La vedova a caccia
Cap.7 Promessa
Natasha aprì la
porta dell’appartamento, entrò e se la
chiuse alle spalle senza voltarsi. Sgranò gli occhi vedendo
la finestra. Si
abbassò, si alzò il pantalone ed estrasse dalla
cavigliera una pistola grande
un indice. La caricò raddrizzandosi e mise l’arma
vicino al viso. Raggiunse la
finestra e sporse il capo guardando di sotto. Si allontanò
aderendo alla
parete, strisciò fino alla cucina e si affacciò.
Puntò l’arma davanti a sé
guardando a destra e a sinistra. Strisciando lungo i muri raggiunse la
camera
da letto e ripeté le stesse operazioni. Tornò in
soggiorno e si morse l’interno
della guancia.
“Ho la certezza
di aver lasciato la finestra chiusa” sibilò.
Si girò e vide un ninnolo a forma di gatto sul tavolo.
“Lo sapevo,
quello infatti non è mio” ringhiò.
Raggiunse la
scrivania, si piegò e tolse un foglio da sotto il gatto di
ceramica. Lo sollevò
tenendo la pistola con l’altra mano.
“Cara
Ninì, ho avuto finalmente un ricordo. Ho deciso di
andare a vedere se il posto che ho visto esiste. Sei dannatamente bella
e sto
iniziando a dannarmi anche io. Spero di rivederti un giorno. Ho
sbagliato su di
te. Non solo sei bella quanto intelligente, come ti dissi. Hai anche un'anima.
Quando la troverò anche io, tornerò. Firmato
Forse Bucky” lesse
a voce alta. Espirò e digrignò i denti.
“Il generale mi
farà fuori a tempo di rap”
si
lamentò.