Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Tury    12/05/2014    3 recensioni
Inizialmente, avevo pensato a questa storia come testo unico, ma dal momento che ci sono un po' troppi punti da trattare e organizzare, mi vedo costretta a farla diventare a capitoli. Diciamo che ciò che mi è mancato in questo film è stata la poca attenzione nel sottolineare il legame tra le due sorelle e, ancor di più, mi è mancato vedere un dialogo tra le due incentrato sul loro passato e sulla vera paura di Elsa, ovvero quella di ferire ancora sua sorella, come si vede più volte nel film. Quindi, questi sono i motivi per cui ho deciso di scrivere questa storia e questi sono i punti principali della narrazione. Detto questo, non mi resta che augurarvi una buona lettura
Trama: Elsa è fuggita ed Anna si ritrova improvvisamente a dover governare un regno che non sente suo. La vita di Anna è sempre stata caratterizzata da porte chiuse e ordini indiscutibili, mai nessuno si è curato di conoscere il volere di quella piccola principessa. Ma, adesso, le cose stanno cambiando, una nuova fiamma è tornata a brillare. E, per la prima volta, è la determinazione a scendere in campo e a riprendere in mano le redini di un destino scritto da altre mani.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Elsa!”
Le corro dietro, sperando che si volti, sperando che punti quei suoi occhi cristallini nei miei. Nulla.
“Elsa, ti prego, ti prego! Non posso più vivere così io!”
Finalmente, mia sorella si volta e, guardandomi negli occhi, proferisce parole dolorose come schegge di ghiaccio.
 
Allora vattene
 
Parole che avrebbero fermato chiunque. Ma, come spesso succede, le parole possono celar menzogne. Mentre gli occhi, gli occhi sono lo specchio dell’anima. Ed io, dopo tanti anni, ho rivisto la tua, sorellona, così ferita. Così sola.
“Ma che cosa ti ho mai fatto?”
Cosa, per cui mi hai tenuta lontana, qual è il motivo per cui non mi hai più voluta al tuo fianco. Perché, nonostante la solitudine albergasse nel tuo cuore, non hai risposto ai miei inviti.
“Basta, Anna.”
Il tuo non è un ordine, è un invito, è un lamento. Stringi le braccia, ti chiudi in te stessa. Nel gelo della tua anima. Quel gelo che ci ha divise e che non ho saputo sciogliere.
“No! Perché mi respingi? Perché respingi tutti? Di che cosa hai tanta paura?”
Mi dispiace Elsa, ma non mi fermerò. Questa volta, non ci saranno porte che terranno. Questa volta, la barriera che ci divide la infrangerò e torneremo insieme.
Sei quasi giunta alla porta, sto per muovere un passo verso di te, per venirti a liberare, ma sono costretta a fermarmi.
“Ho detto basta!”
E, come se il freddo della tua anima avesse risposto al tuo ordine, ecco comparire schegge di ghiaccio, a proteggerti da noi. A proteggerti da me.
Mentre gli invitati al ricevimento restano a fissare quel ghiaccio magicamente comparso, io corro a cercare il tuo sguardo. E ciò che vendo mi uccide l’anima. Paura e terrore.
Restiamo per un attimo a guardarci, poi scappi via. Urlo il tuo nome, lanciandomi al tuo inseguimento, qualcuno mi trattiene ma mi libero dalla sua presa.
Sai, Elsa, per tanti anni mi sono chiesta il motivo del tuo silenzio. Credevo di non essere abbastanza per te, che ti vergognassi di me, forse per quella ciocca bianca che caratterizza i miei capelli e che tu fissavi sempre, quelle rare volte che ci incontravamo per casa.
Ma adesso tutto mi è più chiaro. Elsa, sorella mia, quanto dolore hai dovuto sopportare per proteggere tutti? Per proteggere me?
Sono finalmente fuori dal castello e ti vedo, come un animale in gabbia, circondata dal nostro popolo che inneggia il nome della sua regina. Arretri, finché le tue mani non toccano la fontana presente davanti alla piazza del castello, congelandola all’istante. E nel silenzio generale, si alza quella parola infernale.
 
Mostro
 
Stringo i denti e i pugni, inorridita. Vorrei rispondere a questa gente ma vedo che hai ripreso a correre e così inizio a correre anche io. Arriviamo finalmente al lago, ora sarai costretta a fermarti e finalmente potremo parlare, ma la mia speranza è destinata a morire. Appena i tuoi piedi prendono contatto con la nera acqua, ecco comparire tasselli di ghiaccio, per permetterti di scappare. Di allontanarti ancora da me. Senza esitazione, continuo ad inseguirti, pronta a servirmi del tuo ghiaccio per poter arrivare a te. Ma nel momento in cui vengo in contatto con esso, avverto un dolore lancinante alla testa, che mi fa crollare al suolo. E l’ultima cosa che vedo è il tuo mantello viola allontanarsi sempre di più.


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Buonasera a tutti e grazie a chiunque sia giunto fino alla fine di questo primo capitolo che, come avrete potuto notare, non è altro che una trasposizione, quasi fedele, della scena rappresentata nel film in chiave letteraria. Purtroppo, per il momento, non ho potuto aggiungere molto rispetto alla trama originale, ma questo primo capitolo è indispensabile per l'evoluzione della storia. Bene, detto questo, uhm... non so che altro dire se non ringraziarvi ancora!
  
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