Day
5: Roommates.
-Puoi
evitare di buttare la tua roba in quella parte di camera?- sbottò Sebastian a… beh il nome non se lo ricordava- mentre
faceva seguire alle sue parole un gesto che disegnava una linea immaginaria,
dividendo la stanza.
Il
tipo lo guardò stralunato. –Stiamo
per scopare e invece di sbattermi sul
letto mi dici di non buttare i vestiti nella parte del tuo compagno di stanza?-
Sebastian
annuì. –Alla fine è a me che fa il
culo, mica a te-
Non è che
questo fosse così importante da meritare di essere sbattuto sul letto e scopato
a sangue, in ogni caso.
***
-Harwood- ripetè per l’ennesima volta
Sebastian.
Thad
non diede segni di averlo sentito perché non alzò il capo dal libro che stava
leggendo così attentamente.
-Harwood- ripetè ancora.
Thad
sbuffò. –Che vuoi, Sebastian?-
-Puoi
spegnere quella cazzo di lampada, perfavore? Io starei cercando di dormire-
-Lo sai, che io non dormo
se non leggo-
Perché hai paura
del buio, pensò
Sebastian, ma non lo disse. L’aveva scoperto per caso e ci teneva a mantenere
questo piccolo segreto.
-Ti
do solo altri dieci minuti, poi butto il libro giù dalla finestra-
***
-Sebastian- ripetè per l’ennesima
volta Thad
Sebastian
continuò a canticchiare una canzone in francese facendo su e giù con la testa
per seguire il tempo. Il filo delle cuffiette che scivolava sotto le lenzuola
dove c’era il suo i-pod.
-Sebastian!-
urlò questa volta Thad.
Il
francese sembrò riscuotersi e si sfilò una cuffietta mantenendo comunque l’altra.
–Hai detto qualcosa?-
Thad
lo fissò irritato. –Ascolta la tua dannatissima
musica a volume più basso. Vorrei finire di studiare entro domani mattina, se permetti-
Smythe
lo fissò e poi infilò di nuovo la cuffia. Senza rispondere.
Thad sorrise quando,
dopo pochi minuti, il volume si abbassò notevolmente.
***
-Seb?- sospirò Thad.
Sebastian
alzò lo sguardo, gli occhi annebbiati dal piacere. Le dita che scivolavano
dentro di lui ed il suo cazzo duro pronto a sostituirle.
-Puoi spegnere la luce…- Thad annaspò
mentre Sebastian toglieva le dita e faceva scivolare il suo membro dentro di
lui.
-Credo
di volerti vedere, questa volta-
***
-Santo
Cielo, Harwood! Quante volte devo ricordarti di aprire la finestra dopo che hai
fatto la doccia? Guarda questo specchio- esclamò
guardando lo specchio appannato di fronte a sé. –Per di più tutto questo calore
mi fa afflosciare il ciuffo, e ci ho
messo due ore a sistemarlo.-
Thad
ridacchiò mentre si infilava il pigiama. –Scusa. Me ne sono dimenticato. Ma che
importa se si affloscia? Tanto stiamo andando a letto-
Lo
sguardo che gli rivolse Sebastian mentre usciva dal bagno fecero capire a Thad
che non avrebbe dovuto più fare commenti sui suoi capelli. Nemmeno nell’ovvio.
***
-Puoi
dirmi cosa c’è che non va?-
Niente. Il nulla
più assoluto. Non una parola usciva da quella bocca.
Thad
continuava a rimanere immobile, sul
letto con le ginocchia tirate al petto e le braccia a circondarle-
-Harwood…Thad, se non mi parli non posso capire
cosa succede-
Thad
lo ignorò totalmente, stendendosi e poggiando la testa sul cuscino. Sebastian
si massaggiò le tempi e con le dita e sospirò. Si stese al suo fianco, sperando
che l’indomani Thad fosse più disposto a parlare. L’ispanico, quando sentì le
braccia del compagno stringersi intorno al sua vita, accennò un sorriso.
Il litigio con
Jeff fu per un attimo dimenticato-
***
-Il
letto, fatto. La scrivania, fatto. Il muro, fatto. Il pavimento, fatto.
La doccia, fatto. C’è qualcosa che
non abbiamo testato in questa stanza?
Thad
stavo morendo dall’imbarazzo. Faceva finta di fare cose, così che non si notasse il rossore che gli imporporava le gote
e che lo avrebbe reso lo zimbello delle prese in giro di Sebastian a vita.
-È
inutile che parli con me per trovare nuovi posto in cui fare sesso, però non te
li consiglierò- sbottò mentre apriva le ante dell’armadio per riporvi dei
jeans.
Sebastian
ghignò. –Anta dell’armadio, in fase di
sperimentazione-
***
Thad lo baciò. –Grazie per l’aiuto. Non sarei
mai riuscito a chiuderla da solo – sorrise poggiando la valigia a terra.
Sebastian fece lo stesso con la proprio. Ricontrollarono di nuovo per
verificare che non avessero dimenticato effettivamente nulla.
-Questa
stanza ha visto accadere un sacco di cose- mormorò malinconicamente Thad,
accarezzando i muri bianchi con i polpastrelli.
-Già, avrà materiale per la masturbazione a vita-
ridacchiò Sebastian.
Thad
chiuse gli occhi- Fai schifo-
-Sono sincero-
-Fai sembrare la
nostra relazione solo sesso-
-Già,
è per questo che stiamo andando a vivere
insieme-