Capitolo 17:Acque rosse
“Nemesis?”
disse Mamoru incredulo “Possibile? Avremmo dovuto
scoprire quel pianeta solo nel 30° secolo!”
“Non è detto che con
queste apparecchiature avanzate, non possiamo essere in grado di rintracciarlo
prima, ma comunque quel pianeta non è Nemesis! Da
quanto ne sappiamo quest’ultimo ha un’orbita oscura, quindi il sole non lo
illumina mai, mentre questo, anche se debolmente, è illuminato!” rispose Ami
osservando le coordinate del pianeta per essere sicura che il suo pensiero
fosse giusto.
“Allora si tratta di…”
cominciò Mamoru.
Ami annuì comprendendo
cosa il ragazzo stesse per dire “Esatto.
Si tratta di Sedna. Viene considerato più che
altro un planetoide o un pianeta nano. La sua orbita è talmente eccentrica che
fino a pochi anni fa non era visibile in quanto molto lontano dal sole e
completamente al buio. Ma la descrizione corrisponde al pianeta di cui parlava Kendra!” rispose Ami.
Mamoru annuì “Guarda i dati. Risulta che su
di esso ci sia una grande quantità di energia negativa. L’unica spiegazione a
questo fenomeno è che abbiamo trovato la base segreta del nemico!”
“Lo credo anch’io. Mi
domando se monitorandolo, possiamo anticipare le mosse della nostra nemica, in
modo tale da tenere al sicuro sia Usagi che la luna!”
si domandò la guerriera di mercurio, che successivamente si recò a informare le
altre della scoperta.
Mamoru era intenzionato a raccontare tutto
alla sua amata e si diresse verso la stanza di Usagi.
Si fermò quando la vide socchiusa e sbirciò al suo interno. Un sorriso gli sfuggì,
quando vide la ragazza camminare goffamente per la stanza con dei libri in
testa, facendoli cadere a terra dopo pochi passi.
Bussò alla porta ed
entrando disse “Vedo che non sono l’unico impiastro a fare questo esercizio!”
“Mamo-chan!” disse Serenity sussultando,
non sentendolo entrare “Vuoi dire che sei stato incastrato da Luna anche tu?”
“Il mio tutore è Artemis, ma credo che lo faccia più che altro per
accontentare Luna!” disse Mamoru alzando le spalle.
“Non pensavo che
avrebbero addestrato anche te, infondo sei molto più composto ed elegante di
me. Non ti immagino mentre fallisci in questo esercizio!” disse Usagi stranita.
“è perché mai? Io i
libri li ho sempre portati in spalla, mai sulla testa!” disse avvicinandosi
alla ragazza, la quale approfittò della vicinanza per appoggiare la testa sul
suo petto.
Mamoru la cinse la vita e respirò il suo
profumo. Si sentiva rilassato tra le braccia della ragazza e di fatto non volle
sciogliere l’abbraccio per diverso tempo, cosa che a Usagi
non dispiacque. Non la informò nemmeno di quanto scoperto. Glielo avrebbe detto
in un momento più idoneo in quanto, in quei giorni, era parecchio tesa a causa
del discorso che si sarebbe tenuto tra breve e non voleva affollarle la testa
con ulteriori preoccupazioni.
Le guerriere furono
d’accordo con la sua decisione, ma loro non persero di vista il nuovo pianeta
nemmeno per un secondo. Dopo un paio di giorni le ragazze poterono affermare
che l’emissione di energia negativa da parte di Kendra
era diminuita. In proporzione con il calo del potere nero proveniente da Sedna, erano diminuite anche le voci e le visioni nella
testa di Usagi, la quale però attribuì la loro
scomparsa alla sua totale concentrazione per prepararsi al fatidico giorno in
cui avrebbe parlato al popolo, cosa che impediva a Kendra
di intrufolarsi nella sua mente e di manipolare i suoi pensieri.
Mamoru, Selene e le guerriere però non
tirarono un sospiro di sollievo. Questa rinuncia da parte della nemica, poteva
voler dire che ella si stava preparando per qualcosa di ben peggiore.
