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Autore: AxXx    14/06/2014    0 recensioni
Asgard e Dun Scaith.
Due rifugi, il primo per Semidei l'altero per Reincarnazioni di Druidi. Apparentemente impenetrabili. Ma quando da entrambi i luoghi spariscono due oggetti sacri, rubati da uno sconosciuto, le rispettiva parti si metteranno alla ricerca.
Senza sapere che questo li porterà a incontrarsi.
E ad affrontare, non solo loro stessi, ma anche un mostro così antico e potente che persino gli Dei temono di dover affrontare.
[Crossover di Cronache di Dun Scaith e Cronache del Nord]
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sinead  - SCOPRIAMO DI ESSERE STATI TUTTI PRESI PER I FONDELLI



 

 

“Stai bene, Nan?” chiesi a mia sorella.

Lei annuì, mentre la aiutavo a rialzarsi dal tavolo su cui quel cretino di un norreno l’aveva fatta cadere.
“Comunque quel tipo era un maniaco” disse rimettendosi in piedi. Be’ questo spiegava perché fosse bordeaux.

“Peccato non aver avuto qui Duncan, allora” commentai “Non ne sarebbe rimasto molto da seppellire, di quel tipo”

L’unico risultato del commento fu che Nancy arrossì oltre l’umana immaginazione, quindi decisi di lasciar perdere. I norreni si erano dileguati e avevano infilato un portone enorme, presumibilmente di una fortezza. Io e Nancy ci precipitammo sui loro passi. Non avevamo nessuna intenzione di lasciarli scappare, non quando avevano Orlando.

“Tu come te la sei cavata con l’altro tipo?” mi chiese Nancy mentre correvamo.

“Non molto bene” replicai cupa “Quel tizio sapeva usare la magia, ed è riuscito ad annullare i miei incantesimi con quella sua spada”

‘Excalibur. Non la sopporto’ ronzò Freagairiche disgustata ‘Forgiata da Vidarr. Benedetta da Odino. Potente quasi quanto un’arma divina. Incisa di rune in modo da poter deviare o assorbire la magia usata contro il suo proprietario. Ha condotto molti eroi alla rovina causando loro dei complessi di superiorità. Peccato che non sia ancora successo a quel bisonte, ci saremmo evitate molti problemi’

‘Sei meglio di Wikipedia’ pensai mentre entravamo nella fortezza. Ci ritrovammo davanti un lungo corridoio, con due lunghe file di torce sulle pareti. Molto più avanti, riuscivo a vedere i due norreni che correvano a rotta di collo.

Mentre correvo ripensai rapidamente al duello che avevo appena affrontato. Il Pirata (lo chiamavo così a causa della benda sull’occhio) era stato veramente un osso duro, uno dei pochissimi esseri umani con cui mi fossi davvero trovata in difficoltà. Perfino con Freagairiche che ronzava come una disperata mettendomi al corrente delle sue mosse – e negli ultimi tempi era una cosa che faceva raramente visto quanto ero migliorata – non ero riuscita a disarmarlo. E neanche la magia aveva funzionato! Anzi, era stato in grado di usarne lui stesso.
E poi c’era anche quell’altra cosa strana che aveva detto … prima aveva preteso di non sapere chi fossimo, e poi, non appena avevo accennato alla Slea Bua, si era messo a dire di restituircela. Cosa piuttosto impossibile, dato che ce l’avevano loro. Ma allora perché montare tutto quel teatrino fingendo che i ladri fossimo noi?
Le mie riflessioni finirono quando raggiungemmo i due norreni. Per qualche ragione, si erano fermati nel bel mezzo del tunnel, e quando fummo più vicine, vidi il perché. Erano occupati a farsi fare una foto con il cellulare da un tizio.
Era alto e magro, con la pelle chiarissima, i capelli lisci e neri raccolti in una piccola coda e strani occhi che erano blu, ma non si capiva bene di che sfumatura, tanto cambiavano. Era vestito come un cantante rock. Somigliava parecchio al Maniaco, probabilmente era un parente, forse addirittura il padre. Ma non fu quella la cosa che mi preoccupò di più.
Quello che mi preoccupò di più fu che ai suoi piedi c’era Orlando, con gli occhi chiusi e un colorito cadaverico. Oh dei … che gli avevano fatto? Era solo svenuto, vero?

