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Autore: Booow95    03/05/2014    5 recensioni
Un incontro fra due donne che conosciamo bene, ma che non si sono mai incrociate nel cammino della vita.
Cosa hanno in comune? Tanto.
Soprattutto l'essere madre, che le unisce indelebilmente.
Ed è così che quando una delle due ha bisogno di una spinta per risollevarsi dalle ceneri, l'altra decide di intervenire.
Due donne, due madri.
Due amiche mancate.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Molly Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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The love of a Mother 



Mettersi a letto, negli ultimi mesi, era diventata un'agonia lenta, continua e inevitabile.
Avevi provato anche a stare sveglia i primi tempi, ma dopo poche ore il bisogno fisiologico di dormire aveva avuto sempre la meglio.
Fino a sei mesi prima non avresti visto l'ora di chiudere gli occhi, acoccolandoti al fianco di Arthur, lasciando finalmente la guerra fuori dalla porta della vostra stanza. Era rilassante abbassare le palpebre respirando l'odore famigliare di tuo marito, ma da quando la guerra aveva superato la soglia della Tana invadendo ogni angolo, l'ora di andare a letto diventava per te un momento da temere e da odiare e a nulla serviva il profumo famigliare di Arthur.
Sdraiarsi in quel letto era come coricarsi sulle spine.
Finché tenevi le mani occupate rassettando la casa, anche la tua testa rimaneva ancorata al presente, viva e lucida; di notte, invece, sdraiata su quello stesso talamo che aveva visto più volte l'amore, tutto diventava buio e infelice. La tua testa era libera di vagare e il sonno che ti accoglieva era sempre pieno di incubi cupi, dove il buio era re indiscusso e le urla strazianti loro consorti.
Una su tutte attirava sempre la tua attenzione, ma per quanto ti sforzassi non riuscivi mai a raggiungerla. Fred urlava, urlava forte: "Mamma!! Mamma!!", ma tu non potevi fare altro che correre verso di essa senza mai arrivare alla meta. E più correvi, più l'urlo si alzava e diventava sempre più straziante, finché non distinguevi più la sua voce dalla tua: urlavate in sincrono l'uno "Mamma", l'altra "Fred".
Poi le palpebre ti si spalancavano, così come la bocca aperta in un urlo straziante che destava sempre tutta la Tana.
Tutti accorrevano, ma nessuno poteva fare nulla.
Tutti in un modo o nell'altro ce la stavano facendo: Ginny aveva Harry, Ron aveva Hermione, Bill una moglie, Charlie i suoi draghi, Arthur il suo lavoro e sei figli rimasti, Percy aveva trovato in George un'ancora di salvezza e, seppur a fatica, anche George, con l'aiuto di tutti, stava tornando a vivere.
Solo tu non trovavi un modo.
Nessuno di loro era abbastanza per riempire il vuoto.
Amavi incondizionatamente ognuno di loro, ma mancava Lui. E nessuno te lo avrebbe mai ridato.



Era il 31 ottobre 1998.
Avevate cenato come al solito tutti insieme.
Poi, prima che avesse il tempo di sparire, avevi stretto forte Harry nelle tue braccia.
Non lo dava a vedere, ma quella era una data che lo rendeva sempre un po' cupo.
Lo avevi abbracciato senza una parola, in certi casi non servivano, poi Ginny ti aveva sorriso grata e lo aveva portato verso il divano. Era già tardi, avresti voluto sgridarli, ma quando avevi visto Harry appoggiare la testa in grembo a tua figlia avevi deciso di lasciar perdere: non erano più bambini e un po' di privacy non andava negata a nessuno.
Eri rimasta diversi minuti a guardarli sorridendo, ritardando di proposito la lenta agonia che ti avrebbe portata a letto.

Alla fine però ti ritrovasti fra le coperte.
Fissavi il soffitto ad occhi spalancati immaginandoti già le urla di tuo figlio, la tua inutile corsa e poi il risveglio in un mare di sudore.
Avevi sospirato arrendevole: ormai dovevi abituartici, quell'incubo non se ne sarebbe mai andato. Dovevi imparare a conviverci.
Chiudesti gli occhi, pronta all'ennesimo incubo.