Il giorno del discorso
al popolo arrivò velocemente, tanto in fretta che Usagi
non si sentiva ancora pronta. Non sapeva nemmeno se sarebbe stata in grado di
affrontare una prova del genere nemmeno se avesse avuto cento anni a disposizione
per prepararsi.
La ragazza si trovava
davanti a un portone che dava su una grossa balconata, pensata proprio per dare
annunci importanti alla popolazione.
Sotto di essa si
estendeva un’enorme piazza, circondata da alte colonne con capitelli simili a
quelli corinzi, da dove fuori usciva un piccolo zampillo d’acqua che ricadeva
da entrambi i lati della colonna, per
poi tuffarsi nella lunga e stretta vasca che si trovava ai piedi di ogni
pilastro.
Queste vasche d’acqua
erano circondate da fiori di ogni genere e
colore, sebbene il più diffuso fosse proprio la rosa rossa, fiore che Serenity, nella sua vita passata, aveva portato sulla luna
dalla terra, meravigliata dalla sua bellezza.
Oltre questi giardini
erano inoltre visibili diversi tendoni eretti qualche giorno prima. Deturpavano
il panorama lunare che si poteva ammirare dal palazzo, ma erano necessari
per dare un rifugio a coloro che non l’avevano
trovato.
Il portone si aprì con
un forte cigolio. La prima a comparire agli occhi degli abitanti fu Sailor
Pluto che, alzando in aria il suo bastone, attirò l’attenzione del popolo, il
quale si azzittì. Come prevedeva la tradizione, la guerriera di plutone
introdusse il principe e la principessa, sebbene nel Silver Millennium questo
compito toccava al consigliere personale della regina.
I due interpellati, Serenity ed Endymion avanzarono
fino a giungere molto vicino al parapetto.
Il secondo poteva ben
vedere l’agitazione della ragazza, la quale non aveva smesso di giocare
nervosamente con le dita e non aveva ancora trovato il coraggio di alzare lo
sguardo.
Quando i suoi occhi
guardarono le migliaia di persone presenti, in attesa che ella parlasse, Usagi ebbe un vuoto di memoria. Aprì la bocca per parlare,
ma nessun suono si udì.
Endymion, intuendo che Usagi
stava avendo un attacco di panico, le strinse una mano e prendendo parola,
cominciò il discorso.
Presentò se stesso e
la sua amata in maniera più approfondito, tralasciando il motivo per cui
avevano convocato tutti. Voleva che fosse Usagi a
dare loro le spiegazioni dovute. Avevano provato quel momento centinaia di
volte. Si erano messi a studiare insieme come essere dei sovrani, facendo
esercizi su come migliorare la camminata, su come ci si dovesse inchinare e
imparando anche qualche ballo tipico della luna.
Serenity era pronta per tutto quello e lui lo
sapeva, doveva solo trovare il coraggio di cominciare.
Sospirò quando vide il
suo mutismo e cominciò a pensare di dover parlare da solo, ma prima che potesse
anche solo pensare a come cominciava il discorso, la sua amata lo sorprese,
facendo sentire finalmente la sua voce.
“Sono molto felice che
abbiate accolto la nostra richiesta a presenziare a questo incontro. Quanto sto
per dirvi è molto importante. Tutti voi avete la convinzione e speranza che un
giorno non troppo lontano, tornerete a vivere sulla terra. È con grande
rammarico che devo informarvi che il nostro caro pianeta purtroppo è stato pesantemente danneggiato e
una sua completa guarigione richiederà secoli, un tempo troppo lungo per la
vita di un uomo!” disse, per poi fermarsi per permettere alla gente di
assorbire la notizia. Un brusio cominciò ad alzarsi tra la folla e un certo
timore si diffuse tra la gente.
Sailor Pluto vedendo
che l’attenzione cominciava a calare, richiamò le persone all’ordine,
permettendo così a Serenity di continuare.
