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Autore: SellyLuna    23/06/2014    5 recensioni
Non sa come sono giunti a tanto, ma forse non gli interessa veramente scoprirlo.
Ogni tanto se lo chiede, è vero; ripercorre gli ultimi avvenimenti cercando il momento drastico, quello da cui è iniziata tutta quella “pazzia”, non può definirla altrimenti, come – e ne è altrettanto consapevole – sa che non può più farne a meno.

[SkipperxJulienxHans]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hans, Re Julien, Skipper
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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Pazzia
 
 

Non sa come sono giunti a tanto, ma forse non gli interessa veramente scoprirlo.
Ogni tanto se lo chiede, è vero; ripercorre gli ultimi avvenimenti cercando il momento drastico, quello da cui è iniziata tutta quella “pazzia”, non può definirla altrimenti, come – e ne è altrettanto consapevole – sa che non può più farne a meno.
Anche se tenta di isolare la causa scatenante, per colpa della quale si trova invischiato in un tale pasticcio, forse con l’intenzione di trovarvi un rimedio, un’alternativa, purtroppo è conscio che ormai il danno è fatto.
Perché non è riuscito ad arrestarlo in tempo? Perché non ha saputo riconoscere la latente rovina?
È certo di aver scorto i primi e innocui segnali e, reputandoli tali, non si è preoccupato affatto; non ha visto l’enorme calamità che avrebbero causato.
Ogni giorno è la solita storia: si lambicca il cervello alla ricerca di risposte, che puntualmente saranno irrisolte.
Per quanto si sforzi per venire a capo della questione, il tempo a sua disposizione è sempre poco; il tragitto che lo separa dalla sua personale maledizione è talmente breve che non gli permette di giungere ad una conclusione possibile; una maledizione che – per quanto descriva con epiteti nefasti – considera una piacevole tortura e che, inconsciamente, attende, trepidante, ogni giorno.
Si sente una contraddizione vivente; per quanto – ogni mattina successiva – si auto-convinca  a darci un taglio, ogni notte sgattaiola fuori dal letto, silenzioso come un gatto, per raggiungere quel luogo che – per loro – è diventato un paradiso, sospeso oltre i confini della realtà spaziale e temporale.
Mancano pochi passi alla tanto bramata meta, un formicolio di impazienza si impossessa del suo corpo, che gli fa rallentare i movimenti.
Vuole godersi ogni attimo e anche quella dolorosa attesa fa parte di quell’istante, lo accarezza il pensiero di farli aspettare ancora un po’,sia per prendersi una piccola vendetta sia perché l’attesa rende tutto più desiderabile.
Sa che lo stanno aspettando: di solito è sempre l’ultimo ad arrivare. Qualche volta si è arrischiato a domandarsi se loro avessero mai pensato alla possibilità che lui desse loro buca.
Scaccia inutili pensieri  e percorre gli ultimi metri, che lo dividono dal suo traguardo, con il cuore in subbuglio.
<< Skipper! >>
Questo è Hans che lo apostrofa con voce gioiosa, come se non attendesse altro.
 Skipper lo osserva negli occhi, nei quali vi legge profonda felicità per il suo arrivo, tuttavia riesce a scorgere, prima che Hans li nasconda negli abissi dorati, flebili  e insicuri dubbi; se ne rammarica un po’.
<< Era ora che arrivassi! >> commenta, un po’ risentito, re Julien.
Non si sorprende della sua reazione, lo ha già messo in conto, in fondo è così che il re dei lemuri mostra la sua indignazione e nessuno, se gli ha fatto un torto, può esimersi.
Skipper sa che, in quel frangente, Julien non riuscirà a tenergli per molto il broncio, perché – come lui stesso – non vuole rovinare tutto, quel tempo per loro è prezioso e non può essere sprecato in nessun modo.
Butta un occhio prima su Julien e poi su Hans e ancora una volta si chiede come è stato possibile arrivare fino a quel punto; fa fatica a rammentare come si siano svolti i fatti.
Non gli è ancora chiaro come Julien e Hans abbiano fatto a mettersi d’accordo; da che ricorda non sono mai stati in buoni rapporti – non che Julien si sia mai forzato di apparire gentile con gli altri – ma, probabilmente, hanno deciso, per amor suo – al pensiero di ciò non può che sentirsi lusingato – ,di sotterrare l’antica ascia da guerra; è lui il collante che li unisce in quella che ormai sta diventando un’abitudine.
Ed ora sono qui, a guardarsi dritto negli occhi, prima di perdersi, a briglia sciolta, nella loro personale dannazione, frementi al solo pensiero.
