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Autore: RobyLupin    24/05/2014    4 recensioni
“No, perché Isabelle è preoccupata per te.” Continuò, come se l'altro non avesse aperto bocca. “Ha detto, e quoto, 'se continua così finirà per sfiancarsi, esaurire la sua magia e schiattare prima che possa prenderlo a calci in culo'.” Riportò di nuovo gli occhi su di lui. “Beh, non ho mai detto che fosse animata da buone intenzioni.” Inclinò la testa di lato. “Che ci sia qualcosa che ti turba, ultimamente?”
[Malec, Post-"Città delle Anime Perdute", spoilers non oltre "La Principessa"]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Simon Lewis, Theresa Gray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Three people who think Magnus'love life is their own business

(And the one person that actually has a say in it)

 

 

 

1.

Quando Magnus aveva detto ad Alec di non voler rivedere né lui né i suoi amici per un lasso di tempo indeterminato, gli era parso sottinteso che ciò comprendesse sia gli Shadowhunters sia i Nascosti che li circondavano come tanti cagnolini affettuosi.

Apparentemente il vampiro non aveva ricevuto il memo, altrimenti non si sarebbe potuta spiegare la sua faccia che sbucava da dietro il divano su cui Magnus si trovava, un'espressione educatamente perplessa indosso.

Hai proprio un aspetto orrendo, sai?”

Uno schiocco di dita. Uno stupidissimo schiocco e l'idiota avrebbe potuto ritrovarsi di nuovo un topo vita natural durante. Uno stupidissimo, banalissimo topo grigio che avrebbe poi dovuto cavarsela da solo in mezzo a quella Babilonia che era New York City. La tentazione era forte.

Anche anni dopo, Magnus non avrebbe ancora saputo dire cosa l'avesse trattenuto dal farlo davvero. Forse, il fatto che, in effetti, non gli importava di molte cose in quel periodo. Diciamo pure di nulla.

Lo stregone inclinò la testa, riflettendo distrattamente che aveva visto giorni migliori: capelli appiattiti sul lato su cui era rimasto steso senza mai cambiare posizione per tutto il giorno, pigiama over-size che non avrebbe mai - mai ammesso di possedere ad anima viva, un barattolo da un chilo e mezzo di gelato al cioccolato per terra, Moulin Rouge in tv. E niente glitter da nessuna parte, nemmeno una punta. Quindi sì, forse il Vampiro non aveva tutti i torti. Ciò non significava che l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.

Come sei entrato?”

Dalla porta, ovviamente. Fossi in te non la lascerei aperta così, rischi che entrino personaggi indesiderati altrimenti.”

Ho visto.”

Se anche aveva notato la frecciata non esattamente velata, non lo diede a vedere. Magnus scrollò mentalmente le spalle e si voltò di nuovo verso la tv, dove Christian stava cantando Your Song a Satine. Si ripromise di mettere quella versione nella sua Top List delle canzoni per i suoi pity party post-cuore infranto: avrebbe servito lo scopo alla perfezione.

Non ti facevo un tipo da musical come film post-rottura, sai?” Magnus non poté trattenere una smorfia al suono di quella parola. “Pensavo più a, non so, 'Titanic'. O 'Harry ti presento Sally'. O-”

Sono costernato dallo scoprire quale enorme delusione i miei gusti filmici siano per te, Stephen. Ora sparisci.” lo interruppe con voce atona.

Lo farei anche, ma non so che altro fare. E il nome è Simon.”

Pensavo avessi degli amici, Stafford. Persone con cui passare il tuo tempo. Lontano da me.” Evitò accuratamente di pensare chi fosse compreso in quella cerchia. Stranamente, lui non parve cogliere nemmeno questo.

Clary sta aiutando sua madre con i preparativi del matrimonio mentre Isabelle e Jace cercano di raccogliere i cocci di Alec – non che ci stiano effettivamente riuscendo, a giudicare dalla sua cera di ieri, ma-”

Fuori di qui, Sawyer.”

