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Autore: PaneBianco    14/06/2014    4 recensioni
Credevo di sapere cosa fosse la paura.
Mi buttavo giù dalla scopa almeno cinque volte l’anno, eppure solo una volta fui pervaso dal panico più totale. E, credetemi, non fu perché avevo paura di morire, sfracellandomi al suolo. Forse un pochino, un venticinque percento diciamo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La “malandrinata” peggiore della mia vita
 
Credevo di sapere cosa fosse la paura.
Mi buttavo giù dalla scopa almeno cinque volte l’anno, eppure solo una volta fui pervaso dal panico più totale. E, credetemi, non fu perché avevo paura di morire, sfracellandomi al suolo. Forse un pochino, un venticinque percento diciamo.
Tutto cominciò per una stupida scommessa che mi propose quell’idiota del mio migliore amico.
«Scommetto che, anche se siete fidanzati, non riusciresti a baciare la Evans se non al vostro matrimonio.» mi disse, rivolgendomi un ghigno malizioso.
«Guarda che mi ha già baciato, idiota.»
«Solo perché vi ho costretto io.»
«Non è vero. Ci siamo baciati già un paio di volte, senza che tu ci abbia visto. » gli risposi sbuffando.
«Ah… quindi vi baciate di nascosto…»
«Secondo te dovrei mettere i cartelli ogni volta che ci baciamo, per farlo sapere al mondo?!»
«Non sarebbe una brutta idea…»
«Smettila, Felpato!» gli urlai con, forse, troppa foga.
Lui continuò a camminare in silenzio per un centinaio di metri. A un certo punto credetti di averlo offeso sul serio, ma poi si girò verso di me e mi disse:
«Ho un’idea!»
Voi starete pensando: “Fantastico! Sirius ha avuto una delle sue brillanti idee. Presto James e Lily si baceranno davanti a lui senza il minimo rischio e pericolo di morte”. Vi posso assicurare che la sua idea non era niente del genere. Se mettessimo insieme la pericolosità di venire fulminati durante un temporale e quella di essere mangiati da un’acromantula, arriveremmo a circa tre quarti di quella della sua idea. Sirius è pur sempre un malandrino, per sfortuna.
Fatto sta che il giorno seguente mi presentai in sala comune con un sorriso a trentadue denti, pronto per invitare Lily a una passeggiata “piacevole e tranquilla” nel parco della scuola. Lei scese le scale del suo dormitorio accompagnata, come sempre, dalla sua fedele amica Alice. Appena mi vide, Alice guardò Lily con un sorriso malizioso e le disse qualcosa sottovoce, che la fece arrossire fino alla punta delle orecchie. Non volli sapere il motivo. Poi, come se niente fosse successo, si girò e raggiunse Frank dall’altra parte della stanza. Lily mi si avvicinò, cercando di non incrociare il mio sguardo. Forse era ancora troppo imbarazzata da quello che le aveva detto Alice.
«Buongiorno, Evans.» le dissi, baciandola su una guancia.
Lei sorrise e mi rispose con un cenno del capo.
«Come mai sei così allegro oggi?» mi chiese squadrandomi da capo a piedi.
Fantastico! Dopo neanche tre secondi aveva già capito che avevo in mente qualcosa. O meglio, che “qualcuno”, di cui non faccio il nome perché troppo bastardo, mi aveva messo in testa di fare. Non ricordavo nemmeno perché avevo accettato, ma Sirius aveva minacciato di spargere in giro la voce che dormivo con i calzini perché avevo paura che “il mostro sotto il letto” mi mangiasse i piedi. Era vero che dormivo con i calzini, ma era solo un’abitudine che avevo conservato.
«Nulla! Sono solo contento di vederti. Ti va una passeggiata nel parco?»
Lei assottigliò gli occhi e mi guardò sospettosa.
«Non è che hai in mente qualcosa, vero?»
«Io? Certo che no.»
Non parve convinta, ma mi prese comunque per mano e insieme ci dirigemmo verso l’esterno del castello.
Fuori soffiava un venticello primaverile, mentre l’erba, fresca di rugiada, frusciava sotto i nostri passi. Era bello sentire il vento sul viso e passeggiare tenendo per mano la propria ragazza.
«Come mai oggi non ti fiondi subito in Sala Grande? Di solito sei così affamato che ti trovo sempre a metà colazione quando arrivo.» mi chiese lei, sinceramente curiosa.
Il fatto è che ero un po’ agitato per il piano che dovevo mettere in atto.
