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Autore: albatross    16/05/2014    2 recensioni
"Questi sono i segni delle tue emozioni. Questi sono i lividi che la tua rabbia, la tua paura, la tua frustrazione e tutto ciò che la vita ti ha fatto di orribile mi lasciano sulla pelle, caricandomi di un fardello troppo ingombrante, ma al cui interno risiede tutto ciò che sei, tutto ciò che ti rappresenta, per cui accetto di portarlo volentieri al posto tuo. Perché io ti amo."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva freddo, lo abbracciò forte.
Negli ultimi decenni non aveva fatto altro che abbracciare un cuscino, quando aveva freddo.
Quando soffriva.
Quando morivano i bei sentimenti, per lasciare il posto ad un vuoto troppo pesante e invadente.
Bucky si appiattì contro la schiena di Steve, e gli stritolò il braccio. Lo faceva sempre più frequentemente durante la notte. La forza aumentava di volta in volta, fino a quando, una mattina, l’altro si svegliò con alcuni lievi lividi incisi sulla pelle. Non importa, aveva detto Steve, perché sono i segni delle tue emozioni.
Questo era ciò che Bucky amava di lui: la sua capacità di sintetizzare in poche parole un discorso da migliaia, unire in pochi attimi un’infinità di proposizioni coordinate, tutte ugualmente importanti, essenziali, degne di essere dette, in un qualche modo.
Questi sono i segni delle tue emozioni. Questi sono i lividi che la tua rabbia, la tua paura, la tua frustrazione e tutto ciò che la vita ti ha fatto di orribile mi lasciano sulla pelle, caricandomi di un fardello troppo ingombrante, ma al cui interno risiede tutto ciò che sei, tutto ciò che ti rappresenta, per cui accetto di portarlo volentieri al posto tuo. Perché io ti amo.
Questo voleva dire Steve quella mattina, dopo aver visto i lividi.
Un altro brivido, strinse più forte. Fuori era primavera, una di quelle divenute calde prematuramente, e lui stava lì, in preda agli spasmi.
Tu hai l’Inverno dentro di te, Soldato, il tuo destino è quello di tremare. Ogni cosa al tuo interno è ghiaccio e, a forza di vibrare, ciò che ancora non è stato distrutto crollerà.
Bucky non pensava ad altro. Rifletteva su tutti i ricordi che Steve l’aveva aiutato a recuperare, sulla travolgente reazione a catena che questi avevano creato, dando origine ad un mare di emozioni già provate in passato, fino ad allora sopite. Insieme a ciò, la consapevolezza che tutto sarebbe presto andato perduto. Perché non esiste calore, primavera o emozione che resistano al gelo, e James soffriva al pensiero che di lì a poco non sarebbe più stato capace di tenersi aggrappato alla mano del suo amico, precipitando nuovamente nella bufera, come in un antico ricordo sbiadito negli anni.
Terzo brivido, una lacrima. Questa non era per il freddo, ma per l’amore.
Steve.
Cedere sotto il peso di quella coscienza vuota significava perderlo, cancellare dalla propria vita colui che non se n’era mai andato, neanche quando ogni ricordo l’aveva abbandonato. Non aveva niente, nessun sentimento a cui appigliarsi… poi l’aveva chiamato, quel giorno a Washington, e quello che fino a quel momento era stato soltanto un viso nemico da eliminare, era diventato d’un tratto la  cosa più importante.
Qualcosa per cui il Soldato sarebbe stato disposto a lottare, in quel suo perenne Inverno.
Qualcosa a cui sarebbe stato disposto a rinunciare, per salvarlo.
Il fatto era che lo amava più di ogni altra cosa al mondo.
Bucky si alzò di scatto, pronto a riabbracciare il Gelo.
«Bucky…» le parole di Steve lo colsero di sorpresa. «…qualunque cosa succeda, sappi che ti amerò per sempre».

 
  
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