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Autore: AxXx    23/06/2014    7 recensioni
Leo è riuscito a salvare Calipso da Ogigia, dopo la battaglia contro Gea.
Ma la vita con una ragazza di duemila anni fa non è affatto facile, soprattutto quando ci sono, di mezzo, gli abiti.
E Leo lo scoprirà a sue spese.
(Un pochino demenziale, forse , e non tengo conto delle sicure morti che il caro Rick provocherà nel Sangue dell'Olimpo)
[Spoilers Casa di Ade]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Leo Valdez
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Problemi di vestiario.

 

 

Leo era disperato.
Non sapeva se ridere o piangere per la situazione orribile in cui si era ritrovato. Da quando era tornato da Ogigia insieme a lei, si erano messi insieme ed erano, persino, riusciti a farla stare al Campo Mezzosangue. Aiutava il signor D a tenere a posto i campi di fragole. Gli Dei non erano molto felici che lei fosse libera, ma Leo aveva finalmente capito come far funzionare la bussola a cristalli. Ed eccoli lì, nella piccola stanza che lui aveva costruito a posta nel bunker 9, per ospitare lui, dato che ancora non poteva andarsene dal campo e non aveva posto dove stare.
Accanto c’era una cucina, un bagno e un’altra camera per Calipso. Molti lo prendevano in giro, ma senza cattiveria, sul fatto che dormissero nello stesso posto.
Solo che, in quel momento, uno di quegli scherzi si era trasformato in realtà.
Calipso lo stava fissando con aria interrogativa, quasi innocente, che si addiceva poco alla situazione. Infatti lei teneva in mano un completo di intimo da donna in pizzo rosso.
“Leo, per favore, mi dici cos’è questo?” Chiese, ancora una volta, la ragazza, interrogativa.
Leo era indeciso se ridere o scappare il più lontano possibile.
“Ecco… è un regalo.” Provò a dire, evasivo.
“Questo l’avevo capito.” Precisò Calipso, scocciata, mentre tutti i tentativi di fuga del figlio di Efesto andavano in fumo. “Solo… che cosa me ne dovrei fare?”
“Ecco… indossarlo, forse?” Commentò lui, sentendosi avvampare. Controllò le mani, non stava ancora andando a fuoco.
“Indossarlo?” Chiese lei, sempre più perplessa. “E… dove lo dovrei indossare?”

Il ragazzo si dette una manata sulla fronte, maledicendo Afrodite per averlo fatto innamorare dell’unica ragazza che non ha vissuti gli ultimi duemilacinquecento anni di storia del vestiario. Va bene che lui non era un amante della moda come le amiche di Piper, ma un minimo di Boxer li teneva sotto i pantaloni.
Non aveva considerato che, il primo intimo femminile era stato inventato nel medioevo e che Calipso era rimasta alle tuniche greche antiche. Infatti l’unico cambio d’abiti che aveva operato era stato quando Leo stesso era atterrato con molta irruenza (Altro metodo per non dire precipitato) Sull’isola di Ogigia. Lì, Calipso, aveva iniziato ad indossare jeans e maglietta dicendo che erano più pratici per alcuni lavori., dopo aver visto il ragazzo usarli per costruire la sua piccola fucina.
Così aveva fatto il cambio d’abiti in modo più moderno. (Anche se, quando non lavorava, indossava ancora tunica e abiti antichi). Solo che Leo non pensava che il cambio d’abiti fosse avvenuto solo per la parte esterna del vestiario. Così, per scherzo, aveva detto a Travis e Connor, che avrebbe regalato a Calipso qualcosa di provocante.
Aveva davvero pensato di tutto: che si arrabbiasse, che diventasse comprensiva, che gli urlasse contro, che gli tirasse un attrezzo da giardinaggio. Si era preparato ad ogni reazione possibile, creando piani di fuga e metodi per farla calmare, ma non si era aspettato quello.   
Non che lei gli chiedesse che farsene.