“Oh, ecco, ci sono anche le due celte” ci salutò il tizio del cellulare “Potete fare una foto tutti insieme, che dite? Dunque, i due ragazzi al centro, le signorine ai lati … e tutti con le braccia attorno al collo di chi sta vicino!”

“Loki!” sbraitò il Pirata, senza commentare il suggerimento”Cosa stai succedendo? Cosa stai facendo? Chi sono questi?” chiese, indicando me, Nancy e Orlando. Quel Loki aprì la bocca per rispondere, ma fu prevenuto da una voce che, purtroppo, io e mia sorella conoscevamo benissimo.

“Loki, sei stato tutto il tempo alle prese con le foto e non hai spiegato loro nulla? Crea una pessima impressione, nel campo degli affari!”

Il proprietario della voce comparve dal nulla. Era un uomo alto e robusto, con i capelli rossicci legati in una coda e una corta barba sempre rossiccia. Aveva gli occhi del tutto neri, senza traccia di bianco, e indossava jeans con una maglietta di non so quale battuta di caccia. Io e Nancy avevamo la sfortuna di imbatterci in lui tre volte prima di allora, e tutte avevano rischiato di finire male. Era Arawn, dio dell’ inferno celtico, nonché dio dell’inganno.

“Arawn” borbottò nervosamente mia sorella.

Il Pirata si girò a guardarla “Lo conoscete? Allora siete tutti in combutta con Loki! Chi è quello, il vostro genitore divino?” chiese, alludendo probabilmente al fatto che avevamo tutti i capelli rossi.

“Ma neanche un lontano parente, grazie agli dei!” sbottai “Invece, com’è che voi siete qui a farvi fotografare da questo tizio che ha Orlando?”

“Allora è quello Orlando?” chiese il Maniaco, guardando il nostro allievo steso a terra “Vi meritereste un po’ di meglio, carine …”

“Chiudi il becco” sbottammo io e Nancy in contemporanea, cosa più unica che rara.

“Basta!” sbottò il Pirata “Dov’è la Lancia?”

“Un po’ difficile dirlo visto che ce l’avete voi!” ribattei io.

“Cosa? Avete ammesso voi stesse che il ladro è il vostro compare!”
“Perché è stato costretto da voi!”

“Me se non sappiamo neanche chi siete!”

“Sei ancora così convinto che dobbiamo spiegargli tutto, Arawn?” chiese quel Loki, senza staccare gli occhi dallo schermo del cellulare “Sarebbe molto meglio lasciare che si ammazzino tra loro, sono sulla buona strada”

“Oh, lo faranno comunque” lo rassicurò Arawn “Ma moriranno tutti tra poco e non diranno niente a nessuno, no? Tanto vale dirglielo … e godersi le loro espressioni”

Loki guardò Arawn, poi guardò noi che lo stavamo fissando tutti, poi concluse. “E va bene. Le foto faranno il giro del web”

“Ora che siete pervenuti a questa difficile decisione, vi disturba troppo dirci dov’è la Lancia?” chiese il Maniaco.

Loki tossicchiò. “Dovresti essere più preciso, figliolo. A quale lancia ti riferisci?”

Arawn fece un rapido gesto con la mano, e un paio di lance comparvero dal nulla. Una era enorme, ma abbastanza normale, e non mi sembrava di averla mai vista. L’altra invece la conoscevo benissimo.
Era molto lunga e di legno chiaro, e dalla punta argentea uscivano sibilando scintille bianche, cosa che dava all’arma l’aspetto di un missile pronto a partire. La Slea Bua.

“La Gungnir!” esclamò il Pirata, fissando l’altra lancia.

“E quell’altra che cos’è?” inquisì il Maniaco.

“E’ la nostra Slea Bua” gli rispose Nancy “Ma che accidenti sta succedendo?”

“No scusate, ma voi chi siete?” chiese il Pirata che, al pari di tutti noialtri, non ci stava capendo più niente.

