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Autore: Akira Yuki    13/05/2014    2 recensioni
Josh, un qualunque ragazzo, ha purtroppo fatto un bruttissimo incidente con molti suoi amici che a causa di questo sono morti, ma lui, durante l'incidente, ha stipulato in patto con Dio senza nemmeno sapere cosa dovrà fare in cambio della vita.
Dovrà salvare gli arcangeli tenuti prigionieri dai demoni e, se ci riuscirà, ognuno di questi gli donerà parte del suo potere. Ma Samael, l'angelo che lo guida, è davvero dalla sua parte? E cosa succederà una volta liberato anche l'ultimo arcangelo, Michael?
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stipulando un patto con Dio.

L'inizio dopo la fine.

Mi chiamo Josh. Ho 24 anni o meglio, li avevo.
Ieri sera ero ad una festa con degli amici, in breve fu una festa distruttiva, infatti la casa di Ash è stata a dir poco distrutta dall'interno, ma anche tragica. Quella notte io, Sam, Levi, You e Elis stavamo tornando a casa, era tardissimo. Eravamo stati tutta la notte a bere e ballare, tuttavia io e Sam eravamo gli unici abbastanza sbronzi da poter ancora guidare. Sam stava giudando, ma si vedeva che aveva sonno, tuttavia, da bravo ragazzo universitario, teneva duro, anche perchè eravamo molto vicini alle nostre abitazioni.
Purtroppo non eravamo gli unici appena usciti da una festa da sballo: d'un tratto una macchina piena di ragazzi e ragazze si stava avvicinando alla nostra a grande velocità, ma solo a pochi metri ci accorgemmo che metà erano fatti e l'altra metà era ubriaca. Ci vennero addosso. Fu uno schianto pazzesco. Tutti chiudemmo gli occhi.

Quando li riaprì non ero più da nessuna parte: attorno a me era tutto bianco e luminoso, faticavo a tenere gli occhi aperti. Dopo non molto una voce parlò, proveniva dappertutto: dietro di me, davanti a me e ai miei lati, era attorno a me. Il tono... Beh, è difficile dirlo. Non lo so a dire il vero, forse la sentivo solo nella mia testa, ma non riesco a descriverla.
Disse:-Accetti?-.
Cosa dovrei accettare? In cambio di cosa? Ma soprattutto, chi sei? Dove sono? Sono morto? Sto sognando?
Nella mia testa frullavano tutte queste domande, ma non le dissi, parlai inconsciamente:-Si-.

Quando riaprii gli occhi mi ritrovai sull'erba a pancia giù, le mie braccia erano insanguinate. Provai ad alzarmi, ma ero incastrato. Girai il viso e vidi che ero incastrano nella portiera della macchina. Non ci volle molto prima che riuscii a liberarmi; scopii anche che riuscivo a restare in piedi. Ma quando vidi davanti a me cascai in terra: un terribile incidente, sì, sangue e rottami dappertutto, c'era anche qualche arto a giro. Erano tutti morti.
Driiinn...Driiin....
Mi girai e vidi il telefono di Sam squillare. Lo presi e dissi:-Pronto?-. La mia voce tremava ancora, come tutto il mio corpo.
-Sam! Sam mio Dio rispondi! Dove sei?! Avanti parla!-. Evidentemente era Mary, la madre di Sam.
-Signora.. Sono Josh..-.
-Sam! Sam non fare scherzi e rispondi!-.
Ma cosa..? Non mi sente? pensai. -Signora sono Josh, l'amico di Sam, mi riconosce?-.
-Oddio Sam.. Rispondimi!-. Non mi sentiva e dopo non molto riattaccò.
Guardai il telefono, stranito. Cosa stava succedendo?
In lontananza sentii una macchina avvicinarsi, avrei chiesto aiuto a loro. Questa dopo non molto arrivò e si fermò a controllare cosa era successo: era una famigliola, vedevo i due bambini dormire dietro e il padre e la madre scendere dalla macchina. Che cosa strana.. Li fissavo, ma era come se fossi attratto a fissare, a leggere, la loro anima.
Lei da giovane non era stata proprio una santa, ha perso la sua verginità con due ragazzi contemporaneamente.
Lui qualche anno fa ha ucciso un gatto sulla strada, non se ne era accorto.
Mi portai la mano alla testa, chiudendo gli occhi. Cosa mi sta succedendo? Come ho potuto vedere... Come faccio a sapere di loro? Non li ho mai visti in vita mia!
La donna urlò. Erano davanti a quella tragedia. L'uomo la allontanò mentre urgentemente chiamò la polizia e un ambulanza. Non mi vedevano?
Mi alzai e mi avvicinai a loro.-Scusate...-.
La donna sussultò e si voltò di scatto verso di me, ma non mi stava guardando negli occhi. -Amore...Amore ho sentito qualcosa!-.
L'uomo andò da lei e la strinse in un abbraccio.-Non è nulla.. Sarà stata una tua impressione...-.
Non mi vedevano. Alzai le braccia e mi guardai le mani, io mi vedevo! Cosa stava succedendo!?
Spaventato scappai via.
Corsi, corsi tanto, ma non ero stanco. Corsi per qualche kilometro e ancora nulla, non ero stanco.
Tuttavia, dopo non molto svenni, vicino alla periferia di una città.