È che non capisco cosa possa essere successo per-”

Ho detto: fuori. di. qui.” Ripeté, alzandosi sulle braccia e fissando il ragazzo con i suoi affilati occhi da gatto. Il suo tono doveva essere passato da apatico a tagliente come vetro, oppure la sua espressione doveva avere quella venatura folle che aveva quello di chi non dormiva da giorni – come lui – perché Sigmund lo stava ora fissando a bocca aperta, palesemente spaventato. Fece anche un piccolo passo indietro, cosa che riempì Magnus di un crudele senso di vittoria.

Non te lo ripeterò di nuovo: vattene e non tornare. Non sei persona gradita.”

Il vampiro ebbe il buonsenso di abbassare gli occhi a questo, ma durò solo per un attimo: subito infatti riprese a fissarlo con decisione.

Siete entrambi degli stracci. Isabelle è fuori di sé dalla preoccupazione, non ha mai visto suo fratello ridotto in quello stato e lui si rifiuta di parlare. Se almeno uno di voi provasse a-” la voce gli si spense; si portò le mani alla gola, strabuzzando gli occhi davanti alla mano di Magnus, dalle cui dita fuoriuscivano ancora alcune scintille blu.

Ti avevo avvertito: esci da qui, Diurno, e impara l'arte di farti gli affari tuoi se vuoi arrivare ai vent'anni. Già da Mondano avresti dovuto farlo.”

Un altro movimento della mano e il vampiro venne trascinato fuori dall'appartamento senza che potesse fare nulla per impedirlo, la porta che gli sbatteva alle spalle e la serratura che si chiudeva magicamente. Magnus sospirò e si lasciò ricadere stancamente sul divano. Il Presidente Miao saltò agilmente accanto a lui, sfregandogli il muso contro la mano in cerca di coccole. Esaudendo automaticamente la richiesta, Magnus non poté fare a meno di pensare a quando era stato Alec a farlo per l'ultima volta, mentre il gatto si infilava tra di loro sotto le coperte per difendersi dal freddo dell'autunno inoltrato a New York. Lo Stregone non era mai esattamente entusiasta quando capitava, soprattutto data la predilezione che il gatto aveva per lo Shadowhunter, ma Alec ogni volta rideva, gli occhi azzurri che gli brillavano perché, diceva, “Church è così serio, mi piace che il Presidente Miao non sia refrattario agli abbracci come lui, lascialo fare”. E Magnus lo lasciava fare, ogni volta, perché non poteva davvero dire di no a quel blu e qualche – tanto – pelo nel letto poteva essere eliminato facilmente con la magia comunque, no?

So che ti manca, Presidente Miao,” mormorò, il gatto ormai in estasi mentre gli grattava il mento. “Siamo solo io e te ora, dovrai abituartici.”

Se lo ripeteva abbastanza a lungo, forse avrebbe finito per crederci anche lui.

 

 

2.

La seconda volta che successe, Magnus iniziò seriamente a chiedersi per quale masochistico motivo non si decidesse a rendere la casa a prova di rompiscatole. Forse, rifletté, perché altrimenti tre quarti dei suoi clienti resterebbero irrimediabilmente chiusi fuori.

Sì, avrebbe continuato con quella versione. Sembrava più che plausibile dopotutto.

Santo cielo, non tu.” Sbottò, vedendo Jace salire le scale. Lo Shadowhunter alzò lo sguardo, squadrandolo, quindi sorrise, alzando la mano in segno di saluto.

Simon non mentiva: hai davvero un aspetto osceno, Magnus. Mi fa piacere.”

Perché tu?” chiese, ignorando quello che aveva detto.

Jace fece spallucce, chinandosi per infilarsi sotto il braccio che teneva aperta la porta. Il Presidente Miao, percependo una persona non gradita al suo padrone in casa, si nascose immediatamente sotto al divano. Cuor di leone quel gatto, sì sì.

Ignorando bellamente le occhiate di fuoco che Magnus gli stava lanciando, il ragazzo si lasciò cadere pesantemente sul divano, guardandosi intorno con interesse e fermando lo sguardo sul caos che regnava nella stanza.

Cielo, questo posto fa schifo. Da quanto tempo non dai una pulita?”

Non tutti siamo maniaci dell'ordine come qualcuno, Nephilim.”

Già, ma nemmeno tu sei così sciatto. Cerchi di tenere la mente occupata? Tipo, per lo stesso motivo per cui voci dicono che sei pieno di appuntamenti fino all'anno prossimo? Stai cercando di ucciderti di lavoro, Magnus?”

