Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Parsy    15/06/2014    4 recensioni
“Pensavo che tu ti fossi scordato di me!”
“Non avrei mai potuto…”
La continuazione è arrivata, spero vi piaccia.
ATTENZIONE: la parte scritta normale è raccontata in prima persona da Elsa, quella in corsivo da Jack. Salve gente e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Sta arrivando! Sta arrivando!”
Kristoff era agitatissimo. Correva da una parte all’altra in preda al panico. Anche io ero agitata, ma dovevo restare calma. Mia sorella stava partorendo ed io dovevo essere con lei. Corro fino a raggiungerla nella sua camera. Era già tutto pronto per il parto.
“Fammi entrare!” mi dice Kristoff con un tono quasi autoritario.
“No! Solo donne per il parto di mia sorella!”
“Elsa, se ti giri vedrai che in stanza c’è un uomo!”
“Kristoff, se guardi bene vedrai che quello è il dottore che assiste al parto! E poi ti farebbe bene non guardare, sei già agitato…”
“Certo che sono agitato: mia moglie sta per dare alla luce mio figlio…”
“…o figlia!” lo correggo con un piccolo sorriso.
“Vabbè è lo stesso! Tu non mi fai entrare e io non so che fare!”
“Fidati andrà tutto bene. In fondo è mia sorella. Aspetta fuori.”
“Ok Elsa.” Annuisce con un broncio sulle labbra.
È proprio testa dura mio cognato! Ma è così che piace ad Anna, e se piace a lei, piace a me. Entro nella stanza e chiudo la porta. In tutto siamo io, il dottore e la badante che ha cresciuto me e mia sorella. Tutto è pronto per il parto.
“Non lasciarmi Elsa!” mi chiede, per non dire implora, Anna.
“Certo che no sorellina…”
 
Due mesi. Sono passati due mesi da quando l’ho incontrata. Mi manca. Mi manca tanto. Calmoniglio è stato il primo ad accorgersi che sono diverso ultimamente: passo molto tempo da solo, a volte non dormo la notte e penso sempre. Dopo se ne è accorto Sandman, che lo ha detto a Dentolina, che lo ha detto a Nord. In poche parole, se hai un problema prima o poi tutti lo vengono a sapere e finiscono con il fare una riunione per cercare di aiutarti. A proposito è meglio se inizio ad andarci...
“SILENZIO IN AULA!” tuona Babbo Natale battendo il pugno sul tavolo. “Allora Jack, parlo io in rappresentanza di tutti noi: ultimamente sei strano: hai perso il tuo senso dell’umorismo, ti isoli e non ti concentri neanche nei tuoi doveri di guardiano. Per non parlare del fatto che circa 2 mesi fa sei scomparso per due giorni e nessuno ha mai saputo dove sei andato. Puoi darci delle spiegazioni? E se hai qualche problema, ti prego dillo. Noi siamo la tua famiglia ora.”
“Non ho niente da dire. E poi che vi interesse dove sono andato qui due giorni. Avevo bisogno di stopparmi un attimo e sono andato un po’ in giro. Ecco tutto!” ero arrabbiato del fatto che mi chiedevano dove fossi andato, ma volevo sembrare il più calmo possibile.
“Jack noi vogliamo solo aiutarti…” Calmoniglio non aveva mai parlato con tono più preoccupato.
“NON HO BISOGNO DI ESSERE AIUTATO!” la rabbia mi ha fatto preda e sono esploso in un grido che ha spaventato tutti, anche i folletti di Babbo. Mi sono alzato e sono andato via, correndo.
Improvvisamente mi ha raggiunto Dentolina che mi ha fermato semplicemente posandomi una mao sulla spalla.
“Forse io so quale è il tuo problema…” mi sussurra.
“Davvero?”
“Sì! Penso che in mezzo a questa storia ci stia una donna.”
“Co-come hai…”
“…fatto a capirlo? Semplice: sono l’unica donna in mezzo a tanti uomini, quindi so qualcosa sull’argomento. Ti va di parlarne!”

