Mi trovo in una strana radura, non riesco a capire come sono finita qui. In questo momento, guardando la foresta, rivivo i terrori degli Hunger Games, della morte di Marvel, dei pericoli dell'orologio. E' tremendo. Rivedo Prim, la vedo mentre vaga senza un'arma nella foresta, poi un paracadute cala su di lei, ma prima di toccare terra esplode, facendomi urlare violentemente il nome di mia sorella. Perché ripenso a quel momento? A quel momento in cui ho scoperto che Gale, sotto comando di Snow, costruì quelle bombe che uccisero mia sorella e Madge..? Comincio a camminare, stare ferma non serve a nulla. Raggiungo un ruscello e vedo una persona, un ragazzo, con le mani in acqua. Non capisco cosa sta facendo , così glie lo domando.
-E tu chi saresti e, sopratutto, cosa stai facendo?
-Mi chiamo Percy, Percy Jackson e mi sto semplicemente .. curando.
-Curando?
-Si, mio padre è Poseidone .. il Dio di tutti i mari.
-Se, vabbé. - Mi guarda come se avessi bestemmiato tutti gli Dei dell'Olimpo. Lo guardo e mi avvicino, faccio per togliermi la faretra, ma non ce l'ho. Da questo gesto riesco a capire quanto questo posto influisca sul mio cervello. Mi immagino continuamente di star partecipando di nuovo agli Hunger Games. I brividi percorrono le mie braccia e la mia schiena. Mi siedo accanto a lui, quando si abbassa la manica ormai asciutto - che , tra parentesi, non so come avesse fatto ad asciugarsi così in fretta - e noto il suo tatuaggio all'avambraccio. E' una specie di tridente. Oh, un tridente. Chiudo per un secondo gli occhi e faccio un profondo respiro. Non pensarci, Katniss. Non pensarci. Ma Finnick non esce mai dai miei pensieri, nemmeno quando faccio altro. Non so come faccia Annie a sembrare così solare, sempre felice. I suoi figli non vedranno mai loro padre e lei mai più suo marito. Come fa?!
-A cosa pensi?- sussurra Percy.
-Niente, il tuo tatuaggio.. mi ricorda una persona che ormai non c'è più.. - mi guarda, quasi dispiaciuto. -Ma niente di ché - concludo velocemente.
-Quindi, come ci sei arrivata qui?
-Semplicemente mi sono coricata sul letto - almeno qualche volta, dato che i bambini non smettono di piangere un'attimo
- e tu?
-Io ho fatto una nuotatina, sai , di quelle giornaliere e sono spuntato qui.
Annuisco, non ho voglia di parlare. Finnick , Annie , Prim, Madge e Marvel sono ancora dentro la mia testa.
-ASPETTA, COSA?! - sento qualcuno che urla. - CHE COSA HAI DETTO? COS'E' QUESTO POSTO?!.
Due facce escono dai folti cespugli che costeggiano il ruscello in cui io e Percy ci troviamo adesso.
- E VOI CHI SIETE?! -
- Ma cosa ti urli? - le parole escono spontaneamente dalla mia bocca.
- Oh, scusa. - si scusa il secondo ragazzo, colui che urlava. - Io mi chiamo Stiles.. e lui è Scott.
Percy fa un cenno con la mano, per dargli il benvenuto nella dimensione strana in cui ci troviamo. Forse è un sogno o sono qui davvero? I due si siedono accanto a noi, così Percy fa alcune domande.
-Quindi.. di dove siete?
-Veniamo da Beacon Hills, e voi? - Scott parla per primo.
-Io vengo dal Campo Mezzosangue, mentre lei.. - Percy si interrompe per farmi parlare.
- Emh - esito - Distretto dodici, Panem.
-Distretto che? - esclama Stiles.
-Lascia perdere, okay?
-Okay. - una ragazza spunta dai cespugli. E' diversa.. lei , lei .. ha un tubo che le attraversa la faccia e trasporta una specie di valigia. -Hazel - afferma la ragazza.
- E tu da dove spunti? - mi ha terrorizzata.
- Oh, da lì dietro. - indicandomi i cespugli dietro di lei. Non so se mi sta prendendo in giro, ma ci passo sopra.
- Lascia perdere, ormai ne spuntano da tutte le parti.
- Io direi di proseguire - esclama ansioso Percy - magari.. se-se-seenza.. quei due…- conclude spaventato.
- Cosa? - mi giro seguendo il dito di Percy puntato contro Scott e Stiles. Subito noto gli occhi rosso sangue, le unghie affilatissime e i canini sviluppati quanto quelli di un lupo ed è inquietante.
- Che cosa ca..?! - esclamo appena vedo il ragazzo.
- Oh, emh.. è una faccenda complicata .. beh .. emh .. conoscete il termine 'Lupo Mannaro'? - ci chiede Stiles.
-Beh, si? - Percy ironizza il tutto.
- Okay, beh , lui lo è. - mi viene quasi da ridere, ma dopo aver sentito che Percy ha un Dio come padre la cosa non mi appare affatto strana. Ci incamminiamo fino a che non ci troviamo davanti ad un lago, una ragazza che porta un mantello viola acceso che è rannicchiata a se stessa seduta su un masso davanti al lago.
- Emh.. ciao. - Hazel parla quasi balbettando. - La ragazza si gira spaventata e ci dice di andare via, che ci farà del male. Noto subito i guanti della ragazza bionda. Mi avvicino, cercando in qualche modo di calmarla.
-Sentite, voi non capite. Lasciatemi in pace! - la ragazza non ci guarda nemmeno.
-Come ti chiami? - chiedo.
- E - Elsa.
-Bene , Elsa .. non ti chiedo da dove vieni perché non mi interessa una ghiandaia, però so che vieni da un'altra dimensione anche tu, dato che sei più suonata dell'inno di Capitol City.
- Davvero? Posso.. posso venire?
- Ma certo - Stiles parla velocemente.
- So come attraversare il lago, ma non avevo motivo di farlo prima.. quindi se dobbiamo attraversarlo , so io come fare. La ragazza si avvicina all'acqua e tutti intorno a lei. Molto lentamente avvicina il piede all'acqua e la congela in un istante. Un attimo dopo comincia a correre in mezzo al lago ghiacciandolo passo dopo passo. Rimango sbalordita, ma non posso fermarmi a lodarla e devo camminare. Gli altri mi seguono appena comincio ad attraversare il fitto ponte creato da Elsa. Siamo appena arrivati quando sentiamo un lamento assordante provenire dall'altro lato dell'isola, dopo il vulcano.
- AAAAAAH ! - un ragazzo sviene , atterrando davanti ai nostri piedi, proprio dove comincia l'immensa foresta.