Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Lilith9312    17/05/2014    0 recensioni
"Marie lo sapeva, l'aveva sempre saputo. Quel mondo che non le apparteneva l'aveva già inglobata in sè. Ormai non poteva tornare indietro, perchè si sa: quando tutto cambia in fretta, devi stare al passo con te stesso e il tuo destino, o questo ti travolgerà facendoti sprofondare nell'Abisso"
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Marie andava in cerca delle sue cose per casa: mancava pochissimo e non era ancora pronta. Il padre aveva già preparato l’auto, e aspettava solo che la figlia finisse con la valigia per caricarla nel bagagliaio.
“Papà, dove sono le scarpe?”
“Fuori, sullo stendino. Le ho messe io così prendevano un po’ d’aria.”
Marie uscì di casa. Era un pomeriggio nuvoloso, ma non troppo, e tirava un po’ di vento. Casa sua era immersa completamente nel verde del bosco che la circondava. E fu proprio in quel verde che la ragazza la notò: una figura, bianca, senza volto, se ne stava immobile poco distante da lei, nascosta parzialmente da una pianta. Marie la guardò incuriosita per qualche istante senza capire cosa fosse. L’ombra chiara dovette accorgersi della ragazza perché, anche se non aveva occhi né volto, sembrò guardarla, e cominciò ad avanzare verso di lei. Marie fece qualche passo indietro spaventata fino a calpestare qualcosa.
“Papà, lo vedi anche tu? Cos’è quello?”
Il padre aveva appoggiato le mani sulle spalle della figlia, e guardava nella direzione della figura.
“Io no, ma è normale. Non tutti le vedono. E’ un’ombra, Marie. Non darle attenzione, e lei non ti farà nulla. Devi ignorarla.” La sua voce aveva un qualcosa di rassicurante, e Marie fece come aveva detto il padre. Non pensò all’ombra. Non pensò a nulla. La figura volse la testa e cambiò completamente direzione, tornandosene da dietro la pianta da cui era sbucata. “Ce ne sono tante in giro?”
“Oh, sì, Marie. Il mondo ne è pieno. Ci sono ombre bianche, come quella che hai appena visto, che sono le più facili da gestire, e poi ci sono le ombre nere, che sono violente, e possono essere molto pericolose. Ma queste sono cose che imparerai…”
“Come? Come faccio ad imparare?”
“Te lo insegneranno, quando sarà il momento. Tu non ti preoccupare, e attendi.” Marie ascoltava le parole del padre con molta attenzione, anche se non era convinta di aver compreso fino in fondo.

Di colpo un tuono, e un fulmine squarciò il cielo grigio sopra di loro. Eh sì, stava arrivando un bellissimo temporale.
Marie aprì gli occhi: il soffitto sopra di sé era bianco, quasi brillava. Dalla grande finestra alla sua destra arrivava il rumore della pioggia, e ogni tanto si poteva sentire il rombo di un tuono in lontananza. Si trovava distesa su quello che sembrava un letto di ospedale. Alzò appena la mano destra, notando che aveva il bracciale identificativo di soccorso. Come era finita in ospedale? Poco prima era là, in quel giardino, quella cosa le aveva parlato, e il ragazzo….quel ragazzo, che fine aveva fatto?
“Non si preoccupi, penso a tutto io. Lei mi faccia avere i documenti, e poi al resto penso io. Prendo io in custodia la ragazza.” Un uomo entrò nella stanza, e Marie l’aveva riconosciuto dalla voce ancora, sebbene non ci avesse parlato che una volta in fondo.
“Direttore…io…”
“Ecco, deve solo fare una firma qui. Magari ci fossero più persone come lei, Signor Key. Non conosco molti come lei pronti ad assumersi tutte le responsabilità per la salute dei propri studenti.” Un’infermiera piuttosto vecchia era entrata nella stanza. “Marie è fortunata”, disse guardando verso la ragazza che non stava capendo niente o quasi.
