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Autore: Akira Yuki    09/06/2014    10 recensioni
-START-
►NUOVA PARTITA
.CONTINUA
.NON PUOI USCIRE
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luk è un ragazzo comune, come gli altri: media buona a scuola, tanti amici, spesso impegnato; ma da quando è tornato dopo la vacanza al mare, non è più lo stesso.
E' stato al mare in albergo per cinque giorni. Subito, ciacciando nei cassetti, notò la cartuccia di un gioco: nera e grande, sicuramente del primo nintendo mai uscito, e un'etichetta attaccata sopra: The Game.
La tenne per tutta la vacanza e tornato finalmente a casa, andò a spolverare dai vecchi scatoloni il suo vecchio nintendo. Una volta trovato se ne andò in camera, subito a provare il gioco.

Una volta acceso, la schermata rimase nera, poi piano piano si schiarì per mostrare il menù: sfondo di un rosso raccapricciante, in alto la scritta in nero ''The Game'', al centro la scritta ''start'', e sotto degli strani disegni.
Luk iniziò il gioco:

-SESSO?
► MASCHIO
    FEMMINA

-ETA'?
► 17

La schermata diventò nera, ma poi si riaprì, mostrando un ragazzo in una città.
-Finalmente iniziamo!-. Luk era entusiasto e cominciò a comandare il suo personaggio.
Girò per la città, era deserta. Entrò in un negozio che non aveva insegna e si avvicinò al tipo dietro la cassa. Interagì con lui.

-UN RAGAZZO NUOVO EH? CHE CI FAI QUI?-. Disse l'uomo.

A Luk arrivò la scelta della risposta, e scelse:
    MI SONO PERSO
    FACCIO UNA VACANZA
► NON LO SO

-COME NON LO SAI? BEH, BENVENUTO A G. CITY!-.

''G. City? Per cosa starà la G.?'', pensò Luk, ''forse per indicare Game''.

Luk uscì dal negozio e vagò per la piccola città. Notò che c'era un edificio abbastanza grande così vi entrò. Si recò dalla donna al di là del balcone e lei parlò.

-BENVENUTO AL MUSEO G.!-.

Luk cominciò a girare il per museo. ''Un museo in un gioco?? Figo!''.
I quadri erano però tutt'altro che fighi. Erano gotici, tristi, scuri. Il bello è che alcuni esistevano davvero: Crono che mangia i suoi figli, Il trionfo della Morte, Teste mozzate, Studio del ritratto di Innocenzo X.
Inquietante.
Luk si sbrigò ad arrivare all'ultima stanza dove c'era solo un quadro: il ritratto di una donna ben vestita e bellissima, che sorrideva serena.
Notò che poteva interagire col quadro. Apparirono i pensieri del giocatore:

'CHE BELLA DONNA...'.

Il personaggio si girò in torno come se avesse sentito qualche rumore.

-???-

D'un tratto sulla schermata apparve il ritratto competo della donna. Questa cominciò a piangere sangue, e il suo sorriso diventò sadico.
Si tornò a vedere anche il giocatore, notando però che il personaggio aveva le mani sugli occhi e non si muoveva.
-Ah... Non dirmi che si è bloccato!-. Disse Luk, forse deluso.
Ma non era bloccato. Dopo pochi secondi il personaggio si rialzò e abbassò le braccia: al posto degli occhi aveva due buchi neri, con lacrime rosse sulle guance.
-Ma cosa..!?-. Luk vide che ancora il personaggio poteva muoversi, ma lentamente. Così andò verso la porta da cui era entrato, ma gli apparve questa scritta: LA PORTA E' BLOCCATA.
Il personaggio si girò da solo verso il quadro: da questo stava uscendo molto sangue, ma con un botto qualcuno ne uscì: la bellissima donna era ora un demone. Occhi neri, unghie lunghe. Strisciava in terra verso il personaggio.

-Oh merda! Dai apri apri!!-.

LA PORTA E' BLOCCATA.
LA PORTA E' BLOCCATA.
LA PORTA E' BLOCCATA.

A Luk toccò correre per la stanza per evitare la donna. Dopo molto notò che poteva passare da dietro il quadro, lì vi era una porta infatti. Vi entrò e si ritrovò in un'altra stanza.
Per diverso tempo non successe nulla e riuscì ad andarsene dal museo.
La città era ancora deserta, ma alla periferia trovò una ragazzina.

-SO CHI SEI-. Disse la ragazzina.

A Luk venne di nuovo data possibilità di scelta:
► DAVVERO?
   SI', COME NO..

-SO CHI SEI-. Ripetè la ragazza.

►DAVVERO?
  SI', COME NO..

La ragazza disse quella frase diverse volte e Luk, diverse volte, sceglieva l'opzione ''Davvero?'', ma nulla, nulla cambiava.
-Si sarà incantato..-. Disse Luk, così provò a spengerlo e a riaccenderlo.
Quando si riaccese il menù era cambiato: le cose strane sul fondo erano state rimpiazzare da occhi. Sì, occhi, di ogni colore, ma anche pieni di sangue, che fissavano o la scritta ''start'', o Luk stesso.
Il gioco aveva salvato da solo il punto in cui Luk era arrivato, così ricominciò da lì:

-SO CHI SEI-. Disse la ragazza.

Luk presse ancora su ''Davvero?'' e lei finalmente andò avanti:

-NON DOVEVI SPENGERE IL GIOCO, QUESTO TI COSTERA' UNA VITA-.

-Come fa a sapere che ho spento il gio-. Non fece in tempo a finire la frase che la ragazza li mozzò la testa. La testa del personaggio di Luk cadde a terra.
La schermata diventò nera, ma poi tornò come prima: lui che parlava con la ragazza.

-CREDO TI BASTI DI LEZIONE, MAI SPENGERE IL GIOCO. PIU' LO SPENGERAI PIU' COSE ORRIBILI TI ACCADRANNO-.

Luk pensò a quelle parole, ma non avevano senso. La ragazza smise di parlargli e se ne andò nel bosco.

-Luk! La cena è pronta!-. Dal piano terra, la madre di Luk lo chiamò a cena.
-Arrivo mamma!-. Luk spense il gioco senza pensarci due volte e lo posò sul letto, per poi andarsene a mangiare.

 

La ragazzina urlò.

  
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