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Autore: Neko    24/06/2014    4 recensioni
Le nostre eroine sono potute tornare alle loro vite normali solo per poco. Nemmeno il tempo di riposare che un nuovo nemico, subdolo quanto tutti gli altri, se non peggio, compare a portare scompiglio nella vita delle guerriere Sailor e il loro obbiettivo è lo stesso di sempre, eliminare la principessa Serenity, ma cosa accade se il nemico non attaccherà direttamente lei, ma qualcosa a cui è strettamente legata, portando ripercussioni su tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 17:Acque rosse

 

Nemesis?” disse Mamoru incredulo “Possibile? Avremmo dovuto scoprire quel pianeta solo nel 30° secolo!”

“Non è detto che con queste apparecchiature avanzate, non possiamo essere in grado di rintracciarlo prima, ma comunque quel pianeta non è Nemesis! Da quanto ne sappiamo quest’ultimo ha un’orbita oscura, quindi il sole non lo illumina mai, mentre questo, anche se debolmente, è illuminato!” rispose Ami osservando le coordinate del pianeta per essere sicura che il suo pensiero fosse giusto.

“Allora si tratta di…” cominciò Mamoru.

Ami annuì comprendendo cosa il ragazzo stesse per dire “Esatto.  Si tratta di Sedna. Viene considerato più che altro un planetoide o un pianeta nano. La sua orbita è talmente eccentrica che fino a pochi anni fa non era visibile in quanto molto lontano dal sole e completamente al buio. Ma la descrizione corrisponde al pianeta di cui parlava Kendra!” rispose Ami.

Mamoru annuì “Guarda i dati. Risulta che su di esso ci sia una grande quantità di energia negativa. L’unica spiegazione a questo fenomeno è che abbiamo trovato la base segreta del nemico!”

“Lo credo anch’io. Mi domando se monitorandolo, possiamo anticipare le mosse della nostra nemica, in modo tale da tenere al sicuro sia Usagi che la luna!” si domandò la guerriera di mercurio, che successivamente si recò a informare le altre della scoperta.

Mamoru era intenzionato a raccontare tutto alla sua amata e si diresse verso la stanza di Usagi. Si fermò quando la vide socchiusa e sbirciò al suo interno. Un sorriso gli sfuggì, quando vide la ragazza camminare goffamente per la stanza con dei libri in testa, facendoli cadere a terra dopo pochi passi.

Bussò alla porta ed entrando disse “Vedo che non sono l’unico impiastro a fare questo esercizio!”

“Mamo-chan!” disse Serenity sussultando, non sentendolo entrare “Vuoi dire che sei stato incastrato da Luna anche tu?”

“Il mio tutore è Artemis, ma credo che lo faccia più che altro per accontentare Luna!” disse Mamoru alzando le spalle.

“Non pensavo che avrebbero addestrato anche te, infondo sei molto più composto ed elegante di me. Non ti immagino mentre fallisci in questo esercizio!” disse Usagi stranita.

“è perché mai? Io i libri li ho sempre portati in spalla, mai sulla testa!” disse avvicinandosi alla ragazza, la quale approfittò della vicinanza per appoggiare la testa sul suo petto.

Mamoru la cinse la vita e respirò il suo profumo. Si sentiva rilassato tra le braccia della ragazza e di fatto non volle sciogliere l’abbraccio per diverso tempo, cosa che a Usagi non dispiacque. Non la informò nemmeno di quanto scoperto. Glielo avrebbe detto in un momento più idoneo in quanto, in quei giorni, era parecchio tesa a causa del discorso che si sarebbe tenuto tra breve e non voleva affollarle la testa con ulteriori preoccupazioni.

Le guerriere furono d’accordo con la sua decisione, ma loro non persero di vista il nuovo pianeta nemmeno per un secondo. Dopo un paio di giorni le ragazze poterono affermare che l’emissione di energia negativa da parte di Kendra era diminuita. In proporzione con il calo del potere nero proveniente da Sedna, erano diminuite anche le voci e le visioni nella testa di Usagi, la quale però attribuì la loro scomparsa alla sua totale concentrazione per prepararsi al fatidico giorno in cui avrebbe parlato al popolo, cosa che impediva a Kendra di intrufolarsi nella sua mente e di manipolare i suoi pensieri.