“Sì, forse mi farà bene… Si chiama Elsa ed è la regina di un regno chiamato Arendelle. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri e… padroneggia il ghiaccio...”
“Come te.”
“Esatto! Avevo sentito parlare di lei e volevo vederla; le ho detto che potevo aiutarla a controllare i suoi poteri, lei si è fidata e io subito dopo l’ho… baciata.”
“L’HAI BACIATA!” Dentolina era completamente scioccata “DOPO UN INCONTRO L’HAI GIA’ BACIATA!”
“Sì, e a lei è piaciuto. Poi me ne sono andato. Cosa devo fare?”
“Andare da lei e mantenere la tua promessa, mi sembra ovvio! Ora va a prepararti, penso che sia lunga la strada fino ad Arendelle. Ma prima di andartene passa a salutarci, così non stiamo in pensiero. Specialmente Calmoniglio: si è preoccupato tanto per te.”
“Ok, grazie mille fatina dei denti…”
 
“Una femmina! È una femmina!”
Eccola, mia nipote. Mia sorella piangeva lacrime di gioia mentre la puliscono e la sistemano sul letto. Il dottore mi porge la piccola avvolta in una coperta come un fagottino. È bellissima. Mi ricorda sua madre quando era piccola. Occhi azzurri come Anna e capelli (anche se pochi) biondi come il papà. Il colore della pelle era chiaro, ma non mancavano le guance rosse.
“Guarda Anna! Questa è tua figlia!”
Kristoff entrò di colpo quando sentì piangere la bambina e sfondò quasi la porta. Io la misi nelle braccia della madre e mi feci da parte. Kristoff si precipitò da Anna per vedere sua figlia. Una lacrima di gioia gli rigò il viso con un sorriso che mostrava tutti i denti.
“Lei è nostra figlia, Anna?”
“Sì, Kris! Lei è Azura, nostra figlia…”
Azura. Bellissimo nome per mia nipote. Loro, insieme, sono bellissimi. Una famiglia perfetta.
Kristoff si avvicina alle labbra di Anna per lasciarle un breve bacio. Un bacio pieno di gioia, affetto e amore… Un po’ come il mio avuto con Jack tempo prima. Jack, dove sei. Non si è più fatto vivo da quel giorno. Forse avrei dovuto cercarlo, ma Arendelle e mia sorella avevano bisogno di me. Non potevo abbandonare il regno e Anna diventata mamma. Ma avevo bisogno di vederlo…
Non avevo capito molto delle sue ultime parole:”Grazie Elsa: ci siamo resi più forti a vicenda!”
E poi perché aveva nominato “un atto di vero amore”? Era come se sapesse che io provavo già alcuni sentimenti per lui. Sin dal primo momento il suo viso mi era familiare. Eppure non lo avevo mai visto prima, ma soltanto sentito parlare da qualche leggenda popolare.
Ora basta pensare a qualcuno che non si è fatto più vedere! Ora devo solo concentrarmi su Arendelle, mia sorella e mia nipote, la piccola Azura…
 
“Ragazzi, ho intenzione di partire per un po’…”
Rimasero immobili tutti quanti, tranne Dentolina, come se avessi detto chissà che cosa…
“Sì ragazzi ho delle faccende in sospeso da sistemare. Se volete delle spiegazioni chiedete a Dentolina. Arrivederci! Tornerò presto!”
“Arrivederci Jack!” Calmonoglio fu l’unico a dirmi qualcosa.
Poi mi voltai e me ne andai, con il sacco in spalla.
Non mi ricordavo bene dove fosse questo posto chiamato Arendelle e non sapevo nemmeno se Elsa fosse ancora in quel castello, o se si ricordasse di me.
Dovevo tentare.
Per Lei…
Per Me…
   
 
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