Capitolo 1.

Naminč ha praticamente poca voglia di andare a scuola quella mattina. Ha passato maggior parte della notte in un bosco ad osservare la mezza luna nel cielo
e tutte le stelle che le stavano attorno e la stanchezza, il giorno dopo, inizia a farsi sentire.

Lo fa sempre quando non riesce a dormire per via dei pensieri e delle preoccupazioni.
Esce dalla finestra e si rifugia nel bosco pių profondo, attenta a non farsi vedere da nessuno. Sta da sola, sola in mezzo alla natura che riesce a diffondergli pace.

Ha solo 17 anni appena compiuti e vive a Canterbury, un paesino vicino Londra, con i suoi genitori e la sorella di due anni pių piccola. Frequenta una scuola normale, frequenta amici normali, fa cose da persone normali... ma lei non č una persona normale, una persona come tutte le altre.

Nelle sue vene non scorre sangue normale ma un sangue speciale, chiamato sangue di lupo. Ha due nature dentro di se. Una umana ed una animalesca, pių specificatamente, quella di un lupo: Lei č un licantropo.

-Naminč, alzati, ti do ancora due minuti.. E no, non mi interessa dove sei stata stanotte-, le grida la madre dalle scale.

Sbuffando si alza dal letto e si infila nel bagno, dove si prepara per una nuova mattinata a scuola

-Ma devo proprio andare?-, chiede sconsolata appena entra nella cucina.
-Si che devi. Non puoi mancare ogni volta che te ne vai in giro nella foresta. Le persone potrebbero insospettirsi-, la riprese Miranda, la madre.

-Che noia-, sbuffa la ragazza mentre si siede a tavola a fare colazione.

-Devi stare attenta quando te ne vai a spasso, Naminč. Non deve vederti nessuno, se no te lo impediremo-, disse Valtor, il padre.

-Ma solo nel bosco inoltrato, chi vuoi che mi veda-, si giustifica Naminč.

-Perō non č giusto, perchč lei si ed io no?-, si intromette Sasha, la sorella. Naminč trova irritante il fatto che, per ogni cosa la sorella si mette a fare i capricci. Cosė irritata si alza e preso lo zaino si incammina per la scuola a passi lenti e stanchi.

-Cresci un altro po' e poi, se starai attenta, potrai farlo anche tu-, disse il padre, -ora perō sbrigati e vai a scuola-, continua.

Naminč č appena arrivata davanti al cortile della scuola, quando un'allegra ragazza dai capelli mossi e castani le si parō davanti.

-Hermione. Sai che non devi spuntarmi fuori dal nulla cosė. Perchč lo fai?-, sbraita la ragazza.

-Sei di cattivo umore stamattina, sei di nuovo stata tutta la notte nel bosco?-, sibila Hermione per non farsi sentire da nessuno.

In quella scuola, non solo Naminč č speciale, ma anche un piccolo branco di cui lei e la sua famiglia sono gli Alfa. Anche Hermione č una sangue di lupo e fa parte del branco di Naminč da sempre.

-Si, Hermione, l'ho fatto di nuovo-, sussurra acida la ragazza.

-Ma perchč lo fai?-, si azzarda a chiedere Hermione.

-Non lo so, mi piace stare nella foresta al chiaro di luna. Se vuoi, qualche giorno porto anche te-, dice Naminč.

-Se i miei me lo permettono, perchč no. Hanno paura che possiamo venire scoperti-, le rispose Hermione alzando gli occhi al cielo. Ci sono giorni in cui il suo desiderio di vagare nella foresta č pių forte del solito, ma lei lo ha sempre dovuto soffocare a causa dei suoi genitori, anche loro sangue di lupo, che per paura, non le permettono di andare in giro.

-Sai, c'č un nuovo ragazzo a scuola. Un tipo biondo. Credo che abbia la nostra stessa etā. E' appena sceso dal quella macchina nera li gių. E' carino sai?!-, dice poi Hermione tutto d'un fiato. Gli occhi di Naminč si illuminarono. "Uno nuovo?" pensa subito dopo.

-Sai come si chiama?-, dice mostrando subito un'aria da leader.

-Nono, l'ho solo visto scendere dalla macchina. Sono subito corsa da te-, risponde Hermione continuando a tenere gli occhi fissi sulla lamborghini nera di fronte a lei. -Perō a giudicare dall'auto, deve essere ricco-, continua infine.

Avanzano entrambe a passo moderato verso l'entrata della scuola. Naminč, con uno sguardo veloce, vede la lamborghini andare via veloce. I nuovi arrivati da un lato la incuriosiscono, dall'altro lato, la spaventano. Non sa mai chi o cosa c'č dietro ogni persona e lei, da Alfa, ha il compito di proteggere il suo branco.

Draco č appena uscito dalla macchina quando sente il suono della campana che indica l'inizio delle lezioni. E' la terza volta che cambia scuola.

Stavolta si č appena trasferito da Lancaster a Canterbury e la cosa lo irrita molto. Ogni volta che cambia luogo, scuola, amici deve anche cambiare le sue abitudini, cosa che odia.

