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Autore: Kade    07/08/2008    4 recensioni
Corre l'anno 1855. Londra, città più importante del mondo e patria di grandi artisti, fa da sfondo all'amore di Inuyasha, pittore, verso una fanciulla incontrata per caso.
Possono una tela e dei colori unire due persone in un legame d'amore?
La storia è dedicata completamente a Roro, mia amica e Sensei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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I tiepidi raggi di un sole primaverile illuminano una villetta situata in campagna, ad una decina di chilometri da Londra. Era una casa di modeste dimensioni, adatta alla vita di una sola persona. Disposta su due piani, possedeva quella delicata bellezza che affascina tutti. Era semplice, ma al contempo sfarzosa, adatta ad uno stile di vita che non lasciava spazio agli eccessi, ma priva di povertà.
Tutt'intorno alla residenza c'era un giardino, colmo di alberi da frutto e di cespugli di rose, i cui petali, di primo mattino, risplendevano per la rugiada che vi si era posata sopra. Ogni giorno, due o tre giardinieri si mettevano d'impegno per innaffiare le pianticelle e assicurarsi che non appassissero; una volta a settimana, invece, altri addetti a quella parte della casa falciavano il prato, armandosi di pazienza, orgogliosi del risultato finale.


< La mattina è il momento ideale per dipingere >, diceva sempre il loro padrone. < Voglio che il mio modello preferito sia perfetto. >


Inuyasha Harrison era orgoglioso di quel giardino. Lo considerava il suo tesoro più prezioso, nonché un modello perfetto per i suoi dipinti. Una volta aveva infuso così tanta passione nel dipingere un quadro dedicato a quel giardino che, ad una mostra, due signori avevano discusso duramente per acquistare quella "perla".


Aveva sempre vissuto in quella residenza, sin da quando era nato. Subito dopo la morte del padre, Lord conosciuto in tutto il Paese per i suoi innumerevoli successi in politica, la madre Izayoi, di origini nipponiche, aveva deciso di trasferirsi in quella casa di campagna. Anche lei, come il figlio, si era subito innamorata di quel giardino magnifico e si era subito presa cura di tutte quelle piante, non disdegnando nemmeno un filo d'erba.


Non che Inuyasha amasse la botanica, sia chiaro. Non aveva mai messo mano su una begonia in tutta la sua vita! Ma le cose belle lo attraevano, lo incantavano, lo rendevano indifferente a tutto il resto.
Forse era anche per quella sua passione morbosa che le donne non erano mai andate oltre il suo aspetto. A Londra aveva la fama di essere, oltre che un bravissimo artista, un uomo molto affascinante, ma poco propenso a dedicarsi completamente ad una donna.
Ormai tutte le appartenenti al sesso femminile si erano arrese di fronte alla scelta del trentenne di dedicarsi solamente all'arte. Nessuna donna voleva per marito un "essere con un amore spassionato per la tela e i colori".


Fatto sta che il suo cosiddetto amore gli aveva portato una fortuna e una fama che non si sarebbe mai aspettato. I suoi dipinti, alle mostre, erano sempre gli ultimi e i più attesi della giornata e tutti quasi gareggiavano per assicurarsi il possesso di una sua tela. E quando in giro si spargeva la voce della sua mancanza d'ispirazione, a nessuno poi importava così tanto. La gente era ormai abituata a quei momenti di buio nella testa di Inuyasha, dato che si manifestavano frequentemente. Ma quando il pittore tornava alla carica, allora tutti i mormorii cessavano, lasciando spazio allo stupore e alla meraviglia.


Ed era proprio nell'oblio che il pittore si trovava in quel momento. Guardava un giglio, piantato in un vaso di terracotta, uno dei fiori più belli di tutti, a suo parere. Osservò con cura i suoi petali color panna, le piccole striature gialle, quelle macchioline marroni che sembravano lentiggini. Niente da fare. Nemmeno così riusciva ad avere l'ispirazione. Decise di bere qualcosa, così prese una campanellina e l'agitò, pronunciando quel suono tintinnante che tanto odiava, ma che era necessario per farsi sentire dai servitori.