Ha ancora pochi minuti per formulare pensieri di senso compiuto, poiché vede il lemure e il pulcinella avvicinarglisi per iniziare quel folle “gioco”.
I loro sguardi sono maliziosi e riescono ad accendere in lui il desiderio; la prima volta che ha visto tali espressioni sui loro musi ne è rimasto sconvolto, nemmeno nei suoi sogni più strambi – allora chiamati senza nessuna esitazione incubi – avrebbe mai immaginato che Julien e Hans potessero nascondere un lato particolarmente pervertito. Gli è servito da lezione: non bisogna mai avere la presunzione di conoscere a fondo qualcuno; se lo sarebbe ricordato per il futuro.
Ma se fosse stato solo quell’aspetto inedito del suo acerrimo nemico e del lemure insopportabile a rimestargli lo stomaco, avrebbe trovato una soluzione e dopo pochi giorni non ci avrebbe più dato peso; il fatto sorprendente è stato che, per colpa di quei due depravati, anche lui ha scoperto un’ombra nel suo carattere, un lato che non pensava di avere e di cui prova, ancora, profonda vergogna.
Ma se si perde nei loro occhi magnetici, nei quali riesce a scorgere promesse di cui non può fare a meno di credere e diventa partecipe dei loro pensieri che si stagliano limpidi e cristallini, il disagio provato poc’anzi si disperde nell’aria come piccole volute di fumo.
Julien sogghigna, Hans schiocca la lingua; sembrano due predatori molto esperti e, se solo fosse la prima volta e non conoscesse le reali intenzioni dei due e soprattutto non avesse esperito i benefici di quelle azioni, avrebbe sicuramente da preoccuparsi. Ma lui non ha da temere alcunché; sa perfettamente a cosa va incontro e, se si trova lì, è perché anche lui vuole che ciò accada.
Il lemure e il pulcinella protendono uno la zampa sinistra e l’altro l’ala destra verso Skipper e gli cingono la schiena in un intimo abbraccio.
Puntano gli occhi negli occhi, ma poi Julien e Hans interrompono la connessione visiva perché si danno un bacio, non uno di quelli a stampo, bensì uno di quelli passionali e focosi con la partecipazione sentita della lingua. Vogliono prendersi una rivincita e già solo per questo motivo si sente ribollire, ma soprattutto quel bacio gli ha risvegliato il desiderio; se i due si azzardano troppo a tirare la corda, non risponderà delle sue azioni, gli sale una voglia prepotente di separarli – anche malamente se è necessario – e prendere il posto di uno di loro. Non possono ignorarlo così, lasciarlo fuori dai giochi. È inammissibile. Certo, lo sa che ci vogliono i suoi tempi, dopotutto sono in tre e non è esattamente come fossero in due – e forse sarebbe tutto più semplice ma non altrettanto divertente.
Però, ora è arrivato il suo turno, così senza tante cerimonie agguanta la testa di Julien e lo allontana dal muso di Hans e si incolla al suo becco.
Julien è indispettito, lo vede con la coda dell’occhio, e incrocia le zampe al petto, risentito. La sua vendetta non si farà attendere per molto; il lemure sa essere particolarmente vendicativo, lo ha scoperto a sue spese.
Lui, invece, è soddisfatto; ora sono pari.
Concentra interamente la sua attenzione al bacio che sta dando a Hans; uno di quei baci mozzafiato – ha scoperto di avere  un certo talento, di cui va abbastanza fiero – si sta impegnando nel dare il massimo, vuole portare Hans in uno stato idilliaco, per poi lasciarlo sul più bello, insoddisfatto, completamente insoddisfatto. Così, in seguito, ci penserà due volte prima di fargli uno scherzo come quello di escluderlo  già dal calcio di inizio.
Percepisce che Hans vuole di più, perché sente vagare sul suo corpo le sue ali in movimenti dolci e leggeri, che gli procurano i brividi. Ma non può dare loro ascolto, perché ha una missione, non deve dimenticarselo. Così, nel momento in cui il suo arcinemico si è sciolto, ha allentato tutte le difese, interrompe quel bacio da favola, con uno sforzo disumano, lo deve ammettere.
L’altro mugugna, non ha gradito affatto il suo rifiuto e lo guarda in cagnesco. Da Skipper, dal suo dolce e autoritario Skipper, non se la sarebbe mai aspettata, una mossa del genere. O forse sì?
Intanto Julien, con un finto colpo di tosse, ricorda ai presenti che esiste anche lui e che non è gradito al re essere messo da parte in quella maniera così plebea. Quante altre volte deve sottolineare che un sovrano va trattato in una determinata maniera? 
Il suo richiamo ha sortito l’effetto voluto, sia Hans sia Skipper, ora, lo stanno osservando, muti e in attesa. Hanno imparato che da Julien ci si può attendere di tutto e non sanno – purtroppo per loro – ancora leggere nella mente di quel vivace e esasperante lemure.