E in effetti la situazione era assurda: gente che sapevamo averci rubato la lancia, ci accusava di aver rubato una lancia, e alla fine comparivano due lance e due dei dell’inganno. Che razza di casino.

Arawn tossicchiò , riportando la nostra attenzione su di lui. “Innanzitutto mi presento, signori: io sono Arawn, dio celtico degli inferi”

“E dell’inganno” aggiunsi io.

I due norreni sgranarono gli occhi. “Celti?!” chiese il Pirata, esterrefatto.

“E già! Ma lo sapevate, no?” chiesi.

Le loro facce furono una risposta più che sufficiente. La cosa mi lasciò completamente spiazzata. Come, non sapevano chi eravamo? Ma allora perchè ci avevano attaccate? E poi, Lugh aveva detto che erano stati loro a rapire Orlando e a rubare la Slea Bua. Tutta quella situazione non aveva senso.
Arawn ridacchiò, poi il suo aspetto cambiò. All’improvviso, era diventato un uomo biondo … Lugh.

“Questo vale più di una spiegazione troppo lunga e complicata, no?” chiese lui.

“Maledetto … ci hai messe apposta contro i norreni!” capii. Uno scatto mi informò che Loki aveva immortalato la mia espressione feroce.

“Come?” mi chiese il Pirata.

“E’ stato lui a dirci che voi avevate rubato la nostra lancia e rapito Orlando …” spiegai, senza smettere di fissare Arawn con aria omicida.

“Sì, se l’è cavata” disse Loki beccandosi un’occhiataccia dall’oggetto della discussione “Del ragazzo invece mi sono occupato io” continuò accennando al povero Orlando,a ancora a terra. “Dovevo fargli rubare entrambe le lance … e non è stato affatto difficile. Non è certo un genio, ve ne sarete accorte anche voi. E il vostro rifugio Dun Scaith non è irraggiungibile come credete, almeno per un dio”

“Quindi è stata una combutta tra due dei dell’inganno” capì il Maniaco.

“Diciamo solo che recentemente sono entrato in affari con l’estero” rettificò Arawn.

“Perché?” chiese Nancy “Cosa ve ne viene in tasca?”

“Oh, un buon numero di cose” disse Loki senza smettere di cincischiare con il cellulare. Mi veniva voglia di strapparglielo di mano e romperglielo in testa. “Primo, e più importante: io sarò libero grazie al potere delle due lance combinate”

“A me libero lo sembri fin troppo” commentai.

“Oh, questa è solo una mia emanazione … io sono legato come un salame a svariati chilometri da qui”

“Secondo, voi quattro finirete tutti nel mio regno una volta morti” intervenne Arawn con soddisfazione.

“Ma è impossibile” fece notare Nancy “Loro appartengono a un’altra cultura, quindi dovrebbero finire nei loro inferi …”

“Oh, non esattamente” spiegò Loki, sempre armeggiando con quel benedetto cellulare “Uccidendovi tra voi, finirete tutti per uccidere persone innocenti, quindi voi celti dovreste andare da Arawn e i norreni nel Hellheim …”

“Ma secondo la clausola 45 della norma 27 dello statuto dei regni dei morti …” iniziò Arawn.

“Le vostre anime possono essere cedute a lui, in quanto siete venuti in contatto con la loro cultura e avete ucciso alcuni dei loro. E sono sicuro che convincerò mia figlia a farlo” completò Loki, alzando lo sguardo per vedere se ci fosse un’espressione che valesse una foto.

“E non sarete i primi. I rispettivi gruppi vorranno vendicare la vostra morte. Si scatenerà una guerra tra celti e norreni. E riceverò molte più anime che negli ultimi tempi!” annunciò Arawn soddisfatto.

“Piccolo particolare” disse il Pirata con aria cupa. “Noi non abbiamo nessuna intenzione di uccidere queste due”

“Lo stesso vale per noi nei vostri confronti” risposi.

“Oh, lo farete, state tranquilli …” rispose Loki distrattamente.

“E come credi di farcelo fare?” La risposta me la fornì Freagairiche. ‘Affondo dietro di te!’ ronzò.