Quando mi risvegliai era già giorno, sicuramente mattina, non credo di aver dormito così tanto. Ero all'ombra di un albero. Stavo per alzarmi fino a quando non sentii una voce, molto bella tra l'altro e sicuramente maschile.
-Hey, non poltrire, svegliati-. Qualcuno mi stava parlando. Mi alzai a sedere e lo vidi: un uomo bellissimo dai neri capelli riccioli con gli occhi grigi come la tempesta e la pelle chiara. Sembrava un angelo!
-Chi sei tu?-. Lo guardai, aveva il viso scolpito, ma non era un angelo: indossava maglietta e jeans, non una tuta bianca, e non aveva ali.
-Io sono Samael, sono stato inviato da te per giudarti nel tuo compito-. Era serio. Nonostante sembrasse un angelo dall'aspetto, i suoi occhi non avevano nulla di angelico.
-Compito? Quale compito?-.
-Hai accettato qualche ora fa. Dovrai salvare gli arcangeli che da troppo tempo sono stati nascosti dai demoni-.
Mi accarezzai i capelli, che stava dicendo?? Mi alzai.-Aspetta..aspetta.. No, fai sul serio amico? E poi, anche se gli angeli esistessero, non dovrebbero battere i demoni?-. Lo guardai confuso.
-Negli ultimi tempi ci sono stati vari scontri su vari fronti. Molti dei nostri, tra cui quelli più importanti sono stati catturati. Noi angeli non possiamo andare a salvarli perchè i demoni ci rintraccerebbero subito a causa del nostro potere spirituale, ma te.. Un umano non lo percepirebbero mai-.
Lo guardai, sembrava facesse sul serio! -Ah.. Quindi vuoi che vi aiuti..eh?-.
-Si. Non dubitare, umano, è grazie a Dio se sei ancora vivo, ora devi ricambiare il favore-.
Vedendo che quello sembrava più un ordine che un favore accettai subito.
Si incamminò verso la città in silenzio e io lo seguii.
Una volta arrivati andò in un negozio di vestiti e mi fece cambiare in camerino con abiti più decenti, per poi pagare. Vidi chiaramente che la cassiera mi sorrise, allora mi vedeva!
Uscimmo dal negozio.
-Adesso gli umani possono vederti..-. Disse guardandomi. Io annuii e continua a seguirlo.
-Dove andiamo?-.
Samael si fermò su un ponte e indicò un castello abbandonato sulla collina davanti.
-Lì è rinchiuso un angelo che ti farà da guida. Sarà il primo angelo che devi liberare-. Mi guardò e per poi continuare a parlare.-Va-.
Lo guardai per un po'.-E..Senza nulla?-. Lui mi guardò sempre serio, forse non aveva altro da dirmi, ma... Bah, andai al castello.
Ci volle mezz'ora prima che riuscii ad arrivare e riuscii ad arrivare alla biglietteria. Era un castello/museo, e la coda per la biglietteria era enorme. Pagai grazie a dei soldi che nemmeno ricordavo di avere in tasca ed entrai. Attraversai le mura e il giardino, niente male per essere un castello di diversi secoli. Entrai nel castello, tutto era illuminato solo dalla luce del sole che veniva dalle finestre e da alcuni candelabri. C'erano molti ragazzi, bambini in gita con le maestre e delle guide. Io continuai per i fatti miei, ma dove avrei trovato l'angelo?
Ricordo ancora di aver camminato per almeno un'ora in tutto il castello senza sentire o vedere niente! Forse quel tipo mi aveva soltanto preso in giro.
Tornai al primo piano e, proprio mentre me ne stavo andando, sento il fruscio del vento. Un suono molto chiuso però. Vado verso destra e apro una porta di chissà quanti anni, questa stanza era piccola e nemmeno illuminata, ma non c'era niente. Eppure sentivo degli spifferi d'aria... Mi avvicinai al muro davanti e spinsi una mattonella. Questa cascò dietro il muro con un bel tonfo, mi spaventai e andai alla porta a controllare che nessuno se ne fosse accorto. Non vedendo nessuno chiusi la porta e tornai al muro, togliendo piano piano, uno ad uno, i mattoni: una scalinata piena di ragnatele portava giù. Uscii dalla stanza per prendere di nascosto una di