Mamoru, Selene e le guerriere però non tirarono un sospiro di sollievo. Questa rinuncia da parte della nemica, poteva voler dire che ella si stava preparando per qualcosa di ben peggiore.

 

Il giorno del discorso al popolo arrivò velocemente, tanto in fretta che Usagi non si sentiva ancora pronta. Non sapeva nemmeno se sarebbe stata in grado di affrontare una prova del genere nemmeno se avesse avuto cento anni a disposizione per prepararsi.

La ragazza si trovava davanti a un portone che dava su una grossa balconata, pensata proprio per dare annunci importanti alla popolazione.

Sotto di essa si estendeva un’enorme piazza, circondata da alte colonne con capitelli simili a quelli corinzi, da dove fuori usciva un piccolo zampillo d’acqua che ricadeva da entrambi i lati  della colonna, per poi tuffarsi nella lunga e stretta vasca che si trovava ai piedi di ogni pilastro.

Queste vasche d’acqua erano circondate da fiori di ogni genere e  colore, sebbene il più diffuso fosse proprio la rosa rossa, fiore che Serenity, nella sua vita passata, aveva portato sulla luna dalla terra, meravigliata dalla sua bellezza.

Oltre questi giardini erano inoltre visibili diversi tendoni eretti qualche giorno prima. Deturpavano il panorama lunare che si poteva ammirare dal palazzo, ma erano necessari per  dare un rifugio a coloro che non l’avevano trovato.

Il portone si aprì con un forte cigolio. La prima a comparire agli occhi degli abitanti fu Sailor Pluto che, alzando in aria il suo bastone, attirò l’attenzione del popolo, il quale si azzittì. Come prevedeva la tradizione, la guerriera di plutone introdusse il principe e la principessa, sebbene nel Silver Millennium questo compito toccava al consigliere personale della regina.

I due interpellati, Serenity ed Endymion avanzarono fino a giungere molto vicino al parapetto.

Il secondo poteva ben vedere l’agitazione della ragazza, la quale non aveva smesso di giocare nervosamente con le dita e non aveva ancora trovato il coraggio di alzare lo sguardo.

Quando i suoi occhi guardarono le migliaia di persone presenti, in attesa che ella parlasse, Usagi ebbe un vuoto di memoria. Aprì la bocca per parlare, ma nessun suono si udì.

Endymion, intuendo che Usagi stava avendo un attacco di panico, le strinse una mano e prendendo parola, cominciò il discorso.

Presentò se stesso e la sua amata in maniera più approfondito, tralasciando il motivo per cui avevano convocato tutti. Voleva che fosse Usagi a dare loro le spiegazioni dovute. Avevano provato quel momento centinaia di volte. Si erano messi a studiare insieme come essere dei sovrani, facendo esercizi su come migliorare la camminata, su come ci si dovesse inchinare e imparando anche qualche ballo tipico della luna.

Serenity era pronta per tutto quello e lui lo sapeva, doveva solo trovare il coraggio di cominciare.

Sospirò quando vide il suo mutismo e cominciò a pensare di dover parlare da solo, ma prima che potesse anche solo pensare a come cominciava il discorso, la sua amata lo sorprese, facendo sentire finalmente la sua voce.

“Sono molto felice che abbiate accolto la nostra richiesta a presenziare a questo incontro. Quanto sto per dirvi è molto importante. Tutti voi avete la convinzione e speranza che un giorno non troppo lontano, tornerete a vivere sulla terra. È con grande rammarico  che devo informarvi  che il nostro caro pianeta  purtroppo è stato pesantemente danneggiato e una sua completa guarigione richiederà secoli, un tempo troppo lungo per la vita di un uomo!” disse, per poi fermarsi per permettere alla gente di assorbire la notizia. Un brusio cominciò ad alzarsi tra la folla e un certo timore si diffuse tra la gente.

