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Autore: Daequan    26/04/2014    0 recensioni
Non si può spiegare chi è Tyler Hansbrough (nomen artis di Tyler Hansbrough) senza passare da Cinisello Balsamo, provincia di Milano.
Oddio, in realtà si poteva spiegare benissimo, ma non è la stessa cosa.
Credo.
Genere: Comico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dunque: bisogna capire esattamente come farò a spiegarvi chi è Tyler Hansbrough. Che è un giocatore NBA, un fuoriuscito da North Carolina (stesso college di Michael Jordan), gnegnegnegnagnagna, non ci interessa.
Ci interessa una spiegazione più profonda e inerente.

Allora mettiamola così. Poniamo un dato iniziale: il giorno che Cinisello Balsamo (provincia di Milano) sarà un paese indipendente potrà iscrivere una squadra all'NBA.
E voi mi direte: "eh no, non è vero, è una lega statiunitense, come fa anche solo territorialmente a sentirsi parte degli USA?", e io vi risponderei: "Toronto non mi sembra negli Stati Uniti" e voi, che per lavoro ce l'avete proprio scritto sulla carta d'identità che dovete rompere i coglioni, è proprio scritto dopo "professione", mi direte: "ma tutte le major americane comprendono team canadesi!" e allora io vi dovrei rispondere che nessuno può anticipare quel che si disvelerà nella storia dei prossimi cent'anni.
Andate a dire a uno del 1912 che di lì a venti-trent'anni avrebbero avuto un'altra guerra mondiale.
"Eh?! Perché un'altra? Quand'è la prima? Ce n'è una prima?"
"Eh, sì, perché c'è il nazismo, poi gli americani..."
"Gli americani? Quell'accozzaglia di coloni cos'è che deve fare?!"
"Eh, ma ti spiego, perché dopo l'invasione della Polonia..."
"VIENE INVASA LA POLONIA?!"

Fortunatamente voi non potete tornare indietro fino al 1912, e quelli del 1912 non si devono sorbire le vostre domande su Tyler Hansbrough; quasi quasi preferivo un'altra guerra mondiale.

No, piano, sto scherzando, non è che mo'...va be'. Torniamo a noi: se Cinisello dovesse avere una squadra NBA per motivi che non possiamo prevedere ora, ma che non per questo non si verificheranno, verosimilmente, non sarebbe comunque in grado di fornire un clima da Playoff al proprio palazzetto.
Cioè, per la gran parte non ne sarebbe in grado.
Io sì.
Io e Omar (poi vi spiego chi è e perché c'entra anche lui nella storia) attendiamo l'arrivo del logo in Piazza Gramsci da che siamo nati, e lo attenderemo più o meno fino all'ultima volta in cui assumeremo una posizione supina nella nostra vita.
Ma io e Omar da soli non possiamo bastare, naturalmente, e siccome ci sarebbe anche Alessandro ma lui non è di Cinisello e a noi non piacciono i bandwagoner, inevitabilmente, dobbiamo convenire che Cinisello Balsamo non sarà pronta.
Dovrebbe intervenire una personalità esterna, un ambasciatore del modus vivendi NBA che ci spieghi cosa dovremo sentire e dire, come playoff time.
Va anche da sé che lo spirito dei playoff è uno spirito, e in quanto tale vive di non-logica; implicheremo dunque che una spiegazione di qualche cosa di non-logico non possa avvenire che in una maniera non-verbale.
E chi può spiegare in modo non-verbale questo spirito?

Eccoci qua. Pensavate che fosse tutta una digressione e che mi fossi scordato il punto centrale e invece ci siamo appena arrivati: Tyler Hansbrough. Che in due minuti di Cinisello contro, che so, Brooklyn riuscirebbe a entrare dalla panchina e farsi fischiare fallo in difesa, fallo sulla palla vagante, fallo tecnico per litigio, rifallo in difesa, secondo tecnico per secondo litigio, espulsione.
Ed esultanza. E casino.
E sconfitta 150 a 8, ma non importa.

Non è ovviamente il solo personaggio a cui rivolgersi per ottenere questo tipo di servizio: potrebbe essere Carl Landry, ad esempio. O Kevin Garnett, se vi piacciono le stelle e quella casa che avete comprato e che lui intende occupare illegalmente durante la sua permanenza a Cinisello "in fondo non vi piaceva nemmeno tanto".
A tal proposito, questo saggio avrebbe dovuto includere anche delle bozze di divisa NBA per Cinisello, ma erano talmente schifide che ho preferito cestinarle e portare in tribunale il loro autore (tra l'altro è anche la prima volta in cui, nella storia della legge italiana, una persona prende parte ad un processo sia come denunciante che come imputato).

Come bonus, visto che siete arrivati fino a qui, vi concedo una postilla.
Sarei disposto a prendere parte al miracolo della mia città solo come tifoso, qualora questo miracolo effettivamente si verificasse?

Ovviamente no. E infatti io e Omar (ed eccoci qua) abbiamo un piano: quando le circostanze della piccola e grande storia suggeriranno che questo gomitolo di cittadini che litigano coi mafiosi della zona dicendo loro "guarda che io sono amico di tutti i mafiosi della zona, stai attento!" possa effettivamente assurgere alla grandezza della National Basketball Association noi ci divideremo i compiti.
Lui, in quanto persona provvista della maggior avvenenza fisica tra noi due, si procurerà una fidanzata alta e provvedrà a metterla incinta. Quando il pargolo raggiungerà i 206 centimetri io ucciderò la madre e noi due ci occuperemo di allenarlo al meglio.
Se questo piano fallisse allora adotteremo un bimbo di 9 anni per 212 cm dall'Africa.
Dove i 9 anni sono contati con i "conti all'africana": non si fanno senza l'oste, esattamente come tutti gli altri, ma in questo caso l'oste è un Tutsi.
Con tutte le implicazioni che ne conseguono.

Ho fatto una battuta cattiva, lo so. Magari metto il bollino giallo.
   
 
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