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Autore: peluche    20/06/2014    13 recensioni
AMICI DI LETTO - POV ZAYN
Capitolo 25 -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMICI DI LETTO
 - capitolo 25 POV Zayn.

 
Beuty in all she is. 



Accostai proprio davanti al portone di casa sua e spensi il motore. Per tutto il tragitto c'era stato silenzio,nessuno osava proferire parola. 
«Sai bene che è una stupidaggine..» provai a dire per interrompere quel silenzio insopportabile.
«Non credo proprio.» Rispose lei,guardandomi un secondo e poi tornando a fissare le ciocche dei suoi capelli che le sfioravano quasi lo stomaco.
«Ashley..» 
«So benissimo di non poter competere con lei Zayn, - disse interrompendomi con le lacrime agli occhi – Lei è stata la tua medicina, ti ha riportato alla luce quando pensavi che esistessero solo tenebre..» Parlava. Parlava tanto, troppo. Non volevo che si pensassero quelle cose di me. Un tempo si, le avrei dato ragione ma adesso no.. adesso era tutto diverso.
«Ashley, - mi avvicinai col viso per interromperla – hai ragione, Zoe è stata molto importante ma è questo il bello di questa frase. E' stata. Lei è il passato, sto con te adesso e niente potrebbe rendermi più felice.» Si. Era così. Zoe apparteneva al mio passato. Dovevo lasciarmela alle spalle. Aveva avuto la sua occasione e l'aveva persa. Avevo passato troppo tempo ad aspettarla, a correrle dietro, a scusarmi.. a sentirmi in colpa.
«Ti amo Zayn.» mi sussurrò all'improvviso Ashley, sfiorandomi le labbra con il naso. Quel naso piccolo e dolce di cui mi ero innamorato. Erano forme nuove quelle. Ashley e Zoe erano completamente diverse. Bionda e mora. Occhi chiari e scuri. Ma in lei c'era ben altro. Ashley era riuscita a darmi quella sicurezza di cui avevo bisogno. E pensare che il nostro incontro fu quasi casuale, ma a lei piace pensare che ci fosse il destino di mezzo. Che niente succede per caso.
«Anche io ti amo.» e lo sentivo davvero. 
La vidi scendere dall'auto, con quel sorriso dolce e sincero che aveva sempre sul viso. Le gote rosse, i capelli ondulati lunghi sulle spalle e quegli occhi tanto grandi in cui ci vedevi il mare. Sorrisi anche io, senza motivo, senza perchè. Ero felice e basta. Louis aveva torto.
Tutto torna amico. Mi diceva.
Tu provi ancora qualcosa per Zoe. Continuava.
Io non lo so se provavo ancora qualcosa per lei, sapevo soltanto che Ashley si stava facendo spazio nel mio cuore. Uno spazio che a poco a poco diventava sempre più grande. E non mi interessava degli altri, non mi interessava ciò che dicevano. Io avevo la mia serenità e me la ero guadagnata. E così, con quel pensiero fisso in mente, misi in moto, facendo ritorno a quella dannata festa per racimolare il mio migliore amico. 
Perchè ti comporti in questo modo? 
Perchè non sei con la tua orsacchiotta del cuore invece di venire a rompere le scatole a me? 
Mi tornò in mente la conversazione avuta con Zoe. Giusto. Perchè le rompevo le scatole? Era grande e vaccinata, aveva il permesso di fare ciò che voleva. E allora perchè più pensavo a lei semi nuda davanti a tutti e più stringevo la mano in torno allo sterzo?
Piantala Zayn. Mi dissi.
Ero appena arrivato alla conclusione di non provare più niente per lei, non potevo farla ritornare come un fantasma del passato. No Zayn, recupera Louis e vattene a casa a fare una bella dormita. Ne hai bisogno.
Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.
