Partecipa al contest "L'eternità era sui nostri occhi e sulle nostre labbra", indetto da ColeiCheDanzaConIlFuoco sul forum di efp.
Nick sul forum e su EFP (indicando
quello che vorreste su un eventuale banner): Mitsuki91
Titolo: Revenge
Rating: giallo
Genere: generale, slice of life, sentimentale
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans, OC, James Potter
Coppia: Severus/Lily
Pacchetto: Accio – Sala Comune, deve contenere un flashback
Citazione/canzone/incantesimo: Non so se vale la citazione “sempre” di Harry Potter (se me la conti bene, altrimenti pace; è proprio nell’ultima frase); nessuna canzone; l’incantesimo Accio l’ho usato, ma non come prompt.
NdA (facoltativo): volevo scrivere una storia leggera e senza molte pretese, ovviamente sulla mia coppia preferita. Le cose le avevo in mente da un po’, e stavo solo cercando il pretesto giusto per poterle scrivere… E per poterle condensare in una shot ^^” Sono troppo piena di long per fare altrimenti. Devo dire che mi è piaciuta come è uscita, o almeno… Non mi dispiace troppo ^^”
Titolo: Revenge
Rating: giallo
Genere: generale, slice of life, sentimentale
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans, OC, James Potter
Coppia: Severus/Lily
Pacchetto: Accio – Sala Comune, deve contenere un flashback
Citazione/canzone/incantesimo: Non so se vale la citazione “sempre” di Harry Potter (se me la conti bene, altrimenti pace; è proprio nell’ultima frase); nessuna canzone; l’incantesimo Accio l’ho usato, ma non come prompt.
NdA (facoltativo): volevo scrivere una storia leggera e senza molte pretese, ovviamente sulla mia coppia preferita. Le cose le avevo in mente da un po’, e stavo solo cercando il pretesto giusto per poterle scrivere… E per poterle condensare in una shot ^^” Sono troppo piena di long per fare altrimenti. Devo dire che mi è piaciuta come è uscita, o almeno… Non mi dispiace troppo ^^”
Carly è un’OC che avevo pensato da un
po’, sempre riflettendo sulla storia (nella mia mente bacata, alla fine si
sarebbe accoppiata con James, ma ho tralasciato tutti questi eventi per non
andare fuori tema – e poi la storia sarebbe diventata una long XD), ma non è
che ci abbia ragionato poi molto. Voglio dire, dalle pure il carattere che
credi; qualcosa qui si vede, ma tutto il resto della sua psicologia non è
fondamentale ai fini della OS ;)
Aggiungo poi a beneficio di tutti i
lettori che questa storia parte dal what if grande come una casa che Lord
Voldemort non sia mai esistito. Esiste ancora l’opinione della purezza di
sangue, ma è estremista e ristretta ad una piccola cerchia di famiglie; inoltre
Serpeverde non è discriminata come succede nei libri e fra le case si respira
un clima più armonico. Ho cercato di mantenere Severus IC nonostante tutto,
anche se purtroppo credo che non si noti molto, essendo la maggior parte delle
scene in compagnia di Lily – dove, si sa, Severus tende ad abbandonare l’aria
da scorbutico e riesce persino a sorridere sinceramente.
Bene, detto questo… Buona lettura! ;)
Revenge
Severus
si stava annoiando.
Era
in Sala Comune e non vedeva l’ora che si facessero le tre, così sarebbe potuto
andare ad aspettare Lily fuori dalla classe di Antiche Rune… Per poi prenderla
per mano, baciarla davanti alla faccia attonita di Potter, e andare con la sua
ragazza a fare una bellissima e romantica passeggiata nel parco.
L’orologio
a pendolo fissato sopra il camino segnava le due.
Ancora
un’ora, dannazione.
Severus
si sdraiò meglio sul divano – non c’erano molti studenti; la maggior parte dei
più piccoli era a lezione, e chi come lui ora aveva un’ora buca aveva deciso di passare il tempo altrove e
non in Sala Comune – ma non riuscì a trovare una posizione comoda. Seccato,
mise le gambe sullo schienale e si girò fino a far sporgere la schiena e la
testa. Con i capelli lunghi che toccavano il pavimento, guardò di nuovo
l’orologio, da sotto in su. Sempre le due… E due minuti.
Sbuffò.