quelle torce ai muri e tornai di là, chiudendo la porta. Piano piano scesi gli scalini uno ad uno, mentre faceva sempre più freddo. Dopo non molto c'era un'altra porta. Sentivo delle voci, voci profonte e spaventose che parlavano tra loro. Non capivo cosa stavano dicendo, sembrava un linguaggio antico. Dopo non molto però non li sentii più e non sentii nemmeno più quell'orrenda e scura anima che li circondava. Se ne erano andati? Aprii la porta e rimasi a bocca aperta vedendo lo spettacolo davanti ai miei occhi: una sala illuminata solo da bastoni infuocati al muro e infondo un angelo legato con delle catene al muro. Un angelo, sì. Non ero impazzito era veramente in angelo.
Era bellissimo. Mentre mi avvicinavo a lui lo guardai sempre più nei particolari: lunghi capelli biondi e lucenti, corpo snello e chiaro, gli occhi erano coperti dai capelli e.. Aveva le ali! Bellissime ali bianche e lucenti molto grandi. Rimasi a bocca aperta.
L'angelo alzò il viso per guardarmi: aveva degli occhi castani. Mi guardò, sembrava sofferente.
-Sei tu...-. Disse solo questo guardandomi dolorante. Ero triste per lui, mi faceva troppa pena, così decisi che lo avrei liberato ad ogni costo!
Prima di tutto riuscii ad allentare le catene che gli legavano le caviglie, infine i polsi. Lui cadde, forse torppo debole per reggersi in piedi, ma lo presi io, riuscendo a sorreggerlo.
-Hey...Hey angelo..-. Speravo che avrebbe tenuto duro un altro po'. Mi avvicinai alla porta ma d'un tratto risentii quelle due scure aure dietro di me.
-Un umano che tenta i portarci via il nostro angelo!?-. Disse uno.
-Facciamogliela pagare!-. Disse l'altro dirando fuori una mazza chiodata da non voglio sapere dove.
Li guardai, erano demoni. Erano scuri, forse erano fatti solo di ombre. Ma non avevo voglia di perdere tempo a pensare a cosa fossero fisto che presto mi avrebbero pestato! Quindi corsi, anche se non molto veloce visto che portavo l'angelo tra le braccia. Ma appena varcai la porta della stanza col pieda la sbattei, prendendoli sul naso e continuai a correre. Li sentii imprecare e mi venne la pelle d'oca a sentire cosa volevano farmi, ma non mi preoccupavo.. Non ancora, almeno li avevo bloccati per un po'. Corsi fino al primo piano del castello e uscii in giardino. Era pomeriggio già. Mi fermai sotto il sole fissando l'angelo che stava riprendendo forze e alzandosi in piedi. I demoni ci avevano raggiunti, ma prima che potessero toccarmi l'angelo li investì con un fascio di luce, facendoli dissolvere. Lo guardai sorpreso e ancora incredulo.
L'angelo era di nuovo composto e raggiante di forza. Mi guardò con calma e mi sorrise per ringraziarmi. Poi parlò:-Piacere Josh, io sono l'arcangelo Raphael. D'ora in poi ti farò da guida quando l'oscurità ti inghiottirà...-. Sorrise e sparì. Al mio braccio destro però si era creato un braccialetto fatto da due filamenti: uno oro e uno blu. A questo vi era appeso un ciondolo. Mi avvicinai la mano per guardalo meglio: un pesce azzurro.
-Un... Un pesce?-. Lo guardai stranito.
-E' il simbolo dell'arcangelo Raphael-. Sobbalsai quando sentii la voce di Samael dietro di me.
-Ah! ..Ah.. Davvero?-.
Lui annuì.-D'ora in poi, chiunque salverai ti donerà un ciondolo ad indicare la vostra unione-. Detto questo, Samael sparì.
Io guardai il ciondolo ancora curioso, ma sorridevo contento. Dopo non molto me ne andai di lì.

 

Spazio dell'autore: Ok, molto lungo come capitolo, ma la scelta era farne due distinti (ma sarebero venuto troppo corti) o insieme (e ho generato questo). Scusate i possibili errori grammaticali, cercherò di correggerli a breve. Beh, come vi è sembrata? Fatemi sapere! Anche critiche negative acceto^^.
  
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