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Autore: laurapalmer_    25/04/2014    15 recensioni
Olivia ha sempre le collant strappate.
Luke continua a giocare con quel maledetto piercing al labbro.
Leah ha un paio di Dr Martens verdi che sono ormai da buttare.
Calum scrive canzoni per il gruppo nel quale è bassista.
Freya continua a tingere i capelli di verde, nonostante sua mamma non voglia.
Michael dovrebbe essere la mente dei 5 Seconds of Summer. Dovrebbe.
Agatha è perfetta, non ci sono altri aggettivi che possano descriverla.
Ashton ha l'aria da bravo ragazzo e le apparenze non potrebbero ingannare più di così.
Bec vive sola con il padre, ma la sua vita le piace.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Things have gotten closer to the sun'
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uno

sensazione








- Comunque, sto benedicendo il giorno in cui abbiamo deciso di far entrare Ashton Fletcher Irwin nella nostra cazzo di band.
Calum ride, lanciando un'occhiata a Luke, ancora intento a cercare una maglietta che sia degna di essere indossata questa sera.
Il sopracitato Ashton ha organizzato una delle sue feste e, beh, al Norwest Christian College non c'è una sola persona che nei giorni precedenti non abbia sperato di ricevere l'invito.
- Addirittura? - chiede il moro, controllando distrattamente il suo profilo di Facebook.
Luke mugugna qualcosa in risposta, poi finalmente riemerge dai meandri del suo armadio tenendo ben stretta tra le mani una maglietta degli Iron Maiden.
- Sei pronto? Michael arriva tra qualche minuto.
Il biondo annuisce e si specchia per l'ultima volta, passando una mano tra i ciuffi chiari dei suoi capelli.
- Sono bello? - domanda, con finta ingenuità.
- Sei un fiore, Luke. Adesso però andiamo.
Luke e Calum si conoscono da anni.
La loro amicizia è una di quelle nelle quali non serve esserci sempre, serve esserci quando ce n'è bisogno. Che poi Calum passi la maggior parte dei pomeriggi sdraiato sul letto di Luke, è un altro conto.
Si sente il campanello suonare e dopo pochi secondi anche la voce di Liz Hemmings che urla dal piano inferiore; entrambi corrono in salotto, trovandosi davanti al ragazzo dai capelli più eccentrici dell'intera scuola.
Michael Clifford è il terzo componente del loro esclusivo gruppetto e non esistono parole per descrivere la sua persona in modo esauriente.
L'ultima volta che il naturale colore dei suoi capelli ha visto la luce, Luke non poteva ancora vantarsi di aver fatto la barba per la prima volta.
- Merda, le sigarette - è la prima cosa che dice non appena vede Calum estrarre dalla tasca dei jeans, rigorosamente neri, la busta del tabacco.
- Ben fatto, Mike - commenta il biondo, scuotendo la testa vagamente contrariato.


Ashton è il classico ragazzo un po' fuori fase: frequenta il dodicesimo anno, perchè è stato bocciato quando era un quindicenne e - inutile dirlo - la scuola è l'ultimo dei suoi problemi.
Ha un sorriso davvero accattivante, non è solamente una frase fatta.
Porta in giro tutto tronfio la sua aria da ragazzo della porta accanto, di tanto in tanto scuote i ricci e suona la batteria in modo divino, il che, con le ragazze, non è altro che un ulteriore punto a suo favore.
Sono le undici di sera e la festa è nel suo pieno: Ashton guarda impaziente l'orologio e mastica un'imprecazione, perchè, dai, non è possibile che gli altri siano sempre gli ultimi ad arrivare.
Nell'esatto momento in cui risponde male a Christopher Roth della classe di Letteratura (venuto a chiedere per l'ennesima volta se può bere qualcosa), la porta di ingresso si spalanca e Calum Hood fa il suo ingresso nel salotto di casa Irwin. Un paio di ragazze si voltano a guardarlo e lui, come al solito, lancia loro un occhiolino che più finto di così non potrebbe essere.
Ashton si ritrova a sorridere ancora prima di rendersi conto di ciò che sta succedendo. Recuperato quel po' di dignità necessario, si rende conto di quanto sia inquietante trovarsi a diciannove anni suonati ad aspettare l'arrivo di tre cazzo di diciassettenni.
Luke alza il mento nella sua direzione e gli sorride sghembo, poi tocca dentro i due amici, così che possano raggiungerlo tutti e tre insieme.
- Siete arrivati alla fine, eh - borbotta il più grande.
- Mike ha dimenticato le sigarette a casa - spiega Calum, allungando il collo nel tentativo di intravedere una bottiglia di birra ancora chiusa.
Ashton se ne rende conto, dato che lui si rende sempre conto di ogni cosa, e gli batte una mano sulla spalla: - In camera mia ci sono i nostri cartoni, ragazzi.
- Amico - ghigna Luke, smettendo subito di giocare con il labret - Come dico sempre, benedico il giorno in cui abbiamo deciso di farti entrare nella band.


