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Autore: Luna di Angelo    12/05/2014    2 recensioni
“«Tu sei pazzo!» l'esclamazione di una voce femminile e allegra si diffonde veloce nella strada deserta e grigia. «Lo so. Anche tu.»
Questa volta è una voce maschile, roca e scherzosa, a parlare.
«Ma non si fa così! È sleale!»
«Come se tu non ne sapessi qualcosa...»
«Stai insinuando che imbroglio?»
«Forse.»
Si sente un grido e dei tonfi. Dalla porta semiaperta si scorgono due ragazzi, una quattordicenne riccia che avrebbe un'aria angelica, se non fosse che sta sopra il ragazzo, con i capelli che sfumano dal castano al biondo come l'amica e gli occhi azzurro ghiaccio, cercando di strangolarlo.”
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“Niall raggiunge la compagna e lei si fionda tra le sue braccia. Si tengono stretti per quelle che sembrano ore.
« Penso che ora siamo pronti per entrare nell'arena.»”
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Alla Sessantatreesima edizione dei Giochi della Fame due ragazzi, i rappresentanti del Distretto 12, partecipano ricchi di voglia di vivere, due ragazzi che neanche la morte può spaventare. A loro basta sapere di potersi tenersi per mano ancora un secondo, poi non importa altro.
Due amici, sostenuti da casa da quattro pazzi. Tutti e sei avrebbero bisogno di una TAC.
Che gli Hunger Games abbiano inizio e che la briscola
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Voglio specificare che questa storia l'ho scritta per una mia amica che idolatra i 1D. Non sono io la fan sfegatata. È lei. Ed è anche pazza. Ti voglio bene Fede!

Attenzione: non ho mai detto questa storia è seria. Assolutamente il contrario.


Capitolo 1

«Tu sei pazzo!» l'esclamazione di una voce femminile e allegra si diffonde veloce nella strada deserta e grigia. «Lo so. Anche tu.»
Questa volta è una voce maschile, roca e scherzosa, a parlare.
«Ma non si fa così! È sleale!»
«Come se tu non ne sapessi qualcosa...»
«Stai insinuando che imbroglio?»
«Forse.»
Si sente un grido e dei tonfi. Dalla porta semiaperta si scorgono due ragazzi, una quattordicenne riccia che avrebbe un'aria angelica, se non fosse che sta sopra il ragazzo, con i capelli che sfumano dal castano al biondo come l'amica e gli occhi azzurro ghiaccio, cercando di strangolarlo. Come si vogliono bene!
A terra sono sparse delle carte da gioco e si intuisce che hanno appena sospeso un'interessante partita.
Sulla porta della cucina appare una donna armata di grembiule e mestolo che sbraita:
«Smettetela e andate a prepararvi!»
I due si alzano lanciandosi occhiate di fuoco. No, non sono fratelli.
Pochi minuti dopo si stanno rincorrendo nelle strade polverose, fino alla piazza del mercato dove è radunata una folla di giovani, dai dodici ai diciotto anni. I biondi battono il cinque, il pugno e fanno una serie di movimenti con le mani così veloci che quasi non si vedono. Poi si separano per mischiarsi ai loro coetanei. 
Una signora con la pelle rosa-gomma-da-masticare sale su un palco di legno coperto da cinque centimetri di polvere e sporco, che si sollevano in nuvolette al passaggio dei vertiginosi tacchi argentati della donna. Questa si sistema la parrucca verde e strilla nel microfono:
«Benvenuti! Questa è la mietitura dei sessantatreesimi Hunger Games. Non succederà niente di strano mi auguro, anche perché...»tira fuori un'automatica «Siamo armati!»
Mentre tutti trasaliscono alla vista della canna lucida, il giovane biondo fa l'imitazione della vecchia pazza armata. Nel silenzio che avvolge la scena si sente la risata soffocata dell'amica. 
Si sente anche una voce.
«Forse quest'anno possiamo vincere!»
Nessuno replica.
"L'imitata" fa una smorfia di disappunto e mette una mano nella boccia. Prende un bigliettino ed esclama:
«Il tributo femmina del Distretto 12 è... Federica Amiedo!»
Lo sghignazzo della riccia si spegne improvvisamente. Sia la faccia sua che dell'amico è sfigurata dal terrore. A passetti sale le scalette scricchiolanti e si avvicina alla donna, tremando.
Mentre le dita di quest'ultima cercano il foglietto con il nome maschile, una mano scatta fendendo l'aria afosa.
«Mi offro volnotrario... Volontario come tributo!»naturalmente è il ragazzo biondo. Sale velocemente sulle assi messe alla bell'e meglio e batte la mano sulla spalla di Fede. 
«Ehm... Bene! Come ti chiami?»squittisce la donna.
La ragazza è rossa di rabbia e ha le nocche bianche per la forza con cui stringe i pugni.
«Niall Horan.»è la risposta del giovane, che maschera appena un sorriso. Si nota che sta infilando qualcosa nella tasca dei jeans.
Un'altra voce, diversa dalla prima risuona nello spiazzo. Solo perchè non c'è confusione.
«Bhe, Harry. Forse no.»
Una terza voce riprende gli altri due, più silenziosamente.
«State zitti, cretini!»
I due tributi si stingono la mano e il pubblico li saluta alzando le tre dita centrali della mano sinistra. 
I ragazzi rispondono al saluto. Con la mano destra. 
Il pubblico ammutolisce. 
La voce di prima, Harry, si fa spazio nel silenzio molto imbarazzato.
«Ehm... Ragazzi? L'altra...»
Fede e Niall si guardano per un secondo, paonazzi, abbassando il braccio.
Perché col destro si può intendere come una presa in giro, o peggio. 
 Due pacificatori portano i due tributi, molto molto rossi per l'errore, sul retro, per salutare i propri genitori. Non mi dilungo, anzi, ve li descrivo.