Non credo siano affari tuoi. E sto perdendo la pazienza.”

No, perché Isabelle è preoccupata per te.” Continuò, come se l'altro non avesse aperto bocca. “Ha detto, e quoto, 'se continua così finirà per sfiancarsi, esaurire la sua magia e schiattare prima che possa prenderlo a calci in culo'.” Riportò di nuovo gli occhi su di lui. “Beh, non ho mai detto che fosse animata da buone intenzioni.” Inclinò la testa di lato. “Che ci sia qualcosa che ti turba, ultimamente?”

L'aria attorno a Magnus si riempì improvvisamente di scintille azzurre.

Una buona ragione per cui non dovrei tramutarti in un rospo. Ora.”

Cliché.”

Me ne farei una ragione.”

Alec.”

Fu come essere stato colpito da un incantesimo: le scintille sparirono improvvisamente come erano venute, e Magnus arretrò involontariamente di un passo, la mascella rigida e i pugni serrati.

Mi ha detto cos'è successo.”

E tu sei corso qui? Non poteva parlarne con, che so, Isabelle? O perfino il Diurno?”

Jace sbuffò.

Cercherò di non offendermi pensando che preferiresti Simon qui con te al posto mio, più che altro perché so che non lo pensi davvero.” Magnus emise un suono scettico e incrociò le braccia. “Isabelle è la nostra sorellina. Alec pensa di doverla proteggere in ogni momento e da ogni cosa – compresa la sua stupidità.” Gli scappò un sorriso a sentire quanto Alec, nonostante tutto, fosse riuscito a rimanere Alec. “O, almeno, questo è quello che crede lui; di mio, penso che Isabelle potrebbe prenderlo a calci in culo in modi che io nemmeno mi sogno ed essergli enormemente d'aiuto, ma non è una mia decisione. Mi stupisce perfino che ne abbia parlato con me, ma il mio fascino è capace di questo e altro, dopotutto.”

Quindi l'hai messo alle strette con domande su domande finché non ha sbottato per l'esasperazione e ha confessato senza volerlo?”

Esatto.” Silenzio, quindi Jace sospirò. “Non sa che sono qui. Mi ucciderebbe altrimenti. E non sono qui per fare l'avvocato del diavolo,” mormorò Jace, studiandolo attentamente. “Né per immischiarmi. Né per ucciderti, anche se ci ho pensato più di una volta.” Magnus alzò un sopracciglio, scettico; Jace lo imitò a mo' di invito di metterlo alla prova. Nessuno dei due raccolse la sfida dell'altro, e lo stregone sospirò.

Allora perché sei qui?”

... D'accordo, sono qui per immischiarmi. Denunciami.”

Non sono affari che ti riguardano.”

Oh, sì che lo sono.” Si drizzò a sedere sorretto dalle braccia, le gambe incrociate e la solita determinazione in viso. 'Nephilim', pensò, 'sono così testardi.' O, forse, era crescere in quella particolare famiglia. Probabile.

Alec è mio fratello, Magnus. È il mio parabatai. Lo conosco meglio di come conosco me stesso e anche se trovo carino che tenti in tutti i modi di non farci preoccupare, sai anche tu che pessimo attore sia. E tu non sei messo meglio.”

Silenzio.

Credo che sia ora per te di tornare all'Istituto, Cacciatore.” Disse infine, chiudendo il discorso.

Ma Jace non pareva dello stesso parere: balzò in piedi, avvicinandosi finché non fu a pochi centimetri dal suo volto, la rabbia palese sul suo volto.

Alec è stato un idiota. Un immenso, totale idiota. E sta pagando – conoscendolo, continuerà a vivere di senso di colpa per tutta la sua vita. È fatto così.” Non poté smentire, e dovette trattenere una smorfia di dolore al solo pensiero. “Ma quello che ha fatto conta davvero più di quello che provate?”

Non sono affari tuoi,” ripeté. “Non immischiarti in cose che non capisci, Cacciatore. Ora vattene, o ci penserò io a buttarti fuori. E non sarà piacevole.”

Jace gettò le braccia all'aria, allontanandosi con un verso frustrato e fermandosi a pochi passi di distanza dalla porta. Si voltò di nuovo verso di lui con aria di sfida.

