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Autore: Yumeji    17/05/2014    2 recensioni
Un piccolo, gelido ereditiere giunge al suo punto di rottura. A cosa porta l'arroganza, l'orgoglio di qualcuno a cui, sin dalla nascita, non è stato mai permesso di rivelare i propri veri sentimenti?
- Ti stavo aspettando – la salutò Byakuya, la voce ridotta ad un flebile suono mentre un sorriso amaro ma contento si disegnava sul suo volto pallido e sudato.
Gli si era rivolto come avrebbe fatto una qualunque persona normale nel incontrare un vecchio amico, cosa che nella realtà Togami non aveva mai fatto (non era neppure sicuro di averli degli amici), non era mai stato tanto amichevole con un nessun essere umano.
Ma quel caso era diverso.

Godetevela!
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Togami Byakuya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Godetevela!..
+ Il peso dell'orgoglio +

All’improvviso, insieme al suono di qualcosa che si strappava, penetrava in un tessuto molle privo di resistenze, Togami avvertì salirgli alle labbra lo spiacevole sapore del rame.
Il ragazzo tossì convulsamente e del liquido rossastro, un miscuglio di sangue e saliva, gli uscì dalla bocca, colandogli poi giù, lungo il mento. Che cosa schifosa, pensò avvertendo le gambe venirgli meno, cedere a causa del suo stesso peso.

Un repentino calo della pressione sanguigna gli oscurò momentaneamente la vista.

Di colpo si ritrovò a terra, disteso su un fianco, un braccio piegato sopra la testa quasi avesse cercato di arrancare avanti, di compiere ancora un piccolo passo. Che cosa sciocca, continuò, aveva semplicemente cercato qualcosa cui afferrarsi quando aveva compreso che la caduta era ormai inevitabile.

Non aveva tentato la fuga. Non ne aveva motivo.

Togami Byakuya non era il tipo di persona che sprecava le proprie energie per sforzi inutili - persino se si trattava della sua vita -, aveva sempre saputo in quale modo sarebbe finita per lui. Per quanto facesse credere agli altri di aver sempre tutto sottocontrollo, per la maggior parte la sua era solo apparenza. Sin da piccolo gli avevano insegnato a comportarsi in quella maniera cosi da nascondere le proprie debolezze, in modo d'apparire freddo e distaccato anche quando il proprio animo era colmo d’insicurezze e paure.

Le loro vite erano pur sempre in mano ad un preside orso-robot psicopatico! Ad un simile mostro sarebbe bastato un non nulla per decidere di cambiare le regole del gioco, se si fosse annoiato tutti loro sarebbero potuti incorrere ad un atroce supplizio prima di morire tra indicibili sofferenze, e tutto solo per un suo semplice capriccio.

Probabilmente era stato proprio per esorcizzare una simile morte che Togami aveva accettato quel compromesso. Piuttosto di un colpo arrivatogli a caso da qualcuno dei suoi compagni, o da Monokuma, aveva preferito scegliere da sé il proprio assassino.

Per questo le aveva permesso di camminargli affianco e di stargli sempre vicino, seppur ad una distanza ragionevole, cosi da non essere contaminato dal suo pestilenziale fetore.

Byakuya la osservò con la coda dell’occhio dalla propria posizione sul pavimento, faticava a distinguere i contorni della sua figura snella. Tutto gli appariva sfocato come avvolto da una spessa nebbia, non sapeva però se la causa fosse la mancanza degli occhiali, sbalzati via dal viso a causa dell’urto, oppure se doveva incolpare l’ingente emorragia all’addome, da cui aveva preso a formasi una larga pozza vermiglia che andava a macchiare la candide piastrelle del pavimento. Nonostante la scarsa lucidità non gli erano comunque sfuggite quel paio di forbici insanguinate che lei stringeva ancora tra le mani dalle dita sottili, né la lunga lingua simile a quella di un serpente che usciva da quelle labbra deformate in un sadico e diabolico ghigno.

Fukawa Touko, no..! Genocider Syo, lo aveva appena pugnalato.

Un’espressione arrossata e felice, colma di una malata eccitazione si presentava sul volto della ragazza che, al colmo della felicità, continuava a sghignazzare chiamando il suo nome e delirando: Oh, Togami il tuo sangue è così bello e profumato; Togami sei così affascinante con quell’espressione sofferente. Gli occhi dietro alle larghe lenti degli occhiali si erano fatti grandi e lucidi, sembrava febbricitante.