“So che questa notizia
è difficile da digerire, lo è anche per noi, tuttavia cercheremo di rendere la
vostra permanenza sulla luna il più simile alle vostre vite terrestri. Sono a
conoscenza del fatto che la luna non dispone di abbastanza edifici per
garantire una vita normale a molti di voi e per questo abbiamo deciso di porre
rimedio a questo problema con i mezzi a nostra disposizione.
Costruiremo nuovi
edifici, aggiungeremo piani alle abitazioni esistenti e così via. Non ci
fermeremo finchè tutti non avranno una sistemazione
stabile e adeguata alle proprie esigenze. Perché questo avvenga, chiedo
gentilmente la vostra collaborazione. Ci serviranno architetti per ideare case,
medici per curare i malati, insegnanti che siano disposti a diffondere la loro
conoscenza.
Vi sono molti negozi
chiusi pronti a riprendere la loro attività. Se ci fosse qualche panettiere,
sarto, calzolaio e altri che hanno bisogno di aprire un esercizio per svolgere
il proprio nobile mestiere, non ha che da riferirlo e io e le mie guerriere
studieremo il da farsi per far si che venga assegnato ad ognuno un posto.
Noterete che ogni due colonne, c’è una della mie guardiane sedute ad un
tavolino. Andate da loro in modo ordinato, registratevi comunicando i vostri
dati personali, i quali serviranno per fare un censimento degli abitanti qui
presenti e indicate la vostra professione. Studieremo le richieste di ognuno e
prenderemo i giusti accorgimenti!”
Ci fu un applauso
generale, ma Serenity con un gesto della mano, fece
comprendere che non aveva ancora terminato.
“Per mettere tutto
questo in pratica ci vorrà ovviamente qualche tempo e so che i tendoni innalzati
per offrire ospitalità a molti di voi, sono molto affollati. Per diminuire
almeno un po’ questo disagio, abbiamo deciso di aprire le porte del palazzo ai
bambini orfani e senza casa, per offrire loro ospitalità. Inoltre abbiamo
allestito diverse stanze del palazzo ad aule scolastiche, in modo tale che tutti
i bambini possano riprendere le lezioni quanto prima, fino a quando non ci sarà
l’apertura ufficiale della scuola presente sulla superficie lunare!”
Serenity diede le ultime indicazione su come
avrebbero agito, dopo di chè con un elegante inchino,
salutò il popolo e si ritirò insieme ad Endymion.
Una volta che il
portone venne chiuso, Usagi si appoggiò su di esso e
si lasciò lentamente cadere a terra.
“Sei stata grande Usako!” disse Mamoru,
inginocchiandosi al suo fianco e spostandole uno dei codini dietro la spalla.
“Sembravi una vera
principessa! Non sembravi nemmeno tu Usagi, ho
pensato che fossi addirittura posseduta!” disse Shingo
prendendola un po’ in giro.
La ragazza abbozzò a
un sorriso “Forse lo ero. Inizialmente non trovavo nemmeno le parole, poi
qualcosa si è sbloccato e…”
“Credo che i ricordi
di Serenity siano venuti a galla nel momento più
opportuno. Il tuo modo di parlare e di formulare il discorso era diverso da
quello che abbiamo preparato. Hai fatto proprio un buon lavoro Usagi, sono orgogliosa di te!” disse Luna compiaciuta.
“Sai, mi è quasi
sembrato di sentire parlare mia madre!” disse Chibiusa
“Certo lei è più sicura di sé e la sua voce non trema, ma ormai lei è abituata
a questa situazioni!”
“Era un complimento?”
chiese confusa Usagi.
Ikuko sorrise “Credo proprio di si,
tesoro!”
“Bene, visto che
questa è fatta, direi di lasciare la principessa…” cominciò Artemis,
prima di essere interrotto da delle urla provenienti dall’esterno.
Serenity si mise subito in piedi, allarmata,
ma il suo tentativo di aprire le porte della balconata per comprendere cosa
stesse succedendo, venne impedito da Sailor Pluto.
“Principessa, andrò io
a controllare. Tu, Endymion e la Piccola Lady
rimanete qui al sicuro!” disse la donna, prima di correre fuori.
