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Autore: SoulThief_    29/05/2014    1 recensioni
Dal testo:
"E lui non ha occhi che per Wendy: Wendy qui, Wendy là, Wendy ha visto, Wendy ha fatto. Ed io me ne sto in disparte, a rodere, a starci male. La piccola fatina seduta su un ramoscello con il broncio e le braccia incrociate al petto. "
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Campanellino, Peter Pan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Condannata.
In un posto così bello, così allegro, così speciale, io soffro. Voglio solo una cosa e non posso averla; sull'isola dei desideri che si avverano, sono l'unica a non poter realizzarli.
Peter é zona proibita.
Peter é uno spirito libero, Peter é uno sbruffone, Peter é intrepido, Peter é il centro di tutta l'isola; Peter é un gradino sopra tutti, Peter é intoccabile.
E Trilli,la povera piccola Trilli, é in un angolino. La scena gliel'ha rubata Wendy.
Non che io sia mai stata qualcosa, per Peter; sono solo una piccola fatina, un lumino. Wendy invece é il Sole.
É sbagliato volere Peter? Sì, profondamente. Io non sono altro che una fata, lui é un bambino. Bambino... Che poi la storia é troppo complicata. Ma in ogni caso, lui é troppo grande per me, nel vero senso della parola.
É sbagliato trovarlo bello? É sbagliato sentire il cuore esplodermi nel petto quando lo vedo? É sbagliato sorridere per nulla? É sbagliato arrossire di continuo? É sbagliato provare questo sentimento malsano? É sbagliato. Ma lo voglio lo stesso.
E lui non ha occhi che per Wendy: Wendy qui, Wendy là, Wendy ha visto, Wendy ha fatto. Ed io me ne sto in disparte, a rodere, a starci male. La piccola fatina seduta su un ramoscello con il broncio e le braccia incrociate al petto. Che poi, a me va bene essere definita piccola solamente da lui; come faceva prima. Voglio i "Piccolina, vieni qui" e non i "Tu sei piccola, vai altrove".
Ma c'è Wendy, sempre lei. La vedo, la luce negli occhi di Peter quando la guarda, quando si parla di lei, quando é perso nei suoi pensieri; fa male, soprattutto perché lo vedo tutto il giorno. Tutto il giorno, tranne quando é con lei. E ci passa sempre più tempo.
Sono sempre più sola, in quegli spazi che per me sono troppo grandi, troppo vuoti. Quando c'è Peter, invece, niente é troppo grande o troppo vuoto: perché lui é tutto.
Sapete come ci si sente a dover sopportare un'eternità intera accanto alla persona che si ama? Bellissimo... No. Non se quella non ricambia. Ma la stessa cosa che succede a me... Succede anche a Peter.
E quello sopra era un ovvio esempio di tentativo di auto-convincermi.
Eppure, a guardarlo adesso, mentre dorme... Solo in questi momenti posso considerarlo di nuovo mio, peccando d'egoismo e premettendo che sia mai stato mio. Occhi chiusi, labbra schiuse, l'innocenza dipinta sul volto; così tenero, così indifeso.
Così privo di vita.
Isola Che Non C'è? Bugie, qui siamo tutti morti. É una sorta di Paradiso per bambini, e Wendy é una delle poche bimbe vive che sono riuscite ad entrare... Perché ciò che Peter vuole, Peter avrà. In questo é davvero un bambino.
Faccio un piccolo voletto fino a poggiarmi sulla punta del suo naso, con delicatezza: mi volto verso i suoi occhi, per chiusi che siano. Anche io una volta ero viva, ma non ricordo nulla, assolutamente nulla: non so nemmeno perché sia così, adesso. L'ennesimo scherzo del destino?  Sono morta troppo piccola? O forse andavo pazza per le fate? Ed ero innamorata di lui anche in vita?
Il tutto é davvero molto triste.
Un'altra cosa triste é che lui non mi capisca; no, capisce quello che dico... Ma non quello che provo. Che schifo di non-vita.
Peter strizza leggermente gli occhi, ed il cuore comincia a battermi furiosamente; mi rannicchio su me stessa, ho paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. Ultimamente non lo capisco più.
Cerca di mettermi a fuoco, dato che mi trovo vicinissima ai suoi occhi, sbatte più volte le ciglia.
«Ehi... Che succede, piccolina?»
Piccolina. Un brivido mi scuote.
Gli rispondo un titubante 'Mi sentivo sola', ma quello che percepisce lui deve essere un timido mugolio, che però riesce a comprendere lo stesso.
«Volevi stare un po' con me?»
Centro, bimbo.
Sorride dolcemente -da quant'è che non mi dedicava un sorriso?- e mormora un «Vieni qui» aprendo la mano e poggiandola a lato del suo capo. Volo fino a lì in una cascata di polverina, sistemandomi nel suo palmo sorridendo; non ho paura di essere schiacciata nel suo pugno, mi fido ciecamente di lui.
«Lo sai che ti voglio bene, Trilli? E per me sarai sempre l'unica» sussurra con un sorriso, carezzandomi delicatamente la testa con la punta di un dito.
Scampanello un «Anche io», mi accoccolo nella sua mano e chiudo gli occhi, sorridendo.
Condannata all'ergastolo, sì; ma l'ora d'aria la concedono a tutti.
  
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