Come
occupare un’ora? I compiti li aveva già finiti e di studiare non aveva proprio
voglia. Non aveva niente da leggere e non c’era in giro nessuno, nemmeno per
una partita a scacchi.
Severus
si grattò un orecchio. Rimase in quella posizione stupida, che per lui in quel
momento era comodissima, e decise di abbandonarsi ai ricordi.
***
Lui
e Lily avevano nove anni. Si erano conosciuti da relativamente poco, ma erano
già diventati inseparabili.
A
scuola erano culo e camicia. Severus stava in un’altra classe rispetto a Lily,
ma si vedevano all’intervallo. Le amiche di Lily avevano iniziato a schernirla
perché lui, beh, non era esattamente il bambino perfetto con cui fare amicizia,
ma Severus non ci badava fintantoché non ci avesse badato Lily, e Lily non lo
faceva perché sapeva che solo loro due erano speciali.
Dopo
qualche settimana che i due andavano avanti bisbigliandosi segreti nelle
orecchie, Lily arrivò da lui con una proposta.
“Ho
parlato con la mamma, e mi ha detto che posso invitarti a dormire da me sabato!
Vieni, vero?”
Severus
aveva chiesto a sua mamma e lei aveva dato il permesso con piacere, così lui
aveva confermato la cosa a Lily e il sabato successivo si era presentato a casa
sua con pigiama e spazzolino da denti.
I
due si erano divertiti moltissimo ed erano andati a letto solo verso le undici,
quando la signora Evans li aveva spediti a forza in camera.
Severus
dormiva per terra, su un materasso che la mamma di Lily aveva preparato, mentre
Lily era nel suo letto. I due avevano chiacchierato ancora un bel po’, a bassa
voce, per non farsi scoprire.
Poi
Lily gli aveva chiesto di salire sul letto con lei.
Dopo
molto insistere, aveva vinto la ritrosia di Severus, che si era trovato quindi
a continuare a parlare al di sotto del piumone. Si erano poi addormentati così,
l’uno accanto all’altro, e l’unica reazione della signora Evans, quando li
aveva trovati il mattino dopo, era stata un sorriso.
***
A
pensarci bene era iniziato tutto da lì.
Severus
si tirò su, prima che tutto il sangue potesse affluire al cervello, e si
sedette stavolta in modo composto sul divano.
Le
due e sei.
Sarebbe
impazzito… Il tempo non sembrava voler scorrere.
***
Solo
un’altra bambina era rimasta amica di Lily. Il suo nome era Carly, e Severus
l’aveva osservata con sospetto sin dal primo giorno.
Non
capiva proprio cosa c’azzeccasse con la sua Lily, lei che era solo una semplice
Babbana. Ma Lily sembrava tenerci molto, così lui inghiottiva gelosia e faceva
finta di sorridere quando lei si univa a loro durante l’intervallo.
Una
volta Carly li scoprì nel loro posto, lungo il fiume. Fortunatamente non
stavano facendo niente di particolare – niente prove per cercare di controllare
la magia spontanea –, però a Severus seccò lo stesso il fatto che un’altra
persona avesse scoperto il loro ritrovo privato.
Passò
quindi il resto del pomeriggio a lanciare a Carly delle occhiatacce, di
nascosto da Lily.
“Senti,
Lily…” disse lei, alla fine “Ma tu e Severus siete, ecco, fidanzati?”
“Cosa?”
chiese lei, sbattendo le palpebre. Era ovvio che non aveva mai preso in
considerazione l’eventualità.
Carly
scoppiò a ridere.
“Beh,
state sempre insieme, vi sussurrate segreti, e Severus sembra gelosissimo.”
Lily
si voltò verso di lui e aggrottò le sopracciglia. Severus abbassò la testa,
rosso di vergogna.
“E
questo vuol dire essere fidanzati?”
“Più
o meno. Da grandi vi potete anche dare baci.”
Carly
aveva parlato gonfiando il petto, come se fosse stata orgogliosa di conoscere
un segreto del genere.
Severus
aveva rialzato lo sguardo, più imbarazzato che mai, e Lily si era limitata a
scrollare le spalle.
“Va
bene, allora. Cioè, se va bene anche a Severus. Sei il mio fidanzato?”
Lui
aveva sgranato un po’ gli occhi.
“Ok…”
aveva risposto, incredulo. Era stato davvero così semplice?
***
Le
due e dodici.