Sussultò a quanto
vide. La gente correva in ogni direzione in preda al panico, allontanandosi da
dove si stava tenendo lo scontro.
In lontananza infatti,
Sailor Pluto poteva vedere le altre guerriere lanciare ripetuti attacchi a
Scorpio, uno dei sei segni zodiacali che non erano stati purificati nel
precedente attacco.
Raggiunse le altre e
solo allora si accorse che qualcosa era diverso in lui. Il segno zodiacale era
quattro volte più grosso rispetto alla sua prima manifestazione. I suoi occhi
erano rossi e sembrava ricoperto da una corazza, tipica degli scorpioni, che lo
proteggeva dagli attacchi delle sue compagne, soprattutto da quelli che
erano meno efficaci, come fuoco e terra,
in quanto lui era un segno d’acqua.
Kayoko fece improvvisamente la sua comparsa,
sedendosi sulla spalla di Scorpio e sorrise divertita.
“Ci si rivede
guerriere Sailor!”
“Di nuovo tu?” disse
Sailor Mars seccata.
“Ehi brutta befana,
che cosa gli hai dato per farlo crescere così? Degli asteroidi? A mio parere
era già abbastanza pompato come era prima!” disse Sailor Venus.
“Si è vero, ma così lo
trovo più minaccioso e potente, proprio come piace a me!” disse Kayoko.
“E allora perché non
te lo sposi e in luna di miele non ve ne andate molto lontano da qui?” chiese Minako.
“Vedi, lui in realtà
non vuole abbracciare me, vuole stringere voi nella sua calorosa morsa velenosa!”
disse la nemica rispondendo a tono alla guerriera dell’amore.
“Bhe
noi non siamo interessate!” disse Sailor Urano, lanciando il suo attacco e
notando che il suo colpo aveva incrinato la corazza del nemico.
“Sailor Jupiter, io e te siamo le uniche ad avere un attacco che
consente di creargli qualche danno. Concentriamo i nostri attacchi in un punto
preciso, fino a rompere la corazza, in modo tale che anche le altre possano
fare qualcosa!” disse Sailor Urano, che venne appoggiata dall’interpellata.
I loro attacchi
andarono a segno, ma quando la corazza venne colpita, questa esplose,
sciogliendosi in veleno, che come pioggia cadde sopra di loro.
“Scudo di Saturno!”
urlò la piccola Hotaru, che dovette dare fondo a
parecchia energia per espandere il suo scudo in
modo tale da proteggere tutte le guerriere.
“Bravissima Sailor Saturn!” disse Sailor Nettuno strofinandole la schiena,
quando la ragazzina cadde in ginocchio per riprendere fiato.
“Ragazze, c’è qualcosa
di strano!” disse Sailor Mercury, controllando i dati sul suo computer “Nel suo
pungiglione non c’è veleno!”
“Ottimo, è una buona
notizia!” disse Sailor Venus.
“C’è sangue!” disse
infine Ami, sorprendendo tutti.
“Sangue? Cosa vorrebbe
significare?” chiese Sailor Pluto.
Kayoko scoppiò a ridere “Lo scoprirete
presto. Avanti Scorpio, fai quello per cui sei stato mandato a fare!” ordinò la
ragazza e il segno zodiacale, si recò
verso una delle tante vasche d’acqua e versò dentro di esse il contenuto della
sua coda, macchiando l’acqua.
Le guerriere si
guardarono confuse, ma stettero comunque all’erta.
Kayoko sorrise compiaciuta, vedendo che le
guerriere non riuscivano a comprendere quanto stesse succedendo.
“Quali sono le tue
intenzioni?” chiese Sailor Mars “Dubito che tu sia giunta fino a qui solo per
far pulire la coda del tuo amichetto dentro a una fontana, sebbene fino ad ora
si sia limitato solo a difendersi!”
“Se ti dicessi che è
proprio così?” disse Kayoko.
“Certo, siamo così
stupide da crederci!” disse la guerriera di fuoco.
“Ma quanto astio nei
miei confronti!” disse Kayoko alzando le spalle poi,
rivolgendosi al segno zodiacale disse “Ottimo lavoro Scorpio. Ora non mi servi
più, puoi tornartene da dove sei venuto!” disse la ragazza schioccando le dita.
