Le alte mura di
cinta del regno di Arendelle si estendevano
maestose davanti ai loro occhi. Su ogni torretta di guardia si ergeva
lo stemma
del regno: due volti di donna uno accanto all'altro, le due sorelle
regnanti,
la Regina e il suo braccio destro.
La coppia,
formata da un uomo sulla cinquantina dai capelli
rossicci e baffi dello stesso colore e una donna di pochi anni
più giovane dai folti
capelli castani, avanzò dentro i confini del regno ormai
avvolto nel buio della
notte, illuminato solo da qualche sporadica lanterna appesa fuori dai
locali e
dalle case.
Di tutte le cose
che potevano accadere in una tranquilla notte
di tarda estate come quella, nessuno si sarebbe aspettato un evento
tanto
grande quanto potenzialmente sconvolgente.
L'uomo avvolse
il proprio braccio intorno alle spalle della
sua accompagnatrice e sorrise. Un sorriso che la donna non vedeva da
mesi, anni forse, e che solo quel
luogo poteva
ridargli.
"Siamo a casa,
Agdar" disse la donna, stringendosi
a lui e ricambiando il sorriso.
"Sì
Idunn, siamo a casa".
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Elsa era nella
sua stanza, sdraiata nel suo grande letto a
contemplare il soffitto illuminato dalla luna. Non riusciva a dormire,
eppure
era in uno stato di totale calma e tranquillità.
Da quando tutto
lo scandalo per l'inverno perenne si era
finalmente risolto la sua vita aveva avuto un punto di svolta che non
credeva
avrebbe mai potuto raggiungere: finalmente non doveva più
nascondere la sua
natura a tutti e soprattutto finalmente si era ricongiunta con sua
sorella.
Ancora non le sembrava vero di poter semplicemente uscire dalla sua
stanza,
anche in quel momento se avesse voluto, e andare nella camera di Anna
ad
abbracciarla o anche solo ad augurarle la buonanotte. Fino a qualche
settimana
prima era un pensiero assurdo, ridicolo, proibito.
La regina
sorrise, ripensando alla giornata appena trascorsa.
Anna l'aveva convinta -o forse dovrebbe dire obbligata-
a organizzare un evento nella piazza principale di
Arendelle in cui avrebbe mostrato a tutto il regno la magnificenza
dei suoi poteri. O almeno quelle erano le parole che
aveva usato lei, Elsa dubitava ci fosse qualcosa di anche lontanamente
magnifico nei suoi poteri.
Inizialmente
riluttante, la donna si era lasciata convincere
dagli occhioni da cucciolo implorante della sorella che in fin dei
conti non
aveva tutti i torti, il popolo aveva bisogno di essere tranquillizzato
sul suo
conto e dubitava che una semplice giornata passata a pattinare insieme
a loro
avesse fatto scomparire tutte le paure e i dubbi sulla sua natura e
sulla sua
adeguatezza come regina. Alla fine aveva deciso di organizzare l'evento
la
serata del giorno seguente e Anna era
corsa
immediatamente a cercare Kristoff e Olaf per spargere la voce in tutto
il
regno. In cuor suo Elsa era molto agitata, la paura di poter far del
male a
qualcuno o peggio ancora ad Anna la torturava ancora e probabilmente
non
avrebbe mai smesso di farlo, ma sapeva che era un atto necessario e
comunque
con sua sorella accanto sapeva di potercela fare. Sbadigliando,
finalmente la
regina si lasciò cadere nel sonno, preoccupata ma
determinata a dare la miglior
impressione di sé il giorno successivo.
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Idunn e Agdar
arrivarono davanti ad una locanda che sapevano
essere un buon posto per alloggiare per qualche notte, o almeno lo era
stata
tre anni prima. Assicurandosi di camuffarsi nel miglior modo possibile
(cosa che
comprendeva un grande cappuccio sulla testa di entrambi e voci
accuratamente
camuffate con accenti del Nord), bussarono due volte al grande portone
d'ingresso. Dopo qualche secondo, e dopo un rumore di qualcosa che
sbatte
contro un mobile, una donna dall'aria assonnata e molto infastidita li
accolse.
"Sì?"
"Salve, ci
scusiamo per l'orario ma ci chiedevamo se
aveste una stanza a disposizione per noi per qualche notte".