Tu lo ami?” Magnus si limitò a guardarlo. “E allora cosa c'è di così complicato, idiota di uno stregone? Vai e rimedia.” E, senza un'altra parola, uscì dalla casa, sbattendo rumorosamente la porta come la diva che era.

Magnus si sedette su una poltrona accanto al camino, esausto. Il Presidente Miao gli saltò in grembo e lui prese ad accarezzarlo distrattamente. Il gatto prese subito a fargli delle fusa soddisfatte, e lui si sentì improvvisamente più tranquillo.

Chiuse le palpebre, sperando di addormentarsi, ma tutto ciò che riusciva a vedere erano gli occhi di Alec l'ultima volta che li aveva visti, il dolore che li aveva avvolti, come lo avevano perseguitato ogni notte da quando era successo. E ora s'aggiungevano le parole di Jace, che gli rimbombavano nelle orecchie.

E allora cosa c'è di così complicato?”

Aprì di scatto gli occhi e li fissò in quelli del Presidente Miao, che gli annusò il naso e lo leccò, come per consolarlo.

Se anche il suo gatto capiva che qualcosa non andava, era veramente alla frutta.

 

3.

Quindi Catarina non mentiva quando diceva che eri alla frutta: la tua casa è un disastro.”

Magnus aprì gli occhi e vide Tessa che lo guardava, i gomiti sul materasso e un'espressione preoccupata in volto. Non badò a come avesse fatto ad entrare nonostante la porta chiusa: ormai il suo appartamento era più affollato di un porto; almeno stavolta l'ospite era gradito.

Hai sentito Catarina? E perché tutti insistono a farmi notare la mia mancanza di ordine? A voi non capita mai?”

Non a te.” Rispose, stendendosi accanto a lui. “Non sei ossessivo, ma mai sciatto. E sì, mentre ero sull'aereo abbiamo fatto due chiacchiere.”

Avete sparlato di me? Oltretutto, non sai che i cellulari non andrebbero usati in volo?”

Cosa farcene dei nostri poteri se non possiamo nemmeno aggirare regole scomode?” ribatté con un vago gesto della mano. “E non abbiamo sparlato. Mi ha aggiornata. È preoccupata, ma non sa che fare. Ha pensato che io potessi esserti d'aiuto.”

Will?”

Will.” Confermò lei, appoggiandogli la testa sulla spalla e fissando il soffitto. Poteva ancora sentire, dopo decenni, il dolore nella sua voce. Le afferrò un mano, iniziando a giocherellare distrattamente con le sue dita, e lei lo lasciò fare. Magnus non poté evitare di pensare a come avrebbe reagito ad un gesto del genere all'inizio della loro conoscenza, e si rallegrò che con l'andare degli anni si fosse rilassata; rendeva più semplice il contatto fisico di cui aveva bisogno per cercare e dare conforto – non era certo quale delle due cose stesse cercando di fare, ora. Forse entrambe.

A volte mi manca tanto da farmi mancare il fiato.” Mormorò Tessa. Aveva un tono carico di tristezza, di nostalgia e d'amore, come quello che Jem usava ogni volta che parlava del suo parabatai. Si chiese se anche lui ne avrebbe avuto uno simile parlando di Alec, un giorno.

A volte mi sveglio,” continuò, quando lui non disse nulla. “E per un unico, meraviglioso istante, dimentico tutto, e credo ancora di essere all'Istituto di Londra, con i ragazzi poche stanze di distanza da noi e Will accanto a me, o in giro per la città a cercare un nuovo libro da portarmi. Credo che Jem sia ancora uno Shadowhunter come tutti gli altri, e che stia magari suonando il violino nella stanza della musica. Poi passa, e mi ricordo che Jem è un Fratello Silente ora, che Will non c'è più. Che noi tre non siamo più insieme.” La voce le si spezzò, e Magnus poté percepire il mezzo sorriso che le sfuggì nonostante tutto.

Ti penti mai di averli amati così tanto?”

Le scappò una risata, presto interrotta da un singhiozzo.

Mai.” Affermò, sicura.

