Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: likeadarkangel    16/06/2014    1 recensioni
Quando inizi a non capire più chi sei; quando non sai più qual'è il posto adatto a te; quando non sai più la giusta direzione da prendere; quando l'amore arriva portando con se tanti dubbi; quando i problemi iniziano ad essere più difficili da risolvere; quando non sai più quale sia il bene e quale il male; quando le persone ti deludono; quando ciò che credevi giusto si rivela sbagliato: sono in quei momenti che il buio che c'era dentro a te inizia ad espandersi, diventando sempre più incontrollabile, riuscendo a coprire la poca luce che c'era in te.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The dark inside
-cap. II-
 
Sentii un leggero vociferare. Mi mossi leggermente, scoprendo sotto di me qualcosa di morbido. Non mi trovavo più nel giardino dell'istituto. Aprii piano gli occhi ed inizia ad osservare il luogo in cui mi trovavo. Bianco e luminoso. Diversi lettini, identici a quello in cui ero distesa, erano disposti in tutta la grande stanza. Nella parete più lontana da dove mi trovavo, c'erano diversi armadietti stracolmi di medicine. Mi trovavo nell'infermeria di scuola. Ma come cavolo ero finita in infermeria?
Sento la porta venir spalancata di colpo, facendomi sussultare.
Appena mi volto, per vedere cos'è stato, vedo la figura di mia madre correre verso di me, facendo svolazzare i suoi capelli castani. "Oh grazie al cielo ti sei svegliata!" esclama mentre mi abbraccia stretta a lei. "Mi hai fatta preoccupare" mi rivela. "Perché sono in infermeria?" le chiedo. "Un professore ti ha trovata svenuta in giardino e ti ha subito portata qui" mi spiega staccandosi dall'abbraccio, per poi sedersi affianco a me. "Si può sapere perché ti trovavi fuori mentre a quell'ora saresti dovuta essere in classe?" mi chiese leggermente severa. Per un momento l'idea di raccontarle ciò che ho visto mi passa per la mente. Idea che però scarto subito. Non vorrei far preoccupare mamma raccontandole qualcosa di cui non sono sicura. Decidendo, così, di optare per una mezza verità. "Non mi sentivo molto bene ed avevo bisogno di un po' d'aria" le dissi mentre i miei occhi neri incontravano i suoi castani. "Adesso come ti senti?" chiede preoccupata. "Molto meglio, grazie" le sorrido. "Dai raccogli le tue cose che ti accompagno a casa. La signora Prif ha detto che per oggi devi stare a riposo" mi disse alzandosi. "Ti aspetto in macchina" mi disse sorridendo prima di uscire. "Arrivo". Dopo aver raccolto la borsa, uscii anch'io dall'istituto. 
Il viaggio in macchina fu silenzioso, tranne per una leggera musica che proveniva dalla radio. Quando accosto vicino al cancello di casa la ringrazia e la salutai velocemente, per poi scendere dalla macchina ed entrare in casa. 
* * *
Lasciavo l'acqua della doccia scorrere sul mio corpo, accarezzandomi la pelle. Chiusi gli occhi facendomi trasportare dal suono che produceva l'acqua. Amavo stare sotto al getto dell'acqua, mi rilassava. 
Chiusi l'acqua. Uscii dalla doccia e avvolsi il mio corpo in un asciugamano. Quando uscii dal bagno il mio corpo venne investito da dell'aria fredda, facendomi rabbrividire. Voltai di scatto il mio volto verso la grande porta finestra della mia stanza, trovandola spalancata. Corsi a chiuderla, leggermente spaventata. Mi voltai ed andai nella mia cabina armadio per vestirmi. Presi dell'intimo a caso e me lo infilai. Indossai dei pantaloncini e una maglietta un po' larga per poter star comoda. 
Quando rientrai in camera notai qualcosa che prima non c'era. Una bellissima rosa blu padroneggiava tra le mie bianche lenzuola. Mi avvicinai per poterla prendere tra le mani. La osservai per qualche secondo. Amavo quel fiore: era il mio preferito. Un fiore che rappresentava mistero e saggezza. Portai la rosa vicino al mio volto. Lentamente la avvicinai al mio naso per poter sentire il profumo che emanava. Un profumo non adatto ad un fiore mi inebriò i sensi. Tabacco, menta e dopobarba. Trovai che questi odori strani assieme formavano un mix perfetto. Sorrisi. Riaprii gli occhi. Non mi ero accorta di averli chiusi. 
Un bigliettino apparve sul mio letto. Lo raccolsi. "Sei bellissima mentre sorridi" lessi. Il sorriso scomparve dalle mie labbra. Lasciai scivolare il bigliettino e la rosa dalle mie mani. Qualcuno mi sta osservando, com'è possibile? Mi avvicinai alla finestra e controllai se fuori si trovasse qualcuno, ma non vidi nessuno. Chiusi le tende, sperando che quell'incubo terminasse all'istante. Un'altro bigliettino comparve sul mio letto. Corsi a prenderlo. Ciò che lessi mi fece spaventare ulteriormente. "Continuo a vederti" recitava il bigliettino. Il mio cuore iniziò a battere più velocemente. Controllavo con lo sguardo ogni centimetro della mia stanza, sperando di scorgere un piccolissimo particolare che mi aiutasse a capire ciò che sta accadendo. 
"Dove sei?" chiesi a bassa voce. Sperai con tutta me stessa che questo fosse solo uno stupido scherzo, oppure che fosse un'incubo e che tra poco mi sarei svegliata, al caldo, sotto le mie lenzuola. Speranze che però morirono nell'istante esatto in cui una voce roca rispose alla mia domanda. "Molto più vicino di quello che credi".
Nella mia mente mille domande continuarono a ripetersi. Domande alle quali però non avevo una risposta. Domande alle quali non prestavo attenzione.
Il mio corpo si trovava in balia della paura.
Boom Boom
Sentivo il cuore battere all'impazzata. Batteva talmente forte come se volesse uscire dal mio petto e scappare da questo inferno.
Boom Boom
Il mio corpo iniziò a tremare, in preda al terrore.
Boom Boom
Le mie mani sudavano.
Boom Boom
La mia gola diventò secca.
Boom Boom
Un sapore metallico invase la mia bocca.
Boom Boom
Iniziai ad indietreggiare. Non sapevo cosa fare. La paura aveva preso il sopravvento anche sulla mia mente impedendomi di pensare logicamente.
Boom Boom
Mi girai di colpo, intenzionata a mettermi a correre, per poter fuggire da questa stanza. Il mio corpo sbatté contro qualcosa, o forse è meglio dire contro qualcuno, impedendo così la mia fuga.
Boom Boom
I miei sensi vennero di nuovo inebriati da quel magnifico profumo. Tabacco, menta e dopobarba.
Boom Boom
Alzai lentamente il volto. Mentre prima i miei occhi si trovarono a fissare una maglia nera, ora si trovarono a fissare dei bellissimi occhi acquamarina. 
Il mio corpo si trovava a pochi centimetri dal suo. Fece comparire un ghigno sulle sue labbra. "Ciao principessa" disse poi. Il mio cuore perse un battito.
Boom...   Boom.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: likeadarkangel