“Allora, me lo vuoi dire o devo chiedere a qualcun altro?” Chiese, di nuovo, la ragazza, sventolandogli davanti il reggiseno rosso, mandandogli in tilt il cervello.
Leo deglutì, notando che i suoi abiti avevano iniziato a fumare. Stava rischiando una combustione spontanea, immaginando Calipso che se ne andava in giro per il campo chiedendo a cosa servisse un completo di intimo femminile come quello.
“D’accordo… ehm… prometti di non uccidermi? Sai, ultimamente ci sto tenendo alla mia vita, da quando ho sconfitto Gea e non ho più incubi.” Rispose, alzando le mani in segno di resa, sfoderando il suo migliore sguardo da cucciolo di koala tanto bisognoso di affetto, sperando di ammorbidirla. Calipso rilassò le spalle e sospirò.
“D’accordo.” Concesse. “Giuro che non farò nulla del genere, anche se non capisco perché dovrei.”
Leo si alzò dalla sedia, allontanandosi un po’ dalla scrivania dove teneva i suoi progetti e si avvicinò strategicamente alla porta, in caso necessitasse di una fuga veloce.
“Allora… ecco… tu sai cos’è un completo intimo, vero?” iniziò, con cautela.
“Certo.” Rispose subito, la ragazza.  “Quello per coprire le parti intime, te ne ho cuciti un paio, se ricordi bene te ne ho cuciti un paio, quando eri sull’Isola. Così ho fatto lo stesso per me.”
Leo strabuzzò gli occhi dalla sorpresa: “Tu… tu indossi boxer!?”
Calipso parve sorpresa dal suo stupore.
“Certo… insomma… non capisco cosa ci sia di strano… li indossi tu, perché non dovrei indossarlo anche io?” Chiese perplessa.
Leo era sul punto di scoppiare, e non solo dal ridere. Non ci poteva credere: Calipso indossava effettivamente, dell’intimo, ma non quello giusto. Provò ad elaborare la possibile reazione di Calipso quando l’avesse scoperto.
Decise di tentare con la verità.
“Ecco… c’è differenza, sai? Quello che… tu hai cucito è intimo maschile. Quello che ti ho dato è fatto a posta per le donne.” Buttò fuori in una volta, cercando di apparire naturale e per nulla spaventato.
Osservò la porta. Era a pochi metri, poteva raggiungerla prima che Calipso gli spezzasse il collo.
La ragazza. Però non sembrava in vena di idee assassine. Fissava il completo regalatole da Leo con una certa curiosità. Emise un “Oh” Sommesso, come se avesse realizzato qualcosa di importante, poi si avvicinò al ragazzo e gli dette un bacio sulla guancia.
“Ma perché non me lo volevi dire? Non mi sembra il caso di preoccuparsi tanto, dovrò provarlo e magari ne cucirò altri per me, magari di modelli diversi, questo sembra un po’ troppo… appariscente.” Disse, sorridendogli tranquilla, lasciando il figlio di Efesto stupito e tremendamente sollevato.
Calipso si doresse verso la sua stanza, lasciando il ragazzo da solo, finalmente sollevato dalla situazione in cui si era infilato da solo. Guardò la scrivania, con tutti i suoi progetti. Nonostante volesse rimettersi a lavoro, era troppo teso per farlo. Decisi di uscire e di prendere una boccata d’aria.
Era quasi arrivato alla porta quando la voce di Calipso lo richiamò: “Leo, puoi aiutarmi ad indossarlo? Non riesco a metterlo!”
Il ragazzo si irrigidì di colpo, arrossendo e prendendo fuoco automaticamente per un attimo, maledicendo la sua stupidità.
“Lo sapevo che era troppo facile.” Pensò, sentendosi avvampare.  

 

 

 

 

 

 

 

 

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[Angolo dell’autore che presto verrà rinchiuso in un ospedale psichiatrico]

Salve gente! :D
Vi aspettavate che il sommo ritardato vi lasciasse in pace? Invece nooooo! Sono ancora qui a propinarvi un'altra impossibile, divertente storia su Leo e Calipso questa volta. (Giù le mani, fangirl che shippano Leo con Hazel, Nico e compagnia, lui è di Calipso -_- )
Ok, probabilmente il caldo dell’estate mi ha fuso il cervello, per questo sto scrivendo queste inutili OS su varie coppie ma… cioè… io sto sclerando! XD
Quindi, gente, spero che questa Caleo vi piaccia, se vi è piaciuta, lasciate un commento ;)
AxXx

 

  
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