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Autore: Sognatrice23    02/06/2014    0 recensioni
Mia madre era morta. A me restava solo lui. Quell'affascinante uomo pieno di tatuaggi che viveva in Cottage nelle campagne londinesi. Non sapevo nulla di lui, non sapevo perchè spariva ogni mese, ne perchè aveva quei frequenti sbalzi d'umore. Sapevo solo che la sua presenza mi con fondeva. Era il padre che non avevo mai avuto, l'uomo affascinante di qui mi stavo innamorando o la presenza che a volte mi terrorizzava?
Genere: Angst, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il 4 agosto 2012 quando presi l'aereo da Bologna per andare a Londra. Nessuno tra i mie famigliari aveva opposto resistenza, forse perchè a nessuno importava più di tanto.  Non avevo mai viaggiato tanto e soprattutto non avevo mai preso un aereo in vita mia. Già andare in tram, mi metteva una certa ansia, immaginatevi un aereo. E poi... mi ero vestita nel modo giusto? Con quel caldo il sudore aveva sciolto il trucco? I miei capelli erano abbastanza rossi? Avevo portato abbastanza abati e libri? Tante domande e nemmeno una risposta. Chissà cosa mi attendeva in quel Cottage? Dopo il check- in decollammo e in due per e trenta atterrammo a Heathrow. Volare mi piaceva. Mi piaceva tremendamente. Non sarei mai voluta scendere, ma purtroppo dovetti farlo. L'ultimo messaggio di Ricki diceva che sarebbe venuto a prendermi uno dei suoi collaboratori perchè lui aveva un incontro di lavoro ( sapere quale fosse il suo lavoro, naturalmente non mi era concesso). Dopo aver recuperato la valigia però mi bloccai. Io il suo collaboratore mica lo conoscevo! E a differenza dei  vari film che avevo visto non cera nessuno con un foglio con sopra scritto il mio nome. Potevo chiamare Ricki ma non volevo che non mi sopportasse più ancor prima di conoscermi quindi mi sedetti sulla prima panchina che trovai ed aspettai. Prima o poi se ne sarebbero andati tutti e gli unici spaiati saremmo stati io e il mio accompagnatore, ma questo non ebbe il tempo di accadere perchè un giovane ragazzo, biondo e piuttosto carino mi si avvicinò. "Sei tu Desdemona vero?" chiese, con un adorabile accento in inglese. "Ehm...si..." risposi " e tu sei ...il ragazzo che ha mandato Ricki?" Fece di si con la testa, mi prese la valigia e mi accompagnò ad una macchina meravigliosa. Sembrava d'epoca anche se non ne capivo nulla. Viaggiammo per così tanto tempo che mi addormentai. Non lo facevo mai durante i viaggi, ma l'aria, i profumi, i colori...era tutto così rilassante da mettermi a mio agio. fortunatamente mi svegliai poco prima di giungere a destinazione evitando così la brutta figura. Quando la macchina si fermò davanti a quella che doveva essere la mia nuova casa rimasi di stucco. Un enorme e delizioso cottage si stagliava davanti a me, intorno mille colori. Sembra un sogno. "Seguimi, ti accompagno da lui"  
Nooo. Di già? Non ero pronta. Il mio accompagnatore aprì il caratteristico portone e mi fece entrare in paradiso. Era elegante, sobrio e pieno di fiori questo paradiso. La  prima cosa che mi colpì fu una foto di mia madre sul tavolino all'ingresso. Era giovanissima e altrettanto bella. Provai una stretta al cuore. Sarebbe dovuta essere lì con me. Avremmo cento tutti e quattro in insieme come una famiglia, si sarebbero messi a raccontare le loro avventure da giovani ribelli poi un po' brilli ce ne saremmo andati tutti a letto felici. Non sarebbe andata così. Il biondino, di cui non mi era dato sapere il nome, mi riportò sul pianeta terra:
"E' in quella stanza, vai pure, ti sta aspettando." Mi avvicinai e appoggia la mano sulla maniglia.Nooo. Di già? Non ero pronta. Il mio accompagnatore aprì il caratteristico portone e mi fece entrare in paradiso. Era elegante, sobrio e pieno di fiori questo paradiso. La  prima cosa che mi colpì fu una foto di mia madre sul tavolino all'ingresso. Era giovanissima e altrettanto bella. Provai una stretta al cuore. Sarebbe dovuta essere lì con me. Avremmo cento tutti e quattro in insieme come una famiglia, si sarebbero messi a raccontare le loro avventure da giovani ribelli poi un po' brilli ce ne saremmo andati tutti a letto felici. Non sarebbe andata così. Il biondino, di cui non mi era dato sapere il nome, mi riportò sul pianeta terra: "E' in quella stanza, vai pure, ti sta aspettando." Mi avvicinai e appoggia la mano sulla maniglia.
  
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