Severus
si era alzato e, adesso, camminava in tondo per la Sala Comune. Sorrise,
ricordando che lui e Lily avevano deciso di stare insieme sin dalla tenera età
di nove anni. E lui che aveva detestato così tanto Carly! Avrebbe dovuto
erigerle una statua.
Certo,
a nove anni nessuno dei due aveva ben chiaro cosa ‘stare insieme’ comportasse.
Lui voleva solo che Lily fosse sua, e Lily non ci aveva dato poi tutto quel
peso. In ogni caso, le cose erano andate a meraviglia, perciò…
Si
fermò vicino ad una poltrona, dove qualcuno aveva dimenticato un libro di
Trasfigurazione, aperto malamente. Si sentiva un pigolio provenire al di sotto
delle pagine, così Severus alzò il libro e scoprì un frisbee zannuto che aveva
un’ala piegata e ammaccata. Il disco magico lanciò un strillo acuto e se ne
andò verso i dormitori senza nemmeno tentare di dargli un morso: doveva essere
proprio infastidito per come era stato trattato.
Due
e quattordici.
Severus
si fece cadere sulla poltrona con il libro in mano e chiuse gli occhi.
***
Avevano
tredici anni e Lily gli era sembrata turbata, quel giorno.
Stavano
studiando nel loro piccolo salottino privato, che avevano scoperto come prima
cosa non appena messo piede ad Hogwarts e che abbandonavano solo verso fine
anno, quando le giornate diventavano più calde e loro due preferivano studiare
all’aperto.
“Severus.”
disse infine lei “Hai mai baciato qualcuno?”
Severus
quasi si strozzò con il succo di zucca che stava bevendo. Aveva fatto un giro nelle
cucine prima di incontrarla, come al solito.
“Cos-
coff coff – io n… No…”
“Ti
piacerebbe provare? Perché sai, Mary mi ha detto che è bello, lei ha un ragazzo
di Corvonero che… Ma se non vuoi fa niente!”
Severus
era arrossito fino alla punta dei capelli – il che era tutto dire.
“A
me… A me va bene.” rispose. All’improvviso si sentì la gola secca, e si chiese
se questo potesse fare la differenza; se Lily avrebbe potuto giudicarlo male
per quel particolare…
Lily
si avvicinò e azzerò la loro distanza.
Le
loro labbra si toccarono e fu il più bel momento della vita di Severus. Il
bacio durò poco, pochissimo, ma fu subito seguito da un altro, e poi un altro
ancora.
“…
Wow.” sussurrò alla fine Lily, rossissima in viso.
“Mh…”
concordò Severus. Il cuore sembrava volergli esplodere nel petto.
“Penso
che qualche volta dovremmo rifarlo.” concluse lei, rimettendosi a sedere
composta “Abbiamo Trasfigurazione, per domani?”
***
Il
ricordo del loro primo bacio era bellissimo ed emozionante; un’altra pietra
miliare del loro rapporto.
Ma
Severus non avrebbe mai, mai e poi mai pensato che un giorno avrebbe potuto
prendersi una rivincita su Potter. E una così grande, poi…
Si
alzò dalla poltrona e tornò sul divano, abbandonando il libro su un tavolo.
Due
e venticinque.
Ancora
del tempo per pensare.
***
L’estate
del loro quinto anno era cominciata da appena una settimana e sua madre gli
aveva fatto un regalo: un barattolo di alghe di una rara specie, direttamente
dalla Francia.
Era
corso con il barattolo in mano fino a casa di Lily, esaltato. Con quello
avrebbero potuto tentare di preparare della Felix Felicis prima dell’inizio
dell’anno…
La
porta di casa era aperta, dato che la signora Evans stava facendo le pulizie.
“Lily
è sul retro!” urlò a Severus, che le rivolse un saluto prima di precipitarsi
fuori, in giardino.
“Lilly,
guarda, mia mamma mi ha appena regalato le alghe che mancavano per la Felix, se
prendi il calderone possiamo…”
“Ehm,
Sev…”
“Ciao,
Severus!”
Carly
era seduta su una poltrona di vimini. Non la vedevano da anni, perché l’estate
dei loro undici anni si era dovuta trasferire altrove con la sua famiglia.
Lily
si alzò e gli prese il barattolo dalle mani.
“Non
è bello che sia venuta a trovarmi?” chiese, cercando di distogliere
l’attenzione dell’amica dalla parola ‘calderone’ “Resta un po’ con lei, io
porto queste in camera.”