Federica:
1)Abbastanza irritabile. Se offendete lei o qualcuno a cui tiene vi ritroverete lo stomaco perforato dalla mitraglietta per piccioni che le ho regalato per Natale. Tutto sommato è una brava ragazza, è l'amico che le fa saltare i nervi a volte.
2) Odia Kevin. La sta perseguitando. Se doveste vedere una ragazzina correre inseguita da uno stormo di piccioni, è lei.
3) Picchiare Niall e giocare a carte sono le sue più grandi passioni
4) Pazza! Ah, e adora Saw. Non mi chiedete perchè.
Questa è solo un'anteprima. Lei è molto di più.
Niall invece è... Niall? Bello, biondo tinto, chitarrista, un po'più pazzo di quello che è veramente(?)(deciderete voi Directioner). Ah, l'ho un po' (abbastanza) ringiovanito, perché a ventun'anni non si può più essere estraibili, no? Così ne ha quattordici.
****
Qualche ora dopo...

Porta chiusa. Porta aperta. Porta sbattuta. Urla. Toc toc. Ragazzo abbattuto, appoggiato contro la porta. 
Che sta succedendo? Semplicemente Fede non vuole rivolgere più la parola all'amico e compagno di Hunger Games.  
Il motivo? Bhè, mica vuole perdere un amico che considera più un fratello.
«Fede, per favore, apri!»
«Vattene! Non voglio più vederti!»
Niall continua a bussare per almeno un altra mezz'ora, ma la ragazza è ostinata a non aprire.
«Perché l'hai fatto?»è il lamento che oltrepassa la porta come un flebile sussurro e che riempie di angoscia il ragazzo.
Il quattordicenne si volta, guardando la porta, sospira.
«Non potevo lasciarti andare lì da sola. E poi...»sorride appena «Ho una partita a briscola in sospeso. Non puoi morire avendo vinto l'ultima, voglio la rivincita.»
La porta si socchiude e metà del viso pallido della ragazzina spunta, gli occhi castano dorati arrossati e una lacrima solitaria che scende temeraria. Il giovane si alza e le passa una mano sulla guancia. Poi simulando un trucco di magia fa apparire in mano un mazzo di carte. La porta si spalanca e lui entra. 
«Pronti, partenza, via!»
****
«Ragazzi!»la voce di quell'odiosa di Colly, l'accompagnatrice del Distretto 12 «Non potete fare i seri per dieci minuti? Domani arriveremo a Capitol City!»
«Chi se ne importa...»è il borbottio del ragazzo.
«Porta rispetto, ragazzino.»esclama la donna, muovendo la giacca in modo da far vedere una cinghia piena di proiettili.
«Non posso. Ho perso di nuovo.»
«Con me non c'è storia, amico. Quando ti deciderai ad ammetterlo?»
«State per finire in un posto dove il vostro destino è morire e voi pensate a giocare a carte?»
«A briscola, per la precisione. Cerchiamo di sdrammatizzare.»
«Siete pazzi! Pazzi!»strilla la donna. «In ogni modo, a Capitol City dovrete essere preparati per la sfilata, poi ci saranno le interviste. Quindi vedete di essere collaborativi.»
« Sì, sì. Che dovremmo fare per farti stare zitta?»replica Fede, annoiata.
La signora sembra prendere in seria considerazione il mettere mano alla pistola che porta in tasca, ma si trattiene. 
«Potremmo guardare le altre mietiture, per farci un'idea dei vostri avversari.»