Altro silenzio, interrotto dalle fusa sommesse del Presidente Miao che si avvicinava con la coda dritta e balzava sul letto, accoccolandosi in grembo a Tessa, che usò la mano libera per accarezzarlo.

Quel tuo ragazzo, Alec,” disse. “Gli somiglia.”

Non è il mio ragazzo.” Mormorò.

Lo so, anche se non capisco perché.” Sentì che inclinava la testa per guardarlo.

Pensavo che Catarina ti avesse detto che ha-”

Oh, l'ha fatto.”

Non credo di capirti.”

Non voglio sminuire quello che ha fatto ma è solo un ragazzo, Magnus. I ragazzi sbagliano.”

Gli sbagli hanno conseguenze.” Si chiese se riusciva ad essere convincente almeno con gli altri.

Che ti stanno riducendo ad una larva?”

Non ho detto che fossero piacevoli per nessuno.”

Tessa scosse la testa con furia.

Perché insisti nel farvi del male?”

E perché tu insisti nell'immischiarti?”

Perché lui è ancora vivo.” Sbottò, alzandosi sul fianco e prendendogli la faccia tra le mani in modo che la guardasse. Aveva la fronte aggrottata e gli occhi pieni di lacrime che si rifiutava di lasciar uscire. Testarda come sempre. “Non è un Fratello Silente, ed è vivo, Magnus. È la persona che stavi cercando da ottocento anni, e ti ricambia, ed è vivo. Ed è uno Shadowhunters, che potrebbe morire domani avvelenato da un demone o trafitto da una spada. Perché stai sprecando così il tempo che avete a disposizione?”

Si fissarono per alcuni secondi, finché la sua presa su di lui si allentò leggermente e vide la sua espressione cambiare. Magnus odiava che si provasse pietà per lui.

Vorrei dire che mi ha spezzato il cuore,” mormorò. “Ma non è così: me l'ha frantumato. E va bene così: mi ero ripromesso che avrei preferito venire ferito che ferire lui. So di poter sopravvivere. Ma se lui è così infelice con me da dover andare da Camille – se non riesce a fidarsi di me e di quello che abbiamo tanto da cercare risposte altrove invece che da me, come posso tenerlo legato? Ha solo diciotto anni, e io sono stato il suo primo tutto. E un giorno morirà, Tessa.” Deglutì. “Morirà pentendosi di aver sprecato il suo tempo con uno Stregone di ottocento anni più vecchio di lui, invece che con un mortale con cui avrebbe potuto crescere.”

Rimasero in silenzio per alcuni secondi. Tessa si umettò il labbro e quindi gli sorrise, triste.

Darei tutto quello che ho per avere altri dieci minuti con Will, Magnus. Tutto. Anche con il dolore che c'è stato, anche con la consapevolezza che non riuscirò mai ad amare nessuno come ho amato lui e Jem – sono i due grandi amori della mia vita. Tu hai trovato il tuo. Non lasciarlo andare così.”

Prima che Magnus potesse replicare, si sentì il lieve cigolio della porta della camera che si apriva. Alzarono entrambi lo sguardo verso di essa, incontrando quello azzurro di Alec che li fissava in silenzio.

 

+1.

Alec rimase pietrificato sulla soglia per diversi secondi prima di ritrovare la voce.

La- La porta era- era aperta e Jace mi aveva detto che-” si interruppe, mordicchiandosi il labbro, quindi si voltò di scatto. “Scusate l'interruzione.” Mormorò, prima di precipitarsi fuori.

Dopo, Magnus non avrebbe saputo spiegare cosa l'avesse spinto ad alzarsi e raggiungerlo in salotto, al centro del quale stava in piedi, intento a fare respiri profondi come per evitare di andare in iperventilazione. Si arrischiò a parlare solo quando sentì il respiro farsi regolare.

Come mai sei qui?”

La schiena del ragazzo si irrigidì immediatamente.

Avevo scordato alcuni libri quando- quando sono venuto a prendere la mia roba.” La sua voce era insicura, le mani chiuse a pugno. Non aveva bisogno di guardargli il viso per sapere che si stava ancora mordendo il labbro inferiore nell'estremo tentativo di mantenere la calma. “Jace mi aveva detto di averti incrociato da Taki, che saresti stato fuori tutto il giorno e che avevi detto che potevo passare a prenderli. Aveva una chiave.”

