Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Snow_Queen    19/05/2014    2 recensioni
Erano passati tre lunghi anni da quando aveva fallito nei suoi scopi.
Tre lunghi anni passati rinchiusi in una cella oscura nella più totale solitudine, poi all'improvviso fu portato al cospetto di suo fratello, Re delle Isole del Sud, Klaus, doveva partire.. raggiungere il regno a nord..
“-Il duro Nord farà a caso tuo, siamo alleati da anni vedi di non far crollare la nostra alleanza-” ecco le sue parole mentre lo sbattevano su una nave diretto nel lontano regno di DunBroch..
..It's time to try defying gravity..
HansxMerida ♥
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hans
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 I PARTE
Give me love, like her
 
I suoi piani non erano andati come sperava, quella donnina insulsa, dai capelli biondo fragola, aveva spazzato via in un attimo tutto il suo duro lavoro per salire al trono di Arendelle.
Come se non bastasse ora per “punizione”, i suoi fratelli avevano concordato nel mandarlo, con il Visconte di Dram, nelle isole del Nord dove avevano preso accordi con il Re e la Regina.
 
“-Il duro Nord farà a caso tuo, siamo alleati da anni vedi di non far crollare la nostra alleanza-”
 
Dannati, cosa volevano? Che dopo aver passato tre anni in una cella lavorasse come scudiero fino a che non si mettesse a strisciare e chiedere perdono al Re di spedirlo ad Arendelle a chiedere perdono ai piedi della donna dai capelli d’argento.
-Siamo arrivati altezza, potete osservare la maestosità di DunBroch- disse il capitano indicando il castello sulla collina.
 
Hans odiava ammetterlo ma non aveva mai visto una struttura più imponente, certo il castello della regina delle nevi era imponente ma non era la stessa cosa, quello era stato costruito con la magia, questo invece. no! Era rude e non era paragonabile ai castelli nobiliari che aveva visitato ma qualcosa lo attirava affascinandolo. Distolse lo sguardo osservando poi la famiglia reale che attendeva al porto il loro arrivo, poteva notare quattro teste rosse e arruffate e una castana.
Re, Regina e tre gemelli.
Lì per lì non pensò minimamente che la famiglia reale di DunBroch comprendesse sei membri e non cinque.
 
-Altezza, mia Regina- salutò con la dovuta educazione i reali. –Non so quale destino mi attenda qui, se vorreste essere così gentili da illuminarmi- il tono voleva essere canzonatorio, una specie di: So che è una punizione stare qui vediamo di farla finita.
La Regina Elinor lo fissava da quando aveva poggiato piede sulla passerella per scendere a terra. I suoi occhi castani non l’avevano abbandonato un secondo, sembrava nascondere un velo di rabbia, forse non dovuta neanche a lui in se per se.
 
-Principe Hans i vostri fratelli vi hanno mandato qui contro la vostra volontà e voi credete che sia una punizione, come se voi foste un bambino di cinque anni ma ciò che non sapete è che vi hanno fatto un favore, potevate passare il resto della vostra vita rinchiuso nelle prigioni di Arendelle, la Regina Elsa è stata magnanima e ha concesso il compito di perdonarvi o condannarvi ai vostri fratelli, se siete qui, almeno da quel che sappiamo, è un viaggio di vacanza per così dire.- la voce di Re Fergus era strana rude ma anche divertente si può dire.
 
-Un viaggio di vacanza?! Ma mi state prendendo in giro?! Tre anni in una cella senza niente se non una branda e una coperta per poi essere esiliato qui per una vacanza?- dopo tutto ciò che aveva passato tutto quello era davvero intollerabile per i suoi confronti.
-Principe, avrete maggiori notizie questa sera vogliate scusarmi ora-, fu la risposta che ebbe alla Regina, nulla più. Li osservò stupito andare via a cavallo verso il castello sulla scogliera come se nulla fosse successo.
Odiava già la Regina, era lei a comandare in realtà bastava guardare il quadretto, tre gemelli dispettosi, un Re, probabilmente ubriaco e visionario fissato con gli orsi, e una donna sola a comando di un regno. Se era uno scherzo era di cattivo gusto, erano passati tre anni da quando tentò di uccidere le due sorelle, non passava giorno in cui non rimpiangesse il suo errore, errore che gli era costato tre anni di isolamento in una cella fredda con solo una coperta infeltrita a riscaldare i suoi inverni. Non stava rimuginando o quant’altro. Sapeva ammettere i propri errori ma da qui ad organizzare quella messa in scena.. qualcosa non andava.
-Dovrò fare qualcosa qui vero Visconte? Pulire le stalle magari, i miei fratelli avranno avuto di sicuro un gran senso dell’umorismo nel scegliere la mia condanna..-
 