Quando li riapristi non fu il nero ad accoglierti, ma una luce abbagliante e calda.
Il vento ti scompigliava i capelli e l'odore della salsedine ti aprì le narici.
Il mare bagnava i tuoi piedi.
Nessun buio, nessun urlo.
Solo pace e sole e mare.
Ti venne spontaneo sorridere. Era tutto così tranquillo.
Nulla a che vedere con la cupa malinconia che da 5 mesi invadeva la tua vita.
Tutto lì sembrava fatto apposta per rilassarti.
Il mare calmo e piatto, nessuna persona all'orizzonte.
Spalancasti i polmoni, incanalando tutta l'aria possibile.
Non sapresti dire per quanto tempo rimanesti lì, ferma.
Sai solo che quando riapristi le palpebre, nella spiaggia non eri più sola.
A una cinquantina di metri da te una figura era seduta in riva al mare, bagnata dalle onde, la testa reclinata all'indietro e un sorriso a illuminargli il volto.
Ti venne spontaneo avvicinarti e quando mancavano dieci metri il tuo istinto ti disse chi era la misteriosa figura ancora prima che questa aprisse i suoi inconfondibili occhi.
Lily Evans stava seduta sulla spiaggia, i capelli rosso cupo al vento e gli occhi verdi puntati su di te.
Ti fermasti di botto fissandola attentamente; era la seconda volta che i tuoi occhi osservavano la figura della signora Potter. La prima volta era stata sulla Gazzetta del Profeta, la mattina del primo novembre 1981.
I capelli rossi erano lunghi e mossi, ma non era il solito rosso Weasley a cui eri abituata, era un rosso scuro, quasi marrone a confronto del color carota che conoscevi così bene. I lineamenti del viso erano delicati e naturalmente dolci, ma gli occhi, quegli occhi che tu conoscevi così bene, erano sorprendentemente decisi. La trovasti istantaneamente simpatica.
Poi, distogliendo lo sguardo e occhieggiando in giro ti salì l'ansia: adesso gli incubi ti prendevano in giro? Prima la pace e la serenità di quel luogo e poi le urla di Fred? Ti irrigidisti attendendo l'arrivo della paura e del dolore.
- La paura e il dolore di quell'incubo non se ne andranno mai finché non imparerai a perdonarti e ad andare avanti.
Fred è molto preoccupato per te, è per questo che sono qui.-
Fissasti la giovane donna davanti a te e le lacrime premettero agli angoli delle palpebre.
- Ti manda Fred?- vorresti chiederglielo con maggior compostezza, ma il nodo alla gola non te lo permette.
Lily per tutta risposta ti sorrise gentile e battendo la mano sulla sabbia di fianco a lei ti invitò a sedere.
- Si, mi manda lui, e sono felice che abbia chiesto a me di venire... Ci sono tante cose che devo dirti, tra cui la più importante è Grazie.- la guardasti negli occhi e li trovasti bagnati. - Grazie per tutto quello che hai fatto per Harry. Se è diventato l'uomo che è adesso lo deve anche a te, e io non avrò mai abbastanza parole per esprimerti la mia gratitudine. Sei stata la figura femminile più importante della sua adolescenza e ora tua figlia sta diventando la donna più importante della sua vita, hai fatto tanto per lui, molto più di quanto immagini.- sentisti le lacrime premere per uscire e un'immensa tristezza ti invase: Lily sarebbe potuta essere una mamma fantastica, ma il destino aveva scelto diversamente.
- È proprio questo il punto Molly.- ti sorrise con gli occhi lucidi. - Al destino non ci si può sottrarre.- spalancasti gli occhi. Leggeva nella mente? Uno sguardo birichino baleno sul viso di Lily, poi sparì.
- Non hai idea di quanto mi sia dannata negli anni vedendo mio figlio maltrattato dalla mia stessa sorella... Mi sentivo responsabile della sua infelicità. D'altronde che altro avrei potuto fare? Se non fossi morta per lui, lui non sarebbe vivo adesso.- fissasti la madre di Harry, del tuo Harry. No, non Tuo, Molly. Harry era di Lily, e di James. Tu l'avevi cresciuto come fosse stato tuo, questo si, ma non avresti potuto fare granché se lui non fosse stato così naturalmente buono e coraggioso.
- Sono io a dover ringraziare te, Lily.- ti suonava così strano quel nome sulle tue labbra. Se il destino non fosse stato beffardo chissà quante volte l'avresti detto... A King's cross, mentre salutavate i vostri figli dalla banchina, magari vi sareste scritte qualche lettera, disperate per l'impulsività dei vostri figli, forse vi sareste trovate nelle sere d'estate o anche a Natale, mangiando e scherzando mentre Harry e Ron crescevano. Arthur avrebbe sommerso Lily di domande sul mondo babbano e James sarebbe stato l'idolo di Fred (Fred!) e George. Insieme avreste percepito il sentimento che cresceva fra Harry e Ginny e sempre insieme avreste riso sibilline come solo le donne complici sanno fare. Ma soprattutto, Harry avrebbe avuto una mamma e un papà. E nessun mostro assassino da combattere. E più felicità. Molta di più.
- Devo ringraziarti a nome mio, come a nome del mondo magico, per aver dato alla luce Harry. Perché senza di lui non potremmo camminare per le strade con serenità e le giovani vite spezzate sarebbero molte di più.