Julien vede passare nei loro occhi un piccolo bagliore di terrore e se ne compiace assai. Per il momento se lo fa bastare e, sensualmente, la sua lunga coda circonda le loro vite e accarezza il ventre ora dell’uno ora dell’altro.
Intuisce – ma non aveva dubbi in proposito – che le sue carezze hanno un riscontro positivo su entrambi gli uccelli marini, anche se non vogliono darlo a vedere ma il catta ha imparato a riconoscerne i segnali; negli occhi di Hans è palese il godimento, anche se li socchiude perché non vuole essere scoperto, anche Skipper assottiglia gli occhi.
Visto che sono due ossi duri, Julien prende la decisione di osare, la sua coda si indirizza verso il basso per raggiungere, sotto quelle morbide e bianche piume,  le zone nascoste e poco esplorate.  
Al suo tocco leggiadro hanno la stessa reazione: sussultano dalla sorpresa, ma non si muovono dalla loro posizione, accentando quell’intrusione.  
Quando la coda del lemure si dedica a dilettare una fra le sue vittime, che per godere appieno di quelle sublimi sensazioni chiude gli occhi, l’altra osserva la scena con occhi lascivi, attendendo il suo turno.
Il lemure adempie in modo eccellente nel suo compito; le sue premure sono ben accette e il pinguino e il pulcinella si ritrovano a gemere piano per esprimere il loro assenso.
Julien è compiaciuto del proprio lavoro, si sente elettrizzato: il vero divertimento inizia solo ora; si passa la lingua sulle labbra, eccitato.
Lo vede nei loro occhi,ora sono pronti per fare sul serio, il “riscaldamento” è terminato.
Skipper ha un’immagine vaga ed evanescente delle preoccupazioni che gli hanno affollato la mente per tutto il giorno, gli basta semplicemente sentire la consistenza di quei corpi caldi e non più così estranei per allontanare i dubbi, inconsapevole che, quegli stessi interrogativi, li ritroverà la mattina seguente, ancora lì, assillanti, che richiedono una risposta definitiva.
Si lascia guidare dall’istinto, azzera la ragione e i movimenti che compie, così sensuali e differenti dal suo solito comportamento – e se fosse presente a se stesso se ne vergognerebbe – , li osserva come se non si trovasse all’interno del proprio corpo, come se fosse un osservatore esterno. Non ha la minima idea di come, il giorno seguente, potrà guardare negli occhi di Julien o di Hans, ma soprattutto non sa se avrà il coraggio per incatenare il suo sguardo in quello dei suoi sottoposti; si sente macchiato, impuro ma non ha le facoltà di mettere la parola fine.
Gli piace osservare gli occhi annebbiati dal piacere dei suoi amanti e trovare riflessa la stessa immagine di sé.
A mente fredda non avrebbe mai permesso di far accadere una tale oscenità, il suo auto controllo si sarebbe imposto e gli avrebbe ricordato qual è il suo posto e di conseguenza il giusto comportamento da adottare.
Dopo la prima magica notte che si sono trovati a condividere insieme, è rimasto meravigliato dai suoi desideri inconsci: non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato attratto da Hans e Julien in quel senso. Ancora adesso, ripensandoci, gli procura incredulità, sgomento e imbarazzo. Ma se pensa al tocco delicato e impertinente della lunga e setosa coda del reale rompiscatole oppure ai baci impetuosi del pulcinella suo arcinemico non può che ringraziare il Cielo per avergli dato la possibilità di conoscere quella parte nascosta del suo carattere e di poter esperire l’amore.
Il loro mènage a trois è iniziato per un semplice desiderio fisico, ma Skipper è pronto a scommettere che la situazione nel corso del tempo sia mutata; può affermare con quasi totale certezza che qualche sentimento è sbocciato; forse il piccolo germe di quell’emozione è sempre stata assopita e attecchita all’interno dei loro cuori.
Non sa – e in quel preciso istante non vuole nemmeno indagare oltre – come si siano sviluppati i fatti: quell’amore – perché ora ha la certezza di poterlo definire in tale maniera – può essere nato e cresciuto durante i loro incontri notturni e clandestini oppure aver trovato l’occasione per rivelarsi al mondo, mentre veniva cullato giorno dopo giorno nel loro animo.
Non se ne preoccupa molto, il suo principale obiettivo, ora, è quello di lasciarsi trasportare dalla passione e di vivere appieno quell’esperienza, dimentico di tutti i dilemmi, che con ogni probabilità affolleranno la sua mente il giorno dopo.
Lascia correre, dopotutto domani è un altro giorno ed è ancora lontano. Perché tormentarsi inutilmente, avanzi tempo?

