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Autore: Herm_Granger    14/05/2014    1 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry Potter e il Principe Purosangue

Capitolo 1

Harry udì la voce acuta strillare e urlò anche lui la sua speranza estrema verso il cielo, puntando la bacchetta di Draco .
<< Avada Kedavra! >>
<< Expelliarmus! >>
Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco volare in alto, scura contro l’alba, roteare come la testa di Nagini  contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l’infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all’indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l’alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
Un vibrante secondo di silenzio, lo stupore sospeso, poi il tumulto esplose attorno a Harry, le urla, l’esultanza dei presenti lacerarono l’aria. L’ardente sole nuovo incendiò le finestre mentre tutti avanzavano verso di lui, e i primi a raggiungerlo furono Ron e Hermione. Ron lo afferrò per le spalle e iniziò a scuoterlo: << Harry! Harry, svegliati! >>.
Harry non capiva cosa stesse succedendo al suo amico.
Ron continuava a chiamarlo: << Avanti, Harry! Svegliati! >>.
Aprì gli occhi e si ritrovò nella camera del suo migliore amico, alla Tana. La stanza era tutta arancione, le pareti erano tappezzate di poster dei Cannoni di Chuddley, la sua squadra di Quidditch preferita. In un angolo c’era una pila di fumetti di Le avventure di Martin Miggs, il Babbano matto, accanto a delle carte Autorimescolanti e delle Gobbiglie. Fuori dalla finestra si vedevano degli gnomi che infestavano allegramente il giardino.
Era tutto un incubo. A volte gli capitava di sognare alcuni momenti della battaglia, anche se non era certo come quando entrava nella mente di Voldemort.
<< Finalmente! Forza, vestiti e vieni a fare colazione. Io ti aspetto di sotto.>>
Harry ricordò che era il primo settembre, e che finalmente sarebbe tornato ad Hogwarts per finire la scuola insieme a tutti gli altri. Aveva passato le vacanze dai Weasley, ed erano state magnifiche, anche se ora era tutto diverso. Bill e Fleur si erano trasferiti a Villa Conchiglia e Percy, sebbene avesse fatto pace con i genitori, non era più tornato a vivere alla Tana. Charlie era tornato in Romania, così rimanevano solo i signori Weasley, Ron, Ginny e George. Dopo la morte del gemello non era più stato lo stesso. Nessuno lo era più stato. Molly aveva insistito tanto perché non rimanesse solo, così George era tornato a vivere alla Tana, lasciando il suo appartamento sopra ai Tiri Vispi Weasley. Aveva accettato soprattutto per farle piacere, e perché, visto che aveva continuato a piangere di nascosto per mesi, pensava che avesse bisogno di un po’ di compagnia. Se prima i due gemelli erano l’anima della festa, ora George sorrideva di rado ed era spesso assente. La perdita di Fred era stata un duro colpo per tutti. Alcune morti non si possono superare.
Harry ripensò a tutti quelli che avevano perso la vita a causa di Voldemort: i suoi genitori, Cedric, Malocchio, Sirius, Dobby, Silente, Colin, Fred, Remus, Thonks, Piton… ormai aveva perso il conto.
 
Al piano di sotto, la signora Weasley era a i fornelli, mentre il signor Weasley, a capotavola, leggeva La Gazzetta Del Profeta. A quanto pareva, un babbano aveva assistito alla materializzazione di un mago di nome Theodore Garroway, ed era corso in città terrorizzato. Ovviamente era stato prontamente obliviato, ma Garroway avrebbe dovuto ripetere l’esame di smaterializzazione. Nel posto accanto, Ron si stava abbuffando come al solito, George aveva lo sguardo perso da qualche parte nel suo piatto e Ginny chiacchierava con Hermione, ripassando alcune materie. Dopo aver restituito la memoria ai genitori, Hermione aveva voluto passare le vacanze con loro, per poi raggiungere gli amici solo l’ultima settimana: <> lo salutarono tutti a parte Ron, che era troppo impegnato con le sue frittelle per poter emettere più di un grugnito. Harry si andò a sedere accanto a Ginny. Dopo la guerra, visto che Voldemort non era più un pericolo, lui si era fatto coraggio e le aveva chiesto di tornare insieme. Altrettanto bene non era andata fra Ron ed Hermione che, dopo appena due settimane, si erano accorti che fra loro non poteva funzionare, e così avevano deciso di rimanere amici.
Harry si girò verso la culla appoggiata vicino a lui, sul tavolo. Il visino di un bambino dai capelli arancioni spuntava da una copertina azzurra. Teddy rise, quando lo riconobbe. In qualità di padrino, Harry non avrebbe voluto lasciarlo, ma la signora Weasley aveva detto che non poteva assolutamente prepararsi per i M.A.G.O. in modo decente, e allo stesso tempo prendersi cura di un bambino piccolo.
<< Non preoccuparti, Harry caro. Me ne occuperò io. Ho esperienza per queste cose.>>
Harry aveva deciso che la signora Weasley aveva ragione, e che probabilmente non c’era nessuno più esperto di lei in fatto di bambini. Così aveva accettato, sapendo di lasciarlo in buone mani.
Finita la colazione, presero i bauli, Leo, Grattastinchi e Arnold la puffola e si prepararono ad andare. Edvige gli mancava da morire. Era stata una compagna fedele per così tanti anni… Si disse che doveva smetterla di pensare al passato e godersi il ritorno ad Hogwarts, la sua vera casa.
Si smaterializzarono tutti insieme vicino a King’s Cross e si diressero verso i binari 9 e 10. I ragazzi del “trio d’oro”- così li chiamava la Gazzetta del Profeta - si guardarono: quella sarebbe stata l’ultima volta che attraversavano quel binario per salire sul treno. Erano arrivati al loro ultimo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria che li aveva ospitati e protetti per otto anni. Sospirarono e, insieme, attraversarono il binario nove e tre quarti.
 


Questa la mia prima fanfiction che pubblico, e di solito non mostro a nessuno quello che scrivo, quindi spero di non fare schifo XD . Scherzi a parte, leggete e fatemi sapere cosa ne pensate!!
p.s. la parte del sogno di Harry è tratto da " Harry Potter e i Doni della Morte"
  
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