A quel gesto, un ombra nera uscì dal segno zodiacale, il quale urlando, tornò
al suo aspetto normale.
Proprio come era
successo agli altri segni guariti, anch’esso non ricordava quanto successo negli
ultimi tempi e passato l’attimo di perplessità, se ne andò come se niente
fosse.
Le guerriere confuse spostarono
l’attenzione verso la nemica, la quale con un gesto della mano le salutò “Dato
che non c’è più niente che mi trattiene, direi che posso anche andarmene. Buona
bevuta!” disse sollevando lo sguardo verso la balconata, dove Serenity la stava guardando da lontano.
Le ragazze rimasero
ammutolite. Si erano aspettate molto di più di una semplice visita senza uno
vero e proprio scopo. Avevano compreso che Scorpio aveva fatto qualcosa all’acqua,
ma a parer loro, qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe bastata ripulirla. Che danno
poteva fare l’acqua sporca di una fontana, che nemmeno pulita nessuno avrebbe
bevuto.
“Guardate! Tutta l’acqua
sta diventando rossa!” disse Sailor Jupiter.
“Deve essere una sorte
di sortilegio. Quel poco sangue che il segno dello scorpione ha versato nella
fontana, ha infettato tutta l’acqua come un virus!” disse Sailor Mercury,
sebbene anch’essa non ne capiva il motivo.
Le guerriere tornarono
a palazzo dove il principe e la principessa erano ansiosi di capire cosa fosse
successo.
La spiegazione che le senshi diedero loro, li inquietarono non poco, dato che
sotto un attacco di Kendra, anche se sembrava
inefficace, c’era sempre una conseguenza.
Durante il loro
consulto, sussultarono quando sentirono un grido provenire dalla cucina e il rumore di un vetro che si
rompeva.
“Chibiusa!”
urlò Usagi correndo verso la stanza. Il cuore perse
un battito quando vide la bambina con gli occhi spalancati, con ai suoi piedi
del vetro e tanto sangue a terra.
Usagi
la raggiunse immediatamente chiedendole se stesse bene. Le controllò le
mani, le gambe, tutte le parti del corpo, sospirando nel comprendere che quel
liquido rosso non era il suo.
“Chibiusa,
cosa è successo?” chiese la ragazza, portando la bambina via di lì.
“Io non capisco. Ero venuta
a prendere un bicchiere d’acqua ed è uscito sangue dal rubinetto!”
“Cosa?” chiese Usagi, per poi guardare Mamoru,
il quale non sapeva trovare una spiegazione.
Sailor Urano fece la
fatidica domanda “ Usagi, l’acqua della fontana è
collegata con l’intero impianto idraulico della luna?”
“Ecco…io non lo so!”
rispose sinceramente la principessa.
“L’acqua creata dal
cristallo d’argento elimina tutte le impurità e quindi è costantemente pulita,
non è necessaria una divisione. In qualsiasi parte della luna, l’acqua è
potabile!” disse Luna, appoggiato da Artemis.
“Avremmo dovuto
comprendere subito che l’avvelenamento dell’acqua della fontana era solo l’inizio!”
disse Sailor Nettuno.
“Volete farmi
intendere che Kendra ha puntato sulle nostre riserve
d’acqua per annientarci?” chiese Sailor Venus scioccata.
Usagi lo guardò spaventata. Si poteva
sopravvivere per diversi giorni senza mangiare, ma pochi senza bere.
“Ragazze, voglio che
andiate a controllare ogni pozzo, ogni cisterna, ogni tubo o qualsiasi cosa che
porti dell’acqua e controlliate la situazione!” ordinò Serenity,
sperando vivamente che la situazione non fosse messa così male come pensavano.
Un’ora dopo le ragazze
si riunirono nuovamente.