  
 





CHE. COSA. HO. SCRITTO? Non ne ho la minima e vaga idea.
 
Salve *appare una Selly molto timida*
Che posso dire di questa cosa? In realtà, non saprei, non so perché l’ho scritta e sì, me ne vergogno un po’. Insomma, è strana… Volevo scrivere qualcosa di diverso e guarda caso sono andata a impegolarmi in cose che non ho mai scritto. Una slash e per di più threesome. Ahahahaha, sì, voglio uccidermi da sola. Sì, beh poi non è niente di particolarmente spinto e descrittivo. Mica per niente il rating è giallo. :D
Non so volevo scrivere di Skipper, Hans e Julien insieme. Così, senza un motivo in particolare, perché mi andava, ecco. E poi boh, ho pensato che questi tre insieme potevano fare faville e che si divertono molto; sono un po’ pervertiti! :3 :P xD Ahahaha, ok, ma solo in questo contesto, poi finita la loro lunga notte, ritornano normali – perché abitualmente sono normali?– e si comportano come sempre. Una specie di Dr Jeckyll e Mr Hyde. :D
Ok, stop. Fine. Questo è tutto. Se qualcuno è riuscito a leggere fino alla fine e vuole pure lasciarmi un commento, ne sarei davvero felice. Giusto per regolarmi, per il prossimo futuro. Insomma, se devo darmi alla macchia. :P Ok, a parte gli scherzi un parere sarebbe molto gradito, dato che questa cosa è un esperimento. Sono accettate anche – in particolar modo, oserei dire – critiche costruttive. u.u
A presto! ;) 
Selly  


 
   
 
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