«Non lo so. Forse ho mangiato troppo ieri sera.» scusa del tutto non plausibile.
«Sarà…»
Bene! Vidi la scopa preparata da Sirius appoggiata al secondo albero a sinistra della casa di Hagrid. Cominciai a mettere in atto il piano.
«Ehi Lily. Posso provare a fare una cosa con la tua bacchetta?»
«Cosa devi fare?» mi chiese lei sorpresa.
«Voglio provare un incantesimo nuovo che ho letto…ehm… in biblioteca. Giuro che non è pericoloso.»
«Potter…»
«Sì, sì lo so. Devo stare attento perché i tuoi schiantesimi sono micidiali. L’ho imparato a mie spese, Evans.»
Lei mi guardò ancora un po’ dubbiosa, ma alla fine mi porse la sua bacchetta.
Quando la presi in mano, feci un semplice incantesimo di Levitazione non verbale e la bacchetta cominciò a volare.
«Cosa dovrebbe succedere?»
«Adesso vedi… O guarda! C’è una scopa lì » dissi interrompendo l’incantesimo e dirigendomi verso la casa di Hagrid. Lei mi seguì senza raccogliere la bacchetta. Perfetto.
«Fai un giro con me, Evans?»
«Neanche per sogno. Io su quella scopa non ci salgo.»
«Dai… Ti fidi di me? »
«No.»
«Molto divertente.»
«Grazie.»
Ecco, questa era la tipica conversazione-litigio Potter-Evans o, come mi piaceva chiamarla allora, conversazione-litigio “Mr. and Mrs. Potter”. Ogni volta che lo dicevo ad alta voce, uno schiantesimo non me lo toglieva nessuno.
«Se fai un giro con me…ehm…non ti chiedo i compiti per una settimana.»
«Un mese.»
«Dieci giorni.»
«Tre settimane.»
«Due.»
«D’accordo. Affare fatto.»
Ci stringemmo la mano, poi montai sulla scopa e lei dietro di me. Sentii che mi cinse la vita e un brivido mi percorse la schiena. Non sapevo perché, ma ogni volta che mi toccava o che mi baciava lei di sua iniziativa diventavo nervoso ed euforico. Semplicemente non mi sembrava vero.
Tossii due volte prima che lei capisse che mi stava stringendo troppo.
«Scusa.» mormorò.
«Lo so che sono così irresistibile, Evans, ma anch’io ho bisogno di respirare.»
«Muoviti, Potter.»
Mi diedi una forte spinta con i piedi e la scopa si alzò in volo.
Subito cominciai a sentirmi euforico: stavo volando con la mia ragazza sopra Hogwarts e presto il piano di Sirius si sarebbe compiuto. In quel momento cominciai a pensare che non era così male come piano, anzi non vedevo l’ora che finisse.
L’aria mi scompigliò i capelli e mi sentii libero e felice.
Una stretta allo stomaco mi fece capire che qualcun altro non la pensava allo stesso modo. Mi girai indietro e trovai Lily che si aggrappava con tutte le sue forze alla mia maglietta. Aveva uno sguardo terrorizzato. Forse non era stata una buona idea ascoltare Sirius, dopotutto ne andava di mezzo Lily.
Ma a quel punto non potevo più tornare indietro. Ormai il piano era quasi concluso.
A un tratto cominciai a sbandare di qua e di là.
«Cosa sta succedendo?» mi urlò Lily da dietro.
«Non lo so. La scopa non risponde ai comandi.» dissi, mentre controllavo perfettamente tutto.
«Che cosa?!»
Volammo così a zig zag ancora per qualche decina di metri, poi, con uno strattone, feci ribaltare la scopa e, insieme, cominciammo a cadere verso terra.
Lily urlò con tutta la voce che aveva in gola, mentre cercava la sua bacchetta nelle tasche dei pantaloni. Ovviamente l’aveva lasciata a terra.
Mi guardò con il panico negli occhi. Mi sentii morire.
Come avevo potuto farle questo? Come avevo potuto acconsentire a farle provare un simile dolore? Certo lei non sapeva che era tutto calcolato, ma io… Come avevo anche solo potuto pensare di terrorizzarla così solo per ottenere un suo bacio? Mi sentivo un vermicolo. Un inutile bastardo senza cuore.
Decisi di lasciar perdere il piano e tirai fuori la bacchetta dalla tasca dei pantaloni. Lei mi guardò piena di speranza. Un sorriso le accese il viso e finalmente tornò a risplendere.
Continuavamo a cadere.
