L’aveva capito troppo tardi ed ora era rimasto solo. Lui, il Governatore, senza un seguito non era nessuno. Era solo un uomo che, persi moglie e figlia, era impazzito dal dolore. Prima della morte definitiva di Penny, pensava di avere ancora una possibilità. Aveva costruito una città fortificata con la sola forza delle sue braccia. Aveva accolto molte persone, tenendo lontani e distruggendo gli accampamenti di possibili pericoli per la comunità. Poi era arrivata Andrea, accompagnata da quella Michonne. Aveva sempre avuto dubbi su di lei, girava con un paio di erranti per nascondere il suo odore e si era dimostrata piuttosto furba. Gli aveva tolto l’unica speranza rimasta e si era portata via un pezzo di lui. Andrea invece… l’amante migliore che avesse mai avuto, una donna forte. A un certo punto aveva scoperto le sue vere intenzioni, ma lui non le aveva permesso di abbandonarlo. Si chiese se era morta: quasi sicuramente sì, divorata da Milton, trasformato in errante. Immaginò la scena più volte, senza trovare pace per le sue azioni. Come aveva potuto fare questo? Lui la amava. Quando era tornato, un mese dopo la battaglia con il gruppo di Rick, non aveva controllato. Aveva solo dato la città alle fiamme.
Dopo la sconfitta alla prigione era uscito di testa per la rabbia: 40 soldati addestrati contro una decina di uomini ed erano comunque riusciti a fregarli. Per di più i suoi uomini, quelli rimasti, non si fidavano più di lui, volevano tornare a Woodbury. E allora aveva preso la mitraglietta e li aveva uccisi tutti, senza pietà, risparmiando solo Martinez e Shumpert, i più fidati. Si era reso conto del gesto che aveva fatto solo molto tempo dopo, quando i due lo avevano abbandonato per formare un loro gruppo. E allora tutte le sue azioni gli erano ricadute addosso. Aveva ucciso così tante persone solo per tenere al sicuro una bambina che in realtà era già morta. Questa era la verità. Penny era morta molto tempo prima e Michonne l’aveva solo liberata.
Allora aveva iniziato a vagare senza meta, mangiando poco, dormendo male. Non viveva più, non dopo Woodbury, non dopo essere stato così vicino alla vittoria ed essere poi ricaduto nella sconfitta.
Poi aveva trovato la casa. Pensava fosse vuota, all’inizio. Invece ci aveva trovato Lilly e Tara, la piccola Meghan e il vecchio David. Nonostante il aspetto quasi spaventoso, l’avevano ospitato, gli avevano dato del cibo, dei vestiti. Lui si era lavato, si era accorciato i capelli, e riguardandosi com’era allora, si era sentito pronto a raccontare la sua storia.
Quella sera ci aveva provato, ma la morta improvvisa di David, malato terminale, l’aveva costretto a dire solo il suo nome “Philip”, non “Il Governatore”, solo “Philip”. Aveva dovuto finire il vecchio perché non attaccasse la famiglia.
Poi la domanda di Lilly, nascosti nella sua stanza:- Chi sei? Cosa ti è successo?-
Nella sua mente Philip e Il Governatore stavano combattendo. Poi rispose.
-Ero il capo di una comunità a 10 km da qui, Woodbury. Ho perso mia moglie, poi anche mia figlia. Io volevo proteggerle ma…non ce l’ho fatta. Sono un debole e un vile. Ho ucciso così tanta gente innocente. Non so se c’è un rimedio per questo.
Lei lo guardò negli occhi. Era pentito. Le aveva raccontato tutta la verità perché voleva cambiare.
-Tu stai già rimediando. Ti sei preso cura di noi e potrai farlo ancora se solo lo vorrai. Rimani qui, con noi, con ME.
Una lacrima scivolò sulla guancia di Philip. Era un uomo nuovo, non aveva più bisogno di governare, di uccidere, per vivere. Le labbra di lei si poggiarono su quelle di lui. E una marea di sentimenti pervase l’uomo, come la prima volta che aveva baciato sua moglie. Ora poteva essere di nuovo felice, anche in un mondo malato, anche con il suo passato, nonostante tutto e tutti.