DIECI MINUTI DOPO
«Per il distretto 1: Teresa e Bobby»annuncia il presentatore. 
Niall fischia sommessamente.
«Hai visto quanto sono muscolosi?»
Pugno sul fianco. 
«Che c'è?»
«Per il distretto 2: Coa e Bill»
«I nomi. Dobbiamo segnarci i nomi. Per poi decidere quali sono i più strani.»esclama la ragazzina.
«Coa e Bobby per ora, non credi?"
«Per il distretto 3: Ennie e Tod.»
«Hai visto la ragazza?»
Altro pugno.
«È microscopica! È più piccola di te!»
«Il ragazzo è un tappo.»
«Questo pure è vero.»
«Per il Distretto 4: Tea e Matt.»
«Tea? Ma stiamo scherzando?»esclama sempre il ragazzo.
«Sicuri che è una favorita? È uno scheletro!»
Per farla breve, passano tutta la giornata a commentare gli altri Tributi.
«Per il Distretto 12: Federica e Niall.»annuncia finalmente.
Segue un fischio di approvazione.
«Guarda come siamo belli.»esclama il ragazzo.
La giovane non può far altro che colpirlo e sorridere.
Non si fanno neanche una volta il problema di andare insieme a morire in un gioco letale.
Che coraggio, che forza d'animo.
Li invidieranno tutti, presto o tardi.
****
A Capitol City, il giorno dopo.

«Toccate i miei capelli e vi ammazzo!»strepita la ragazzina riccia.
Il parrucchiere le lancia un'occhiata obliqua.
 «È il mio lavoro. Lasciami fare.»
«Non li tagliare, oppure nell'Arena ci mando te.»
L'uomo alza le spalle e inizia il trattamento. 

Poco dopo.

Federica attraversa il corridoio verso la sua camera a passo di marcia, infuriata. I suoi capelli erano stati accorciati di almeno una spanna e non le va affatto bene.
Una mano le cala sulla spalla.
«Che vuoi?»ringhia senza nemmeno guardare il proprietario della mano, che però se ne sta zitto.
Spazientita si volta ed un sorriso degno della pubblicità della Mentadent quasi la acceca.
Un esclamazione non troppo cortese nei confronti di Niall risuona tra le pareti.
«Nell'arena mi vendicherò, sappilo.»
«Ho un'arma incorporata!»ride lui.
L'occhiata che la giovane gli riserva avrebbe fatto rabbrividire un cadavere.
«Hai tagliato i cap...»
«Muori, ok?»
«Sei sempre così gentile!»
La porta gli sbatte ad un palmo dal naso.
«IDIOTA!»
****
Quella sera.