Deve avermela rubata qualche giorno fa quando è stato qui.” No, non aveva la minima intenzione di proteggere i segreti di Jace. Scioccante.

È stato qui?”

Ebbene sì.”

Ad Alec sfuggì una risata lievemente isterica. “Lo ucciderò con le mie mani.” Mormorò.

Magnus non poté evitare di pensare che doveva essersi scavato dei solchi nei palmi con le unghie, ormai. Un tempo avrebbe probabilmente afferrato le sue mani, le avrebbe dischiuse e avrebbe sfiorato con le dita le mezzelune formatesi. Sentì la distanza che li separava come qualcosa di fisico, e gli venne da piangere.

Non lo fece, limitandosi ad inclinare la testa.

Alec-”

Mi dispiace.” Sbottò, interrompendolo. “Mi- Non credevo fossi in casa, giuro sull'Angelo, e non credevo fossi con qualcuno. Santo cielo!” Altra risata isterica. Iniziava a temere un totale crollo nervoso da un momento all'altro.

Almeno erano in due.

Un altro respiro profondo. “Tolgo il disturbo. Ti spiace mandare i miei libri all'Istituto? Scegli tu come. Divertiti con la tua amica.”

Il tono con cui pronunciò l'ultima parola gli fece aggrottare la fronte.

Non credo tu abbia il diritto di fare del sarcasmo sulle persone con cui passo il mio tempo, Alexander.”

Finalmente, Alec si voltò. La tristezza che poteva leggergli in volto lo colpì come un pugno allo stomaco.

No. Forse no.” Una pausa. “Anzi, mi fa piacere che tu sia riuscito ad andare avanti così bene. Devono essere state duesettimane davvero dure, per te.”

Se pensi di poter venire qui a sputare sentenze su come gestisco il mio-”

Non so di cosa tu stia parlando, mi hai lasciato tu, mi pare giusto abbia trovato modo di consolarti così in fretta. Dovevi star soffrendo davvero tanto per-”

Una risatina li raggiunse, ed entrambi si voltarono verso Tessa, che li osservava dalla soglia con aria divertita. Magnus le lanciò un'occhiataccia; Alec sembrava sul punto di saltarle al collo per strangolarla. Lo stregone non era certo che l'avrebbe fermato, in quel momento.

Tessa fece alcuni passi avanti, recuperando il cappotto dal divano e infilandoselo.

Per quanto osservarvi sia interessante e vi trovi seriamente adorabili, credo andrò a fare un giro per la città ora. Forse mi fermerò a dormire da Catarina, Magnus. Fammi uno squillo se vuoi che torni qui ma, per la tua incolumità, mi auguro di non ricevere telefonate. Alexander,” si fermò davanti al ragazzo e lo squadrò con affetto, accarezzandogli una guancia. Alec la fissò impietrito, la rabbia che lasciava spazio alla confusione. Magnus si chiese se Tessa stesse ripensando a Will mentre osservava con attenzione gli occhi blu dello Shadowhunter. Inclinò la testa e sorrise. “Sai, Magnus, mi sbagliavo. Non assomiglia affatto al mio Will.”

Lo so.”

Gli occhi di Alec si spalancarono per la sorpresa. Tessa gli diede un'ultima occhiata e quindi uscì dalla porta, chiudendosela dolcemente alle spalle.

Passarono diversi secondi di silenzio prima che Alec si schiarisse la gola.

Quindi, la tua amica-”

Morirà presto tra atroci sofferenze.”

Gli sfuggì un sorriso, e Magnus non poté evitare di ricambiarlo. Dannazione.

Ha detto 'il mio Will'.”

Sì.”

Erano-?”

Sposati.”

Sembra giovane per una Shadowhunter di un secolo.”

Non è una Shadowhunter.”

Strega? E hanno permesso loro di sposarsi? Wow. Pensavo che la mia gente fosse più bigotta.”

È... complicato.” Decise di dire. Alec annuì e non insistette, guardandosi intorno con attenzione, prendendo nota di ogni cosa fuori posto, la differenza rispetto all'ultima volta che era stato qui. Magnus lo imitò e trattenne a stento una smorfia.

