Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Alex_Beilschmidt    15/06/2014    5 recensioni
Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti il perché dei poteri di Elsa? In questa storia potrete leggere quella che è per me un'idea piuttosto accattivante di come Elsa abbia ricevuto i suoi sin dalla nascita (per la felicità di tutti, qui centra Jack Frost... E non sarà solo!). Questa è la prima volta che scrivo una storia del tutto inventata, quindi non mi sbranate viva se la storia non vi piace... E prometto (sempre per la felicità di tutti) che aggiornerò molto spesso. Un ringraziamento speciale agli autori di "Regina di ghiaccio" (MiakaHongo) e "Ice" (MarykoLove) per l'ispirazione che mi hanno dato con le opere qui riportate. Recensite in tanti!!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Granpapà, Re, Regina
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Elsa, una nuova leggenda (+ Il mio centro sei tu)'
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~~Era notte fonda al Polo Nord, quando nella stanza del laboratorio di Babbo Natale, nella quale c'era il globo, sfuntava dalla finestrella sul soffitto un raggio accecante della luce lunare. Da quel bagliore apparì Jack Frost, accompagnato da tre ragazzi, che sembravano avere tutti la sua stessa età. Ma al suo ritorno vide Nord infuriato venirgli incontro: “Cosa ha tu combinato!?” disse con il suo solito accento russo. Jack confuso chiese delle spiegazioni, così il grosso omone invitò i quattro a salire sulla sua slitta, per poi lanciarsi in volo. Dopo pochi minuti atterrarono in una città medioevale, completamente coperta di ghiaccio e neve. A quella visione, rimasero tutti scioccati, Jack più di tutti. “E' Arendelle.” disse Nord, interrompendo quel breve silenzio che sembrava invece eterno “E' completamente ghiacciata.”. “Ma prima non era così...” ammise lo spirito dell'inverno “E non dovremmo essere nella stagione estiva!?”. Incombeva il silenzio più totale. Tornati alla base, Babbo Natale gli chiese impaziente: “Jack, ti sei intromesso in storia di Arendelle durante viaggio!?”; ci fu un attimo di silenzio. Jack abbassò lo sguardo, poi raccontò tutto l'accaduto: “Beh... Dopo un giorno ed una notte interamente dedicati alla loro ricerca,” disse lanciando un'occhiata ai ragazzi che erano apparsi tra dal fascio di luce con lui “mi sono sentito stanco, troppo stanco. Per questo ho voluto fermarmi a riposare per almeno un paio di ore, quando ho visto un'imbarcazione di legno (una di quelle antiche, tipiche di quell'epoca) allontanarsi dal porto della cittadina e viaggiando verso acque sempre più tempestose. Vedendo il brutto tempo, avevo un brutto presagio nei suoi confronti, ed è per questo che ho deciso di terminare il mio volo su di questa. Mi sono accomodato sul punto più alto della nave, che mi offriva una perfetta visuale dell'intera navigazione, e...” il ragazzo sospirò per un momento, mentre alzò di colpo il suo sguardo sincero “ho capito di essere osservato da una donna incinta e con la corona, la regina di Arendelle, che ad un certo punto mi fece un timido saluto con la mano. In quel momento mi sono sentito al settimo cielo, al solo pensiero che lei mi potesse vedere. E per esprimere la mia gratitudine, mi sono messo a vegliare su di lei e su tutto l'equipaggio. D'un tratto, ad aggiungersi alle acque già agitate di loro, è arrivata anche un'ondata d'aria fredda, che ha fatto inevitabilmente alterare ulteriormente la marea. Tra le varie preoccupazioni, non passò molto tempo che l'imbarcazione è arrivata a sopportare l'ultima onda scagliata su di essa: in un attimo non c'erano altro che pezzi di legno sparsi ovunque, altri più grandi, altri più piccoli. Nessuno ha esitato ad appoggiarsi su quei pezzi per rimanere a galla, ma poi, quando mi sono messo a cercare in mezzo a quelle persone, ho visto solo il re, non la regina. Presto mi sono accorto che ella era ancora in mare, che chiedeva disperatamente aiuto, così mi sono precipitato da lei, le ho allungato la mano, ma le scarse energie che le rimanevano non erano abbastanza da poterci riuscire, quindi io...” Jack riabbassò il viso, con un espressione sia preoccupata, che addolorata “... ho tentato di prenderla con il bastone ma per sbaglio l'ho colpita alla pancia, che ha preso a brillare di una luce azzurra, quasi bianca...”. Nord, cercando di consolarlo, gli chiese con una voce rincuorante: “E poi, cos'è successo?”. “Beh... dopo che l'ho portata vicino al suo re, ho ripreso il controllo del vento ed ho soffiato delicatamente verso il porto, finché non l'hanno raggiunto, restando sempre attaccati ai pezzi galleggianti. Il giorno dopo ho continuato la ricerca; quella sera, sono tornato al castello di Arendelle, cercando finestra per finestra, quando la ritrovai. Era davanti al caldo fuocherello del camino, seduta su una poltrona che semnrava essere tanto morbita e comoda, mentre si accarezzava il pancione con quell'aria così dolce che solo una madre può avere e che mi ha lasciato lì fuori a guardare con un enorme senso di tenerezza. Poi però si è accorta della mia presenza, così si è alzata da quel caldo posticino, a fatica ha raggiunto la grande finestra e l'ha spalancata per farmi entrare. Subito ci siamo seduti sulle poltrone vicino al fuoco ed abbiamo conversato” il ragazzo accennò un sorriso.
[Flashback]
Jack entra nella stanza e saluta la regina con un inchino e lei ricambia con un delicato sorriso. “Tu devi essere Jack Frost” dice lei. “E lei la regina di Arendelle”. Lei lo invita a sedersi sulle due poltrone accanto al camino. “Vedo che c'è qualcunaltro ad accogliermi con tanto calore...” ricorda lui in modo solare. La regina, che era immersa nei suoi pensieri guardando il fuoco, rientra nel discorso accarezzando nuovamente il ventre. “E presto sarà la nuova arrivata in famiglia... Jack Frost, ti presento Elsa”.
   
 
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