Tutti i tributi sono radunati nella grande sala da cui sarebbero partiti i carri. 
Federica è intenta ad accarezzare il cavallo nero che avrebbe trascinato il carro del 12 e intanto si guarda intorno alla ricerca del compagno.
Si strattona il lungo abito nero decorato con piccoli diamanti, ad imitare il carbone. Non le stanno molto comode le gonne o in generale gli abiti, essendo abituata ai comodi pantaloni.
Niall non si vede da nessuna parte, ma lei trova qualcosa di abbastanza strano da poterla distrarre dall'ansia.
Il ragazzo bassissimo del 3, Tod, che ci prova con Teresa, l'armadio dell'1.
Prova a soffocare una risata, ma è complicato davanti a quella scena.
« Mi dispiace ragazzo, sei senza speranza.» mormora tra se e se.
« Che significa?» chiede offesa una voce un po' roca da dietro.
Fede sobbalza e si volta.
« Non... Non stavo parlando con te. Non sapevo neanche che fossi dietro di me.» si difende.
Il corteggiamento alle sue spalle ormai non è più così tanto interessante rispetto a quello che ha davanti.
Se non fosse che si conoscono da quando erano piccolissimi, la ragazza avrebbe di certo detto che Niall era veramente bello quella sera, con il completo nero che fa risaltare il pallore lunare del suo viso.
"Wow" infatti è l'esclamazione che la ragazza dell'1 che, distogliendo l'attenzione dal nano davanti a sè, punta gli occhi su Horan.
« Cos'è tutta questa eleganza?» chiede Fede, che non si fa distrarre dal fascino dell'amico.
« Potrei farti la stessa domanda.»
Ogni risposta la ragazza abbia dato viene sovrastata dalla voce metallica che si diffonde.
« Tributi sui carri.»
Tutti salgono e danno le ultime sistemate agli abiti.
Molte paia di occhi deviano per qualche secondo sul giovane nel carro nero, che si prepara a mostrare il suo miglior sorriso.
Quando, dopo un bel po', il loro carro inizia a muoversi Niall si china sull'amica per mormorarle di rilassarsi.
Lei vorrebbe dare una rispostaccia ma non ne ha il tempo. 
Escono e qualche migliaio di persone applaudono ed esultano.
I consigli dei preparatori suggerivano di salutare, ma loro non ci riescono, intimiditi dalla marea di persone sugli spalti. Dopo qualche minuto il ragazzo si scioglie un po' e dà una gomitata all'amica, incitandola a salutare il pubblico.
Appena il carro si ferma nel piazzale davanti al balcone presidenziale sospirano sollevati.
Non ascoltano il discorso del presidente, preferendo osservare gli altri tributi. 
Tornando dentro il commento di Fede è semplice.
« Speriamo che non sia così alle interviste.»
Il ragazzo annuisce convinto.

****

Il giorno dopo ancora, agli allenamenti.

"Ma di che sta parlando, quella?»chiede Niall, mentre osserva annoiato le aree di allenamento.
«Se stai zitto forse capisco.»ribatte acida l' amica.
«Dobbiamo per forza usare le armi? Non so, preferirei fare qualcosa di più rilassante come...»
La ragazza lo afferra per un orecchio.
«Ora noi andiamo a tirare i coltelli e tu non ti lamenti.»sibila.
Lui annuisce leggermente impaurito.

