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Autore: _Hikari    14/05/2014    2 recensioni
Ma Anna prosegue, insiste, Anna parla e le riporta alla mente ciò che non è altro se un sogno, e che come ogni sua aspirazione non si realizzerà.
Perché i sogni di Elsa non sono altro che fantasticherie. Illusioni mere ed effimere, destinate a trasformarsi in piccoli e riverberanti frammenti di ghiaccio. Poi,
lo sa, si scioglieranno.
{Elsa centric}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come un fiocco di neve al vento.

I can’t feel my senses
I just feel the cold
All colors seem to fade away
I can’t reach my soul
I would stop running, If knew there was a chance
It tears me apart to sacrifice it all but I’m forced to let go”

 
– “Frozen”, Withmin Temptation.


 
Ci pensa, agli occhi azzurri di sua sorella. Quelle stesse iridi che sembrano in grado di trafiggerle la schiena, insistenti e pervicaci.  
E si domanda, si domanda come ha fatto a crederci – davvero –, di tornare a far parte della sua vita.
Poche ore fa, era stato naturale emettere quell’apprezzamento. Come se a un tratto fossero tornate le bambine di un tempo.
Adesso, però, Anna è lì. È dietro di lei e la sta supplicando di lasciarla andare. La sta supplicando di aprire la gabbia in cui sono state costrette.
Ed Elsa lo vuole. Lo voleva anni fa – quando ancora si illudeva di riuscire a controllare il proprio potere. Quella magia che le scorre fra le membra, che la infetta, tanto simile a un male. A un veleno corrosivo che – in fondo – la vita gliel’ha corrosa veramente.
E quel desiderio non è ancora scemato, sul serio. Desidera che quel cuore che ha nel petto smetta di accelerare ogni qualvolta qualcuno le si avvicini. Brama che quella sensazione – è la paura. È quella donna dal volto indistinto; quella che da tempo immemore la tiene per mano; quella che comporta freddo e tremore e un intenso e terribile desiderio di svanire, correre lontano da quel luogo, da quelle persone, da se stessa - si concluda, che come un libro giunga al proprio epilogo.
Elsa vuole, e si odia. Si odia perché non può accontentarla, una tale richiesta.
E Anna non può comprendere. Anna deve restare dietro a quella porta, insieme agli altri – è per proteggerla, fare in modo che l’episodio avvenuto anni or sono non si ripeta mai più.
Ma Anna prosegue, insiste, Anna parla e le riporta alla mente ciò che non è altro se un sogno, e che come ogni sua aspirazione non si realizzerà.
Perché i sogni di Elsa non sono altro che fantasticherie. Illusioni mere ed effimere, destinate a trasformarsi in piccoli e riverberanti frammenti di ghiaccio. Poi, lo sa, si scioglieranno. Si tramuteranno in acqua.
Nel frattempo le pupille continuano a pugnalare e i periodi incominciano a risuonare simili ad accuse. Colpe.
Perché è colpa sua, solo sua, se Anna ha sofferto. Se è stanca, se non può avere una famiglia.
Infine la fanciulla la nomina, quella presenza fosca e tetra.
Paura. Terrore. Egoismo. Anna potrebbe essere felice, se Elsa riuscisse a non fare del male.
Ed Elsa si arrabbia ed Elsa urla ed Elsa si volta e il segreto della regina risale in superficie, viene svelato.
Ed Elsa è un mostro. Ed Elsa inizia a correre. Eppure lui – il popolo. Il suo popolo. Numeroso, vestito a festa si frappone fra lei e quell’orizzonte.
C’è anche una donna, e il suo bambino. Sorride. Sono innocenti, lei e l’infante. Non meritano di essere feriti.
Ed Elsa fugge, celere mentre la contrazione di labbra si tramuta in sdegno, e Anna la chiama. Distante, come sempre.
Elsa fugge, deve farlo. Le sue gambe si muovono di volontà propria, la sua magia ha volontà propria.
Fugge, mentre il sole, il calore, la luce tramontano. Svaniscono come un fiocco di neve al vento, e alle sue spalle resta solo tanto, troppo freddo.
 

Note: salve a tutti. :)
Oserei definire questa storia quasi “una sorta di esperimento”; ad ogni modo mi auguro che sia stata di vostro gradimento. Inoltre, mi scuso per eventuali imprecisioni: risale a diversi mesi fa, quando avevo appena visto “Frozen – Il regno di ghiaccio” e... beh, la mia memoria potrebbe avermi giocato qualche brutto scherzo durante la correzione avvenuta pochi minuti fa.
Con ciò smetto di tediarvi ulteriormente. Vi ringrazio per essere giunti sin qui e vi invito a lasciarmi una recensione; conoscere il vostro parere è importante per la sottoscritta.
Dimenticavo. Il tutto è ambientato durante una scena del cartoon; più precisamente quando Elsa fugge dal palazzo, dopo la propria incoronazione. Con ogni probabilità l’avete intuito, ma sempre meglio specificare.
Un bacio, Dream.
   
 
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