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Autore: Namixart    22/05/2014    1 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L’alone oscuro rilevato dalla Gummiship intorno alla Fortezza Oscura era visibile anche a occhio nudo.
- Woah! È spaventoso! - esclamò Nami, virando bruscamente per evitare un asteroide.
- Ho ricevuto un messaggio da Leon, chiede urgentemente il nostro aiuto. Tra l’altro si è scusato tipo un milione di volte per il disturbo. - la informò Sora, rovistando nello zaino per cercare chissà che.
- Sempre il solito. - commentò Namixart.
- Beh, quasi quasi gli direi che abbiamo da fare. -
- Per poi presentarci lì e lasciarlo a bocca aperta? Ci sto. -  fece la ragazza, adocchiando un buon punto di atterraggio nella periferia della Fortezza.
Ma Sora si era bloccato, con la mani abbandonate lungo i fianchi e il trasmettitore portatile abbandonato a terra.
- Sora? -
- Ho… ricevuto un messaggio da Pence. -
- E…? - azzardò cautamente la ragazza.
- L’Organizzazione ha rapito Kairi. Ha detto che è stato un tizio con un soprabito nero e i capelli rossi. L’ha portata via attraverso un corridoio dell’Oscurità. -
- Aspetta, Kairi era a Crepuscopoli? - chiese Nami.
- Già. Pare che ci sia arrivata con un varco. Stava… stava cercando me. - balbettò, con la voce spezzata.
- Ehi, fratellino, calmati. La ritroveremo, ok? Però prima ci conviene risolvere il problema di Leon. - disse Namixart, posandogli le mani sulle spalle.
Sora annuì, grato.
Appena scesi a terra, ai ragazzi bastò un attimo per rendersi conto del problema: Heartless, Heartless ovunque posassero lo sguardo.
- Non so da dove cominciare. - ammise Sora, a bocca aperta.
Nami indicò, poco avanti a loro, un sentiero che conduceva a un’ampia piana arida e brulicante di Heartless.
- La Valle dei Malvagi. Certo. Gambe in spalla, sorellina. - esclamò Sora, avviandosi lungo il sentiero.
Nami alzò gli occhi al cielo, fintamente infastidita dal nomignolo, poi si affrettò a seguire il fratello.
Lo trovò in uno spiazzo poco oltre, già alle prese con una dozzina di nemici.
- Ti metti nei guai in fretta, fratellino. - commentò Namixart, sfoderando il Keyblade e fiondandosi al suo fianco.
- Taci! – esclamò Sora, decapitando uno degli avversari.
La ragazza ridacchiò piano.
 
 
Mark si lasciò cadere esausto accanto a Roxaura.
- Stai migliorando. - disse lei.
- Lo dici ogni volta. Comincerò a non crederti più. - sorrise lui, con un’ombra di quello che doveva essere il suo carattere di una volta.
- Ok, forse esagero un po’, ma in linea di massima è vero! - ridacchiò lei.
Mark rise a sua volta, poi tornò serio.
- Credi che riavrò mai la mia memoria? - chiese, scrutando il vuoto.
- Non credo. Sono sicura. - rispose Roxaura.
- Sai, continuo a frugarmi la mente per trovare qualcosa del mio passato, ma l’unica cosa che mi viene in mente è un’immagine. Il viso in ombra di una ragazza che sorride. Nient’altro. – mormorò, senza guardarla.
- La ritroverai, stanne certo. -
 
