Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: duha    21/04/2014    3 recensioni
"Elsa trovò Jack seduto sul suo letto con le gambe incrociate e il bastone sulle spalle:
- Fa davvero caldo qui. Dovremmo ghiacciare qualcosa, tu che dici?
La ragazza sorrise timidamente, mentre lui le prendeva la mano: creò un piccolo sbuffo di neve, e lo fece svolazzare in aria. In pochi secondi, la camera fu completamente ghiacciata, ed Elsa sentiva la libertà impossessarsi della sua anima."
In questa storia, Elsa (sedicenne) incontra Jack Frost, e con lui incontra anche la felicità e "l'essere libera" del quale aveva nostalgia, ma tra un amore impossibile e il passato che riemerge lentamente, la voce di una bambina farà ritrovare Elsa davanti a una terribile scelta.
Perchè la voce era di Anna, sua sorella.
So che è l'ennesima ff su Frozen e magari JackxElsa, ma ho voluto provare lo stesso :3
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quando, guardando fuori dalla finestra, ci si ferma a pensare e a liberare la mente? Elsa lo faceva spesso, si immaginava una vita diversa, una vita al di fuori dalle mura di Arendelle, ma quella mattina si alzò in piedi quando ancora nel cielo si potevano ammirare le stelle e le nuvole violacee dell'alba. Quella mattina infatti avrebbe compiuto sedici anni, e come ogni anno voleva dire che avrebbe avuto a che fare con molte persone: chiacchiere, regali, ringraziamenti, ma sopratutto avrebbe deluso per la speranza di sua sorella del passare un compleanno insieme, allegro, come due normali sorelle dovrebbero fare, di nuovo.
Così, preparò una piccola borsa con dentro un panino e qualche panno, e sgattaiolò fuori da camera sua. Sapeva che la porta della dispensa era sempre socchiusa, per permettere ai servitori di poter entrare direttamente da lì, invece che fare il giro completo del castello, così scese piano i gradici e superò la grande porta di legno scricchiolante, per poi uscire dalle mura del castello e finalmente, correre nel bosco con l'amato freddo mattutino che la svegliava.
Raggiunse un piccolo masso circolare e vi si sedette sopra: guardandosi intorno, sorrise quando capì che anche quest'anno era riuscita a non farsi beccare da nessuno
- Ce l'ho fatta - disse trionfante, e iniziò a ghiacciare qualche filo d'erba, un pò per la noia e un pò per dare libero sfogo ai suoi poteri.
Uno dopo l'altro, i fili d'erba intorno al sasso disegnavano attorno ad esso forme circolari, come grandi anelli di ghiaccio che si espandevano verso tutto il bosco, mentre Elsa agitava le mani facendo sguizzare ghiaccio e fiocchi di neve da tutte le parti, come un piccolo ma incredibile spettacolo di fuochi d'artificio. Si portò le mani al petto concentrando l'energia su quel piccolo punto, pronta a scagliare un blocco di ghiaccio contro il terreno, quando una voce maschile alle sue spalle la spaventò talmente tanto da far sì che la magia le congelasse le mani.
- Davvero molto bello! .. Oh, scusa, non volevo spaventarti! 
Elsa si girò di scatto e alzò i palmi delle mani verso il ragazzo, indietreggiando
- Oh andiamo, principessa! Non lo farebbe mai.
Aveva ragione, infatti Elsa abbassò le mani e ricomponendosi, chiese con voce ferma - Chi siete? - ma il ragazzo sembrava non voler fare le presentazioni, dato che la ignorò completamente e iniziò a camminare sui cerchi di erba ghiacciata introrno al sasso, agitando uno strano bastone di legno.
- Guarda qua, Elsa - saltò (o meglio, VOLO', davanti alla faccia incredula e spaventata della ragazza) sul sasso, sollevò il bastone e lo fece ribattere proprio davanti ai suoi piedi: un mantello di ghiacio ricoprì il sasso, poi l'erba, e si unì ai cerchi, che vennero proiettati sugli alberi e la flora circostante come un'esplosione, un'esplosione di ghiaccio! E il sasso, fiori, bacche e cespugli erano improvvisamente circondati da uno scintillio vitreo e bianco. Elsa si guardò intorno, sbalordita
- Tu...
