi sdraiai sul letto e iniziai a guardare il soffitto sbiadito, da un colore bianco latteo. Pensieri su pensieri si ammassavano nella mia mente e non potevo far altro che rispondere a tutte quelle domande che mi facevo automaticamente.
Dopo un po mi ritrovai nuovamente sul primo punto che raggiunge il mio corpo la mattina appena sveglia, davanti la lastra riflettente.
Ed altre domande risalgono nella memoria. " Ce la farò mai?"
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Letiziajromano