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Autore: Kira_Chan_    20/04/2014    5 recensioni
[Trad. di Love Missile/Taylor17387]
Dopo aver distrutto il mondo, Morgoth si ricongiunge a Eru per avere un'illuminante conversazione nell'oscurità.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Melkor, Túrin Turambar
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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secondo capitolo



Capitolo 2. In the beginning




All’inizio tutto era buio. Ridotto alla sua minima espressione, privato di tutto il suo potere e della sua forma visibile, nudo, no, più che nudo, evanescente, M
elkor tremò nel mezzo del vuoto senza luce né sostanza.
Allora Eru parl
ò:

-Ben tornato, Melkor.

Lo spirito dell’Ainu rabbrividì, e divenne ancora più piccolo sentendo la voce del Fattore echeggiare attraverso il nulla.

-Tutto è troppo buio. Non riesco a vedere. – mormorò il Vala ribelle.

-Certamente è buio. Il mondo è scomparso. Tu lo hai fatto scomparire, non ricordi, Melkor?

-Non riesco nemmeno a vedere te.

-Questo non è possibile. Giacché io sono dovunque. – ci fu un movimento intorno all’Ainu tremante, come un’increspatura cosmica, molto vicina e molto distante nello stesso tempo. E Melkor sentì la presenza di Eru circondarlo.

-Perché sono solo? Dove sono i miei fratelli, i Valar?

-Arriveranno in un attimo.
O forse sono già arrivati innumerevoli secoli fa. Anche il tempo è scomparso, quindi è difficile da sapere.

Melkor sospirò afflitto.

-Dopo tutto, ho fallito e sono stato sconfitto. Hai avuto ragione tutto il tempo: non può essere suonato alcun tema che non abbia avuto la sua origine ultima in te. Ammetto che hai vinto, Eru.

-Com’è, Melkor, Colui che si leva in possanza, ammettere la sconfitta e accettare le cose per quello che sono, una volta e per tutte? – la risata di Eru vibrò attraverso il Vala con potere, ma anche con cordialità. –Se sono riuscito a farti ragionare alla fine, allora posso dire che niente di questo è stato invano. Anche quando è stato necessario distruggere l'intera esistenza per realizzarlo.

-Almeno è stato divertente finché è durato.

-Be’ Melkor, è questo l’importante, o no?

Il Vala stava ancora tentando di cercare qualcosa nell’oscurità, ma non c’era ancora nulla da vedere. Un terribile freddo improvvisamente attraversò il nucleo del suo spirito ridotto, ed egli rimpianse la sua solitudine, e sentì la mancanza della materia, e sperò di avere qualcosa, qualunque cosa, per coprirsi.

-Posso farti una domanda?- sussurrò timidamente Melkor, cercando di ripararsi contro il freddo, pur senza braccia.

-Certo, Melkor.

-Perché mi hai sempre odiato cosi tanto?

Eru rise ma non con una risata malvagia, bensì con una piena di gentile paternalismo.

-Ma Melkor! Come potrei odiarti, se sei mio figlio, se sei una parte di me?
Ti ho sempre amato quanto i tuoi fratelli. Forse un po’ di più in realtà. Ma ai figli ribelli piace pensare che i genitori li odino, pur di giustificare la loro ribellione.

E come disse questo, una parte di Eru accarezzò l’Ainu.
Se Melkor avesse avuto un corpo allora, l’avrebbe definita come una carezza sulla guancia. Si sentì confortato, ma ancora così tante incertezze e dubbi lo assalivano che non sapeva da dove iniziare.

-Ho paura, Eru. Cosa accadrà adesso?

-Adesso? Nulla, Melkor. Adesso tutto inizia di nuovo. Di nuovo dall’inizio, ricordi?

-Dall’inizio? Come è possibile dall’inizio?- l’incredulità colp
ì Melkor da cima a piedi, come un fulmine. –E cosa... cosa succede con la Seconda Musica, cosa succede alla rinascita di Arda?

-Non c’è una Seconda Musica, Melkor. C’è solo un’unica musica, che è la prima e l’ultima allo stesso tempo, e che ripete se stessa sempre uguale ma sempre diversa. Arda rinascerà semplicemente come era, e tutti gli avvenimenti visti su essa, sia buoni che cattivi, verranno messi in scena ancora una volta. Ho visto lo stesso atto dispiegarsi nel teatro del mondo infinite volte, e non me ne stanco mai, perché ogni volta trovo nuove sfumature, nuovi gesti, nuovi dettagli nella rappresentazione e negli attori. Di fatto, io e te abbiamo tenuto questa stessa conversazione in passato. E mi sento ancora commosso dalla tua ingenuità.

Eru continuava ad accarezzarlo, ma Melkor adesso si sentiva più impotente e più spaventato che mai.

-Allora… allora tutti i nostri sforzi, tutte le nostre miserie, tutti i nostri sogni infranti, non sono state che uno spettacolo e un divertimento per te?

-Questo è un modo di vedere la cosa, sì.

-E non ti sembra crudele?