 
- Demyx. -
I gemelli si erano finalmente lasciati alle spalle il sentiero di Heartless, a favore di una piazzetta in rovina. Al centro di questa si ergeva Demyx, lo sguardo insolitamente duro.
- Numero XV. - fece lui, come se fosse un saluto.
Il suo tono freddo lasciò Nami senza fiato.
- Senti, io non mi ricordo di te, ma so che ti conosco. Se tu potessi aiutarmi a ricordare… -
- Aiutarti? Quando è stata l’ultima volta che hai aiutato noi? Che hai aiutato me? Oh, sì, un anno fa, prima che ci mollassi. Hai mai pensato a me, a Axel, a Roxas e a Roxaura, da quando te ne sei andata? Certo che no, perché il tuo adorato fratellino che non hai mai conosciuto conta di più! - disse, con un tono risentito e carico di rancore che zittì Namixart.
La ragazza abbassò gli occhi, sconfitta, ma Sora intervenne, deciso:
- Ehi, senti un po’! Lei ha pensato eccome a voi. Appena arrivati a Crepuscopoli è corsa nel vostro luogo d’incontro, sul campanile, e vi ha lasciato un messaggio. Voleva davvero rincontrarvi! Peccato che trenta secondi dopo un Simile le abbia rubato i ricordi! -
Nami non l’aveva mai visto così arrabbiato.
Demyx non rimase molto impressionato dall’attacco.
- Sei una delle combattenti migliori che l’Organizzazione abbia mai avuto, questa storia non regge. Adesso, se avete finito di imbastire scuse, gradirei riportare a casa i nostri numeri XIII e XV. -
Namixart non credeva alle sue orecchie. Quello non era il Demyx che conosceva! O che credeva di conoscere nel profondo, almeno.
Una lacrima solitaria le rigò il viso, ma lei la asciugò con foga.
Demyx la scrutò freddamente, prima di attaccare.
Anche stavolta era affiancato dalle sue figure d’acqua, che attaccavano i gemelli incessantemente. Nami schivò l’attacco di una di queste e attaccò Demyx, con tutta la rabbia che possedeva.
Lui rispondeva ai suoi attacchi colpo su colpo, senza mai mutare l’espressione risentita che aveva stampata in viso.
Quando lui, con un colpo poderoso, la spedì a sbattere contro una parete di roccia, mozzandole il fiato, esplose:
- Si può sapere che cosa ti ho fatto? – gridò, con le lacrime che le scendevano copiose sul volto.
- Perché mi odi tanto? –
Demyx si bloccò un secondo, sbigottito, e Nami partì per sferrare un ultimo, terribile assalto.
Il Nessuno si irrigidì.
Namixart e Sora lo guardarono, ansanti e sconvolti, mentre cadeva in ginocchio.
Davanti al ragazzo steso a terra, un lampo passò davanti agli occhi di lei. Demyx che cadeva a terra, nello stesso modo, per la stanchezza di una missione, e intorno a lui c’erano altri tre ragazzi che ridevano: Axel, Roxas, Roxaura… e Namixart.
La ragazza rimase ferma al suo posto, folgorata per qualche istante, poi si precipitò al fianco del ragazzo, disperata.
- No, no… Dem, mi dispiace! No… - singhiozzò, coprendosi il viso con le mani, mentre Sora le posava una mano su una spalla, incapace di proferire parola.
Demyx le abbassò delicatamente le mani, costringendola a guardarlo negli occhi.
- Nami, va tutto bene… Adesso… Adesso ricordi? - chiese a fatica.
La ragazza annuì, tremante.
- Dem… come fai a dire che va tutto bene? Io… io ti… - balbettò Nami.
Il Nessuno scosse la testa.
- Non è colpa tua… la colpa è… è di Xemnas… -
- Non ti sforzare, Dem, possiamo ancora… - cercò di dire Nami, mentre un groppo le stringeva la gola.
- No… Devi trovare gli altri… e fermare… l’Organizzazione. Ok? – mormorò lui.
- O…Ok. - sussurrò lei.
Demyx sorrise, poi chiuse gli occhi.
 
 
Ragazzi, come state?
Ho dormito per un anno, sono di nuovo umana e ho ritrovato mio fratello, Sora. Ho incontrato Saïx, e mi ha detto che Roxas e Xion sono scomparsi. È vero? Cos’è successo?
Ax, Rox, Dem, Awy… spero di incontrarvi presto.
Abbiate cura di voi.
Nami
 
Axel strinse i pugni, accartocciando il biglietto, che prese istantaneamente fuoco.
- Che situazione… Demyx e Roxas sono scomparsi, Nami è in giro per i mondi con suo fratello e Roxaura è dispersa da un anno… - ringhiò a bassa voce.
- Maledetti! Maledetta Organizzazione! Quanto dovremo soffrire ancora? - mormorò, mentre le lacrime scendevano copiose sul suo viso.
 