Severus
si sedette sulla poltrona lasciata libera da Lily e guardò la ragazza con
circospezione.
“Allora,
Sev.” disse lei, sorridendo e spezzando la tensione “Le cose fra te e Lily
vanno alla grande, giusto?”
Carly
era cresciuta, come tutti loro. Faceva strano, però, vedersela davanti così.
Severus riuscì a ricambiare il sorriso con un ghigno.
“Vanno
benissimo, penso. Tu come te la passi?”
Carly
aveva appena finito di raccontargli di qualche nuova amica che si era fatta
alla nuova scuola, quando Lily tornò e, come se niente fosse, si sedette sulle
ginocchia di Severus. Lui le passò una mano sullo stomaco, abbracciandola senza
nemmeno pensare a ciò che faceva.
Carly
si interruppe a metà frase e li fissò un po’ stranita.
“Beh.”
disse infine “Direi che le cose fra voi vanno ottimamente, non bene. State
ancora insieme?”
Lily
aggrottò la fronte.
“E’
vero!” esclamò infine “Da bambini avevamo detto che… Oh, quasi non me lo ricordavo…”
Severus
accusò il colpo mantenendo un’espressione neutra. Dopotutto, il suo braccio era
ancora attorno alla vita di Lily, ed era quello a contare.
Lei
si girò verso di lui. Il suo viso era vicinissimo.
“Non
so, Severus, sei ancora il mio ragazzo?”
Severus
si fece sfuggire una risatina strana.
“Beh…
Se vuoi…”
Cercò
di metterci noncuranza nella risposta, ma era arrossito. Lily si aprì in un
enorme sorriso.
“Certo
che voglio!”
Carly
si era sporta verso di loro, richiamando la loro attenzione con un colpo di
tosse.
“Dunque.”
disse “Adesso che siete abbastanza cresciuti… Vi baciate pure?”
Lily
scoppiò a ridere mentre Severus voltava la testa, imbarazzato come non mai, ma
con un sorriso appena accennato.
In
realtà lui e Lily non avevano mai smesso di baciarsi.
***
Ok,
doppia statua per Carly.
Più
ci pensava e più lei sembrava essere stata fondamentale per il progredire della
sua relazione con Lily.
Due
e trentuno.
In
quel momento la parete scivolò di lato, e Regulus Black entrò nella Sala
Comune, grattandosi il naso.
Notandolo,
gli indirizzò un cenno del capo, prima di sparire nei dormitori.
Severus
ridacchiò: era così strano beccarlo a
fare qualcosa di così ordinario come grattarsi
il naso, che non era riuscito a trattenersi.
Regulus
aveva un anno in meno di lui, ma era stato educato sin dall’infanzia così
rigidamente che era sempre un po’ sulle sue. La sua famiglia era una delle
poche a sostenere la purezza di sangue nonostante tutto, e questo aveva frenato
un po’ la loro amicizia, perché Regulus sapeva che suo padre era Babbano.
Non
che la cosa lo tangesse particolarmente. Aveva altre persone da poter chiamare
‘amici’, anche se non molte, perché Severus era riservato di natura. E, poi,
nessuno era speciale come Lily.
Si
poteva dire che Lily fosse stata la sola ad aver visto il suo sorriso sincero,
e non uno dei vari ghigni di circostanza di cui faceva mostra.
Severus
si passò una mano nei capelli, cercando di pettinarseli.
Due
e trentaquattro.
Poteva
sopportare ancora qualche minuto; buona parte dell’ora era passata.
Era
arrivato il momento di godersi la sua personalissima rivincita su Potter;
l’esatto momento in cui aveva avvertito di aver vinto, su tutti i fronti.
***
Non
avevano mai perso quella ‘piccola abitudine’.
Prima
mamma Evans li lasciava in pace semplicemente perché erano piccoli; poi si
doveva essere rassegnata, e comunque aveva fiducia in lui. Di certo, anche
sapendo che Severus era il ragazzo della sua bambina, pensava che loro due si
limitassero solo a qualche bacio rubato. E, poi, erano comunque lontani per
buona parte dell’anno… Era meglio aver fiducia anche se le cose accadevano – o non accadevano – sotto al suo tetto,
piuttosto che rovinare quei pochi momenti in cui Lily era a casa.
E
in verità non succedeva poi niente di che.