- Io? Sono Jack Frost. 
- Jack... Frost... - quel nome risuonò nella mente, e improvvisamente si ricordò del padre che le rimboccava le coperte le raccontava una specie di "favola della buonanotte", ma era molto più di una semplice favola... era una leggenda, termine già di fatto ricco d'importanza. che parlava di un ragazzo con i poteri come i suoi, con i poteri del ghiaccio, uno spirito che portava l'inverno e creava le bufere e la brina del mattino. Ed Elsa bambina si addormentava sempre, sentendo quei racconti, sapendo che non era sola. Una favola, una leggenda, una speranza.
- Mio padre, mio padre mi parlava di te.. Lei è Jack Frost! 
- Beh, sì! Almeno, credo, in realtà me lo ha detto una mia.. amica, che ho questo nome. E tu sei Elsa, la futura regina Elsa per gli altri, ma la bambina che giocava a essere Jack Frost con la sorellina Anna per me, preferisco ricordarti così.
- C-Ci osservava? Mi osserva da sempre! Quindi lei è sempre esistito! E... e ora che ci fa qui? Che cosa sta succedendo! -
Gesticolando ghiacciò per sbaglio un tronco, per colpa delle troppe emozioni, così Jack andò verso di lei e cercò di tranquillizzarla, ma più Elsa sentiva che chi aveva davanti era reale e più si agitava, non sapeva come reagire! Si fermò un attimo, mentre lui la fissava con quei due occhi giganti e bianchi come la neve. Lei lo guardò a sua volta, poi fece due respiri forzati e controllò che la sua pettinatura fosse ancora intatta, e nell'incertezza e la confusione sul da farsi, lanciò un timido sorriso a Jack, cercando di non mostrare la vergogna per come aveva reagito pochi secondi prima. 
- Ehm, ok. Ora sono calma. Ma che ci fate voi qui?
- Ah ma insomma, dammi del tu dai! Comunque, è il tuo compleanno. Sai, non mi piace venire qui ad Arendelle, ma i tuoi compleanni non me li sono mai persi: infondo, sei una di famiglia, ghiaccio power! No?
- Santo cielo, mi sta.. mi stai parlando come si parlano due normali ragazzi che si vedono quotidianamente. Tu sei Jack Frost, capisci? - cercava di spiegare, mentre teneva una mano stretta sul petto - aspetto di incontrarti da quando sono nata! E ora appari così all'improvviso, nella tranquillità più assoluta, e il mio cuore a momenti .. 
Si fermò appena in tempo di dire più del dovuto, nonostante la situazione rimaneva una ragazza che non si esprimeva mai troppo del dovuto, ma Jack sembrò rimanere sorpreso dalla sua reazione, sebbene lei si fosse contenuta
- Woh, ehm, ok! Cosa dovevo fare? Scriverti una lettera? Congelarti il muro di camera?
- Non lo so. Di sicuro non mi aspettavo niente di tutto questo.
- Tutto questo? Abbiamo iniziato a parlare due minuti fa - annuì, ridendo. - prendi la vita con troppa ansia e rigidità, l'ordinario è giusto le novità no. Ma non te ne faccio una colpa Elsa, assolutamente no. Ma se oggi sono qui è proprio per darti il mio regalo di compleanno. Il "tutto questo" sta per iniziare, allora, vuoi venire?
Si sollevò in aria e tese una mano verso di lei.
Elsa si girò verso il castello, che spuntava imponente tra i rami degli alberi e rivolse un breve pensiero ad Anna: un senso di preoccupazione la riempì tutta d'un colpo facendola rabbrividire, ma occasioni così non capitavano tutti i giorni. E sebbene stamattina non si fosse fermata a immaginare una vita diversa, a sognare e sperare in un cambiamento, una possibilità per cambiare, adesso aveva l'aveva: le sue mani si intrecciarono con quelle sorprendentemente calde di Jack, che la sollevò in aria.
- Dove stiamo andando?
- Principessa, credo che tu abbia molte domande da fare e altrettanto da raccontare, e io non vedevo l'ora di parlarti! Stiamo andando lontano da Arendelle.
- "Lontano da Arendelle", mi piace come destinazione.


 
  
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