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Autore: LittleHarmony13    10/06/2014    5 recensioni
Dover, Aprile 1804.
Samantha, giovane figlia del pastore della città di Dover, piccola cittadina dell'Inghilterra sulla quale sono state inventate molte leggende, non ha mai creduto nella possibilità che le storie che ha sempre sentito raccontare da piccola potessero essere vere. Ma nel bosco accanto alla città stanno accadendo strani eventi per cui sembra non sia possibile trovare una risposta razionale. Sam sarà messa quindi di fronte alla possibilità di ridefinire ciò in cui ha sempre creduto.
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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                                               It's where my demons hide


 
1. Prologo
 
                                                         
 
"Shine on, just shine on
Close your eyes and they'll all be gone
They can scream and shout that they've been sold out,
but it paved the cloud that we're dancing on
So shine on, just shine on
With your smile just as bright as the sun
Cause they're all just slaves to the Gods they've made
But you and I, just shone, just shone"

James Blunt, Shine On.
https://www.youtube.com/watch?v=WRxl6N52VIE



Dover, Aprile 1804.
 

Il sole splendeva quel giorno a Dover, con grandissima sorpresa di tutti, in quanto un avvenimento del genere non capitava certo tutti i giorni in quella nuvolosa e burrascosa contea del Kent. In una di quelle case solitarie poste proprio nel mezzo della brughiera inglese abitava Samantha Rowan, figlia sedicenne del pastore della loro città. In quel momento Samantha si trovava in piedi al centro della sua stanza, indecisa se uscire di casa ed andare a godersi quel primo bagliore primaverile dell'anno, o rimanere davanti allo specchio a prepararsi per il ballo di quella sera.
Anche in quella piccola cittadina inglese c'era sempre il tempo e la voglia di preparare balli che sarebbero dovuti assomigliare a quelli dell'alta società londinese, ma che in realtà sembravano molto di più piccole fiere di paese. Quella sera si sarebbe tenuto uno di questi balli nella casa dei Finnegan, la famiglia più ricca di tutto Dover che alla nascita del loro primogenito Gregory, diciotto anni prima, si era trasferita in quel piccolo villaggio dall'affollata Londra. Il motivo non lo seppe mai nessuno, non perché non ne avessero la curiosità, ma perché nessuno osava chiederlo. Giravano voci, però, che il signor Finnegan avesse tradito la moglie a Londra e per mantenere le apparenze, ed anche per salvaguardare la reputazione dell'imminente nascituro, i coniugi avessero deciso di ricominciare da zero in una nuova regione.
Tutto questo non interessava Samantha, ad ogni modo. Quello che la interessava davvero non erano tanto i drammi familiari del vecchio signor Finnegan, quanto piuttosto suo figlio maggiore Gregory.
Gregory e Samantha erano amici da tutta la vita, e negli ultimi due anni fra loro era nato qualcosa che a loro piaceva definire come amore, ignari tuttavia di cosa fosse davvero quel sentimento nuovo e inaspettato che entrambi provavano l'uno per l'altra. E fu proprio a quel pensiero che Sam decise di rimanere in casa a prepararsi per l'imminente serata. Dopotutto Gregory sarebbe passato a prenderla nel giro di poco più di un'ora e doveva farsi trovare pronta. L'odore di mare che veniva dalla finestra aperta della camera di Samantha, che dava proprio sulle famose scogliere, era molto invitante, ma avrebbe dovuto aspettare. Dando un'ultima e breve occhiata alla finestra Samantha scorse un breve movimento con la coda dell'occhio, una macchia nera che si dirigeva verso il bosco. “Sarà solo un cane” - pensò Sam, e liquidando il pensiero con un gesto di mano, si diresse allo specchio.
Il vestito che aveva scelto per quella sera se lo era cucito da sola, perdendo ore di sonno affinché fosse perfetto per la sua corporatura non proprio longilinea. Non poteva definirsi una ragazza sovrappeso, ma sicuramente non era nemmeno filiforme e perciò aveva fatto in modo che il vestito beige le coprisse le forme nei punti giusti e mettesse in evidenza i suoi punti di forza. Sperava soltanto che suo fratello John non si lamentasse andando a dire al padre che era uscita di casa troppo scollata. Quella sarebbe stata davvero una scocciatura. John era il miglior fratello maggiore che potesse desiderare, ma c'era una parte di lui che era troppo protettiva nei suoi confronti. Sam sapeva che lo faceva per il suo bene, ma a volte poteva risultare davvero pesante. Suo fratello era inoltre un grande amico di Gregory ed erano serviti secoli a convincerlo che il suo ragazzo non tentava certo alla sua virtù. Almeno non per il momento, pensò Sam arrossendo. Non era certo che soltanto perché era la figlia del pastore dovesse pensare solo a pregare o andare in chiesa.
Fu in quel momento, immersa nei propri pensieri, che non si accorse che in camera era entrato qualcuno. Un qualcuno che le strinse forte la braccia e le sfiorò le proprie labbra sul collo. Presa alla sprovvista Sam tirò una botta con il gomito nello stomaco dell' “aggressore”, rendendosi conto soltanto quando lo vide piegarsi in due, che era Gregory. Non riuscì a trattenersi dal ridere. La visione di Gregory, lo statuario, virile, e bellissimo Gregory, sconfitto da una ragazza era veramente divertente. Ma le risate finirono non appena Sam si sentì prendere dai sensi di colpa.
Aiutò Gregory a rialzarsi in piedi nel momento stesso in cui cominciava a dire: “Se questo deve essere il modo in cui mi dimostri la tua fedeltà...”
“Ma Gregory, è colpa tua, se mi prendi così alla sprovvista reagisco, non posso farci niente.” - cercò di difendersi Sam, anche se era veramente dispiaciuta. Mise le mani dietro la nuca di Gregory e cominciò ad accarezzargli i capelli folti e castani. Il ragazzo si avvicinò, fece sfiorare il naso contro quello di Sam e le sussurrò: “Non merito forse un regalo visto il modo in cui mi hai trattato?”
“Cosa vorresti di preciso?” - gli chiese Sam con aria innocente.
In tutta risposta Gregory abbassò le proprie labbra all'altezza di quelle di Sam e le fece schiudere la bocca con la propria. Un gemito di sorpresa sfuggì dalle labbra di Sam, che però ricambiò il bacio con decisione.
Nel momento in cui le mani di Gregory si fecero più decise sulla schiena della ragazza, una voce forte e possente, come di un uomo che si schiariva la voce li fece allontanare. Sulla porta della stanza di Sam si trovava il pastore Rowan, anche conosciuto come suo padre. La sua faccia non esprimeva felicità, come era solito esprimere, ma solo severità.
“Sam, cara, mi chiedevo cosa fossero questi rumori, ma non mi aspettavo Gregory. Sei in anticipo vero, ragazzo?”
Suo padre adorava Gregory, ma certamente lo preferiva quando era almeno a tre metri da sua figlia.
“Sì, beh, io.. Non sapevo cosa.. cosa fare a casa. Mia madre è in fermento per i preparativi e beh.. L'atmosfera era inspportabile.” - balbettò Gregory.
“Ragazzi cosa ne dite di andare ad aiutare la signora Finnegan con i preparativi? Mi sembrerebbe un'idea molto gentile.” - propose il pastore.
“Ottima idea papà, andiamo subito.” - rispose Sam, trascinando Gregory fuori di camera, mano nella mano con lei.
Solo quando ebbero superato la soglia, Sam si rese conto che dietro suo padre per tutto il tempo c'era stato John, che non appena le passò accanto gli fece l'occhiolino e dette una leggera pacca sulla spalla a Gregory.
“Direi che la serata è cominciata proprio bene!” - esclamò Gregory ridendo ironicamente. Sam gli dette un bacio sulla guancia e mano nella mano si diressero verso la dimora dei Finnegan.