Le mani cominciarono a sudarmi e l’ultima possibilità di salvarci si dileguò quando la bacchetta mi scivolò dalle mani e si allontanò, trasportata dal vento.
Il mondo mi cadde addosso. Lily urlò a squarciagola e cominciò ad ansimare. Le lacrime le scendevano a fiotti ed io cominciai a sentire i miei occhi pizzicare. Lacrime dense minacciavano di rigare la mia faccia. Il fatto è che sapevo che Sirius era sotto nel parco pronto a salvarci, ma vedere Lily così conciata mi fece sentire così in colpa che il panico pervase anche me.
Le presi le mani e la tirai a me. Lei mi abbracciò con tutte le sue forze. I suoi capelli rossi le svolazzavano intorno al viso e le sue mani tremavano come foglie. Quando mi guardò con gli occhi verdi inondati di lacrime, non resistetti più e urlai anch’io per il senso di colpa che mi attanagliava. Mi consumava ogni membra, mi scioglieva ogni speranza. Capii che avevo fatto la “malandrinata” peggiore della mia vita. Una di quelle che a distanza di anni non ti perdoneresti mai.
Eravamo a poche centinaia di metri da terra quando successe. Lily mi prese il viso tra le sue mani tremanti e mi baciò con forza.
Invece che tranquillizzarmi, quel bacio mi spezzò di dolore. Era quello l’unico scopo del piano. Era per quello che avevo messo in pericolo le nostre vite.
Cominciai a sentire caldo.
Non era un calore piacevole ma soffocante.
Mi pervase il panico, il senso di colpa e una paura che non avevo mai provato prima.
Cominciai a chiedermi quando Sirius ci avrebbe salvato.
Vedevo il terreno avvicinarsi sempre di più. Eravamo a circa cinquanta metri da terra e niente stava rallentando la nostra caduta.
Continuavamo a cadere.
Lily mi si era avvinghiata come se non ci fosse un domani, cosa del tutto plausibile in quella situazione. Sentivo che singhiozzava e cercava di dirmi qualcosa, ma l’unica frase che rimbombava nella mia mente era: “Sei un inutile stronzo, James Potter”. E, chissà come mai, aveva la sua voce.
Continuavamo a cadere.
Cominciai a pensare che, quando Sirius le avrebbe detto che era stato un nostro piano, mi avrebbe mollato seduta stante. Forse con qualche schiantesimo ad accompagnare le sue urla isteriche.
La rabbia cominciò a crescere dentro di me. Ero infuriato con me stesso per aver accettato la scommessa. Non riuscivo nemmeno ad esserlo nei confronti di Sirius, tanto era grande la rabbia verso di me. Avrei voluto urlare a Lily che era tutta colpa mia, che Sirius ci avrebbe salvato presto, che non stava correndo nessun pericolo.
E se invece Sirius non ci stava guardando? Se si era dimenticato del piano e noi saremmo morti nel giro di trenta secondi?
Continuavamo a cadere.
Quando mancavano poche decine di metri all’impatto, cominciai a piangere anch’io. Cominciai a pensare che saremmo morti davvero. Era tutta colpa mia. Avevo ucciso me stesso e la mia ragazza per una scommessa idiota. Lily mi passò una mano tra i capelli. Sentii il suo calore contro il mio petto.
Un desiderio assurdo prese forma nella mia mente.
Allontanai Lily di poco e la guardai negli occhi. Volevo vedere i suoi occhi verdi.
Volevo innamoramene ancora di più. Volevo guardarla mentre morivo. Volevo fosse l’ultima cosa che avrei visto.
Continuavamo a cadere.
Ormai mancavano pochi metri all’impatto.
Chiusi gli occhi e respirai profondamente. Il verde ancora impresso nella mia mente.
Sentii il terreno sotto la mia schiena e il calore di Lily accanto a me.
Non sentivo dolore. Ero morto?
In lontananza sentii una risata sommessa. I morti possono sentire?
Aprii gli occhi e vidi una figura che si stagliava sopra di noi.
Sarà forse la morte che viene a prenderci?
Poi aprì la bocca e parlò con una voce vagamente familiare:
«Dovreste vedere le vostre facce! Siete terrorizzati!»
 




Lumos
Buonasera,
è da un po' che non posto qualcosa... questo perchè sono rimasta, come dire, "bloccata" per qualche mese.
Quando prendevo in mano un foglio e scrivevo qualcosa, usciva una schifezza. Per fortuna in questi giorni mi è ritornata l'ispirazione... più o meno.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta. A presto, spero.
Leti
Nox
  
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