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Autore: lady hawke    27/04/2014    1 recensioni
Che il tempo scorra o no, Loki e Sigyn sono destinati a ritrovarsi e a perdersi in continuazione. Più l’una è ferma, in paziente attesa, più l’altro è mobile, in viaggio o in fuga. La prigione è temporanea, la pace è provvisoria, ogni incontro è un saluto per un futuro prossimo che Sigyn non è mai in grado di prevedere.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I've been waiting here patiently'
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“Perché non posso mai seguirvi, mio signore?” è una domanda azzardata, Sigyn lo sa. Non sa nemmeno perché la pone. Non è certa di volere ciò che ha chiesto.
“Il mondo là fuori è pericoloso.” Loki le prende la mano, la studia, la bacia, la guarda. Sono stesi sul prato come due persone normali, il sole li osserva benevolo. Lui sembra quasi un uomo innamorato, e Sigyn vorrebbe tanto credergli.
“Mentite.”
Loki ride, e le bacia la mano di nuovo.
“Perché?”
Loki si interrompe e la guarda. “Perché cosa?”
“Perché mi mentite in continuazione?” ritira la mano, e Loki la blocca con forza eccessiva, come se desiderasse punirla.
“Perché è ciò che ti meriti, Sigyn.”
La dea pare ferita, e lo fissa negli occhi con espressione delusa e affranta.
“Non fraintendermi, ma la bugia è tutto ciò che posso offrirti per essere più felice.”
“Mentite.” Insiste lei. Non c’è un momento della loro vita in cui lui non la umili, non la faccia sentire in torto, e lo detesta per questo.
“Dovresti imparare a distinguere verità e menzogna, Sigyn. Non ho mentito, ma desiderare di averti accanto a me nei miei viaggi, questo sì che è mentire.”
“Mi desiderate così poco?”
Loki le bacia di nuovo la mano, e poi si solleva appena per baciarle la guancia.
“Affatto, Sigyn. Ma come potrei essere me stesso, con accanto una creatura gentile e sensibile, come potrei essere felice con te a versare lacrime per ogni uomo che falcio lungo il mio cammino?”
Sigyn sospira. Sa chi ha sposato, sa cosa è in grado di fare. Sa anche cosa potrebbe fare a lei, lei che è viva per suo capriccio, per sua intercessione. Lei che è in fondo il suo giocattolo, e che come tale viene preso e riposto quando serve.
“Poco è dunque il mio valore ai vostri occhi.”
“Poco è il valore della verità, Sigyn. Non cercare di strapparmi clemenza o una parola gentile. Non sei brava quanto me, ad estorcere la verità.”
Sigyn sa che è vero, ma non sa se il bacio che riceve sulle labbra è sincero, o solo un modo come un altro per zittirla. Sa però che sente il bisogno di un abbraccio, e sa che Loki la stringerà a sé, quando lei poserà le sue braccia attorno alle sue spalle. Che sia menzogna o meno non ha importanza, perché Loki ha ragione, la verità non conta. 
  
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