Devo ringraziarti per aver dato vita a un ragazzo così speciale...- gli occhi di Lily erano pieni di lacrime, così come i tuoi, ma non potevi fermarti. Dovevi dirle tutto, tutto quello che pensavi, perché non sapevi quanto tempo fosse concesso a quel... Sogno? E non potevi sprecarlo.
-... Perché, pur avendo subito così tante disgrazie e perdite, non ha mai vacillato nemmeno una volta, non si è mai tirato indietro. Questo non si può insegnare. O almeno io non avrei potuto farlo. Può solo averlo ereditato da te e da James.-
- Oh Molly...- la voce di Lily era scossa dai singhiozzi e i grandi occhi verdi erano lucidi, così come i tuoi occhi marroni.
-... Non hai idea di quanto tempo ho passato ad osservarlo da questo posto privilegiato... Ho sofferto, gioito, amato, odiato e pianto con lui. E mi sono odiata per essere stata causa della sua malinconia qualche volta. Ho perso il conto delle volte che sarei stata disposta a scendere a patti col diavolo pur di avere solo dieci secondi da poter passare com lui, solo per abbracciarlo e dirgli che è stata la cosa più bella della mia giovane vita, solo per dirgli di continuare a vivere e a combattere, solo per dirgli di continuare ad amare e sorridere. Solo per dirgli che morirei altre infinite volte per lui.-
Non sai bene come, ma ti trovasti abbracciata a quella giovane e forte donna; l'una piangeva sulla spalla dell'altra e dopo l'ennesimo singhiozzo ti ritrovasti a chiederti se il tuo fosse un pianto di dolore o di liberazione. Ti sentivi così... Leggera, finalmente, dopo mesi.
- Siamo abbastanza penose, tu che dici?- ridacchiò Lily e tu la seguisti a ruota -.. Spero che James e Sirius non stiano guardando, altrimenti mi prenderanno in giro per la prossima eternità!- ti strizzò l'occhio e per l'ennesima volta il macigno sul petto ti parve meno gravoso.
- Non hai ancora capito Molly?- la guardasti sorpresa negli occhi -... Fred farebbe carte false per venire a farti ridere..-
Lily ti sorrise dolce -.. Per venire a dirti di essere felice, per abbracciarti e cullarti come facevi tu per lui. Per dirti che è morto certo, ma è morto per qualcosa in cui credeva e che ora è sereno e vorrebbe lo fossi anche tu.-
- Allora perché... -
- Perché ci sono io? - - Si... -
- Perché questo limbo fra vita e morte ci è concesso solo una volta e deve essere nell'anniversario della nostra morte, e Fred non era disposto ad aspettare fino a maggio. Così sono venuta io. Perché so come si sente nel vederti star così male; esattamente come mi sentivo io nel vedere Harry triste o addolorato a causa della mia assenza.-
- Hai usato la tua unica visita a questo... Limbo, per me?- perché non per Harry? Perché a te?
- Non sarei mai stata capace di avere Harry così vicino con la consapevolezza di doverlo lasciar andar via.
Perché a te? Perché ne avevi bisogni, e io te lo dovevo. Per Harry. Per tutto.-
- Leggi nella mente?-
- Come si suol dire, questa è la mia festa, - lo sguardo di Lily si accese birichino e vedesti per la prima volta una ventenne giocosa e nel fiore degli anni. Sorridesti dolce. -... Quindi uso tutti gli stratagemmi che voglio.- scoppiò a ridere spensierata e anche tu ridacchiasti.
Fred non ti odiava per non averlo salvato. Fred ti voleva bene e ti voleva vedere felice, Fred aveva mandato la mamma di Harry a dirtelo. Fred non era solo.
- Non lo è mai.- i suoi occhi si socchiusero gentili: - Nessuno è solo quassù. Mai, nemmeno per un secondo. La privacy non è contemplata.-
- Allora lo lascio nelle tue mani.-
-Ne avrò cura esattamente come tu ne hai avuta di Harry.-
Vi sorrideste.
Passarono molti e lunghi istanti, poi finalmente ti sentisti pronta per tornare.
- Allora arrivederci Molly- ti sorrise per l'ultima volta mentre ti alzavi, il mare e la spiaggia intorno a te sbiadivano. Ti girasti verso Lily, anche lei stava svanendo.
- Lily, tutto questo non sta accadendo davvero giusto? Insomma è tutto dentro la mia testa vero?-
Sentisti forte e chiara la sua risata cristallina, anche se la figura era ormai del tutto svanita.
- Certo che sta accadendo nella tua testa Molly... Ma perché diamine non dovrebbe essere reale?-

Quando riapristi gli occhi eri nel tuo letto.
L'imberbe sole di novembre era alto, Arthur russava e tu ti sentivi incredibilmente riposata. La risata di Lily ancora rimbombava nelle tue orecchie.
Sorridesti lieve.
Il macigno sul petto si era dissolto, l'incubo scomparso.
Fred era felice. Lo eri anche tu.











Ehm. 
Non so esattamente cosa sia. So che cercavo disperatamente una storia dove loro interagissero e non l'ho trovata... Quindi me la sono fatta e siii! Adesso ve la sorbite anche voi u.u
Beh fatemi sapere quanto schifio faccia, posso sempre migliorare (Y) 
Una Meringa e un bacio a tutti! :D
Booow




Ps: mi stavo dimenticando xD le ultime due battute rimandano al congedo fra Harry e Silente... Mi piace troppo *_* quindi sono frasi della Rowling.
  
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