Stupida vocina telefonica. Sbuffai. Louis aveva la cattiva abitudine di sparire, di non farsi rintracciare in nessuna parte del mondo. Così al quarto tentativo scesi dalla macchina, sperando di trovarlo disteso per terra o abbracciato a qualche albero. Mi misi in cammino, schivando qualche corpo qua e là e calciando bottiglie vuote con il piede. La festa era venuta su proprio bene. Ero contento del risultato e sembrava che la gente si fosse divertita un mondo.
«Ehi amico! - fermai un tipo che barcollava qua e là, ma era il primo che vedevo in piedi – «Sai dirmi dove posso trovare Louis?»
«Ehi Zayn bellissima festa!» Mi rispose lui. Sorridendo come un ebete e superandomi senza degnarmi di una risposta. Perfetto. Gironzolavo senza meta, alla ricerca di quel coglione del mio migliore amico che non si decideva a rispondere a quel fottuto telefono.
Ragazzi siete carichi?
Sentii una voce al microfono. Mi guardai attorno per capire da dove proveniva, ma niente.
Siete pronti per le tenebre? E allora maschere a portata di mano e andate a cercare il vostro principe e la vostra principessa.
Che storia era questa? Non ne sapevo nulla di questo stupido gioco. Eravamo in un bosco, come si poteva organizzare una cosa del genere?
Ricordate non è valido parlare! 
La voce continuava e senza poter reagire, qualcuno mi legò velocemente una maschera sulla faccia,rendendo il nodo sempre più stretto.
Attivate la lingua e dateci dentro!
Calò il silenzio. Non vedevo niente. Assolutamente niente. Così rimasi immobile, ad ascoltare i rumori delle foglie, dei rami che si spezzavano. A volte sentivo qualcuno correre alle mie spalle. Io decisi di non muovermi, prima o poi sarebbe finita. E poi improvvisamente notai una figura poco lontana da me. Era di statura media, magra. I capelli lunghi li cadevano davanti. Una ragazza. Provai a fare un passo avanti, ma lei fece un passo indietro. Volevo solo sapere chi fosse, se anche lei era confusa come me per la situazione in cui ci trovavamo. Ma continuavamo a muoverci in modo incerto, e lei iniziò a girarmi in torno e io rimasi fermo a guardarla. Aveva qualcosa di strano. Qualcosa che non capivo, qualcosa che mi attirava. Avevo già visto quelle gambe, quelle forme. E poi, prima che potessi accorgermene, si tuffò sulle mie labbra. E allora capii. Io le conoscevo quelle labbra. Io conoscevo quel sapore, quel profumo. Ma istintivamente mi ritirai. Non poteva essere lei. Non poteva essere Zoe. E se era lei.. io non potevo farlo. C'era Ashley. Stavamo insieme. Eravamo fidanzati. E non potevo. Dovevo andarmene, scappare da lì. E allora mi voltai. Diedi le spalle a lei.
Cosa stai facendo?
Diceva una vocina nella mia testa. Le ginocchia che tremavano.
Torna indietro.
E allora tutto aveva ripreso ad avere senso. Tutto aveva ripreso a essere bello e colorato. E non me ne andai. Tornai indietro. La presi dal braccio e la feci voltare di scatto, ritrovando il contatto con le sue labbra. E quel contatto non fu mai così voluto, così sincero, così bello. E iniziai a baciarla sul collo, sul viso. La mia mano si muoveva su quel corpo che sapeva di conoscere bene. Quel corpo che aveva amato. Perchè non c'erano dubbi. Era lei, la mia Zoe. E la sollevai da terra, la baciai ancora e ancora, e in un attimo fummo per terra. Il prato soffice sotto la sua schiena, le sue mani morbide sulla mia. Avevo desiderato tanto che questi momenti tornassero. Lo avevo desiderato tanto, così tanto che mi ero convinto del fatto che non sarebbero più successo. Mai più. Ma dobbiamo capire che a volte il destino ha più fantasia di noi. 