Un uomo vestito di nero e dai folti baffi scuri arrivò in un batter d'occhio. Lavorava in quella casa da anni, ormai, e conosceva ogni singolo anfratto di quella dimora.


< Desidera qualcosa, Signore? >


< Sì. Portami del vino. >


< Vecchia data o novello? >


< Andrà bene qualunque cosa, Thomas. >


< Bene. >


Sparì e dopo pochi minuti riapparve, portando con sé una bottiglia di vino rosso dolce, che versò in un bicchiere, colmandolo. Come piaceva ad Inuyasha.
Quest'ultimo, con un cenno, fece intendere al cameriere di lasciare la bottiglia sul tavolino di vimini che si trovava lì vicino e di andarsene. Una volta solo, il pittore distese le braccia verso l'alto. Dopodichè centellinò piano quel liquido dolce e fresco, che lo rinvigorì. Guardò ancora una volta quel giglio magnifico, per poi sedersi su una poltrona in vimini. Da quella postazione poteva vedere perfettamente la strada di campagna, piena di fossi che rendevano difficile il percorso in calesse.


Molta gente visitava la campagna e si soffermava ad ammirare quella villa dalle dimensioni modeste, ma che suscitava sempre un moto di meraviglia. Tuttavia poche persone ne avevano varcato la soglia d'ingresso; tra questi c'erano Miroku, attore di commedie che lavorava alla Royal Opera House di Londra; Sesshomaru, il fratellastro di cinque anni più grande di lui; Rin, la moglie di Sesshomaru, una signorina dell'alta società un po' strana ma simpatica; e infine Sango, anche lei attrice alla Royal Opera House. Solo queste persone avevano avuto l'occasione di entrare in quella casa e di condividere l'ammirazione nei confronti di quel fantomatico giardino.



Non c'era niente da fare, la sua attenzione rimaneva sempre su quel fantastico giglio. Ripensò ancora una volta a quanto fosse perfetto nella sua semplicità.
Rivolse la sua attenzione alla strada davanti a lui solamente quando sentì il rumore degli zoccoli dei cavalli. Un calesse stava per passare, ne era certo. E fu così: osservò la vettura oltre il recinto, ammirando prima la bellezza e l'eleganza degli animali, dal manto avorio. Poi posò i suoi occhi sulla donna che stava seduta sul sedile di pelle dietro il cocchiere. E rimase colpito da quella creatura.
Anch'ella si voltò verso di lui.


Un attimo e i loro occhi s'incrociarono. Il primo pensiero di Inuyasha era destinato agli occhi della donna, leggermente allungati, grandi e profondi. Poi si soffermò sui capelli, neri come la notte, illuminati dal sole mattutino. Il nasino all'insù, le gote rosee, la scollatura che lasciava intravedere le rotondirà. Tutto in lei era bello. Suscitò un moto d'invidia, in Inuyasha. Che esistesse, al mondo, qualcosa (o qualcuno) di paragonabile al suo giardino?


Fu l'ultima cosa che pensò, poi il calesse sparì dalla sua vista, diretto verso la città.









Eh sì, sono ancora qui! xD
Grazie alla mia Sensei Roro ho avuto modo di sviluppare un’idea per una nuova Fan Fiction, di cui ho scritto i primi due capitoli (questo era solo un prologo), affidandomi all’ispirazione del momento. Sarà una storia breve, fatta di poco più di dieci capitoli. Anche questa Fic, come probabilmente avete notato, è un’AU, ambientata nell’Inghilterra dell’Ottocento.
Mi incuriosisce molto la figura di Inuyasha in versione artista, innamorato dei suoi quadri e con grandi sogni che, forse, riuscirà a realizzare.
Il pairing protagonista è Inuyasha x Kagome, ma ci saranno anche Sango x Miroku e Sesshomaru x Rin ( non potrei mai eliminarli! ).


Grazie mille a chi leggerà e a chi commenterà (si spera :D).




   
 
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