Scacco matto

Si stava scervellando per cercare una contromossa adeguata, Blaise era furbo, le stava minacciando lo scacco matto.

Accidenti, non riusciva a trovare il modo di togliere di mezzo quell'alfiere nero di torno.

Alzò gli occhi dalla scacchiera, li posò sul ragazzo di fronte a lei e vide che la stava guardando. I suoi occhi avevano uno sguardo indecifrabile, un misto di irriverenza, curiosità  e divertimento. Odiava quando la guardava così, si sentiva sempre a disagio e non riusciva più a controllare i battiti del suo cuore.

Quegli occhi avevano il potere di leggere ogni suo pensiero e perfino di anticiparli, era come nuda davanti a lui.

Come previsto stava succedendo anche in quel momento. Sentì una strana sensazione salire dallo stomaco, bloccare al suo passaggio tutto ciò che si poteva bloccare, cuore e respiro compreso. Incominciò a girarle la testa sempre più velocemente tanto che fu costretta ad interrompere quel legame visivo che si era creato regalando ancora una volta una vittoria al ragazzo.

Si divertiva.

Si divertiva e anche molto.

Poteva percepire la sua soddisfazione che aleggiava nell'aria. Era riuscito a farle abbassare lo sguardo e a farla sconcentrare dalla partita in corso.

Per non regalargli troppo vantaggio lo guardò di nuovo con una fiamma nuova negli occhi, la fiamma dell'orgoglio.

Respirò profondamente per riportare la propria attenzione sulla scacchiera, doveva trovare una strategia originale che gli facesse perdere anche solo per qualche minuto il controllo di tutto.

Come un'illuminazione scesa dal cielo, un lampo di genialità  attraverso la sua mente.

Spostò il cavallo, mangiando un pedone, in modo da costringerlo a scegliere tra la sua torre e la sua regina.

Ce l'aveva fatta, sicuramente avrebbe salvato la donna ma era una grande vittoria per se stessa: era riuscita a metterlo un minimo in difficoltà.

Blaise fu colto di sprovvista.

Spalancò gli occhi blu mare e aprì la bocca in una smorfia di stupore.

"Non pensavo avresti fatto una mossa del genere" strascicò "Ma questo momento di respiro non ti basterà  per battermi. Ho ancora la partita completamente nella mia mano."

"Se ti fa piacere crederlo..." ghignò lei "Una speranza in più non si nega neanche ai condannati a morte."

Lui rispose con un sorriso malizioso e eccitato dalla sfida appena propostagli, perché si sa che un Zabini può compiere anche i miracoli con una scacchiera alla mano se lo sfida così apertamente.

A quel punto il ragazzo decise indubbiamente di salvare la regina e lasciare il destino della torre nelle mani della sua avversaria.

Per lui la donna era il pezzo a cui tenesse di più, l'accoglieva tra le sue braccia e la trasformava nella cosa più forte e minacciosa che l'altro potesse incontrare.

Era anche un professionista nella tortura psicologica, non esisteva niente al mondo di meno fastidioso che un Blaise deciso a vincere. Infatti, puntualmente, prima o poi l'avversario si stancava e incominciava a fare errori che, seppur banali, portavano alla sua immediata vittoria.

Era micidiale.

Ma lei non voleva farsi ingannare così, non poteva.

Ne andava della sua reputazione.

Un po' più rincuorata gli mangiò la torre e aspettò la contromossa del ragazzo che non si fece attendere per molto.

La partita andò avanti altri tre quarti d'ora, i tre quarti d'ora più lunghi che lei avesse mai vissuto.

Incominciava a essere seriamente provata, la fatica fatta non era neanche paragonabile a una intera giornata di studio di Aritmanzia.

Anche Blaise però non era più rilassato come prima, lo vedeva concentrarsi su quella scacchiera come se fosse questione di vita e di morte. Immaginava che stesse studiando ogni singolo pezzo, ogni singola mossa possibile per poter portare a termine quella partita più velocemente possibile e senza troppi danni, doveva comunque mostrarsi superiore e non poteva vincere con quasi la parità  di pezzi.

Mosse un alfiere avanti di due caselle.

Lo guardò, vedendo che si era rilassato impercettibilmente.

Brutto segno, voleva dire che aveva trovato il modo di batterla.

Concentrandosi sulla partita non trovò niente che potesse augurarle uno scacco matto. Soprattutto non capiva il perché di quell'alfiere in quella posizione e senza pensarci troppo su lo mangiò con la propria donna.

"Ahi!" l'ammonì Blaise con un sorrisetto di vittoria dipinto su quelle labbra perfette "Voi Grifondoro siete troppo facili da imbrogliare, abboccate ad ogni esca che vi viene offerta."

E, senza esitazione, prese la propria regina tra indice e pollice per mangiare quella della ragazza. Le diede un colpetto e la fece cadere.

"Scacco Matto" scandì.

Hermione non aveva parole, era riuscito a raggirarla anche quella volta.

Sospirando, fece cadere il proprio re in segno di sconfitta.

"Sì, scacco matto. Matta d'amore come lo sono io di te."

Note dell'autrice:

*§*

Bene, l'ispirazione l'ho avuta dalla mia recente (Beh, mica tanto recente... O_o) passione per gli scacchi.

E dato che non ne avevo per continuare l'altra FF "La mia vita: da così, a così." ne ho approfittato per darvi un cenno del mio ritorno dalle vacanze. Così non pensate che sono morta. XD

Come si capisce è una Blaise/Hermione, coppia che adoro con tutto il mio cuore <3

Non ho molta voglia di spiegare che succede, mi sembra abbastanza chiaro ^^ perciò ne approfitto per ringraziare le due persone che hanno recensito l'altra mia one-shot Draco/Hermione "Sii felice almeno tu" e cioè cavallinobianco91, che ha anche messo la storia e me tra i preferiti, (grazie per tutti i complimenti, sei sempre gentilissima ^^) e Jelly (ringrazio anche te soprattutto perché hai detto che la coppia non ti piace ma ti è piaciuta lo stesso <3).

Se avete voglia e non l'avete ancora letta, fateci un salto e commentate, io controllo sempre se qualcuno ha recensito. ^^

Per ogni problema o altro mi potete sempre trovare sul forum Miracles (http://fredandhermione.forumcommunity.net/).

Concludo invitandovi a lasciare un commento, mi aiuta molto sapere che ne pensate. Che sia bene o male è sempre un giudizio che mi sarà  utile per migliorarmi. *____*

Commentate! >____<