«Ti decidi?»
Fede oggi è proprio nervosa e il suo povero amico fa da sacco da boxe per sfogare.
«Non sono sicuro su come si tenga il coltello.»certo che lui non è così interessato a preservare la pazienza della ragazza.
«Si fa...»perso anche quel briciolo di sopportazione la giovane  si mette in posizione e tira con forza, facendo saettare la lama che si conficca fino al manico nel bersaglio.«Così.»
Il ragazzo non si lascia intimorire e prova, con più gentilezza.
«Forse se non tirassi con così tanto furore riusciresti anche a riprenderlo.»la prende in giro, mentre Fede prova inutilmente a tirare fuori l'arma dal legno.
«Ti ho mai detto che sei un idiota?»sbraita.
«Mmh... Forse.»replica lui con tono angelico. La compagna riesce a liberare il coltello e sbandando per il contraccolpo si avvicina imperiosa verso l'amico.
«IDIOTA!»gli urla puntandogli la lama sulla gola.
Lui deglutisce e prova a fargliela  abbassare.
«Sì, ok. Ora...»si fermò prima di dire "calmati". «Fammi rivedere come si tira, che se bravissima.»
Lei sembra tranquillizzarsi e si rimette davanti al bersaglio. Lui sospira sollevato e si guarda intorno sperando che nessuno abbia visto la scenata dell'amica. Sfortunatamente gli occhi di tutti i tributi e addestratori sono puntati su di loro. Anche gli strateghi non si perdono un secondo.
«Beh, almeno ci siamo fatti una reputazione.»mormora, passandosi una mano nei capelli.
****
Alle interviste (finalmente)
«Sei bellissima.»queste sono le parole che il biondo mormora all'amica abbracciandola da dietro. Subito dopo il ragazzo strilla, piegato in due, mentre la giovane ha una faccia determinata e leggermente infastidita.
«Quante volte devo ripeterti che NON devi abbracciarmi da dietro?»
«Non lo so. Forse ho imparato.»dice lui, con la voce un po'troppo acuta.
«Meglio per te.»
Bhe, Fede è bella davvero. Indossa un miniabito senza maniche nero che sembra fatto con fiocchi di cenere. L'unico gioiello che indossa è un ciondolo a forma di Muffin sorridente, che il ragazzo le aveva regalato ai tempi della prima elementare in segno di amicizia. Niall l'aveva rubato e questo lo rendeva ancora più importante per la ragazzina. I capelli biondi cadono ricci sulle spalle, senza una pettinatura particolare. Questa la fa sembrare ancora più carina agli occhi dell'amico.
Non che lui scherzi. Porta un gilet nero sopra una camicia bianca, sbottonata sul collo, e una cravatta annodata senza cura. 
Ancora una volta undici paia di occhi, quelli di tutte le ragazze, sono puntante addosso al ragazzo.
« Se non la smetti di essere così attraente potrei diventare gelosa.» lo prende in giro Federica, a cui quelle occhiate non vanno molto a genio. È il suo migliore amico e nessuna può portarglielo via.
« Non ti preoccupare.» risponde il diciassettenne, sorridendo come una star.
"Ma perchè è diventata così scontrosa?" Si chiede Niall, ripensando alla reazione dell'amica al suo abbraccio."Era così adorabile e gentile prima!"
«Sono così scontrosa.»dice lei come leggendolo nel pensiero «Perché voglio vincere e non vincerò facendo la tenerosa ragazzina. Preferisco mostrare la mia parte guerriera, ok?»
Poi viene chiamata sul palco.
«Ecco la gentile Federica!»
Raggiunge radiosa l'uomo che le fa il baciamano. Per un secondo le passa un'espressione schifata sul viso.
«Allora... Vieni dal Dodici. Parlaci di te. Quali sono i tuoi hobby?»
Lei passa in rassegna tutte le sue attività, scegliendo quelle che potrebbero non essere reputate illegali. Ne rimangono due su una ventina.
« Di solito lavoro nella macelleria di mio padre oppure passo tempo con il mio migliore amico.»
Ha, inconsciamente, lanciato una bomba. 
Caesar e tutto il pubblico tendono le orecchie.
«Interessante. Chi è?»
« Che è chi?» chiede lei, provando a prendere tempo per trovare una via di fuga.
«Il tuo "migliore amico"»
«Ah. Lo conoscete. Siamo amici fin da quando...» le viene da dire "seguivo mio padre a caccia per la carne", ma è la cosa più sbagliata.«Fin da quando stati abbastanza grandi da poterci picchiare.»
Rimangono tutti un po' interdetti.
«Che c'è di strano? Questa è la nostra convivenza.»
«Hai detto che lo conosciamo... In che senso?»
Lei indica alle sue spalle con il pollice.
«Niall.» dice semplicemente, con un accenno di tristezza.
Tutti quelli che stanno guardando la scena sospirano.
« Oh... E si è anche...?»
«Offerto volontario... Sì. Non l'ho ancora perdonato.»


In una casa buia del 12 quattro ragazzi siedono scomposti sul divano, passandosi una scatola di pop corn. 
L'unica fonte di luce è lo schermo della tv, dove appare l'intervista a Federica.
Nel momento in cui Fede ammette che è accompagnata dal suo miglior amico, uno di loro -il più grande- inizia a piangere.
Sul momento gli altri si spaventano, poi gli danno qualche pacca consolatoria.
«Dai Lou, non ti preoccupare. Andrà tutto bene a quei due.» esclama il ragazzo col ciuffo a rampa da skateboard.
« Voi non capite...» singhiozza l'altro «Non potranno mai stare insieme!»
I tre ragazzi si guardano negli occhi, sbuffando mentalmente.
« Questo è il più piccolo dei problemi, Louis.» risponde il riccio.
L'amico continua a piangere.

