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Autore: Norgor    18/04/2014    4 recensioni
« E come si fa a contare? »
Wendy socchiuse gli occhi e trasse un gran respiro. « Per esempio, tu sei uno ».
« E tu, invece, cosa sei? » chiese subito, portandosi alla bocca la medicina e trangugiandola in un solo sorso.
« Anche io sono una » spiegò fissandolo negli occhi. « E insieme noi siamo due ».
« Due » scandì lui lentamente, ricambiando il suo sguardo e mordendosi il labbro. « Tu… ed io… due ».

Un semplice momento fra Peter e Wendy, ricco di numeri e ditali.
Peter Pan | Wendy Darling | One shot | 915 parole.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peter Pan, Wendy Darling
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due.




 
  
Wendy era cresciuta molto, in quel periodo.
  Era da qualche mese che tutti le ripetevano la stessa cosa, fra sorrisini compiaciuti ed occhiatine addolcenti. Sua madre non faceva che compiacersi di quanto i suoi capelli si fossero allungati dall’ultimo anno; suo padre non finiva mai di complimentarsi con lei per la maturità che aveva acquisito; e sua zia continuava a ripetere che era giunta l’ora di garantirle un’educazione privata, per renderla una vera e propria signorina.
  Ma in realtà Wendy aveva solo undici anni, delle efelidi sul viso e un sorriso da bambina che nascondeva l’ultimo, resistente dente da latte.
  E mentre si fissava attraverso lo specchio con lo sguardo tipico dei bambini un po’ curiosi, non poteva che dare un minimo di ragione a tutte quelle persone. Lei era diversa, era cambiata.  
  « Mamma » esclamò una voce stridula alle sue spalle, costringendola a distogliere l’attenzione dalle sue piccole mani, troppo piccole per essere delle mani da mamma.
  « Sì? » rispose strofinandosi il braccio lungo la manica della camicetta. Piumino era in assoluto il più rispettabile fra tutti i Bimbi Sperduti, con i suoi capelli d’ebano e il suo sorriso intramontabile. E mentre la osservava da sotto il soffice cappello piumato, Wendy non riuscì a trattenere uno sguardo compassionevole.
  « Credo che papà non stia tanto bene ».
  Mamma. Papà. Quelle parole le sembravano così estranee, così lontane, mentre si scagliavano nella sua mente come dei proiettili infuocati. Era una mamma, lei?  Faceva le cose da mamma?
  « Ha già preso la sua medicina? » chiese alzando lievemente gli occhi al cielo.
  « Che cos’è una medicina? » ribatté Piumino con espressione confusa. Wendy sbuffò lievemente e si diresse verso l’altra stanza, strascicando con le suole consunte sul legno scheggiato del pavimento.
  Le candele posizionate sui più scomodi appigli del luogo emanavano una tenue luce soffusa, proiettando la sua ombra contro i rami più alti che sorreggevano la casa. L’aria sapeva di natura, di pioggia e anche di miele, e i soffi caparbi del vento le solleticavano i capelli mentre si avvicinava al papà, sdraiato in un angolo buio e offuscato.
  « Madre! » strillò vedendola comparire dall’oscurità e facendole l’occhiolino da sotto i crespi capelli ramati.
  « Non ti ci mettere anche tu, ti prego! » imprecò lei a bassa voce, ridendo sommessamente.
  Voltando lo sguardo verso la parete, un liquido trasparente catturò la sua attenzione. « Ne devi prendere cinque di queste » continuò lei, indicando il fiore che conteneva la medicina.
  « Cinque? » ripeté lui aggrottando la fronte.
  Wendy assunse un’espressione stranita. «Sì, cinque, come il numero ».
  « Che cos’è un numero? »
  Wendy si fermò di scatto, urtando il tavolino cedevole che aveva davanti a sé con un colpo secco. In un movimento lento e indeciso, volse la testa verso di lui e lo squadrò come fulminata.
  « Come, non sai cos’è un numero? » sussurrò con cipiglio confuso, sbattendo più volte le palpebre sugli occhi celesti. A volte dimenticava quanto quel posto la stesse allontanando da casa sua. A volte dimenticava quanto in realtà lei e Peter appartenessero a due mondi completamente diversi.
  Peter scosse leggermente il capo e chinò lo sguardo verso terra, irrigidendo il busto.
  « Beh » tremolò lei, prendendo il primo fiore che aveva davanti. E lei lo sapeva, cos’era un numero? O se l’era già dimenticato? « Un numero è qualcosa che ti serve per contare ».
  « Contare? » cinguettò lui con gli occhi illuminati. « E come si fa a contare? »
  Wendy socchiuse gli occhi e trasse un gran respiro. « Per esempio, tu sei uno ».
  « E tu, invece, cosa sei? » chiese subito, portandosi alla bocca la medicina e trangugiandola in un solo sorso.
  « Anche io sono una » spiegò fissandolo negli occhi. « E insieme noi siamo due ».
  « Due » scandì lui lentamente, ricambiando il suo sguardo e mordendosi il labbro. « Tu… ed io… due ».
  Wendy intanto trattenne il respiro e recuperò un altro fiore dai petali trasparenti. E mentre osservava la rugiada appiccicosa che si depositava su di esso, si sentì avvolgere da una stretta calda e rassicurante, una morsa che pareva intrappolarla in un torpore infinito per proibirle di fuggire.  
  « Due… » continuava a ripetere Peter, mentre il suo respiro le solleticava la nuca e il suo odore le impregnava i capelli lucenti. Wendy chiuse gli occhi e si sollevò in punta di piedi, pronta a spiccare il volo con lui, a seguirlo ovunque, a stargli sempre vicino. Che strano effetto le faceva, quel ragazzo ribelle che la stava abbracciando in quel momento.
  Una sensazione mai provata prima aveva preso a montarle nel petto, lentamente, ma bruciando. Il ricordo vago di sua madre le riaffiorò in testa, e le tornò in mente quel bacio di cui lei le aveva tanto parlato, davanti al caminetto acceso, in una di quelle mattinate d’inverno che parevano distanti anni luce.
  Bacio. Due. Peter.
  Come attratta da una forza magnetica, Wendy si voltò verso di lui, finché le punte dei loro nasi non iniziarono a sfiorarsi delicatamente. Con le mani tremanti e il respiro affannoso, socchiuse gli occhi e si avvicinò sempre di più alle sue labbra carnose.
  « Stai per darmi un ditale, giusto? » sussurrò lui deglutendo, lanciandole un’occhiata penetrante. « Almeno questo so cos’è ».
  Wendy non riuscì a trattenere una risata, mentre il suo cuore palpitava sotto la camicetta candida come la neve.
 « Esatto, proprio così ».














 
Tana di Norgor.
Buongiorno a tutti, cari lettori.
E' la prima storia in assoluto che pubblico su questo fandom, quindi probabilmente sarà uscita una schifezza, e quindi bao.

Non chiedetemi che senso abbia questa cosa, perché non lo so. Mi è uscita da sola.
Tralasciando il fatto che io shippo Peter/Wendy, ma shippo ancora di più la Peter/Alice e quindi il mio animo è profondamente combattuto e quindi devo andare al bagno.
Non so in quale spazio temporale delle vicende sia collocata, è stato soltanto qualcosa scritto tanto per fare.

Spero comunque che vi sia piaciuta, e vorrei sapere cosa ne pensate tramite recensione, così magari capisco se ho scritto cagate o no.
Alla prossima!
Norgor.
 
 
 
   
 
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