Semplicemente
Lily invitava Severus a dormire, e la signora Evans non si prendeva neanche più
la briga di preparare il materasso per terra.
Severus
e Lily si limitavano a scambiarsi qualche bacio rubato sotto le lenzuola, o se
proprio qualche toccatina, e poi si addormentavano abbracciati. Tutto qui,
nessuna cosa spinta.
E
così era successo anche durante quelle vacanze invernali.
Lily,
a scuola, non aveva detto esplicitamente che lei e Severus erano una coppia,
così come non aveva fatto Severus, ma credeva che la cosa sarebbe risultata
palese a chiunque. Mary l’aveva intuito secoli prima, prima ancora che Lily si
ricordasse della proposta che Carly l’aveva spinta a fare al suo amico ad
appena nove anni, e Severus semplicemente era un ragazzo, non parlava con gli
altri ragazzi di queste cose.
L’unico
che non sembrava aver notato la cosa neanche da lontano e, anzi, non si dava
per vinto, era James Potter.
Così,
durante le vacanze natalizie, aveva convinto suo padre a materializzare lui e i
suoi amici – che trascorrevano le vacanze a casa sua – dalla Evans.
Erano
partiti alle dieci da casa, pensando che fosse un buon orario per trovare tutti
svegli. La signora Evans era, in effetti, sveglia e vestita. Stava preparando
la colazione.
“Buongiorno!”
aveva esordito James “Lei sarà la mia futura suocera? Piacere di conoscerla!” e
aveva stretto le mani di una costernata signora Evans, subito dopo che lei
aveva aperto la porta.
“Scusi
mio figlio, signora.” era intervenuto suo padre “Ma James può essere un po’…
Esuberante…”
“Oh!
James Potter?”
James
si era girato verso Sirius con un’espressione felicissima dipinta sul volto.
“Hai
visto, Felpato? Lily ha parlato di me alla sua famiglia!”
Sirus
aveva nascosto la risata in un colpo di tosse e la signora Evans li aveva fatti
entrare tutti.
“Ma
dov’è la mia Lily?” aveva chiesto James, dopo aver dato un’occhiata all’ampia
sala. La cucina era divisa dal resto del locale solo da un piccolo muricciolo,
senza alcuna porta.
“Lei
è di sopra, sta dormendo.” rispose la signora Evans, parecchio divertita
dall’invadenza di quel ragazzo “Ma non ti conviene…”
Senza
più degnarla di uno sguardo – o di un orecchio – James si fiondò verso le
scale, seguito a ruota da Sirius.
“Lo
scusi.” intervenne un altro ragazzo, che prima si era presentato come Remus
Lupin.
La
signora Evans scosse la testa, ancora divertita, e fece accomodare tutti
attorno all’ampio tavolo della cucina. Servì dei biscotti, che Peter non esitò
ad assaggiare.
“Più
che altro.” disse “Ho paura che non gli piacerà la sorpresa.”
In
effetti, James non si sarebbe mai aspettato di vedere quello che poi aveva
visto.
Prima
aveva sbagliato stanza – e un’acida Petunia in camicia da notte aveva urlato
contro lui e Sirius cose irripetibili – e poi… Una volta assicuratosi che la
stanza era quella giusta – lo stendardo di Grifondoro appeso sulla parete non
lasciava dubi – si era avvicinato al letto decantando parole d’amore.
“Mia
bella Evans, amore mio adorato, sarà per te la più immensa delle gioie
svegliarti con la mia faccia…”
Sirius,
abituato alle pazzie che James diceva o faceva in nome dell’amore, si limitò ad
osservare annoiato la stanza.
James
aveva ormai afferrato un angolo del piumone, che copriva un enorme bozzo – la
sua dolce Lily – e aveva tirato.
Era
stato in quel momento che Severus aveva aperto gli occhi, coprendosi con un
braccio per la luce improvvisa. Lily era, come al solito, raggomitolata addosso
a lui, con una gamba fra le sue e una mano sotto la sua maglietta.
“Ma
che…”
Per
un primo secondo né James né Sirius avevano detto niente. Poi Potter aveva
ricollegato il cervello ed era, letteralmente, esploso.
“MOCCIOOOOSUUUUS!
TOGLILE LE MANI DI DOOOOOSSOOOOO!”
Dopo
erano successe un po’ di cose.