Olivia ama le feste.
Le ama almeno quanto ama l'ananas, le notti stellate, il rossetto rosso e le sigarette condivise con Bec sul balcone di quest'ultima.
Le feste di Ashton Irwin del dodicesimo anno, poi, inspiegabilmente, sono sempre le più belle: la musica è il più delle volte meravigliosa - della serie che non ha mai sentito la voce di Pitbull tra quelle quattro mura - c'è birra a fiumi e può sempre ingozzarsi di patatine, per poi andare a ballare sul tavolino del salotto.
Lei e Bec adorano quella sensazione, quando tutto si fa più confuso, quando non capisci se la mano che ti trovi addosso è tua o di qualcun altro, quando ti senti la musica nelle orecchie, nello stomaco, nei muscoli e in tutte le ossa.
Questa sera la sua migliore amica è innegabilmente carina, con i capelli scuri che le ricadono sulla schiena per metà nuda e, se Olivia non fosse particolare almeno un quarto di quello che è realmente, la invidierebbe a morte.
Eppure lei se ne frega, perchè tanto il suo visino tondo piace lo stesso, a prescindere dai suoi vestiti, che potrebbero essere definiti eccentrici.
Sta appunto per mangiare l'ultima patatina del sacchetto, quando le si avvicina Calum Hood, con un sorriso un po' sghembo.
- Mi piace come sei vestita - biascica, mentre le sue mani sono saldamente infilate nelle tasche dei jeans.
- Davvero? - risponde lei di riflesso, perchè - cazzo - a Hood, Hood della classe di Fisica e di quella di Letteratura, piacciono la sua canottiera dei Celtics e le sue collant smagliate? Sul serio?
Lui annuisce e si fa un po' più vicino, ma Olivia si gira e raggiunge di corsa Bec per raccontarle l'accaduto.


Se c'è una cosa di cui Leah è certa è di odiare Michael Clifford.
Mentre se c'è una cosa che ancora, dopo quattro anni di scuola superiore, non ha ancora capito è come possa avere degli amici un cretino simile.
Anche adesso, mentre sta semplicemente seduto sul divano di casa Irwin in compagnia di Luke Hemmings, è terribilmente irritante.
Sì, decisamente: Leah lo prenderebbe a calci.
L'odio che prova verso di lui è totalmente immotivato, dato che non hanno mai condiviso nulla, se non la classe di Matematica, ma è una di quelle cose che non potranno mai cambiare, lei lo sa.
Hemmings, invece, è semplicemente favoloso.
Inutile specificare che - dal personale punto di vista di Leah - è il più meritevole di attenzioni, tra tutti i membri della sua cazzutissima band, della quale comunque non si ricorda il nome.
- Leah, che fai? Non balli? - la aggredisce Samantha Hutcherson, in piena crisi alcolica.
La rossa vorrebbe tanto risponderle che, sì, per dio, adesso ci va, a ballare.
Ma, insomma, Luke - proprio quello biondo con il piercing al labbro - potrebbe vederla, potrebbe ritenerla poco sensuale e quindi: - No, non mi va molto - risponde con un sorriso leggermente imbarazzato.
Se solo non ci fossero ragazzi, alla festa, se solo Luke Hemmings non le piacesse così dannatamente troppo, magari due salti li avrebbe anche fatti.


Bec conosce Ashton da un paio di anni.
E' già passata la mezzanotte da almeno mezz'ora e loro due sono ancora seduti sul tavolo della cucina, intenti a raccontarsi degli aneddoti divertenti.
Visti da fuori, potrebbero sembrare quasi fidanzati, ma, a lui, Bec non potrebbe piacere meno di così.
- E' venuta Agatha? - chiede ad un tratto la mora, rigirandosi tra le mani la bottiglia di Heineken.
Ashton scuote la testa, sconsolato: - E dire che l'ho anche invitata di persona.
- Dovresti cambiare tattica, a questo punto. Chiedi a Calum, lui è uno che ci sa fare con...
- Mi stai prendendo in giro, Rebecca? - salta su il proprietario di casa - Credi che io abbia bisogno di chiedere consigli a un diciassettene sbarbato?
Bec vorrebbe fargli notare che, a barba, non è messo molto meglio dell'altro, ma preferisce evitare.
- Beh, intanto lui è là che balla beato con una - esclama Bec con un'espressione vittoriosa.
Ashton fa saettare lo sguardo in mezzo alla mischia che si muove a tempo di techno al centro del salotto ampio di casa Irwin e per poco non si strozza con le noccioline che ha appena ingerito.
- Ma quella...
Bec appoggia con malagrazia la birra sul tavolo e salta in piedi: - Io la ammazzo!
Sì, perchè, nel caso non sia chiaro, Calum Hood aveva appena smesso di ballare beato, trovando estremamente più divertenti le labbra di Olivia Simmons sulle proprie.











NdA: Ecco, io l'avevo detto.
L'avevo detto a Jessica che non sarei riuscita a trattenermi, che avrei per forza cominciato a scrivere anche su di loro.
Oggi però mi sento felice & contenta & in pace con il mondo come rare volte, quindi mi sono lasciata convincere da Cecilia a pubblicare il primo capitolo di questa storiella senza pretese. Mi sento un po' una cretina, lo ammetto, ma ormai sono qui, duuuunque, cercherò di essere seria.
Beh, per chi ha letto la mia OS "Incoerenza", Olivia non è proprio un personaggio sconosciuto. Per chi non l'ha letto, eccola qui, immersa nel suo mondo, con la sua migliore amica Bec, che avrà larghissimo spazio nella long.
Poi c'è Leah, che è un peperino, e tutti gli altri ragazzini, anche se per ora capisco che non sia chiaro nulla :)
Ok, sono giunta al solito punto: non so più cosa dire. Abituatevi, le mie note fanno schifo.
Ci sentiamo presto :*

Eleonora


  
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