“Ragazze, qui la
situazione è grave. L’acqua nelle bottiglie e nelle poche cisterne presenti
sulla luna è pulita, ma dato che di fatto contiamo sull’acqua che esce dai rubinetti,
ci fa capire che le riserve d’acqua scarseggiano e la gente, comprendendo la
situazione si sta già scannando per accaparrarsi più acqua possibile!” disse
Sailor Mars.
“Le Outher stanno cercando di calmare gli animi, ma è un’impresa
ardua. Come si fa a dire alla gente di stare calma, quando non c’è praticamente
più acqua!” disse Sailor Jupiter.
Usagi camminava avanti e indietro
nervosamente mentre cercava una soluzione a quel pasticcio. Aveva appena
ottenuto un po’ di fiducia dal suo popolo con le promesse di rendere le loro
vite migliori e queste promesse non erano esattamente iniziate con il piede
giusto.
“Non capisco. Cosa
crede di ottenere Kendra in questo modo? Che Usagi si consegni è fuori discussione dato che alla fine
farà fuori comunque tutti, sia che rimanga, sia che obbedisca alla sua volontà!”
disse Sailor Mercury.
“Vuole far stancare Serenity!” disse Selene comparendo dal nulla e facendo
saltare i presenti, i quali non la vedevano dal quella mattina.
“Una principessa
debole. È più facile da piegare alla sua volontà!” continuò la regina “Il
cristallo d’argento potrebbe anche eliminare la maledizione, ma Serenity sta già facendo diverse cose contemporaneamente. Tiene
in vita il regno, allontana la luna dalla terra, guarisce il pianeta azzurro e
contemporaneamente sta ridando vita agli esseri umani rimasti vittima delle
calamità avvenute a causa dello squilibrio naturale. Tutto questo, come ben
sapete lo fa chiedendo energia a mia figlia e se aggiungiamo anche la
depurazione dell’acqua, potete ben immaginare che sarà un’ulteriore utilizzo di
energia!”
“Ho altra scelta?”
disse Usagi esasperata.
Le guerriere sbuffarono.
“Potresti depurare l’acqua
lentamente, in modo tale da consumare meno energie, e finchè
questa non sarà nuovamente potabile, nel frattempo potresti purificare l’acqua
delle cisterne a cui il popolo avrà accesso in determinati momenti. Dovremo
stabilire dei turni e la quantità di acqua giornaliera che necessita ogni persona.
Dovremo fare tutti dei sacrifici, ma questa è a mio avviso l’unica soluzione
per non gravare troppo su di te Usagi. Cosa ne dici?”
disse Sailor Mercury.
“D’accordo. Io, Mamoru, Sailor Mercury, Sailor Mars, Luna e Artemis studieremo il da farsi. Sailor Venus e Sailor Jupiter, voi raggiungete le altre, riferite loro ciò di cui
abbiamo discusso e tra due ore, fate in modo che la gente si riunisca in piazza o nei luoghi dove si trovano le auto
parlanti. Riferiremo loro quanto sta succedendo e daremo loro le indicazioni su
come comportarsi. Tutto chiaro?” chiese Serenity
guardando i presenti, i quali annuirono allibiti.
“E io cosa faccio?
Voglio aiutare anche io!” chiese Sailor Chibiusa.
Serenity ci pensò su un attimo e disse “Giù
nelle cantine dovrebbero esserci diverse bottigliette d’acqua. Prendine quante ne riesci a trasportare e distribuiscile ai bambini. Senza acqua e strumenti
per difendersi loro saranno i primi a patire la sete. Ti senti in grado di
farlo?!”
Chibiusa guardò Usagi
con uno sguardo determinato e disse “Si. Vado immediatamente!”
“Sta attenta!” le urlò
la ragazza, vedendola scomparire dietro a un muro. Successivamente Usagi si ritirò nelle sue stanze, lasciando le guerriere
incredule a quanto videro, Mamoru compreso.
“Chi era quella?”
chiese Sailor Venus “Non ho mai visto Usagi comportarsi
con un tono così autoritario.
Luna sorrise, la parte
dormiente di Usagi, quella che rappresentava la
principessa si stava risvegliando sempre di più. Ne era sicura, la sua protetta
sarebbe diventata una sovrana degna di questo nome.