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Autore: Susy_e_Cosci    12/06/2014    5 recensioni
L'aggeggio più infernale creato sulla terra non è il frullatore purtoppo... Esiste di peggio
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Vorrei parlarvi di uno dei più gravi problemi al mondo. No, non si tratta delle guerre, l'effetto serra, o quando devi uscire con gli amici ed hai appena ordinato la stanza, quando il tuo gatto entra inseguito dal cane facendo cadere i libri, strappando le tende e rovesciando la boccia dei pesci provocando uno tsunami. No, nulla di tutto questo, no. Sto parlando dei TACCHI. Si, avete capito bene, i tacchi. Quegli stramaledetti amici barra nemici delle donne. Anche la cantante Giorgia ne parla "Tu mi porti suu, poi mi lasci cadereee, ah che bellezza, ah che dolore" piú esplicito di cosí! Poi vabeh, i produttori (uomini) le hanno fatto dedicare la canzone ad una relazione, ma io so che in realtá parlava di quei... COSI! Quante di noi hanno mai pensato anche solo una volta da bimbe quanto sarebbe bello e affascinante portarli. Si, perché per quanto maschiaccio tu possa essere in quanto ragazza non potrai MAI non aver sentito il loro inconfondibile richiamo "indossssssaci" con tremila esse che neanche Gollum pronuncerebbe mai. Moltissime di noi donne in miniatura erano curiose di come sarebbe indossarli, ed impazienti come quando dopo tre mesi di dieta consistente nel divorare mezzo sedano al giorno, bevendo uno strano concentrato dimagrente preparato da uno sciamano della tribú Lenáfregatur (senza contare a quei sette abbonamenti ginnici che ti sei fatta, magari senza sapere nemmeno a cosa ti sei iscritta) ti mettono davanti una torta al ciocvolato farcita di dolci di cui non conosci nemmeno il nome (ma a te non f**** un c****). Ed allora li avremmo provati. Magari, da brave bimbe quali siamo, truccandoci con il rosetto quasi finito (da noi stesse) di mamma a mo' di clown, e con una collana di perle vagamente somigliante ad un PITONE. Ma li avremmo provati. E gia. E cosí... Bum! L'ennesima collisione tra il parquet in quercia e la nostra faccia clownizzata si sarebbe compiuto. Cosí sarebbe arrivata a nostra madre a consolarci (non per pietá o amor materno, è che le macchie di lacrime rovinano il legno di quercia). In quel momento ci siamo illuse con la scusa più falsa e bugiarda ci fosse a questo mondo. "Le scarpe erano grandi, io sono piccolina... Aspetterò di essere grande". NOO! In quel momento io sarei tornata indietro e mi sarei data le sprangate sulle gengive. Non bisogna illudersi che i tacchi possano essere indossabili. Non c'è nulla di più sbagliato. Se lo fossero allora staremo in equilibrio pure a due anni con quelli a spillo VENTI! Ma no, non lo sono. Ma noi aspettiamo con l'idea che quando saremo grandi potremo indossarli e sembrare principesse. Raggiunti i 14/16 anni, etá più probabile in cui nostra madre ci lascerà guardare e forse indossare (perché mamma vuoi uccidermi?) il nostro obbiettivo non sarà più il livello "principessa", ma il livello "sono-la-più-figa-della-scuola-suca-!", comunque coerente con l'indossare i tacchi. E allora li mettiamo. Ci alziamo dalla sedia. Ci guardiamo intorno. Ok. Un passo. Si insinua in noi il pensiero "non è poi cosí difficile" (povera illusa). Avanziamo il secondo passo. "Sono brava!" esultiamo battendo le mani (non cadere nel loro inganno!). Cosí cominciamo a camminare, un po traballanti (pregherò per la tua morte). Ed è allora che riviviamo il flashback della prima collisione. Solo che stavolta il pavimento è in granito bianco. Ci svegliamo confuse in un luogo tutto bianco, e ci si para davanti un tipo barbuto, e noi in preda al panico "Dio! Sei venuto a prendere la mia anima? Scusa se ho bestemmiato, o quella volta che ho sonnecchiato in chiesa..." cinque secondi dopo aver citato ogni nostro peccato realizzeremo che abbiamo davanti il medico ed il nostro naso è avvolto dentro ad un bozzolo che lui osa chiamare GESSO. "Beh... Forse... È perché non sono esperta" BASTA CON STO MASOCHISMO! DEVI CONVINCERTI CHE NON SEI TU, MA LORO!!! Ma sentendo il bisogno IRREFRENABILE di farsi male, o meglio di indossarli per la cena di classe a cui devi partecipare come la strafiga di turno, ci saremmo esercitate ogni giorno (cadendo da FERMA almeno dieci volte), con il solo pensiero "se non ti metti i tacchi sarai l'unica sfigata della serata" che ci spingeva a continuate quello strano rito di passaggio, e non venitemi a dire che non lo era, perchè il dolore provato in quei momenti è pari solo ad un rito di passaggio. Arrivata la data dell'importante evento, e scese dall'auto... Notiamo che TUTTE le nostre compagne sono in scarpe da ginnastica se non infradito. Ed è li che finalmente ci rendiamo conto che i tacchi sono un oggetto diabolico, fabbricato dal dott. Jekyll in combutta con lo sciamano della tribú Lenáfregatur sotto commissione di Satana. Quindi, chiunque di voi che non abbia ancora cominciato ad indossare i tacchi, la prego di ripensarci poichè ha ancora una vita davanti.
  
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