Anche lui č un ragazzo speciale, un sangue di lupo che ha cambiato casa pių volte per via dei suoi guai commessi ed ogni volta, lui e la sua famiglia vengono cacciati dal branco e costretti a cambiare zona.
Cosė stavolta sono finiti a Canterbury, costretto a cambiare scuola, amici e se č possibile, anche branco.
Canterbury č un piccolo paese di campagna, con pochi abitanti, avrebbe mai trovato qui persone come lui?
Ma comunque, venendo, ha giā visto un bosco abbastanza grande e giā questo lo rassicura.
E' uno spirito libero che ama stare all'aria aperta lui.

Appena suonata la campanella, Naminč ed Hermione entrano in classe ed ognuno prende il suo posto. Hermione accanto ad un compagno di nome Gimmy, Naminč da sola, in un banco accanto la finestra. Ha appena aperto il libro di storia, pronta per farsi interrogare, nonostante la stanchezza.

Ha studiato parecchio e la storia che stanno facendo per ora la appassiona parecchio. Perciō perchč non approfittarne?

-Vai tu interrogata, Fraylin?-, le chiede un suo compagno di classe.

-No, ma che dici. Sto ripetendo per il solo gusto di farlo-, sbotta lei continuando a tenere lo sguardo in alto per non cedere alla tentazione di guardare il libro.

-Sei una gatta selvatica!-, ruggė Jonathan, il suo compagno di classe. Naminč ghigna malignamente, per poi chiudere il libro, sicura di sapere giā tutto.

Il professor Lichstainer entra disinvolto nella classe, affiancato dal ragazzo biondo appena arrivato.

Hermione si gira subito in direzione di Naminč, attirando la sua attenzione -Annie-, soprannome usato solo da lei, -E' lo stesso ragazzo che abbiamo visto fuori dalla scuola-, dice poi.

Si scambiano uno sguardo, poi Naminč punto gli occhi sul ragazzo e non glieli toglie di dosso fino a quando il professore non prese parola.

-Cari ragazzi, questo č Draco Malfoy. La sua famiglia si č trasferita qui da Lancaster. Cerchiamo di accoglierlo nel migliore dei modi, ok? Facciamolo sentire come a casa. Allora, vai a sederti li, accanto a Naminč-.

In maniera elegante il ragazzo si sposta da accanto al proff vicino a Naminč. Lei apre nuovamente il libro, fingendo di leggere, per poi lanciare uno sguardo torvo ad Hermione, che ancora la sta fissando.

Draco si sente pesantemente osservato dall'intera classe.
Chi per un motivo, chi per un altro, tutti lo fissano. L'unica poco interessata č Naminč, che ora tiene lo sguardo fuori dalla finestra, ammirando il paesaggio.

-Allora, chi viene interrogato? McLaren, vieni tu vero?-, dice il professore prendendosela con Jonathan

-Ma no proff, voleva venire Naminč, che c'entro io?-, si lamenta il ragazzo.

-Non dire sciocchezze Jonathan, non hai ancora interrogazioni e ne hai di bisogno. Forza vieni-, lo incita il proffessore.

Naminč e Jonathan si guardarono per un attimo in cagnesco, poi Jonathan, sbuffando, inizia a ripetere mediocremente tutto ciō che sa.
Naminč continua a guardare fuori. Guarda la luna. Tra due giorni ci sarebbe stata la luna piena ed al solo pensiero, si sente male. Ha bisogno di riposare.

Al fine dell'interrogazione, durata quasi un'ora a causa della scarsa preparazione di Jonathan, tutti stanno quasi per prendere sonno. Con uno schiocco di dita, il proffessore richiama tutti all'attenzione.

-Puoi fare molto di pių Jonathan. Ti do cinque. Cerca di recuperare, ok?-, dice il professore mentre appunta il voto nel registro.
-Allora, tra dieci minuti suona. Non riesco nemmeno a spiegare. Di che parliamo?-, continua il prof guardando l'intera classe.

-Tra due giorni ci sarā la luna piena-, dice Naminč continuando a guardare fuori. Sente lo sguardo di tutti addosso, cosė indirizzō il suo sguardo verso il proffessore, che aspetta, sorpreso, una continuazione.

-Amo i movimenti della luna e delle stelle.. Da grande voglio fare l'astrologa-, si giustifica lei con un'aria compiaciuta mentre lancia uno sguardo ad Hermione che la stava giā guardando contrariata.

Suono della campana, il proffessore, dopo un saluto distinto, esce dalla classe, lasciando la classe allo sbaraglio.
Draco di gira verso Naminč con l'intento di conoscere quella che sarā la sua nuova compagna di banco, -Ciao, io sono Draco-, dice poi porgendogli una mano.

-Si, lo so. Ma a me non interessa-, sbraito la ragazza che si alza dal suo posto per raggiungere il resto del gruppo in corridoio.


ANGOLO ME:
Allora, come vi sembra questa idea? E' stupida? posso andare ad eliminare la storia?
Io personalmente l'ho trovata carina ed originale ed anche molto simpatica ma, aspetto consigli da voi.
Per favore, recensite in tanti perchč se la storia non viene recensita, la cancello.
A presto
_Fede_