 
Nami singhiozzava disperata, nella stretta di Sora, che l’aveva abbracciata e le accarezzava i capelli, in un vano tentativo di calmarla.
- Dem… - mormorò, sconfitta.
- Che scena commovente… - commentò una voce, che rimbombava nel crepaccio.
Namixart sollevò lo sguardo.
Su una delle rupi c’era Xemnas.
- Tu! Cosa hai fatto a Demyx? - gridò la ragazza, scattando inferocita in piedi.
Xemnas rise.
- Come fai presto a voler bene alla gente… Non eri tu che qualche tempo fa diceva di non conoscerlo e di detestare l’Organizzazione? Non sei stata tu a sferrare l’ultimo colpo? -
- Cosa?! La colpa è solo vostra! Vostra e del Simile che mi ha rubato i ricordi! Per colpa vostra ho ucciso Demyx! E cosa avete fatto agli altri? A Axel, Roxas e Roxaura? - strillò.
Sora la fissava attonito. Com’era possibile che la stessa ragazzina che pochi istanti prima singhiozzava sul corpo di Demyx fosse la stessa che adesso gridava contro il Nessuno con un odio che non le apparteneva?
Xemnas parve leggergli nel pensiero.
- Facile trasformare il dolore di una persona o di un Nessuno in rancore, no? -
- Ma i Nessuno… - intervenne Sora.
- Un cuore non svanisce mai del tutto. Farete bene a ricordarlo. - disse, prima di svanire.
Nami rimase in piedi in mezzo alla piazzetta, lo sguardo perso nel vuoto.
- Nami… - provò Sora.
- Lo uccido. Lo ammazzerò con le mie stesse mani. Mi aiuterai, Sora? - sussurrò.  
Sora annuì.
- Ma prima fermiamo questa invasione, ok? - disse, mettendole una mano sulla spalla.
 
 
- Il nostro numero IX è stato annientato. – annunciò secco Xemnas.
Xigbar sobbalzò.
- Oh, non ti disturbare a preparare il terreno per la notizia, eh! Che è successo? - chiese.
- Namixart. -
Stavolta toccò a Saïx voltarsi di scatto verso il capo dell’Organizzazione.
- Namixart? Credevo che non fosse capace di far male a una mosca, specie se amica sua. -
I tre erano gli unici superstiti del gruppo, quindi la risata del Superiore risuonò sinistramente amplificata nella sala vuota.
- La nostra ragazzina è cresciuta. - ghignò.
- Suo fratello, però, ci odia ancora un po’ troppo poco. Il suo cuore non è pronto. Saïx… -
Il numero VII annuì, poi scomparve senza una parola. Xigbar scosse la testa.
- Sei sicuro che vadano bene? -
- Non preoccuparti, amico mio. Ogni cosa al suo tempo. -
 
