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Autore: Just_one_Steph    22/05/2014    2 recensioni
Eurialo. Niso.
Eroi, guerrieri, giovani, innamorati.
Certi sentimenti vanno oltre la paura, oltre le tenebre, oltre la morte...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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  Come un fiore purpureo.


 "Io, io, sono io che ho colpito, rivolgete contro di me il ferro, Rutuli! l’insidia è mia; costui non osò
e non poté nulla (lo attestino il cielo e le consapevoli
stelle); soltanto amò troppo lo sventurato amico" 
vv. 427-430 , Eneide, libro IX.



I fiati dei giovani eroi si condensavano nell'aria gelida della notte profonda, la selva oscura celava i corpi di bronzo dei guerrieri, l'accampamento degli sventurati Rutuli era appresso, dormiente nell' oblio del vino e delle libagioni.

Eurialo, fanciullo della bellezza puerile, cercava esasperatamente gli occhi cerulei di Niso, per lui fonte di coraggio, ma le tenebre gli impedivano il tanto anelato contatto. 
"Niso, Niso, dove sei ? È forse tempo di partire?" 
Aveva paura. Egli non aveva la stessa esperienza del compagno. Non la stessa perizia con le armi. 
Non la medesima audacia. 
Tutta la determinazione che lo invase quando Niso si offrì come messaggero, era svanita, trascinata via dalla brezza notturna; ma era troppo tardi per i ripensamenti, ora era lì, e Niso aveva bisogno di lui.
O così egli credeva... la verità era che il giovane non avrebbe potuto continuare a vivere senza Niso, senza  i suoi sorrisi,senza le notti insonni trascorsi abbracciati nell'accampamento di Enea, senza i corpi che si sfioravano sdraiati sulla soffice erbetta umida di rugiada al cospetto della diva Luna e del firmamento,senza le lunghe camminate tra le mura, ma soprattutto senza gli sguardi dell'amico, quelli, quegli occhi blu. No, blu sarebbe stato riduttivo: le iridi di Niso erano del colore del cielo, ma anche dell'oceano, scintillanti di vitalità, vellutati di comprensione e di gentilezza ma anche glaciali nella determinazione e nella sete di gloria, quegli occhi erano vitali per lui. 
Ed ora quelli stessi occhi lo scrutavano, lampeggiavano come diamanti investiti dalla luce dorata dell'alba, e lo rassicuravano, lo sguardo era così profondo che pareva lo stesse accarezzando in viso. 
"Sì, è giunto il momento amico mio amato. Ma non temere, le mie spalle possenti ti sorreggeranno, qualora tu cadessi, le mie mani vigorose ti afferreranno, qualora tu scivolassi, il mio cuore intrepido ti circonderà, qualora tu smarrissi il tuo coraggio" 

E furono quelle parole, pronunciate dalle rosee labbra del guerriero, a donare un'altra volta l'ardire a Eurialo, come avrebbe potuto tentennare? Come avrebbe potuto disonorare Niso ? Come avrebbe potuto abbandonare il suo ... amore, tra le ombre scure della notte ? 
Avrebbe proseguito. 
Avrebbe  combattuto. 
La morte sarebbe stata dolce a confronto della separazione da lui, la sua vita non avrebbe avuto senso, senza Niso. 
  
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