Ci vollero una decina di minuti circa dal porto al castello, il ciambellano gli indicò la sua camera e lì vi si barricò per tutta la sera, non aveva la benché minima voglia di uscire se non fosse stato per le ripetute percussioni che sentiva provenire dalla camera accanto. Sembrava che stessero dando dei colpi agli assi portanti della camera con una spada.
Infastidito non poté fare a meno di uscire e bussare alla porta accanto. –Non so chi occupi questa camera ma vi pregherei di smetterla con questi rumori- i tre anni da solo gli avevano fortificato il carattere ma per sua fortuna i modi gentili erano ancora la prima opzione durante una discussione.
-Non mi interessa! Per quel che mi riguarda potete cambiare stanza o ancora meglio tornarvene a casa vostra!- disse una voce femminile dall’altra parte della porta.
-Oh Principe vedo che siete uscito finalmente, forza venite la cena è pronta- il visconte lo rapì prima di poter avere l’occasione di rispondere a tono, doveva essere la cameretta di qualche servetta, ulteriori umiliazioni, come se non fossero state abbastanza, la porta del misterioso inquilino si aprì e prima che il principe girasse l’angolo riuscì a intravedere un cespuglio rosso scarlatto oltrepassare l’uscio.
 
-Principe, come le dicevo al porto, si voi siete qui per una “vacanza” ma durante questa vacanza i vostri fratelli vogliono che voi passiate quanto più tempo è possibile con nostra figlia- disse la regina un po’ preoccupata dell’affidare la loro unica figlia a quell’uomo che aveva bramato per avere il trono di un piccolo regno pacifico, dopo la loro avventura si fidava della figlia, della figlia si, ma non di lui.
 
La grande porta cigolò quando iniziò ad aprirsi, la ragazza sembrava non volesse entrare, indossava un abito verde smeraldo, molto leggero probabilmente, le spalle chiare erano scoperte e le maniche le arrivavano ai polsi. Il corpetto e la gonna le aderivano come una seconda pelle lasciando chiunque la guardasse senza la benché minima immaginazione sulle sue fattezze, il corpo magro e alto, la pelle diafana e un dettaglio che le saltò subito agli occhi, gli stessi indomabili capelli di fuoco che aveva intravisto nel corridoio, le ricadevano dietro la schiena senza nessuna costrizione.
 
-Principe Hans vi presento nostra figlia, Merida- decretò il Re dopo aver buttato giù l’ennesimo bicchiere di vino. La principessa non sembrava contenta , quanto lui tra l’altro, dell’incontro e della clausola che lo bloccava in quel regno a Nord.
-Principe Hans..-
-Principessa.. –
I loro sguardi si incrociarono per un breve attimo potevano entrambi annegare gli uni negli occhi dell’atro. I primi verdi come i prati e i secondi azzurri come le acque indomite e cristalline. L’ardore che si poteva leggere nei loro sguardi non prometteva nulla di buono. Nessuno avrebbe scommesso di poter vivere una convivenza pacifica.
 
La punizione era del fare da balia ad una ragazzina viziata e da quell'unica frase che le aveva ascoltato pronunciare sembrava essere anche arrogante, quasi rimpiangeva la fin troppa ingenuità di Anna.
Le lanciò qualche sguardo durante la cena, sovrastata dai racconti del Re su un certo orso oramai morto, mai una volta i suoi occhi incrociarono quelli della ragazzina e sinceramente era meglio così.
I suoi fratelli avevano voluto umiliarlo ancora una volta mettendolo a fare da balia a quella donna, donna.. ragazzina.
-Se volete scusarmi.. Mi ritiro in camera mia..- la principessa aveva tentato di essere educata ma dal suo tono si comprendeva benissimo in sottotesto: Mi sono rotta di questa messa in scena io me ne vado prima di esplodere.
Che ella rimanesse o no non gli importava, la sua unica preoccupazione era se dietro quel fare da balia c'era dietro altro.
 