 
Dopo la battaglia, Leon giurò di non aver mai visto nessuno combattere con la furia vendicatrice di Namixart. Nella valle dei Malvagi, in mezzo alla marea di Heartless, c’era un cerchio vuoto, nel cui centro lottavano i gemelli. I mostri erano numerosissimi, anche se non sembravano ansiosi di entrare nel raggio di attacco del Keyblade di Namixart. Ma la ragazza era implacabile.
- Sai, sorellina? Ti detesto quando hai queste giornate. - disse Sora,
- Quali? - chiese atona lei.
- Quelle in cui diventi così forte da farmi sembrare un idiota. - spiegò.
- Oh, chiedo perdono, sommo maestro! - esclamò lei, fingendo un inchino e contemporaneamente decapitando uno dei nemici.
- Bah. - bofonchiò Sora.
I due ripresero la posizione, ma gli Heartless si erano volatilizzati.
- Ma che…? - 
- Ci state cascando in pieno, ragazzi. Da voi due non me l’aspettavo. -
Davanti ai gemelli c’era Axel.
- Ax! - esclamò Nami, sbalordita.
- Che? Tu…Tu ti ricordi di me? - fece lui, incredulo e sollevato, lasciando cadere la maschera di distaccato sarcasmo che indossava.
Ma Sora non pareva essere dell’idea che una riunione tra vecchi amici fosse la cosa giusta in quel momento.
- Tu! Sei quello che ha rapito Kairi. - esclamò.
Axel si bloccò e si passò nervosamente una mano tra i capelli.
- Senti… per Kairi… mi dispiace. -
- Cosa vuol dire “mi dispiace”? - gridò Sora, sfoderando il Keyblade.
- Sora… - provò Nami.
- “Sora” un corno. - ribatté il fratello.
- Ascoltami, Sora. Kairi non è più con me! Saïx l’ha portata via, nel castello dell’Organizzazione. -
- Axel. - disse una voce da un punto indefinito dietro di loro.
Nami la riconobbe all’istante.
- Oh, no! - borbottò Axel, sparendo nel nulla.
- Non sei il benvenuto qui, Saïx. Non sono dell’umore giusto per lasciarti vivere. - disse la ragazza, senza guardarlo.
- Ne sono addolorato, Nami… -
- Per te sono Namixart. -
- … ma sfortunatamente, non sono venuto per te. - continuò tranquillamente il numero VII.
- Dov’è Kairi? - lo aggredì Sora.
- Non ti preoccupare. Ce ne stiamo prendendo cura noi. -
Sora trasse un profondo sospiro.
- Senti, fammi solo arrivare nel vostro mondo. Poi me la caverò da solo. - disse, la voce che tremava per la rabbia.
- E così sfideresti il nostro mondo e l’Organizzazione stessa solo per una ragazzina? È così importante per te? - chiese Saïx, fissando il ragazzo negli occhi.
- Più di ogni altra cosa. -
Nami sapeva bene quanto profondo fosse l’affetto che Sora provava per Kairi, ma non si sarebbe aspettata una risposta così aperta e decisa.
Si chiese se Kairi lo sapesse.
- Mostrami quanto importante. - insistette Saïx.
Sora abbassò lo sguardo, poi, lentamente, si inginocchiò davanti al Nessuno e sotto gli occhi sbalorditi della sorella.
- Ti prego. - sussurrò.
- Sora… - mormorò Nami.
- Oh… capisco quanto è importante. In questo caso, la risposta è no. -
- Che cosa? - esclamò Namixart.
Sora scattò in piedi.
- Tu, brutto… -
Saïx rise sarcastico.
- Risparmia la tua rabbia per gli Heartless. - disse.
A uno schiocco delle dita del Nessuno, intorno ai gemelli apparve un cerchio di mostri, che furono sconfitti in pochi secondi.
Saïx osservò ammaliato i loro cuori che si levavano verso il cielo per poi scomparire.
- Possibile che non capiate? Ognuno di questi cuori che liberate è un passo che porta l’Organizzazione più vicina alla sua meta. Ogni cuore che si unisce a Kingdom Hearts ci aiuta a completarlo. Poveri Heartless… raccolgono cuori senza sapere cosa fanno, né il valore di ciò che possiedono. La rabbia del Keyblade libererà quei cuori, che si riuniranno senza padroni nell’Oscurità. E quando, tutti insieme, interesseranno Kingdom Hearts, noi potremo finalmente, completamente esistere. - recitò, allargando le braccia e rivolgendo lo sguardo al cielo.
- Voi siete pazzi. - decretò Nami, incrociando le braccia al petto.
- È pazzia il nostro desiderio di un cuore? È sbagliato volere soltanto essere come gli altri? Non sai rispondere, Custode, vero? Non sai scegliere tra la tua mente e il tuo cuore. Mentre aspettiamo la tua decisione, avrai dei giocattoli per intrattenerti. -
Mentre il Nessuno parlava, schioccò nuovamente le dita, evocando nuovi Heartless.
- Custodi dei Keyblade gemelli, quale sarà la vostra scelta? Combatterete gli Heartless e ci donerete nuovi cuori? Oppure ci rifiuterete il vostro aiuto e lascerete che i mondi siano dilaniati dalle tenebre? Saprete sopportare il peso della scelta? Ci rivedremo presto. Per allora avrete deciso, e il destino di tutti i mondi sarà nelle vostre giovani mani. -
Le ultime parole di Saïx risuonarono nell’aria mentre svaniva.


[Angolo Autrice]
Allora... Questo capitolo mi ha veramente fatto piangere. Perché diavolo ho dovuto uccidere Demyx? Perché? Non so esattamente da dove mi sia uscita la parte teatrale di Saix, ma mi piace comunque.
Non ho molto altro da dire, quindi, beh, al prossimo capitolo!
Nami (che ha volutamente ignorato il ritardo)
  
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