La donna li
squadrò da capo a piedi. Non era tutti i giorni
che due sconosciuti ti bussavano alla locanda nel cuore della notte. Se
poi
quest'ultimi avevano un'aria inquietante e si nascondevano dietro
enormi
cappucci la cosa non prometteva affatto bene. Ma i soldi venivano prima
di tutto,
specie se eri un semplice paesano.
"Certo, da
questa parte" rispose e si spostò
dall'uscio per lasciarli entrare.
Dopo le
formalità all'ingresso, e dopo essersi dichiarati
come Aksel e Kaja delle Isole del Nord,
finalmente vennero condotti nella propria stanza.
L'unica cosa che
volevano era essere lasciati in pace a
riflettere su come risolvere quella assurda situazione, ma la
proprietaria
della locanda, che avevano scoperto si chiamasse Frida, non sembrava
della
stessa idea. Per tutto il tragitto dal piano terra alla loro stanza non
aveva
fatto che parlare di un grande evento previsto
per il giorno successivo a cui, da bravi turisti, sarebbero
assolutamente
dovuti andare. La coppia era troppo stanca e pensierosa per star dietro
ai
discorsi entusiastici della donna e si limitarono ad annuire, prendendo
solo
mentalmente nota dell'evento e non capendo nulla dei discorsi
riguardanti un
certo spettacolo da parte della regina. Quando finalmente raggiunsero
la camera
congedarono la donna e, chiudendo la porta, Agdar tirò un
sospiro di sollievo.
Alzò lo sguardo verso sua moglie e le sorrise. Ce l'avevano fatta.
Note dell'autrice:
Buonasera (o forse dovrei dire buonanotte vista
l'ora) gente! Faccio il
mio ingresso in questo fandom con questa long, di cui avete appena
letto il
prologo, ispirata a QUESTA
meravigliosa fanfiction di robert3A-SN,
un'autrice
estremamente talentuosa di cui vi consiglio di leggere ogni long e
one-shot che
ha scritto su Frozen. Anche se molte cose prenderanno spunto da quella
fanfiction, cercherò di distaccarmi il più
possibile da essa e in particolare
tutto un arco narrativo centrale in quella fanfiction sia per la storia
che per
il finale qui non ci sarà. Non so quanto sarà
lunga, ma non voglio dilungarmi
troppo quindi credo sarà sicuramente meno di 20 capitoli,
forse anche meno di
10, dipende in quante parole riuscirò a far accadere quello
che voglio.
Vi anticipo già da ora che non ci
saranno coppie in questa fanfiction
in quanto sono una fiera sostenitrice del "Elsa sta bene da sola, le
basta
l'amore di sua sorella e poi ha troppi problemi da risolvere ancora
prima di
poter anche lontanamente pensare ad avere un partner". Occasionalmente
shippo Elsanna ma più come sorelle che come amanti
(l'incesto mi turba non poco)
e in ogni caso trovo che in questa storia c'entri ben poco una loro
relazione
quindi vedrete sì tanti teneri momenti sorella-sorella, ma a
parte qualche
sporadico momento Kristanna per Anna non ci sarà nient'altro
sul fronte Elsa.
Sperando che non siate scappati tutti dopo avervi
detto questo lol vi
lascio qualche informazione generale sul capitolo e qualche
anticipazione sui
capitoli successivi:
- la storia è ambientata un paio di mesi
dopo gli eventi di Frozen.
Essendo Frozen ambientato in estate,
ho
previsto che questa storia
abbia luogo a metà Settembre più o meno.
- Agdar e Idunn sono i veri nomi dei genitori di
Elsa e Anna, erano
scritti in norvegese antico sopra le loro
- Aksel, Kaja e Frida sono tutti nomi molto comuni
in Norvegia.
- ho scelto come falsa provenienza del re e della
regina le Isole del Nord
e come camuffamento per la
- come avrete intuito il re e la regina non hanno
capito che lo
spettacolo a cui -forse- andranno è della
- più avanti scoprirete cos'hanno fatto
il re e la regina nei tre anni
dopo il naufragio, e come sono riusciti
Direi
che per ora è tutto, non vi do date per il prossimo
aggiornamento
perché per esperienza personale raramente riesco a
rispettarle, vi prometto
però che mi impegnerò al massimo per aggiornare
in fretta e completare la
storia. A presto e se mi lasciate un parere (va bene anche un
"ritirati,
fa schifo", almeno saprò che è meglio se smetto
di scrivere lol) vi
ringrazio tantissimo :)