Sailor Pluto vedendo che l’attenzione cominciava a calare, richiamò le persone all’ordine, permettendo così a Serenity di continuare.

“So che questa notizia è difficile da digerire, lo è anche per noi, tuttavia cercheremo di rendere la vostra permanenza sulla luna il più simile alle vostre vite terrestri. Sono a conoscenza del fatto che la luna non dispone di abbastanza edifici per garantire una vita normale a molti di voi e per questo abbiamo deciso di porre rimedio a questo problema con i mezzi a nostra disposizione.

Costruiremo nuovi edifici, aggiungeremo piani alle abitazioni esistenti e così via. Non ci fermeremo finchè tutti non avranno una sistemazione stabile e adeguata alle proprie esigenze. Perché questo avvenga, chiedo gentilmente la vostra collaborazione. Ci serviranno architetti per ideare case, medici per curare i malati, insegnanti che siano disposti a diffondere la loro conoscenza.

Vi sono molti negozi chiusi pronti a riprendere la loro attività. Se ci fosse qualche panettiere, sarto, calzolaio e altri che hanno bisogno di aprire un esercizio per svolgere il proprio nobile mestiere, non ha che da riferirlo e io e le mie guerriere studieremo il da farsi per far si che venga assegnato ad ognuno un posto. Noterete che ogni due colonne, c’è una della mie guardiane sedute ad un tavolino. Andate da loro in modo ordinato, registratevi comunicando i vostri dati personali, i quali serviranno per fare un censimento degli abitanti qui presenti e indicate la vostra professione. Studieremo le richieste di ognuno e prenderemo i giusti accorgimenti!”

Ci fu un applauso generale, ma Serenity con un gesto della mano, fece comprendere che non aveva ancora terminato.

“Per mettere tutto questo in pratica ci vorrà ovviamente qualche tempo e so che i tendoni innalzati per offrire ospitalità a molti di voi, sono molto affollati. Per diminuire almeno un po’ questo disagio, abbiamo deciso di aprire le porte del palazzo ai bambini orfani e senza casa, per offrire loro ospitalità. Inoltre abbiamo allestito diverse stanze del palazzo ad aule scolastiche, in modo tale che tutti i bambini possano riprendere le lezioni quanto prima, fino a quando non ci sarà l’apertura ufficiale della scuola presente sulla superficie lunare!”

Serenity diede le ultime indicazione su come avrebbero agito, dopo di chè con un elegante inchino, salutò il popolo e si ritirò insieme ad Endymion.

Una volta che il portone venne chiuso, Usagi si appoggiò su di esso e si lasciò lentamente cadere a terra.

“Sei stata grande Usako!” disse Mamoru, inginocchiandosi al suo fianco e spostandole uno dei codini dietro la spalla.

“Sembravi una vera principessa! Non sembravi nemmeno tu Usagi, ho pensato che fossi addirittura posseduta!” disse Shingo prendendola un po’ in giro.

La ragazza abbozzò a un sorriso “Forse lo ero. Inizialmente non trovavo nemmeno le parole, poi qualcosa si è sbloccato e…”

“Credo che i ricordi di Serenity siano venuti a galla nel momento più opportuno. Il tuo modo di parlare e di formulare il discorso era diverso da quello che abbiamo preparato. Hai fatto proprio un buon lavoro Usagi, sono orgogliosa di te!” disse Luna compiaciuta.

“Sai, mi è quasi sembrato di sentire parlare mia madre!” disse Chibiusa “Certo lei è più sicura di sé e la sua voce non trema, ma ormai lei è abituata a questa situazioni!”

“Era un complimento?” chiese confusa Usagi.

Ikuko sorrise “Credo proprio di si, tesoro!”

“Bene, visto che questa è fatta, direi di lasciare la principessa…” cominciò Artemis, prima di essere interrotto da delle urla provenienti dall’esterno.

Serenity si mise subito in piedi, allarmata, ma il suo tentativo di aprire le porte della balconata per comprendere cosa stesse succedendo, venne impedito da Sailor Pluto.