Mi voltai di scatto, appena in tempo per parare un fendente … del Pirata. No, ma non aveva appena detto di non volerci uccidere? E invece era lì davanti a me che combatteva come un invasato.
Uno strillo alle mie spalle mi costrinse a girarmi per un attimo, ma mi fu sufficiente per vedere qualcosa che mi lasciò a bocca aperta. Tutti stavano combattendo contro … copie degli altri. Stando a quello che mi offrivano i miei occhi, in quel momento c’erano tre me, tre Nancy, cinque Pirati e otto Maniaci.
Mi ricordai subito di quando il Maniaco aveva fatto delle copie di sé e del suo compare per sviare me e Nancy che li seguivamo … Loki lo aveva chiamato ‘figliolo’. Doveva essere il suo genitore divino. Mi dispiaceva per lui.
In quel momento, però, i legami familiari non erano la cosa più preoccupante: la cosa più preoccupante era che le copie ci stavano attaccando, tutti stavamo combattendo, e non si riusciva a distinguere una copia dall’originale. Avremmo anche potuto ucciderci tra noi, scambiandoci per le illusioni …
Riuscii a sconfiggere facilmente l’illusione – Pirata, non era tosta quanto l’originale: appena la mia spada lo colpì, si dissolse nel nulla. Ma prontamente fui attaccate al contempo da un altro Pirata, una Nancy e un paio di Maniaci.

“Ehi” mi apostrofò uno di questi ultimi “Datti una calmata, carina. Io sono quello originale”

“Chissà perché, ma ho l’impressione che lo diresti anche se fosti una copia” ribattei.

“Giusta osservazione” fece lui, dopodiché attaccò senza esitazione la sua altra versione, il Pirata e la Nancy, che io avevo esitato a colpire perché non sapevo se fossero quelli veri o no.
Si dissolsero tutti.
Questo poteva voler dire che ero davanti al Maniaco originale … o che era un astuto trucco per farmi abbassare la guardia. Mantenni comunque una posizione di difesa, ma lui non attaccò.

“Ehi, ehi, non ti sei ancora convinta, gattina? Guarda che se mi uccidi poi non possiamo più uscire insieme!”

“Chiamami un'altra volta gattina e ti …”

“Oh, anche tu vuoi tagliarmi …” sorvolo il termine per motivi di decenza, tanto avrete già capito tutti di che cosa si tratta.

“Veramente stavo pensando di cavarti gli occhi. E poi come fai a essere così certo che le altre siano illusioni?”

“Sono pur sempre figlio suo, no?” rispose indicando Loki che stava fotografando tranquillamente lo scontro.

“Uhm … okay” commentai, abbastanza sicura che quello non fosse il massimo come parentela “Bene, tipo, suppongo che adesso un’alleanza sia di rigore” dissi mentre colpivo una mia versione che cercava di attaccarmi.

“Ma davvero?” ribatté lui “Un’alleanza! Chi ci avrebbe mai pensato! Accidenti, gattina, un’idea davvero originale” Tutto questo mentre colpiva un paio di sé stesso.

Mi limitai a mollargli un’occhiataccia e a rispondere “Se mi chiami ancora gattina non solo ti cavo gli occhi, ma compio anche l’operazione che hai citato tu”

“Allora mi dici come ti chiami?” mi fece lui con un sorrisetto da pseudo conquistatore navigato..

“Sinead”

“Ma che razza di nome! Io comunque sono Einar”

“Sì, perché questo non è un nome strano. Adesso mi dici quali sono gli originali, così magari riusciamo a uscire da questa situazione?”

“Alex è quello che combatte contro te e tua sorella, tua sorella invece sta combattendo contro i due Alex e quell’altro me” spiegò lui. Dedussi che Alex doveva essere il Pirata.
Io ed Einar iniziammo ad attaccare le restanti illusioni, tenendo a mente la posizione degli originali.

“Ehi capo!” urlò a squarciagola Einar “Sai che adesso siamo alleati ufficialmente? Adesso almeno posso uscire con una delle due senza problemi”

“Neanche per sogno!” sbottò quella che doveva essere per forza la Nancy originale.