-Crudele è una parola inventata dagli uomini. Non avrei mai immaginato che tu l’avresti usata, Melkor.

-Un giorno ti stancherai dello spettacolo di Arda. E cosa accadrà allora?

-E’ possibile che io mi stanchi, non lo nego. Ma dal momento che la mia pazienza è infinita, non penso che questo avverrà in un breve lasso di tempo.

La voce di Melkor si spezzò, e gli venne da piangere.

-Perché avevi detto che ci sarebbe stata una Seconda Musica, perché ci hai mentito?

-Perché avevate bisogno che ci fosse una Seconda Musica. Perché tu, i Valar, e gli Elfi, e specialmente gli Uomini, avete bisogno di sapere che il mondo ha uno scopo, un destino, una fine che metta fine alle vostra sofferenza, che gli dia un significato, che vi redima.
Il concetto dell’anello infinito è ripugnante per voi, sarebbe stato più di quanto il vostro cuore potesse sopportare. Gli Uomini non possono capire questo, perché nell’osservare le loro proprie imperfezioni, sono incapaci di comprendere che il mondo non necessita una rinascita, perché era perfetto fin dall’inizio, e sempre lo è stato, come lo era, senza cambiare nulla.
Oh, Melkor! Pensai che proprio tu, che amasti così tanto Arda, lo avresti capito meglio di chiunque.

In quel momento Melkor iniziò a piangere, sconsolato.
Si sentiva troppo debole, troppo piccolo, e faceva troppo freddo, e continuò a tremare nonostante l’abbraccio di Eru.

-Vuoi dire… vuoi dire che sono destinato a ripetere gli stessi sbagli ancora e ancora? Che devo ribellarmi di nuovo, e diventare l’Oscuro Nemico, e tutto per nulla, solo per fallire senza speranza?

-Avresti desiderato qualcos’altro? Cosa ti aspettavi?

-Non lo so- mormor
ò il Vala ribelle tra i singhiozzi.- Forse aspettavo una conclusione, il perdono, una rivelazione che mi illuminasse, o semplicemente mi aspettavo di sparire del tutto e porre fine alla mia esistenza.

-Ma Melkor, tu ricostruirai di nuovo anche il tuo regno, e adunerai i tuoi servi, e indosserai i Silmarilli sulla tua testa, e combatterai mille battaglie con il tuo luogotenente. Ti ricordi di lui? Ti ricordi tutta quella gloria? Certamente vuoi riavere tutto questo nuovamente, o no?- Melkor tentò di calmarsi e smise di piangere, acconsentendo nei suoi pensieri, e lasciando che Eru lo abbracciasse più strettamente. –Dentro nel profondo sei ancora un bambino. Adesso vieni qui, figlio mio, torna alla tua sorgente, torna da tuo padre. Presto avrai dimenticato tutto questo, e dormirai per ere intere. O per un singolo momento, difficile a sapersi. Vieni qui e riposa. E poi ricominceremo da capo.

Melkor sentì la presenza e la voce di Eru riempire tutto, circondarlo e fondersi con il suo spirito nel più perfetto e bel abbraccio. Il vuoto non era più spoglio, e il suo cuore era pervaso da una gioia e un amore indescrivibili. Avvolto in questa sensazione di calore, si abbandonò all’abbraccio, e gli ultimi frammenti del suo essere svanirono e si congiunsero al suo Fattore, nel mezzo di un brivido di ineffabile beatitudine.

All’inizio esisteva Eru, l’Unico, che in Arda è chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, Coloro che sono santi, progenie del proprio pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altra cosa fosse creata.








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Note della traduttrice:
Nel caso vi sia sfuggito il link alla storia originale, potete trovarla qui oppure qui.
Vi consiglio caldamente di leggere la storia in lingua originale e nel caso vi interessino anche le altre due storie dell'autrice (sono entrambe delle Sauron/Melkor
che ripercorrono la storia di Arda e dei suoi eroi. Sono molto ben caratterizzate e bisogna leggerle con fazzoletto alla mano dal momento che sono una valle di lacrime.)



Inizio col dedicare questo secondo capitolo a Giuda Ballerino.


Che dire.
Dunque, il motivo per cui mi è piaciuta particolarmente questa fanfiction è il modo provocatorio e intelligente con cui si confronta con
le idee religiose e filosofiche che stanno alla base dell'intera opera tolkieniana. Ovviamente l'autrice si rifà alla dottrina stoica -e non solo- dell'eterno ritorno,
e questo concetto di circolarità perfetta ha a ben vedere dell'amara ironia per personaggi come Sauron e Melkor/Morgoth.
Sauron infatti ha sacrificato tutto il proprio potere nell'Anello e ugualmente nel X tomo di The History of Middle Earth si rivela che
*spoiler* (il libro è inedito in Italia)
avendo il Vala disperso il suo potere nella materia prima di Arda, l'intera Terra Mezzo può essere considerata il suo anello.
*fine spoiler*



Come al solito consigli, critiche, suggerimenti e altro sono i ben venuti, non abbiate timore!
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Alla prossima. 

  
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