“Principessa, andrò io a controllare. Tu, Endymion e la Piccola Lady rimanete qui al sicuro!” disse la donna, prima di correre fuori.

Sussultò a quanto vide. La gente correva in ogni direzione in preda al panico, allontanandosi da dove si stava tenendo lo scontro.

In lontananza infatti, Sailor Pluto poteva vedere le altre guerriere lanciare ripetuti attacchi a Scorpio, uno dei sei segni zodiacali che non erano stati purificati nel precedente attacco.

Raggiunse le altre e solo allora si accorse che qualcosa era diverso in lui. Il segno zodiacale era quattro volte più grosso rispetto alla sua prima manifestazione. I suoi occhi erano rossi e sembrava ricoperto da una corazza, tipica degli scorpioni, che lo proteggeva dagli attacchi delle sue compagne, soprattutto da quelli che erano  meno efficaci, come fuoco e terra, in quanto lui era un segno d’acqua.

Kayoko fece improvvisamente la sua comparsa, sedendosi sulla spalla di Scorpio e sorrise divertita.

“Ci si rivede guerriere Sailor!”

“Di nuovo tu?” disse Sailor Mars seccata.

“Ehi brutta befana, che cosa gli hai dato per farlo crescere così? Degli asteroidi? A mio parere era già abbastanza pompato come era prima!” disse Sailor Venus.

“Si è vero, ma così lo trovo più minaccioso e potente, proprio come piace a me!” disse Kayoko.

“E allora perché non te lo sposi e in luna di miele non ve ne andate molto lontano da qui?” chiese Minako.

“Vedi, lui in realtà non vuole abbracciare me, vuole stringere voi nella sua calorosa morsa velenosa!” disse la nemica rispondendo a tono alla guerriera dell’amore.

Bhe noi non siamo interessate!” disse Sailor Urano, lanciando il suo attacco e notando che il suo colpo aveva incrinato la corazza del nemico.

“Sailor Jupiter, io e te siamo le uniche ad avere un attacco che consente di creargli qualche danno. Concentriamo i nostri attacchi in un punto preciso, fino a rompere la corazza, in modo tale che anche le altre possano fare qualcosa!” disse Sailor Urano, che venne appoggiata dall’interpellata.

I loro attacchi andarono a segno, ma quando la corazza venne colpita, questa esplose, sciogliendosi in veleno, che come pioggia cadde sopra di loro.

“Scudo di Saturno!” urlò la piccola Hotaru, che dovette dare fondo a parecchia energia per espandere il suo scudo in  modo tale da proteggere tutte le guerriere.

“Bravissima Sailor Saturn!” disse Sailor Nettuno strofinandole la schiena, quando la ragazzina cadde in ginocchio per riprendere fiato.

“Ragazze, c’è qualcosa di strano!” disse Sailor Mercury, controllando i dati sul suo computer “Nel suo pungiglione non c’è veleno!”

“Ottimo, è una buona notizia!” disse Sailor Venus.

“C’è sangue!” disse infine Ami, sorprendendo tutti.

“Sangue? Cosa vorrebbe significare?” chiese Sailor Pluto.

Kayoko scoppiò a ridere “Lo scoprirete presto. Avanti Scorpio, fai quello per cui sei stato mandato a fare!” ordinò la ragazza e il  segno zodiacale, si recò verso una delle tante vasche d’acqua e versò dentro di esse il contenuto della sua coda, macchiando l’acqua.

Le guerriere si guardarono confuse, ma stettero comunque all’erta.

Kayoko sorrise compiaciuta, vedendo che le guerriere non riuscivano a comprendere quanto stesse succedendo.

“Quali sono le tue intenzioni?” chiese Sailor Mars “Dubito che tu sia giunta fino a qui solo per far pulire la coda del tuo amichetto dentro a una fontana, sebbene fino ad ora si sia limitato solo a difendersi!”

“Se ti dicessi che è proprio così?” disse Kayoko.

“Certo, siamo così stupide da crederci!” disse la guerriera di fuoco.