Lily,
grazie ai toni soavi di James, si era svegliata di soprassalto. Inquadrata la
situazione, si era messa come al solito ad urlare contro Potter. Sirius, nel
frattempo, era piegato in due dal ridere.
Al
piano di sotto, la signora Evans spiegava a degli esterrefatti Peter, Remus e
signor Potter che Lily dormiva assieme a Severus sin da quando avevano nove
anni.
Infine,
Petunia uscì dalla sua camera, stavolta perfettamente vestita e pettinata,
sbattendo la porta e iniziando ad urlare che tutta quella gente se ne sarebbe
dovuta andare da casa sua immediatamente.
Severus,
con un sorriso enormemente compiaciuto sul volto, si era alzato a sedere sul
letto, aveva stretto una Lily urlante e le aveva posato un lieve bacio fra i
capelli, sotto gli occhi infuriati di Potter, e poi era andato tranquillamente
in bagno per lavarsi e vestirsi.
Alla
fine, dopo diversi strilli e dopo che il signor Potter in persona era salito
per portare un infuriato James al piano di sotto, e dopo che anche Lily si era
svegliata del tutto e vestita, si ritrovarono tutti a far colazione attorno
all’enorme tavolo della cucina.
Lily
aveva palesemente ignorato James e Sirius e si era messa a chiacchierare invece
con Peter e Remus.
Severus
non era riuscito a smettere di sorridere per tutto il resto della giornata.
***
Due
e quarantacinque.
Era
tempo di andare.
Severus
si mise in piedi con un colpo di reni e, correndo per uscire, si fermò solo per
pochi secondi davanti ad uno degli specchi posti sopra uno dei tre camini
presenti in Sala Comune. Armeggiò ancora con i capelli e si sistemò il colletto
della camicia; poi decise che era abbastanza presentabile e schizzò fuori dalla
stanza, lanciandosi praticamente attraverso i corridoi e salendo le scale due a
due.
Arrivò
in anticipo, ma in questo modo poté recuperare fiato prima che la lezione di
Lily finisse.
***
Dopo
quell’episodio, una volta tornati ad Hogwarts, sia Lily che Severus avevano
appurato che Potter era andato a lamentarsi da tutti di come Mocciosus gli avesse fregato la ragazza.
“Bene!”
aveva esclamato Lily, furiosa, dopo che la quinta persona era andata a
chiederle perché avesse spezzato il cuore del Cacciatore più famoso di
Grifondoro “Vuole la guerra? E guerra avrà! Di certo non sto con Sev solo per
fargli un dispetto!”
Da
quel giorno, Lily aveva deciso di buttare la riservatezza alle ortiche – o,
meglio, si era resa conto che nessuno
si era davvero accorta di lei e Severus – e, date le voci ridicole che metteva
in giro Potter, aveva pensato che fosse giunto il momento di mostrare al
castello la verità.
Così
aveva chiesto a Severus di esporsi un po’ di più, come fidanzato.
E
lui era stato ben felice di eseguire il compito, soprattutto se poteva godersi
l’espressione ferita e umiliata di Potter nel frattempo.
***
La
campanella suonò e un rumore di sedie spostate annunciò a Severus che gli
alunni stavano per uscire.
Il
ragazzo cercò, inutilmente, di sistemarsi ancora la divisa.
Lily
fu una delle prime a varcare la porta dell’aula.
“Sev!”
esclamò, sorridendo “Che piacere vederti!”
Si
avvicinò e si sporse per dargli un bacio a fior di labbra.
Potter,
che stava uscendo in quel momento dall’aula, rimase con un sorriso congelato
sul volto – che prima era stato entusiasta, e ora era pieno di orrore.
Severus
ricambiò il bacio della sua ragazza e le sfilò i pesanti libri dalle braccia.
“Facciamo
un salto nella tua Sala Comune per posarli, prima di andare al lago?” chiese.
Lei
gli cinse la vita e annuì, poggiando la testa sulla sua spalla.
“Accio
libri!” urlò Mary, che era già parecchio più avanti ma che aveva ascoltato la
conversazione “Te li porto io, Lils, tu vai e divertiti.” aggiunse, facendole
l’occhiolino.
“Grazie
mille.” rispose lei, riuscendo in quel modo a prendere Severus sotto braccio.
Sotto
lo sguardo infuriato di Potter, i due si diressero verso il portone d’ingresso.
Per
Severus, tutto era perfetto. E, fosse dipeso da lui, lo sarebbe stato sempre.