Vi stanno simpatici? Saranno i nostri migliori amici.

Dietro le quinte il cuore del biondo si contrae, riconoscendo solo in quel momento i danni che le sue azioni andavano a procurare. Era sempre così.
« Ma non parliamo di queste cose! Non dobbiamo deprimerci!» esclama Federica.
Caesar coglie l'occasione.
« Ora che ci hai parlato del tuo migliore amico, voglio sapere se hai mai avuto un ragazzo. Ti piace qualcuno?»
Lei diventa rossissima.
«No, nessuno.» balbetta «Cioè, Niall è l'unico ragazzo con cui io abbia mai avuto a che fare. Ed è solo un amico.» precisa.

«Friendzonatrice...» è il commento del ragazzo col ciuffo, nel 12, Zayn.

« Hai avuto un punteggio altissimo alla prova singola, cosa hai fatto?» chiede l'uomo, cambiando argomento.
« Caesar, non posso dirtelo. Ma sono sicura che non meritavo quel dieci.»
Prima che possa chiedere chiarimenti, il segnale acustico indica la fine dell'intervista e la ragazza se ne va. 
Mentre annunciano il compagno lui la ferma.
«Così sono solo un amico?» chiede fingendosi deluso.
Lei è troppo scossa per rispondere.
Il mentore si avvicina borbottando.
«Avreste potuto sfruttare la carta dei fidanzati, per ottenere sponsor.»
Nonostante quello che aveva detto prima, Niall si irrigidisce diventando totalmente rosso, come l'amica.
«No, no, no. Questo mai!» esclamano.
L'uomo sorride.
« Era solo un'idea.»
Il ragazzo se ne va, ancora imbarazzato, per iniziare la sua intervista.
Dopo alcune domande generiche, il presentatore gli chiede quello che tutti aspettavano.
«Cosa pensi del tuo rapporto con la tua compagna di distretto?»
Lei rimane in silenzio per qualche attimo, poi riacquista il sorriso spavaldo.
«È un'ottima amica. Una brava ascoltatrice. Anche se...»
Quell' "anche se" non lascia in sospeso solo Caesar, ma anche l'amica, che non può non chiedersi cosa significa quella sospensione di frase. 
Ha per caso colto il consiglio del mentore? 
Non ce lo vede proprio a fare l'innamorato per finta.
L'uomo, con i capelli arancioni, incita il biondo a continuare.
« Anche se... Ho conosciuto ragazze meno manesche, più gentili e più brave a briscola di lei.» esclama sorridendo.
Federica desidera andare a prenderlo a pugni, confermando il suo istinto violento.
« In ogni modo» continua lui « È la mia migliore amica.»
« Quindi perché ti sei offerto volontario?» indaga l'intervistatore.
Il ragazzo tentenna.
« Il non offrirmi sarebbe andato contro anni e anni di promesse e decisioni. È scritto nel mio codice d'onore. Devo proteggerla, anche...»deglutisce «... A costo della vita. La mia migliore amica è tutto.»
Per un istante sembra che i suoi occhi color ghiaccio sono diventati lucidi.

Nel retropalco Federica si trattiene a stento dal piangere.

Nel dodici, Louis da fondo alle sue riserve di lacrime e di aww.
Anche gli altri devono ammettere che un po' aveva commosso anche loro.

Quando, pochi minuti dopo, Niall raggiunge la compagna, lei si fionda tra le sue braccia e si tengono stretti per quelle che sembrano ore.
Non dicono nulla, ma è chiaro che lei lo sta perdonando, almeno in parte.
« Penso che ora siamo pronti per entrare nell'arena. Che ne dici?»
« Sono pienamente d'accordo.» 






 NOTA DELL'AUTRICE Hello! Ho pubblicato questo capitolo come prova, se questa storia non ha speranza la cancellerò, ditemelo voi. Non aggiornerò velocemente, perché ci metto molto a scrivere. Spero che se deciderete che potrebbe avere un futuro sarete disposti ad essere pazienti... Aspetto i vostri pareri :) Luna
  
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