Ci addormentammo. Lei cercò più volte di togliermi la maschera durante la notte ma io glielo impedivo. E così non scoprì mai la mia identità. La mattina fortunatamente mi svegliai prima di lei. La guardai per un attimo. I capelli arruffati, le labbra socchiuse. Quanto mi eri mancata Zoe, pensai. Con lei non era mai stato solo sesso. Con lei era stato sempre e solo amore. Ma non potevo dirle nulla. Era meglio per tutti che questo segreto rimanesse tale. Nessuno doveva sapere. Così avvicinai le labbra alla sua fronte per darle un bacio e, guardandola ancora una volta, me ne andai. Lasciandola su quel prato dove avevo scoperto di amarla ancora. Corsi alla macchina, misi in moto e la prima cosa che mi venne da fare fu quella di andare da Louis. Lasciai la macchina in doppia fila, feci le scale velocemente e iniziai a bussare con foga alla sua porta.
«Ma che cazz..» Louis aprì la porta, assonnato.
«Dove diamine sei stato questa notte? - entrai come una furia – Ti ho cercato dappertutto!»
«Smettila di dare di matto, - disse lui – ero insieme ad Elle.»
Cercai di riprendere fiato. 
Il mio migliore amico mi stava davanti in boxer. Capelli in aria, occhi da sonno. La scena doveva farmi ridere ma, pensavo ad altro in quel momento.
«Ho fatto una cazzata Louis.» mi sedetti sul divano.
Louis misi le braccia conserte e attese che continuassi.
«Questa notte, - continuai – ho fatto l'amore con..»
«Sesso vuoi dire.» mi corresse.
«No, - dissi – è stato proprio amore.»
«Sono contento che tu abbia fatto l'amore con la tua ragazza, - continuò lui – ma dov'è il problema?»
«Ecco, - sentii l'ansia crescere – diciamo che non era proprio la mia ragazza.»
«Cosa? - Louis si svegliò in un colpo – E chi era?»
Ci pensai un attimo prima di rispondere.
«Non lo so, - dissi alla fine – non ho avuto il tempo di scoprirlo.»
Mi ero fatto una promessa. Nessuno doveva sapere. D'altronde, a cosa sarebbe servito? Zoe sarebbe rimasta nella sua piccola bolla di egoismo e io avrei solo perso l'unica ragazza che sapeva darmi ciò di cui avevo bisogno.
«Ti prego spiegami cosa è successo.» insistette Louis.
«Ieri dopo aver lasciato Ashley a casa sono tornato alla festa convinto di trovarti lì, - continuai – e all'improvviso hanno fatto uno stupido gioco in cui dovevamo indossare delle maschere e mi sono ritrovato questa ragazza davanti ai miei occhi, - mi fermai un attimo – all'inizio la osservavo, ma poi ci siamo baciati ed è stato come se tutti i dubbi che avevo dentro venissero..»
«Risolti? - finì Louis al posto mio e io annuì – Zayn ma non sai neanche chi sia.»
«Non mi importa, - lo corressi – è stata la notte più bella della mia vita.»
«Più belle di quelle passate con Zoe?» mi chiese lui.
Non risposi. Fissai il vuoto per un po', poi mi alzai. Salutai Louis e invece di prendere la macchina iniziai a camminare. Non mi importava della possibile multa, del carro attrezzi. Avevo la testa sotto sopra. Camminavo per strada, incrociando le persone che correvano, correvano al lavoro. E io che in un attimo ero riuscito a distruggere tutto quello che avevo costruito in un anno. Zoe era ancora lì. In quella parte di cuore che non l'aveva mai dimenticata. Che l'aveva sempre amata. Guardavo i bambini nel parco, le persone in macchina, in motorino.. Ed eccola. Vidi Zoe che sfrecciava tra le macchine. Mi nascosi dietro un'auto, e la osservai, ferma al semaforo. Sembrava agitata. Nervosa. O forse aveva un terribile mal di testa, come me. Quando scattò il verde partì, sparendo dalla mia visuale. No. Quell'amore doveva essere sepolto. Dovevo andare avanti, farmene una ragione. Dovevo ricominciare. Dovevo voltare pagina. E sapevo bene come fare.
«Ashley!» le urlai, suonando alla sua porta.
«Ehi!» sorrisi, aprendomi.
«Si! - dissi con entusiasmo – Verrò a Manhattan con te!»

 
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Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto.. Sapete? Mi è mancato molto scrivere su Zoe e Zayn.
Tengo molto a questa storia e tornare a scrivere su loro mi ha fatto rivevere il momento in cui ho deciso di scrivere questa storia, il motivo che mi ha spinto a farlo. Tutta la situazione che mi ha coinvolto. Questa storia come sapete ha molto di me, e uscire fuori qualche nuovo aneddoto fa sempre piacere:) Spero vi piaccia!

 
  
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