“Perfetto, la ringrazio!” Il Direttore aveva già firmato e riconsegnato la penna all’infermiera. Poi aspettò che questa fosse uscita per voltarsi verso Marie. “Riesce a camminare, no?”
“Io…sì…” Marie era sempre più confusa.
“Molto bene, allora andiamo. Andrè ci aspetta già in auto.” Il Signor Key fece un sorriso cordiale, poi si alzò in piedi e prese la ragazza sotto braccio per aiutarla. Marie non disse nulla, ma mille pensieri si stavano formando nella sua testa, uno dietro l’altro.
“Ecco, salga.” Il Direttore le aveva aperto la portiera dei sedili posteriori di una BMW nera, una gran bella macchina. Il posto del passeggero era occupato, da un ragazzo…
“Tu?” Marie era visivamente sconvolta. Il ragazzo non si voltò nemmeno, e guardò Marie tramite lo specchietto. I suoi occhi brillavano adesso che non erano nascosti da capelli o da cappucci di felpe.
“Lui è Andrè.” Il Direttore nel frattempo aveva preso posto al volante. “E’ grazie a lui se adesso non è ancora su un letto di ospedale. Ha insistito tanto per lei…quindi ne sei proprio sicuro?” disse rivolgendo la domanda ad Andrè. “Sicurissimo.”
“Lo sai che in condizioni particolari chiunque riesce a vedere e ad interagire con Loro. Inoltre sono degli ottimi burloni…potrebbero averti preso in giro.”
Tramite lo specchietto Marie vide Andrè fare un sorriso ambizioso.
“Ne dubito...quel demone era sorpreso almeno quanto me della presenza di un altro Cacciatore. Non può aver mentito nelle condizioni in cui si trovava.”
“Tutto è possibile, ricordatelo. Tuttavia lo ammetto…è alquanto strano. Come è strana un’affermazione del genere…non ha senso, non ha i segni, non…”
“Magari sono stati cancellati. O sono stati nascosti, mimetizzati. Oppure…”
“Io sono qui…”disse con una voce flebile e timida Marie, come per ricordare la sua presenza.
Il Direttore sorrise guardando Marie negli occhi. L’uomo, sulla cinquantina d’anni, sembrava una persona completamente diversa da quella che aveva conosciuto Marie al colloquio: tolta qualsiasi etichetta formale, quello che si presentava adesso davanti a lei era un uomo spigliato, di certo colto, e con quel fascino che solo alcuni uomini di quell’età potevano avere. Estrasse una sigaretta dal taschino della camicia e se la portò alla bocca. Aprì il finestrino, accese la sigaretta e cominciò a fumare.
“Quindi, sembra proprio che abbiamo un’altra Cacciatrice qui con noi. Il destino a volte mi sorprende in maniera…strana. In te, me lo ricordo, avevo visto sicuramente moltissimo potenziale, ma non così particolare. Mi hai sorpreso Marie, lo ammetto. Ne puoi andare fiera.” Fa una piccola pausa aspirando dalla sigaretta “Marie, bel nome…ti dispiace se ti dò del tu?”
“No, ma…io non ci sto capendo più nulla.” Marie si sentiva spaesata e imprigionata in quell’auto, e sicuramente il suo primo istinto sarebbe stato di fuga.
“Capirai tutto, te lo garantisco” Il Direttore aveva un’aria soddisfatta. “Ma prima dobbiamo accertare la tua appartenenza o no ai Cacciatori. Poi, qualsiasi spiegazione sarà un tuo diritto.”
Fece un altro tiro dalla sigaretta che teneva tra le dita della mano sinistra, per poi gettare il mozzicone fuori dal finestrino. Andrè, al suo fianco, guardava fuori dal finestrino sostenendosi il mento con il braccio.
“Ci siamo”
Davanti a loro le mura dell’Accademia si protraevano verso il cielo, e Marie lo capì subito: da quel momento, tutto sarebbe cambiato.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Lilith9312