Angolo Autrice: Buonasera a tutti! Dopo quasi un anno di inattività sono tornata, e non potrei esserne più felice.
La storia che vi propongo stasera è una rivisitazione della mia vecchia storia "Lux et Nox" a cui ero molto affezionata, ma che purtoppo mi sono trovata a costretta a dover cancellare. Mi dispiace per tutti quelli che la avevano aggiunta ai preferiti, alle ricordate, o alle seguite, ma la storia era cominciata ormai più di due anni fa e non aveva mai trovato una degna conclusione. Non avevo le idee chiare e il pro
getto non era ancora ben stabilito nella mia mente. Adesso credo che abbia trovato una sua vita propria e di questo sono molto felice. Spero che apprezzerete il mio lavoro, e spero mi vogliate far sapere qualcosa, anche in negativo, accetto qualsiasi critica, davvero, sono seria. Fatemi sapere cosa pensate, nel bene e nel male.
Mi sono dilungata anche troppo, è stato un piacere, buon inizio estate, e alla prossima.
Buona Serata,
S. <3


P.s: Prima di ogni capitolo sono tendente a mettere una canzone che mi ha particolarmente ispirato o mi ricorda il capitolo in questione. Spero che la cosa non vi disturbi. Grazie dell'attenzione.
Vorrei inoltre ringraziare la talentuosa e bravissima Lights Mee per la creazione del Banner che vedete qui sopra <3
  
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