- Ti stavo aspettando Genocider Syo – la salutò Byakuya, la voce ridotta ad un flebile suono mentre un sorriso amaro ma contento si disegnava sul suo volto pallido e sudato.

Gli si era rivolto come avrebbe fatto una qualunque persona normale nel incontrare un vecchio amico, cosa che nella realtà Togami non aveva mai fatto (non era neppure sicuro di averli degli amici), non era mai stato tanto amichevole con nessun essere umano.

Ma quel caso, quello di Genocider Syo, era diverso. Era la sua compagna.

In quell’universo di disperazione e follia lei era l'unica scelta, l’unica variabile incognita in quel gioco orchestrato dal pazzo preside-orso. Il solo modo in cui Togami poteva avere ancora il controllo sulla propria vita, ora che era costantemente controllata dal Preside, come quella di tutti loro.

Perché Genocider Syo era una serial killer che inseguiva la propria “arte”, a differenza degli altri lei non avrebbe mai ammazzato qualcuno per ordine di Monokuma. Per lei gli omicidi erano qualcosa di “sacro”, come ogni artista riteneva vi sia una profonda sacralità in tutte le proprie opere. Non gli importava di rimanere chiusa lì dentro, non le interessava diplomarsi. Perseguire la propria arte era l’unica cosa che desiderasse.

 
- Sapevo che continuavi a darmi la schiena solo per provare il piacere di sentire le mie forbici lacerarti la carne. Ammettilo Byakuya -

- Chissà… forse è proprio cosi -

- Sai, tu per me sei speciale. Quindi, per te farò qualcosa di nuovo… Mi prenderò la tua splendida testa Togami -

Non mi interessa... fa quello che devi. Ma purtroppo non gli rimaneva più voce.

 
Se fosse stata lei ad ucciderlo Togami avrebbe avuto l’orgoglio di non cadere per mano di Monokuma, sarebbe morto nel modo in cui aveva scelto, senza dare alcuna soddisfazione a quel stupid-orso. Anzi, per quel pupazzo la sua fine si sarebbe rivelata come un calcio dritto negli stinchi, il processo a Genocider non poteva valere, poiché non era iscritta alla scuola, lo era la sua personalità predominante Fukawa, ma non la poteva giudicare colpevole, poiché non aveva commesso alcun crimine.

E, secondo le regole che lui stesso aveva imposto, nel condannare un innocente sarebbe stato costretto a sterminare tutti i sopravissuti, portando cosi a termina quel sadico gioco che lo divertiva tanto.

No, Togami sapeva che non lo avrebbe fatto, quell'essere si nutriva di disperazione e non ne aveva ancora abbastanza.

 
La mente di Byakuya si fece sempre più labile, sino a che i suoi pensieri si annullarono del tutto. La sua coscienza scivolò lentamente verso l'oblio.

L'ultima cosa che i suoi occhi videro prima di spegnersi per sempre fu nuovamente il volto di Fukawa/Genocider, sta volta stranamente messo a fuoco.

La ragazza sorrideva, ancora, e sopra la testa alzava un accetta. Togami aveva perso il senso del tempo, quindi non seppe quando l'avesse presa.

Vide l'arma calare su di lui, sul suo collo pallido, ma non ebbe paura. Non provava più niente, il suo intero corpo era divenuto qualcosa di terribilmente lontano, quasi intangibile.

L'accetta non trovò alcuno ostacolo e penetrò senza fatica nelle carni pallide e fragili del ragazzo.

Genocider Syo riempì l'aria con le proprie oscene risate di eccitazione.

Quanto è volgare, pensò la sola testa di Togami trovandosi separata dal resto del corpo, poi anch'essa, come tutto il resto di lui, si spense.

Morì, e quella fu la sua ultima libertà.




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Ovvimanete, quando trovo qualcosa di puccioso e carino, la mia mente pessimista devia dal percorso e crea qualcosa di leggermente (almeno spero °___° ) splatter e truculento. Specifico che non sono un'amante di questa coppia, forse per questo ho scritto qualcosa del genere, in secondo avevo voglia di torturarte un poco quella faccia da serpe di Byakuya (sono sadica..? Forse un po' ^3^ ).
Cmq, spero vi siate un poco dilettati con questa breve one-shot... Godetevela!

p.s: la ff a cui mi riferisco è di
 valentinenyctophilia correte a leggerla ;D
  
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