Mi spiace per quello che ho detto. E per aver desiderato ardentemente di ucciderla, in camera tua.” Un attimo di pausa. “Potrei avere frainteso.”

Potresti?”

Mi spiace. Suppongo che vederti in un letto con un'altra persona mi destabilizzi.”

Stavamo parlando.”

Lo so. Potrei avere ascoltato il vostro discorso prima di- Beh, l'ultima parte, almeno.”

Entrambe le sopracciglia di Magnus svettarono in alto, e Alec parve sinceramente vergognarsi di se stesso.

Non volevo farlo. Stavo per voltarmi e andarmene quando mi sono accorto che eri in casa, ma poi ho sentito la voce di una ragazza, e non ho pensato, e-” Si passò una mano tra i capelli e sospirò, frustrato, appoggiandosi stancamente allo schienale del divano accanto a loro.

Pensi davvero quello che hai detto? Che un giorno potrei pentirmi di te?”

Magnus non rispose e prese posto accanto a lui. Il Presidente Miao dormiva placidamente dietro di loro, il respiro lento e regolare.

Non ero infelice. Credo di non ricordare un periodo della mia vita in cui ero più felice di quando ero con te.” Percepiva il sorriso che doveva avere mentre parlava, e Magnus poteva vedere il modo in cui i suoi occhi azzurri dovevano essersi accesi parlando di loro. Dovette trattenersi fisicamente dal prendergli la mano nella sua, voltarsi e baciarlo, al diavolo il resto.

Si chiese quando era diventato così debole.

Poi la sua voce si spense, il momento svanì e Magnus desiderò di averlo fatto davvero, se poteva evitare ad Alec altro dolore. La coerenza non era il suo forte, già.

È solo che ero così... frustrato. Ero abituato a dire tutto quello che pensavo, a raccontarti ogni cosa di me, e-”

Amo questa cosa di te.” Non poté evitare di interromperlo, un sorriso sulle labbra. Alec si voltò a guardarlo, la sorpresa dipinta sul volto. “Niente sotterfugi, niente lati nascosti... solo nuda verità.”

Camille diceva che la chiave era il mistero, invece.” Rise senza allegria. “So che è stupido, ma era come se finalmente potessi parlare con qualcuno, qualcuno che ti conosceva e ti aveva amato, e-” si massaggiò la base del naso, la faccia contratta per lo sforzo di trovare le parole giuste. “Non capivo perché non volessi parlarmi. Parlarmi di te, del tuo passato... Ed eccola lì, la vampira centenaria che aveva tutte le risposte che volevo, e lo so che è assurdo, che avrei dovuto essere più intelligente, che mi sono fatto attirare come un topo in una trappola stupida, ma-” le spalle gli si afflosciarono, e Magnus gli si avvicinò tanto da sfiorarlo. Non si sorprese quando sentì la testa di Alec contro di sé, e gli posò un leggero bacio sulla testa.

Il suo autocontrollo era ridicolo e lo sapeva ma, per questa volta, non gliene importò.

A volte dimentico che hai solo diciotto anni, sai?” Gli passò distrattamente una mano tra i capelli, posando un altro bacio, stavolta sulla fronte. Alec inclinò appena la testa verso di lui, e il bacio successivo gli finì accanto all'occhio. “Per questo dovresti trovare qualcuno che possa aiutarti a crescere e farlo con te, invece che restare con uno stregone che potrebbe essere il trisavolo del tuo trisavolo. Come minimo.” Alec ridacchiò, e un altro bacio gli finì sulla guancia. “Sarebbe la cosa più intelligente da fare.”

Abbiamo visto che non sono molto bravo a fare le cose intelligenti.” Sentì le labbra di Alec sfiorargli la mandibola, il suo respiro solleticargli la pelle e quel poco di autocontrollo che gli rimaneva volare fuori dalla finestra. Non gli sarebbe mancato.

Ho notato.”

Alec si allontanò appena dal suo collo e lo guardò da sotto le ciglia, gli occhi socchiusi. Il cuore di Magnus perse un battito.

Mi spiace.” Disse, e lo stregone ci mise un attimo a ricordarsi per cosa.

Lo so.”

Non voglio nessun altro, Magnus.”

Forse non saresti così sicuro di te, se sapessi tutto quello che mi riguarda.” Lo baciò all'angolo della bocca.