“Ma quanto astio nei miei confronti!” disse Kayoko alzando le spalle poi, rivolgendosi al segno zodiacale disse “Ottimo lavoro Scorpio. Ora non mi servi più, puoi tornartene da dove sei venuto!” disse la ragazza schioccando le dita. A quel gesto, un ombra nera uscì dal segno zodiacale, il quale urlando, tornò al suo aspetto normale.

Proprio come era successo agli altri segni guariti, anch’esso non ricordava quanto successo negli ultimi tempi e passato l’attimo di perplessità, se ne andò come se niente fosse.

Le guerriere confuse spostarono l’attenzione verso la nemica, la quale con un gesto della mano le salutò “Dato che non c’è più niente che mi trattiene, direi che posso anche andarmene. Buona bevuta!” disse sollevando lo sguardo verso la balconata, dove Serenity la stava guardando da lontano.

Le ragazze rimasero ammutolite. Si erano aspettate molto di più di una semplice visita senza uno vero e proprio scopo. Avevano compreso che Scorpio aveva fatto qualcosa all’acqua, ma a parer loro, qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe bastata ripulirla. Che danno poteva fare l’acqua sporca di una fontana, che nemmeno pulita nessuno avrebbe bevuto.

“Guardate! Tutta l’acqua sta diventando rossa!” disse Sailor Jupiter.

“Deve essere una sorte di sortilegio. Quel poco sangue che il segno dello scorpione ha versato nella fontana, ha infettato tutta l’acqua come un virus!” disse Sailor Mercury, sebbene anch’essa non ne capiva il motivo.

Le guerriere tornarono a palazzo dove il principe e la principessa erano ansiosi di capire cosa fosse successo.

La spiegazione che le senshi diedero loro, li inquietarono non poco, dato che sotto un attacco di Kendra, anche se sembrava inefficace, c’era sempre una conseguenza.

Durante il loro consulto, sussultarono quando sentirono un grido provenire  dalla cucina e il rumore di un vetro che si rompeva.

Chibiusa!” urlò Usagi correndo verso la stanza. Il cuore perse un battito quando vide la bambina con gli occhi spalancati, con ai suoi piedi del vetro e tanto sangue a terra.

Usagi  la raggiunse immediatamente chiedendole se stesse bene. Le controllò le mani, le gambe, tutte le parti del corpo, sospirando nel comprendere che quel liquido rosso non era il suo.

Chibiusa, cosa è successo?” chiese la ragazza, portando la bambina via di lì.

“Io non capisco. Ero venuta a prendere un bicchiere d’acqua ed è uscito sangue dal rubinetto!”

“Cosa?” chiese Usagi, per poi guardare Mamoru, il quale non sapeva trovare una spiegazione.

Sailor Urano fece la fatidica domanda “ Usagi, l’acqua della fontana è collegata con l’intero impianto idraulico della luna?”

“Ecco…io non lo so!” rispose sinceramente la principessa.

“L’acqua creata dal cristallo d’argento elimina tutte le impurità e quindi è costantemente pulita, non è necessaria una divisione. In qualsiasi parte della luna, l’acqua è potabile!” disse Luna, appoggiato da Artemis.

“Avremmo dovuto comprendere subito che l’avvelenamento dell’acqua della fontana era solo l’inizio!” disse Sailor Nettuno.

“Volete farmi intendere che Kendra ha puntato sulle nostre riserve d’acqua per annientarci?” chiese Sailor Venus scioccata.

Usagi lo guardò spaventata. Si poteva sopravvivere per diversi giorni senza mangiare, ma pochi senza bere.

“Ragazze, voglio che andiate a controllare ogni pozzo, ogni cisterna, ogni tubo o qualsiasi cosa che porti dell’acqua e controlliate la situazione!” ordinò Serenity, sperando vivamente che la situazione non fosse messa così male come pensavano.

Un’ora dopo le ragazze si riunirono nuovamente.