“Okay, se vuoi posso uscire solo con te, ma non garantisco, è impossibile distinguervi”

“Silenzio!” intimò Alex, distruggendo una delle ultime due illusioni “Mi è sembrato di sentire …”

Un ronzio, ecco quello che si sentiva. Non si capiva bene cosa lo producesse. Notai, però, che le fiamme delle torce si stavano alzando, e che una gran quantità di scintille si staccava e rimaneva sospesa per aria … non prometteva niente di buono. E infatti di colpo le scintille si trasformarono in vespe.

“Dritt!” gridò Alex, mentre io commentavo qualcosa di probabilmente analogo in irlandese.

“Okay, con le illusioni ve la siete cavata bene, ora voglio vedervi con queste …” disse Loki, scattando una bella foto alla scena, mentre Arawn osservava compiaciuto.

“Ma cosa cavolo …?!” borbottai, mentre cercavo di allontanare le vespe con la spada.

“E’ il dio della stregoneria” rispose Alex da qualche parte – le vespe ormai erano così tante che era difficile vederci qualcosa “Ma dove accidenti l’ho messa …”

Non riuscii a capire di che cosa stesse parlando, perché quelle bestiacce mi aggredirono in massa. E tutto quello che potevo fare era cercare di scacciarle con Freagairiche, che continuava a strillare di non essere un acchiappamosche. Purtroppo, la magia celtica non offre incantesimi ‘Autan’: al massimo potevo cercare di entrare nella mente degli animali e convincerli a calmarsi, come una volta avevo fatto con il cavallo di una Romana.
Solo che, quando ci provai, non ci riuscii … perché non erano vere e proprie vespe, certo! La loro natura era quella del fuoco. Dovevo solo concentrarmi e cercare di farle tornare alla loro forma originaria.

“Ehi, perché alcune sono diventate lucciole?” gridò Einar pochi minuti dopo. Okay, ecco il bel risultato dei miei sforzi.

“Eccola!” esclamò subito dopo Alex, insieme a qualcosa di assolutamente incomprensibile. Le vespe si diradarono, ronzando intorno come impazzite, e poi volarono via lungo il corridoio. Abbastanza chiaro che fosse stato lui.

“Come hai fatto?” gli chiesi. Accidenti, io con tutti i miei sforzi ero riuscita a ottenere qualche lucciola, e lui con una parola le mandava via tutte.

“La runa …” iniziò a dire lui, ma si interruppe. C’era un nuovo suono questa volta. E non un ronzio … come de passi pesanti – molto pesanti – di qualcuno che stesse venendo nella nostra direzione.

“Bravi!” ci disse quell’idiota di Arawn con un sorriso “Con i vostri combattimenti, avete fatto abbastanza chiasso da svegliarlo”

“Allora serviva tutto a distrarci in vista di un nemico più tosto” commentò Einar “Neanche un po’ cliché”

“Oh, il classico fa sempre effetto, figliolo … come sarebbe a dire ‘batteria quasi scarica’?!” fu la risposta di Loki.

Nessuno se la sentì di commentare l’ultima domanda, perché in quel momento il suo ‘classico’ fece il suo ingresso in scena.
Era il mostro più grosso che avessi mai visto. La sua testa sfiorava il soffitto, e riusciva a passare lungo il corridoio solo perché teneva le ali molto aderenti al corpo. Somigliava al canonico drago: completamente ricoperto di squame verde brillante, con ali membranose di un verde più scuro. I suoi occhi erano di un giallo brillante, e quando si posarono su di me, ebbi la sensazione che quel mostro avesse subito saputo tutto di me, chi ero, tutto quello che avevo fatto, tutto quello che pensavo, il modo in cui mi comportavo e combattevo di solito, come se mi avesse passata allo scanner. Era una sensazione che faceva venire i brividi.
L’essere passò quel suo sguardo assurdo su tutti noi, e poi fece saettare un’enorme lingua biforcuta – gesto certamente molto rassicurante.

Arawn rivolse a tutti noi un gran sorriso, mentre Loki continuava a imprecare contro il suo telefono. “Signore e signori” annunciò allegramente “ho l’onore di presentarvi l’unico, inimitabile … Fafnir!”

 

  
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