Quello che mi fa impazzire è non sapere, Magnus. Per il resto... Sono uno Shadowhunter, non è facile rompermi.” Gli sfiorò il palmo della mano con le labbra, e Magnus ricordò improvvisamente il loro primo appuntamento, di come lo stesso gesto lo avesse colpito dritto al cuore, e gli venne da piangere. “E voglio sapere tutto di te, non solo le cose semplici. Tu conosci i miei lati peggiori e mi ami comunque; perché per me dovrebbe essere altrimenti?”

La fai sembrare molto più semplice di quello che è, sai?”

È complicata solo se siamo noi a renderla tale.” Replicò, posando un altro bacio accanto alla sua bocca.

Magnus guardò per un lungo attimo i suoi occhi, quel blu scuro che l'aveva attratto fin dall'inizio, e pensò a suo padre, che ancora non si dava pace e lo chiamava a sé, e che rappresentava tutte le cose che non aveva mai rivelato a nessuno, nemmeno a Camille, che era stata l'unica che avrebbe forse potuto capire il suo passato. Pensò a come sarebbe stato meglio per Alec lasciarlo perdere, come avrebbe vissuto molto meglio senza di lui, conducendo la vita di un normale Shadowhunter con altri normali Shadowhunter. Pensò ad Alec che trovava qualcun altro, che baciava un altro uomo, che lo stringeva come faceva con lui. Che desiderava come lo desiderava lui, ma che non sarebbe mai andato bene davvero, perché Magnus era il suo pezzo di puzzle mancante, e lo sapevano entrambi, anche se non era la cosa migliore da fare.

'Non sempre la cosa migliore è la scelta giusta,' pensò, e all'improvviso non ebbe più la forza di lottare.

Gli prese la guancia in una mano, sfiorandogli la bocca con la sua. Sentì Alec rabbrividire mentre lo baciava sul serio, e sentì la sua risposta incerta, come se temesse che potesse tutto finire in un istante. Come se Magnus potesse sparire da un momento all'altro, rimangiarsi la promessa che gli stava facendo.

Come se Magnus avesse il potere di farlo quando era Alec ad averlo, perché lo stregone aveva provato a fare la cosa migliore, e aveva fallito.

Eppure, mentre sentiva la mano di Alec accarezzargli la nuca, le dita intrecciate ai suoi capelli, l'altra mano che scendeva verso la sua vita lentamente, lasciando una scia di calore lungo la schiena, Magnus non poté non sorridere nel bacio. Lo strinse meglio a sé, allontanando entrambi dal divano e dirigendosi alla cieca verso la camera da letto, facendo cadere una lampada e pestando la coda del Presidente.

Domani, Magnus sapeva che avrebbero dovuto parlare – settimane di lontananza da colmare, problemi che non sarebbero spariti magicamente, senza discuterne, promesse da ripetere, baci da scambiare. Domani. Ora, tutto quello che importava davvero era il peso di Alec su di lui, la morbidezza del materasso contro la sua schiena, il cuore che gli pareva sul punto si scoppiare perché erano di nuovo loro, insieme. Il resto poteva aspettare.

 

 

 

 

 

Qui finisce la mia prima avventura nel fandom di MI <3 Questa storia è stata un parto, sappiatelo: è cambiata almeno tre volte nella mia mente, finendo per includere Tessa (che mi sta altamente sulle balle, per inciso <3 Ma tanto <3) e ho fissato il foglio per mezz'ora e passa cercando una chiusa che non voleva saperne di venirmi XD Spero solo che il risultato sia decente XD (se non lo è, la colpa è solo mia, sappiatelo. Quella povera martire di Flavia, che ha accettato di betarmela, non c'entra. Anzi, grazie mille a lei :3) 

Piccolo appello: so che la Clare ha pubblicato l'equivalente di mezzo libro in spoilers negli ultimi mesi, ma per favore, per favore, non riportate nulla nei commenti. Sto cercando di (e sto riuscendo a) tenermi lontana da qualunque notizia riguardante City of Heavenly Fire, anche perché mancano, tipo, cinque giorni alla pubblicazione, e credo di non essere l'unica, quindi, please <3 Grazie <3

 

 

 

  
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