-Regina Elinor, il passare del tempo con vostra figlia e il fatto che lei sia in età da marito non saranno per caso collegati vero?- era un ipotesi ma non era da sottovalutare. Un matrimonio così anche se vantaggioso, per quel che valeva, non l'avrebbe accettato, era un ulteriore presa in giro.
Sembrava dire: Volevi un regno? Eccolo
Se così fosse stato si sarebbero innemicati i clan e quell'ipotesi gli rendeva improbabile la domanda che aveva appena posto.
-Ad essere sinceri i vostri fratelli in principio volevano che voi veniste qui per chiedere la mano di mia figlia ma.. Dopo alcuni avvenimenti di qualche anno fa abbiamo deciso che sarebbe stata lei sola a scegliere il suo futuro marito e così sarà..- rispose pacata la Regina osservando, dapprima davanti a se e poco dopo il Re, quest'ultimo poggiò il bicchiere di vino sul tavolo e si alzò.
 
-Come già sapete noi siamo al corrente di ciò che é accaduto ad Arendelle nei minimi dettagli..- iniziò a dire, la sua voce ora era seria e lugubre, non c'era più nulla di divertente.
-Mia figlia sa difendersi e non sono preoccupato per la sua incolumità.. ma azzardatevi a farle del male e vi assicuro che nelle isole del sud il vostro corpo tornerà senza testa..-
La minaccia era grave in se per se ma la rendeva peggiore il fatto che i bambini infilzarono un pomodoro imitando le picche.. poteva definire il sentimento che provava quasi ammirazione per la devozione che avevano al significato della famiglia.
 
-Se non volete che la vostra testa resti appesa su una picca, badate a quel che fate..- appena il Re concluse il suo discorso la Regina Elinor si alzò e portò via i bambini.
-Su è ora della nanna, con permesso- e detto ciò uscirono dalla stanza lasciando soli il principe e il re.
-Domande?- chiese bevendo un altro sorso di vino il sovrano.
-E se io non avessi nessun interesse per questo posto dimenticato da Dio?-
-Allora credo che possiate tornare nelle vostre isole del sud tutto intero.-
 
La cena non fu certo delle migliori, che razza di situazione. Avrebbe preferito fare lo stalliere che passare del tempo con quella ragazzina.
Mentre tornava in camera sua decise di uscire fuori per prendere una boccata d'aria e un rumore tonfo attirò poco dopo la sua attenzione.
Si sporse appena dietro un angolo delle stalle una figura aveva iniziato a lanciare dei secchi a destra e a manca, c’era poca luce ma quelle fiamme vive le avrebbe riconosciute ovunque oramai.
La Principessa Merida sembrava sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione prendendosela con i secchi, le balle di fieno e qualsiasi altra cosa potesse trovare nel box del cavallo, ad un tratto sembrò calmarsi e sospirò avvicinandosi al cavallo, gli carezzò appena il manto e poi poggiò la fronte a quella del cavallo.
-Angus portami via- disse mentre saliva a cavallo di un possente Clydesdale nero come la notte con il muso avorio. Era il doppio se non il triplo della ragazza eppure sembrava a non far neanche il minimo sforzo nel galoppare all’amazzone.  Il Principe Hans si chiese da quando gli importasse cosa combinasse quella ragazzina, non gli passò neanche per un secondo l’idea di seguirla, la osservò galoppare via e poi rientrò in camera, dopotutto, avrebbe dovuto fargli da babysitter nei giorni successivi se le accadeva qualcosa era a suo favore, osservò il caminetto con oramai poca brace viva continuare a scoppiettare a fatica.. lo sguardo gli cadde un ultima volta fuori dalla finestra e scoprì con sorpresa che affacciava proprio sull’atrio dove aveva visto lo sfogo della ragazzina. Il cavallo non era nel box segno che non era tornata, non che gli importasse, si cambiò e si infilò sotto le coperte.
In quel momento avrebbe preferito essere di nuovo in quella prigione fredda e umida, quel finto essere gentili con lui, quel finto discorrere, era tutto finto.
Tutto dannatamente finto.






Note di un autrice disgrazieta: Salve a tutti!, lo so ultimamente sto scrivendo tante fanfic ma non ho completata neppure una xD a differenza delle altre però questa l'ho già finita e non mi costerà nulla postare i capitoli contenti?*le arrivano i pomodori che prova ad evitare* okok lo prendo per un no x.x
Tornando a noi, come potete ben vedere questa coppietta è del tutto nuova :D non credo abbiate mai visto Hans con Merida :'D Io li trovo letteralmente adorabili e con l'aiuto di una mia carissima amica spero di poter scrivere ancora di loro^^ trovo che si completino a vicenda u.u
Detto ciò vi pregherei di commentare anche negativamente con un: Ma va via fa schifo!
Grazie della vostra attenzione <3
Un bacio ghiacciato dalla vostra..
Snow Queen
 
  
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