“Ragazze, qui la situazione è grave. L’acqua nelle bottiglie e nelle poche cisterne presenti sulla luna è pulita, ma dato che di fatto contiamo sull’acqua che esce dai rubinetti, ci fa capire che le riserve d’acqua scarseggiano e la gente, comprendendo la situazione si sta già scannando per accaparrarsi più acqua possibile!” disse Sailor Mars.

“Le Outher stanno cercando di calmare gli animi, ma è un’impresa ardua. Come si fa a dire alla gente di stare calma, quando non c’è praticamente più acqua!” disse Sailor Jupiter.

Usagi camminava avanti e indietro nervosamente mentre cercava una soluzione a quel pasticcio. Aveva appena ottenuto un po’ di fiducia dal suo popolo con le promesse di rendere le loro vite migliori e queste promesse non erano esattamente iniziate con il piede giusto.

“Non capisco. Cosa crede di ottenere Kendra in questo modo? Che Usagi si consegni è fuori discussione dato che alla fine farà fuori comunque tutti, sia che rimanga, sia che obbedisca alla sua volontà!” disse Sailor Mercury.

“Vuole far stancare Serenity!” disse Selene comparendo dal nulla e facendo saltare i presenti, i quali non la vedevano dal quella mattina.

“Una principessa debole. È più facile da piegare alla sua volontà!” continuò la regina “Il cristallo d’argento potrebbe anche eliminare la maledizione, ma Serenity sta già facendo diverse cose contemporaneamente. Tiene in vita il regno, allontana la luna dalla terra, guarisce il pianeta azzurro e contemporaneamente sta ridando vita agli esseri umani rimasti vittima delle calamità avvenute a causa dello squilibrio naturale. Tutto questo, come ben sapete lo fa chiedendo energia a mia figlia e se aggiungiamo anche la depurazione dell’acqua, potete ben immaginare che sarà un’ulteriore utilizzo di energia!”

“Ho altra scelta?” disse Usagi esasperata.

Le guerriere sbuffarono.

“Potresti depurare l’acqua lentamente, in modo tale da consumare meno energie, e finchè questa non sarà nuovamente potabile, nel frattempo potresti purificare l’acqua delle cisterne a cui il popolo avrà accesso in determinati momenti. Dovremo stabilire dei turni e la quantità di acqua giornaliera che necessita ogni persona. Dovremo fare tutti dei sacrifici, ma questa è a mio avviso l’unica soluzione per non gravare troppo su di te Usagi. Cosa ne dici?” disse Sailor Mercury.

“D’accordo. Io, Mamoru, Sailor Mercury, Sailor Mars, Luna e Artemis studieremo il da farsi. Sailor Venus e Sailor Jupiter, voi raggiungete le altre, riferite loro ciò di cui abbiamo discusso e tra due ore, fate in modo che la gente si riunisca  in piazza o nei luoghi dove si trovano le auto parlanti. Riferiremo loro quanto sta succedendo e daremo loro le indicazioni su come comportarsi. Tutto chiaro?” chiese Serenity guardando i presenti, i quali annuirono allibiti.

“E io cosa faccio? Voglio aiutare anche io!” chiese Sailor Chibiusa.

Serenity ci pensò su un attimo e disse “Giù nelle cantine dovrebbero esserci diverse bottigliette d’acqua. Prendine quante ne riesci a trasportare e distribuiscile ai bambini. Senza acqua e strumenti per difendersi loro saranno i primi a patire la sete. Ti senti in grado di farlo?!”

Chibiusa guardò Usagi con uno sguardo determinato e disse “Si. Vado immediatamente!”

“Sta attenta!” le urlò la ragazza, vedendola scomparire dietro a un muro. Successivamente Usagi si ritirò nelle sue stanze, lasciando le guerriere incredule a quanto videro, Mamoru compreso.

“Chi era quella?” chiese Sailor Venus “Non ho mai visto Usagi comportarsi con un tono così autoritario.

Luna sorrise, la parte dormiente di Usagi, quella che rappresentava la principessa si stava risvegliando sempre di più. Ne era sicura, la sua protetta sarebbe diventata una sovrana degna di questo nome.

 

 

 

  
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